chi può partecipi, il maschio ringalluzzito dal potere di destra , con la moda dell'islam dove maschio è violenza e sottomissione della donna, sta tentando il suo colpo finale, rivuole il potere,ma uno che si comporta così è maschio?Non lo è, parecchi di loro sono impotenti sia sessualmente che non sarebbe una cosa grave,insomma se ci si vuole bene ,se c'è amore il modo di godere si trova, ma l'impotenza del cervello quella è irrecuperabile e loro sono impotenti nel cervelli,chi li sovvenziona e li segue purtroppo è il peggio che ci possa essere.
Mettere in competizione islam e cristianesimo,invece di abbandonare entrambi e capire che la realtà oggi è un'altra ed è migliore, si sta in coppia se ci si ama, si fanno figli se li puoi accudire con amore e hai anche sostanza,cioè non li cresci con l'amore di dio,ma se hai i soldi, poi aumentare la popolazione è un modo di suicidarsi,siamo 7 miliardi e siamo troppi, non abbiamo più risorse , se aumentiamo sarà guerra e morte, l'unica via è la comprensione, l'amore e la condivisione di ricchezze di lavoro, e figli.
I cristiani si sa sono contro tutte le famiglie tranne le loro, sono come i musulmani, cambia il nome ma la sostanza è quella, essere atei, essere laici invece è intelligenza, tolleranza,a condivisione, è civiltà, famiglia è quando convivi, condividi e se ci sono figli sono della famiglia, crescerli senza egoismi e proprietà,ma con amore e insegnare come essere protagonisti e non servi, se la famiglia è fatta da sessi diversi o eguali non ha nessun problema, la famiglia patriarcale invece è un problem, perchè la convivenza è la dittatura del maschio dominante che per essere maschio ha bisogno di comandare che vuol dire che è impotente, se vali se sei uomo che bisogno hai di dominare, se ami che bisogno hai di comandare.
Congresso famiglie a Verona, “Non una di meno” lancia la contromobilitazione transfemminista: “Occupiamo la città”
L'appello delle femministe a movimenti e sostenitori in tutta Italia per una resistenza pacifica "contro i “principali promotori della violenza eteropatriarcale e razzista e della sua istituzionalizzazione”. Organizzati tre giorni di incontri ed eventi, tra gli ospiti anche l'attivista argentina Marta Dillon e l'Anpi
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