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16/01/19

signor Ermini (Csm) a me è piaciuto Bonafede,meno mi piace il magistrato colluso,corrotto o che puzza di mafia e viene trattato con i guanti gialli,insomma se non delinqui non sei rispettato è il messaggio che io ricevo

ho capito una cosa sola che se non sei un criminale o non delinqui non sei nessuno, non si protegge la gente dal criminale ma il criminale dal giudizio della gente adesso mi sono semplicemente stufata,io voglio uno stato che garantisca me e chi non commette reati,chi fa il reato lui o lei sappia quelli sono le conseguenze , cioè la legge e la gente che li disprezza e bene ha fatto Malafede, poi paragonare l'arresto di Rina con questo è da miserabili, si sa che di Rina non si sa nulla,ad esempio il covo svuotato ecc, sembrerebbe più un accordo della mafia con lo stato e la consegna di rina , con il salvare documenti compromettenti per lo stao e la mafia, almeno io da cittadina questo ho capito.

Arresto Battisti, il Garante dei detenuti: “Spero Bonafede rimuova il video”. Ermini (Csm): “Io non lo avrei fatto”

Arresto Battisti, il Garante dei detenuti: “Spero Bonafede rimuova il video”. Ermini (Csm): “Io non lo avrei fatto”
Mauro Palma sul video-spot postato dal ministro della Giustizia: "L'ordinamento penitenziario prevede di proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e sanzioni disciplinari: certamente il legislatore non poteva supporre che fossero i vertici delle Istituzioni a non rispettarla". La Camera Penale di Roma pronta a presentare un esposto. E rispunta intervista di Salvini nel 2015 a Panorama: Non bisogna mai esibire un catturato"

“Spero che lo rimuova”. Il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, non ha gradito il video-spot dell’arresto di Cesare Battisti pubblicato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e già criticato in Rete, dalle opposizioni e dalla Camere penali. Con quella romana che preannuncia di essere pronta a presentare un esposto sulla vicenda. “Purtroppo – sottolinea Palma – si aggiunge a quel riferimento al ‘marcire’ che il ministro dell’Interno ha più volte espresso”.  Secondo il garante, le frasi e le immagini che “puntano ad acquisire consenso attraverso un linguaggio estraneo a quello del Costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale”.
Per questo, spiega Palma, la gestione dell’arresto “avrebbe richiesto un atteggiamento sobrio sul piano istituzionale e su quello della comunicazione” ma “non è stato così”. Prima i tweet, poi il palchetto a Ciampino, le ospitate in tv e infine il video-spot di una “giornata indimenticabile”. Così ora il garante richiama il ministro Bonafede “poiché alle parole che cercano – in contrasto con la nostra Costituzione – di dare alla pena il significato del‘marcire in carcere’, si sono aggiunti i video che dettagliatamente riprendono le varie fasi della traduzione in carcere della persona estradata, ritengo doveroso richiamare quanto affermato dal nostro ordinamento penitenziario”.

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