Riflessione amara della sera.
Ceno presto con la mia felpa comoda e calda. Poi mi aspetta il fascicolo del decreto mille proroghe (daremo il massimo, ma con Renzi non faccio più previsioni).
Intanto mi rendo conto che ad un politico 'furbo' conviene aiutare banche e grandi gruppi.
Se dai loro un miliardo, poi i giornali hanno per te un occhio di riguardo, ricevi donazioni per la tua campagna elettorale e qualche contratto di consulenza per te od i tuoi familiari. Il tutto trattando con esperti che sanno bene cosa vogliono e tecnicamente come si può disporre per legge di queste somme.
Se dai ai cittadini (disoccupati, dipendenti e partite iva) non uno, ma 4 miliardi. Poi ti attaccano perché non è abbastanza. Quando la misura (ed il denaro) finisce ti insultano perché non si concede una proroga. Per non parlare degli improperi che ricevi dagli esclusi (bisogna sempre individuare delle categorie con parametri precisi e ci sarà sempre chi per poco non rientra).
Questo da persone (non tutti) che in assoluta buona fede (non sempre), non avendo competenze specifiche, sostengono cose errate o strampalate. Spesso aizzati da chi accampa promesse irrealizzabili. Nessuno riflette che quanto fatto è comunque molto di più rispetto a quanto mai fatto prima… ma si sa, i popoli hanno la memoria corta.
Ciò è il frutto di anni di assistenzialismo e clientelismo. Decenni in cui la politica è stata disinformazione e propaganda. In cui non si spiegavano ai cittadini le conseguenze giuridiche ed economiche delle scelte politiche che si facevano. Questo per non fare rendere conto dei livelli di corruzione che si erano raggiunti e permettere a molti di continuare a fare i propri affari ed accrescere privilegi.
Ovviamente io continuerò nella mia strada di perseguire l’interesse di tutti i cittadini. Se però non si vuole che alla fine vincano loro, serve una presa di coscienza che metta da parte abitudini e convinzioni false. Serve per scegliere ciò che ci conviene veramente, e votare per chi difende i nostri interessi con le risorse che si hanno e con ciò che è possibile fare, non a suon di vuoti slogan
Ceno presto con la mia felpa comoda e calda. Poi mi aspetta il fascicolo del decreto mille proroghe (daremo il massimo, ma con Renzi non faccio più previsioni).
Intanto mi rendo conto che ad un politico 'furbo' conviene aiutare banche e grandi gruppi.
Se dai loro un miliardo, poi i giornali hanno per te un occhio di riguardo, ricevi donazioni per la tua campagna elettorale e qualche contratto di consulenza per te od i tuoi familiari. Il tutto trattando con esperti che sanno bene cosa vogliono e tecnicamente come si può disporre per legge di queste somme.
Se dai ai cittadini (disoccupati, dipendenti e partite iva) non uno, ma 4 miliardi. Poi ti attaccano perché non è abbastanza. Quando la misura (ed il denaro) finisce ti insultano perché non si concede una proroga. Per non parlare degli improperi che ricevi dagli esclusi (bisogna sempre individuare delle categorie con parametri precisi e ci sarà sempre chi per poco non rientra).
Questo da persone (non tutti) che in assoluta buona fede (non sempre), non avendo competenze specifiche, sostengono cose errate o strampalate. Spesso aizzati da chi accampa promesse irrealizzabili. Nessuno riflette che quanto fatto è comunque molto di più rispetto a quanto mai fatto prima… ma si sa, i popoli hanno la memoria corta.
Ciò è il frutto di anni di assistenzialismo e clientelismo. Decenni in cui la politica è stata disinformazione e propaganda. In cui non si spiegavano ai cittadini le conseguenze giuridiche ed economiche delle scelte politiche che si facevano. Questo per non fare rendere conto dei livelli di corruzione che si erano raggiunti e permettere a molti di continuare a fare i propri affari ed accrescere privilegi.
Ovviamente io continuerò nella mia strada di perseguire l’interesse di tutti i cittadini. Se però non si vuole che alla fine vincano loro, serve una presa di coscienza che metta da parte abitudini e convinzioni false. Serve per scegliere ciò che ci conviene veramente, e votare per chi difende i nostri interessi con le risorse che si hanno e con ciò che è possibile fare, non a suon di vuoti slogan
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