L’Agcom che vuol dire agire -gestire con ominicchi miserabili nell'anima che io aggiungo
mi piacerebbe sapere chi li nomina ,quanto ci costano e se sono credibili,per me no, se censurano poi non garantiscono altro che dittature, del servizio in svezia lo sanno tutti, è girato per tutti il web, per testate giornalistiche importanti, criticare è giusto perchè dalla critica nasce il ravvedimento e il fare in modo che certe s schifezze non avvengano più, censurare invece è paura che gli altri sappiano e anche vigliaccheria nel non volere affrontare i problemi,io abito in un quartiere multietnico, qualche problema pure quì lo abbiamo avuto,ma con perseveranza s'è tutto aggiustato e nell'avvenire se ci fossero problemi si aggiustano ancora, che vuol dire questo?che siamo in Italia e si devono rispettare le leggi italiane io e gli altri, non ci possono essere eccezioni,altrimenti tutti vorremmo l'eccezione e sarebbe un casino unico.
L’Agcom deve misurare gli spazi riservati ai partiti in campagna elettorale e sanzionare gli eventuali squilibri. Infatti depreca la “costante, reiterata e sistematica sotto-rappresentazione della prima forza politica in Parlamento, il M5S”, cui i tre tg dedicano un “tempo di parola” inferiore a quello della seconda (Pd) e della terza (Lega). Poi però s’impiccia nei contenuti di tg e programmi, abusando del suo potere con veline da Minculpop. L’apoteosi è il capitolo dedicato al servizio di Manuela Moreno del Tg2, un anno fa, sui quartieri-ghetto svedesi, dove l’integrazione dei migranti è fallita, la polizia non mette piede e gli islamisti impongono la legge coranica
https://www.corriere.it/cronache/17_aprile_09/ghetti-islamici-soldati-odino-3d23715a-1ca1-11e7-a92d-71d01d371297.shtml
(a proposito di “scorretta rappresentazione del ruolo della donna”). Un caso mondiale, trattato non solo dal Tg2 (con tre servizi che davano la parola anche a un imam), ma pure da Bbc, Cnn, Fatto, Stampa, Repubblica, Corriere, Messaggero, Foglio e Piazzapulita. Secondo i Torquemada de noantri, il Tg2 non doveva occuparsene per “l’imminente appuntamento elettorale europeo”; perché “l’Ambasciata di Svezia” ha protestato (cioè l’oste ha garantito che il vino è buono); e perché “il tema dell’integrazione e delle relative politiche costituiva uno dei principali argomenti di confronto politico” (quindi, per dire, non si parla di mafia nigeriana, sennò qualcuno potrebbe pensare che esistano dei delinquenti anche fra gli immigrati). Altra multa al Tg2 perché il direttore fa “editoriali univoci, nel senso letterale di rappresentare un’unica voce” (la sua: ora l’Agcom spiegherà a Scalfari e Feltri che i loro editoriali devono rappresentare anche le voci di Molinari e Travaglio, e viceversa). E osa financo intervistare Bannon (come tutte le testate del mondo) e parlar male di Macron, notoriamente infallibile. Meravigliosa la censura alla Berlinguer perché, a Carta bianca, Mauro Corona invitò a levare i risparmi dalle banche e nasconderli “sotto il materasso” e lei non organizzò su due piedi il “contraddittorio con un opinionista” pro banche. Strepitosa la critica a Lerner che, a L’approdo su Rai3, mostrò “le torture nelle carceri libiche” e ospitò critiche a Gentiloni e Minniti per l’accordo con Sarraj, ma senza “garantire la possibilità di replica e di contraddittorio dei diretti interessati” (i torturatori? A quando il contraddittorio di Bagarella nei programmi sulla mafia?).
Pare uno scherzo, invece è tutto vero. Ma nessuno si scandalizza, perché il bersaglio principale è il Tg2 “sovranista”. I lettori sanno quanta simpatia nutriamo per Salvini&C.. Ma la libertà di stampa vale per tutti, anzitutto per le minoranze. Chi fosse tentato di dire: vabbè, tanto l’unico che salta è Sangiuliano, si ricordi la frase del pastore Niemöller citata da Brecht: “Prima vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi davano fastidio. Poi vennero a prendere i comunisti, e io zitto, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.
mi piacerebbe sapere chi li nomina ,quanto ci costano e se sono credibili,per me no, se censurano poi non garantiscono altro che dittature, del servizio in svezia lo sanno tutti, è girato per tutti il web, per testate giornalistiche importanti, criticare è giusto perchè dalla critica nasce il ravvedimento e il fare in modo che certe s schifezze non avvengano più, censurare invece è paura che gli altri sappiano e anche vigliaccheria nel non volere affrontare i problemi,io abito in un quartiere multietnico, qualche problema pure quì lo abbiamo avuto,ma con perseveranza s'è tutto aggiustato e nell'avvenire se ci fossero problemi si aggiustano ancora, che vuol dire questo?che siamo in Italia e si devono rispettare le leggi italiane io e gli altri, non ci possono essere eccezioni,altrimenti tutti vorremmo l'eccezione e sarebbe un casino unico.
L’Agcom deve misurare gli spazi riservati ai partiti in campagna elettorale e sanzionare gli eventuali squilibri. Infatti depreca la “costante, reiterata e sistematica sotto-rappresentazione della prima forza politica in Parlamento, il M5S”, cui i tre tg dedicano un “tempo di parola” inferiore a quello della seconda (Pd) e della terza (Lega). Poi però s’impiccia nei contenuti di tg e programmi, abusando del suo potere con veline da Minculpop. L’apoteosi è il capitolo dedicato al servizio di Manuela Moreno del Tg2, un anno fa, sui quartieri-ghetto svedesi, dove l’integrazione dei migranti è fallita, la polizia non mette piede e gli islamisti impongono la legge coranica

https://www.corriere.it/cronache/17_aprile_09/ghetti-islamici-soldati-odino-3d23715a-1ca1-11e7-a92d-71d01d371297.shtml
(a proposito di “scorretta rappresentazione del ruolo della donna”). Un caso mondiale, trattato non solo dal Tg2 (con tre servizi che davano la parola anche a un imam), ma pure da Bbc, Cnn, Fatto, Stampa, Repubblica, Corriere, Messaggero, Foglio e Piazzapulita. Secondo i Torquemada de noantri, il Tg2 non doveva occuparsene per “l’imminente appuntamento elettorale europeo”; perché “l’Ambasciata di Svezia” ha protestato (cioè l’oste ha garantito che il vino è buono); e perché “il tema dell’integrazione e delle relative politiche costituiva uno dei principali argomenti di confronto politico” (quindi, per dire, non si parla di mafia nigeriana, sennò qualcuno potrebbe pensare che esistano dei delinquenti anche fra gli immigrati). Altra multa al Tg2 perché il direttore fa “editoriali univoci, nel senso letterale di rappresentare un’unica voce” (la sua: ora l’Agcom spiegherà a Scalfari e Feltri che i loro editoriali devono rappresentare anche le voci di Molinari e Travaglio, e viceversa). E osa financo intervistare Bannon (come tutte le testate del mondo) e parlar male di Macron, notoriamente infallibile. Meravigliosa la censura alla Berlinguer perché, a Carta bianca, Mauro Corona invitò a levare i risparmi dalle banche e nasconderli “sotto il materasso” e lei non organizzò su due piedi il “contraddittorio con un opinionista” pro banche. Strepitosa la critica a Lerner che, a L’approdo su Rai3, mostrò “le torture nelle carceri libiche” e ospitò critiche a Gentiloni e Minniti per l’accordo con Sarraj, ma senza “garantire la possibilità di replica e di contraddittorio dei diretti interessati” (i torturatori? A quando il contraddittorio di Bagarella nei programmi sulla mafia?).
Pare uno scherzo, invece è tutto vero. Ma nessuno si scandalizza, perché il bersaglio principale è il Tg2 “sovranista”. I lettori sanno quanta simpatia nutriamo per Salvini&C.. Ma la libertà di stampa vale per tutti, anzitutto per le minoranze. Chi fosse tentato di dire: vabbè, tanto l’unico che salta è Sangiuliano, si ricordi la frase del pastore Niemöller citata da Brecht: “Prima vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi davano fastidio. Poi vennero a prendere i comunisti, e io zitto, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare”.

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