STAMPA ALLA VACCINARA
di Marco Travaglio
I nostri giornali preferiti ci avevano assicurato che i vaccini non sarebbero arrivati, anzi se era per questo neppure le siringhe, ed era tutto un “vaccini caos”, “vaccini flop”, “ritardo vaccini”, “piano vaccini inesistente”, “vaccini a rotelle”, “cacciate Arcuri”, “Italia ultima in Europa”, anzi nel mondo, anzi nella galassia. E da mesi e mesi, prim’ancora che arrivassero le prime dosi.
Corriere della Sera: “Il governo sui vaccini a rilento” (3.1).
Repubblica: “Vaccino, la falsa partenza. I ritardi dell’Italia” (30.12), “Vaccini, si va troppo piano” (2.1). “Vaccinazioni a rilento” (3.1).
Sole 24 Ore: “Basta errori e ritardi, serve il piano per i vaccini” (Fabio Tamburini, 24.11), “Piano tedesco pronto, Italia già in ritardo” (24.11), “Vaccini: l’Ue accelera, l’Italia insegue” (16.12), “Vaccini a rischio flop” (17.12).
Messaggero: “Frenata vaccini, Italia in ritardo” (12.12), “L’Italia è già in ritardo” (16.12), “Vaccini, l’Italia resta indietro” (29.12).
Stampa: “Ecco perché non funziona il piano Speranza” (Emma Bonino, 29.12), “La campagna di vaccinazioni non decolla” (31.12),“La vaccinazione in Italia non decolla” (2.1).
Manifesto: “Vaccino day: l’Europa parte insieme, ma l’Italia è indietro” (17.12), “Troppo piano” (30.12).
Giornale: “L’Italia parte già ultima” (15.12), “Vaccini, si finirà solo tra 18 mesi” (30.12), “Ennesimo flop. Arcuri ammette: il piano vaccini non c’è” (3.1). “Vaccini in ritardo, siamo pronti a collaborare” (S. B., 4.1).
Verità: “Tante chiacchiere, pochi vaccini. Prepariamoci al peggio” (29.12), “Ecco il piano vaccini che Arcuri non sa fare” (30.12), “I veri No Vax sono Conte e Arcuri. Gli altri Paesi corrono, qui se va bene ci vorranno 2 anni a immunizzare tutti” (31.12), “A Conte e Arcuri i No Vax fanno comodo” (Mario Giordano, 2.1).
Libero: “L’Italia ultima a fare i vaccini” (Vittorio Feltri, 16.12). “L’antidoto c’è per quasi tutti meno che per noi” (V.F., 18.12), “Casellati su Conte: ‘Fallisce sul vaccino’”, “La campagna vaccinale in Italia parte per finta” (19.12), “Da pandemia a pandemonio. Vaccinazioni a rilento. Arcuri, ecco chi è il regista del disastro” (30.12), “Smascherato: Speranza non vuol comperare i vaccini” (31.12), “Vaccino, siamo ultimi. Italia incapace di fare iniezioni. Israele va come un treno, bene tedeschi e danesi. Noi fanalino di coda”, “Italia col fiatone: superata da Oman e Polonia” (Renato Farina, 2.1), “Tutti i Paesi vaccinano. Noi no: colpa di Arcuri. Il nostro è il governo più imbranato” (3.1), “A questo ritmo saremo vaccinati tutti tra 23 anni. Disastro totale” (4.1).
Domani: “Il solito Arcuri cade sempre più in alto: ora pure il vaccino. Flop e promozioni” (12.11), “La differenza tra uno spot e un vero piano di vaccinazione di massa. Il solito Arcuri” (28.12), “Il piano vaccini è appena iniziato, ma è già sotto accusa” (4.1).
Anche i nostri editorialisti preferiti segnavano burrasca. Luca Ricolfi (Messaggero): “Se il sogno del vaccino alla fine non si avvera”. Antonio Scurati (Corriere): “Le già poche vaccinazioni procedono a rilento e senza certezze”. Carlo Verdelli (Corriere) tuonava contro questo che “non è un governo normale, non lo è mai stato”, infatti abbiamo “le più carenti provviste di vaccini e una delle più basse percentuali di vaccinati del mondo”. E grazie a chi? All’“onnipresente commissario a tutto, l’ineffabile Arcuri”, che è lì apposta per sbagliarle tutte. Inclusa la “falsa partenza” dei vaccini: “se l’obiettivo dichiarato è vaccinare 470mila persone alla settimana (in realtà quelle sono le dosi settimanali di Pfizer, cui ora si aggiungono Moderna e via via le altre, ma queste son cose che sanno solo i giornalisti normali, ndr), ci vorranno almeno due anni per coprire il 70% della popolazione”. Roba da grattarsi.
L’ultima speme erano i nostri twittaroli preferiti, quelli che a luglio e ottobre tuonavano contro le proroghe liberticide dello stato d’emergenza e ora vogliono più emergenza. Ma anch’essi ci sprofondavano nel più cupo sconforto. Pigi Battista controllava ogni due minuti le tabelle dei vaccini europei e scuoteva il capino sconsolato “Poco. Troppo poco. Pochissimo. Sbrigarsi, su”, “Disperazione vera. Sgomento” per l’“arroganza dell’incompetenza” di chi? Di Arcuri, of course. “Ma che vergogna!”, “Tornate a bordo! Sbrigarsi!”, “In Germania vaccinate 78.109, in Italia 9.803. In Germania sono bravi. Copiare!”. E giù scambi di cinguettii funerari con quegli allegroni di Burioni, Johnny Riotta, Crosetto e il commissario Jacoboni, che tumulava a piè fermo: “Conte cadrà per la disastrosa gestione del piano vaccini”, “Abbiamo un premier inadeguato, piano vaccini inesistente, struttura commissariale per l’emergenza grottesca”.
Non so voi, ma io stavo già telefonando a un amico russo per procurarmi uno Sputnik di straforo, quando ho notato un fatto bizzarro: Battista e il commissario Jacoboni, dal modello Germania, viravano all’improvviso sul modello Israele. Ohibò, mi son detto. E ho controllato le tabelle: l’Italia non è ultima in Europa per vaccini fatti, ma addirittura seconda. E tra domenica e martedì ha vaccinato 190mila persone, contro le 113mila della Germania. Pazienza, ragazzi, dài: per ora è andata così. Ma andrà peggio in futuro. Intanto pensavate fosse un ago, invece era una trave.
Fatto Quotidiano - 7 gennaio 2021
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