posso dire con amarezza che il presidente Mattarella lo sento lontano, vicino ai ricchi e molto distante dal paese reale, poi quando parla del referendum del 1946 dove l'Italia è diventata repubblica e poi dell'unità dei partiti di allora di lavorare per il bene del paese che poi s'è rivelato il bene di pochi a scapito dei milioni di italiani ridotti in schiavitù, perchè se non proprio nel termine letterale , in pratica siamo diventati schiavi dell'imprenditoria predatoria, quella che ancora oggi ci affligge , ecco poi non mi dilungo perchè la storia non la fa Mattarella ma i fatti, di fatti Mattarella ha fatto un governo criminale dove il peggio d'Italia adesso ci governa, che posso dire, che finisca il periodo Mattarella e si faccia una legge che ci dia la possibilità di eleggere il presidente della repubblica noi italiani e non 700 politici rappresentanti di se stessi e del peggio del paese, mi chiedo adesso che i politici maschi si parano dietro le donne e che donne, la Caparbia, cioè una cattolica estremista, e non mi dire la Casellati che mentre milioni di noi sono stati chiusi e molti in pochi metri quadri di casa con il divieto pure di andare al parco ecc, lei con i soldi dei contribuenti, ossia i nostri si sollazzava in voli aerei e poi vacanze nella tenuta di stato con un'amica, insomma caro Mattarella siete il peggio del paese, così noi vi viviamo
Mattarella: “La Repubblica è ancora imperfetta tra evasione fiscale e morti sul lavoro”. Ai partiti: “Democrazia più importante degli interessi”
Dal referendum alla pandemia, passando per una citazione di De Gregori, è una storia della Repubblica italiana quella che il capo dello Stato ha ripercorso nel suo discorso per il 2 giugno. E infatti l'inquilino del Quirinale ha paragonato i giorni del 1946 con quelli attuali: "Come lo fu allora, questo è tempo di costruire il futuro". Un percorso che deve ancora conquistare alcuni degli obiettivi citati nella Costituzione: "Penso alle differenze economiche, sociali, fra territori. Penso alla condizione femminile, all’impegno delle donne per una piena, concreta affermazione del diritto all’uguaglianza"
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