“È chiaro che l’agenda rossa di Paolo Borsellino è sparita e non può essere sparita per mano di Graviano. Il mio impegno era finalizzato a capire per mano di chi fosse sparita. Abbiamo fatto il possibile per accertarlo, anche scontrandoci con reticenze bestiali sulla presenza di esponenti delle istituzioni nel luogo dell’attentato.


Depistaggio via D’Amelio, Nino Di Matteo: “Non fu solo strage di mafia. L’agenda rossa di Borsellino non è sparita per mano dei boss. Ci siamo scontrati con reticenze istituzionali bestiali”
L’ex pm depone a Caltanissetta al processo in corso sul depistaggio delle indagini sull’attentato. “Non ho mai parlato con Scarantino nelle pause degli interrogatori, ma il procuratore Tinebra gli aveva dato il mio numero. Ho preparato io i collaboratori che lo smentivano”, ha detto l’attuale componente del Csm. "L'ipotesi - ha ricostruito - era che soggetti legati ai servizi avessero partecipato alla strage di via D’Amelio, avrei respinto di certo un eventuale loro tentativo di contribuire all’indagine. Noi non ci siamo fatti aiutare dai Servizi, li abbiamo indagati"
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