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15/01/21

indagare Matteo Renzi e i suoi fedelissimi o ex fedelissimi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, quelli che un tempo componevano il giglio magico. Nell’inchiesta sono poi indagati l’ex presidente di Open, l’avvocato Alberto Bianchi, e l’imprenditore Marco Carrai.

 


https://www.lanotiziagiornale.it/avanza-inchiesta-open-indagato-renzi-cerca-lo-scudo-del-senato/





IL CASO. L’inchiesta sulla fondazione Open verte sull’ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e i pm Luca Turco e Antonino Nastasi ritengono responsabili anche quanti avrebbe beneficiato dei contributi ricevuti dalla stessa fondazione, considerata la cassaforte della Leopolda, tra il 2012 e il 2018. Da lì la decisione di indagare Matteo Renzi e i suoi fedelissimi o ex fedelissimi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, quelli che un tempo componevano il giglio magico. Nell’inchiesta sono poi indagati l’ex presidente di Open, l’avvocato Alberto Bianchi, e l’imprenditore Marco Carrai.

Un’indagine su un totale di 7,2 milioni di euro raccolti in sei anni che, secondo gli inquirenti, sono stati destinati “a sostenere l’attività politica di Renzi, Lotti e Boschi e della corrente renziana”. I finanziamenti, sempre per i pm, sarebbero giunti ai politici sia in forma diretta che indiretta. Gli avvocati difensori di Matteo Renzi hanno presentato un ricorso al procuratore generale della Cassazione relativo alla competenza territoriale nell’inchiesta su Open, puntando a far trasferire l’inchiesta alla Procura di Roma e in subordine a quella di Velletri o Pistoia, dopo che la stessa richiesta è stata respinta dai magistrati fiorentini, ma invano. Anche per gli ermellini l’inchiesta deve restare a Firenze. Le speranze sono così tutte nel Senato.

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