pur di farsi pubblicità dice oggi il contrario di ieri e poi ancora domani il contrario di oggi, il pd vuole il tunnel per il tav e farlo inquina, il pd vuole trivelle ovunque e non perchè poi noi si paghi meno il carburante,ma per fare guadagnare le compagnie petrolifere che sono internazionali, il pd svende il mare ai francesi e in cambio di che, non si sa, il pd vuole gli inceneritori che deve dare da magnà ai vari ligreschi,marciagalline e impregili vari,il pd è un partito sinistro,ossia maligno e a dirla chiaramente il pd è la vecchia dc che s'è magnato il pc e vestito del nuovo nome fa i misfatti che sempre ha fatto e dunque il segretario nuovo è già vecchio e pure marcio.
Eletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti ha dedicato la sua vittoria a Greta Thunberg. E’ paradossale che il leader del partito dello “sbloccatrivelle”, quello che ha svenduto la Basilicata ai petrolieri, prenda a modello una ragazza la cui richiesta principale nel famoso discorso all’Onu riguardava la necessità di “tenere il petrolio sottoterra”.
Eletto segretario del Pd, Nicola Zingaretti ha dedicato la sua vittoria a Greta Thunberg. E’ paradossale che il leader del partito dello “sbloccatrivelle”, quello che ha svenduto la Basilicata ai petrolieri, prenda a modello una ragazza la cui richiesta principale nel famoso discorso all’Onu riguardava la necessità di “tenere il petrolio sottoterra”.
Infatti per avere una chance di limitare l’aumento della temperatura media a 2°C in più rispetto all’epoca pre-industriale, le emissioni di CO2 da combustibili fossili dovranno essere drasticamente ridotte per il 2030, azzerate nel 2050. Buona parte delle riserve di petrolio, gas e carbone dovranno restare sottoterra.
Siccome le fonti fossili coprono oggi la stragrande maggioranza dei consumi energetici mondiali, solo una “trasformazione energetica” verso le rinnovabili potrà garantire i bisogni energetici del futuro. Tra le analisi della trasformazione potenzialmente innescata dall’avvento delle rinnovabili prenderò le mosse da uno studio recente coordinato dall’Irena, l’Agenzia internazionale per le rinnovabili che, paradossalmente, ha sede ad Abu Dhabi.
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