mi piace visto che google mi proibì la pubblicità sul mio blog per via dei miei post politici, Google, che dovrà pagare 1,49 miliardi per aver abusato della sua posizione dominante con la piattaforma AdSense , ne sono felice, almeno qualche volta la giustizia esiste, perchè proibire a me di guadagnare qualche cosa con il blog ,solo perchè parlo contro la politica che piace a google, gli sta bene , e adesso aspetto giustizia anche per facebook, che blocca i profili perchè qualche cretino ti segnala per delle cazzate, tipo a me l'ultima volta segnalata perchè ho condiviso un articolo di focus, dove si vedeva una chiappa pelosa di un uomo e un seno di donna, non fotografie pornografiche visto che l'articolo parlava di sudore
BRUXELLES - Terza multa della Commissione Ue a Google, che dovrà pagare 1,49 miliardi per aver abusato della sua posizione dominante con la piattaforma AdSense nel settore della pubblicità per motori di ricerca. L'azienda imponeva clausole restrittive nei contratti con siti di parti terze, che hanno impedito ai rivali di offrire le loro pubblicità sugli stessi siti. "La cattiva condotta è durata dieci anni e ha impedito alle altre aziende di competere sul merito e innovare", ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.
Siti di giornali, blog o aggregatori di viaggi usano spesso una funzione di ricerca integrata. Quando un utente esegue una ricerca usando questa funzione, il sito web visualizza sia i risultati della ricerca sia gli annunci pubblicitari che appaiono accanto al risultato della ricerca. Google utilizza AdSense per la ricerca per fornire questi annunci ai proprietari dei siti web "editori". Google è un intermediario, un'agenzia pubblicitaria, tra inserzionisti e proprietari di siti web che desiderano sfruttare lo spazio intorno alle pagine dei risultati. Bruxelles spiega che è stato di gran lunga l'attore più potente in questo settore, con una quota di mercato superiore al 70%. I concorrenti come Microsoft e Yahoo non possono vendere spazi pubblicitari sulle pagine dei risultati di Google, per questo i siti di terzi sono per loro un'importante possibilità allo sviluppo della propria attività. La Commissione ha quindi esaminato diverse centinaia di accordi individuali tra Google e siti web, concludendo che a partire dal 2006 ha inserito clausole di esclusività nei suoi contratti: gli editori non erano autorizzati a pubblicare annunci di concorrenti sulle loro pagine dei risultati di ricerca. A partire da marzo 2009, Google ha gradualmente iniziato a sostituire le clausole di esclusività da altre chiamate "Premium Placement", che hanno costretto gli editori a riservare lo spazio più redditizio nelle pagine dei risultati di ricerca agli annunci Google e richiesto la presenza di un numero minimo di annunci. Inoltre, da marzo 2009, Google ha anche incluso clausole che impongono ai siti di ottenere un permesso scritto di Google prima di poter cambiare il modo in cui gli annunci pubblicitari concorrenti vengono visualizzati.
Nessun commento:
Posta un commento