Adesso su la7, una dottoressa da bergamo ha appena dichiarato che in Lombardia:
Se sei positivo e resti a casa in osservazione, non fanno i test ai conviventi senza sintomi, non mettono in quarantena i conviventi che restano liberi di uscire ed andare al lavoro o dovunque altro, non viene attivata una procedura di contact tracing dei contatti stretti del positivo, non vengono fatti test rapidi neanche al personale sanitario, a meno che non presentino sintomi.
Se sei positivo e resti a casa in osservazione, non fanno i test ai conviventi senza sintomi, non mettono in quarantena i conviventi che restano liberi di uscire ed andare al lavoro o dovunque altro, non viene attivata una procedura di contact tracing dei contatti stretti del positivo, non vengono fatti test rapidi neanche al personale sanitario, a meno che non presentino sintomi.
E meno male che a Bergamo hanno visto quintuplicare i decessi rispetto agli anni precedenti, hanno visto l'esercito portare via le salme, hanno avuto le terapie intensive e le rianimazioni vicino al collasso.
Alla domanda se fosse preoccupata per la fase due la dottoressa con un sorrisetto beffardo ha risposto:" abbastanza".......................
Ogni commento è superfluo
Perché in Lombardia si è aspettato tanto per avere un test sierologico in grado di individuare nel sangue gli anticorpi da Covid-19, gli unici che ci potrebbero fornire la famosa "patente di immunità"? La guerra per la validazione dei test nel servizio di Alessio Lasta e Eleonora Zocca.
"Non si è fatto nulla nelle province di Bergamo e Brescia, nonostante fossero le più colpite dal virus. Perché bisognava aspettare il test voluto dalla Regione. Così si sta creando un monopolio di fatto". Responsabili di laboratori privati e aziende che producono e commercializzano test sierologici sono sul piede di guerra per il divieto tutto lombardo di eseguire le analisi sugli anticorpi. Di fatto Regione Lombardia ha autorizzato un unico test solo a partire dal 23 aprile.
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