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21/07/21

di super io nel Mario Draghi non ci vedo niente, vedo tanta acidità, megalomania e schifezza ,io non sono deficiente al punto di credere che sia un benefattore, per me era e resta un criminale

di super io nel Mario Draghi  non ci vedo niente, vedo tanta acidità, megalomania e schifezza e ancora ripeto che se lui la Grecia l'ha affamata per salvare le banche francesi e tedesche e a noi italiani ai tempi ci diede di debito 10 miliardi per la Grecia che poi erano per le banche tedesche e francesi, se uno ha avallato il piano fusione monte paschi altri 10 miliardi sempre dei soldi nostri, io non sono deficiente al punto di credere che sia un benefattore, per me era e resta un criminale


Un Super Mario, fine conoscitore delle regole ferree del potere finanziario, incarna oggi contemporaneamente la casta e il sistema,  rappresentando il cinico esponente dell’alta finanza prestato alla politica per tutelare gli interessi delle lobby. 

Bisogna purtroppo prenderne atto e sperare che il rappresentante degli umani, l’ex premier Conte, riesca contro il vero extraterrestre Draghi a prendere una posizione ferma sulla riforma “salvaladri”, confortato anche dalle esternazioni  degli addetti ai lavori, dal procuratore nazionale anti mafia Cafiero De Rhao al procuratore della repubblica di Catanzaro Gratteri che reputano dirompente tale riforma sull’azione penale.

Incontro ravvicinato del terzo tipo

(Dott. Paolo Caruso) Un incontro ravvicinato di notevole importanza per la stessa tenuta del governo, un incontro “del terzo tipo” tra un extraterrestre, l’attuale premier Draghi, e un rappresentante del genere umano, l’ex presidente Conte, ognuno fine conoscitore delle norme che regolano l’attività di governo. Un confronto tra Mario Draghi, rappresentante delle forze reazionarie, della conservazione, e delle lobby finanziarie, astuto come una volpe, dai toni sommessi, dai sussurri prolungati, dai silenzi eloquenti, dalle probabili ma anche improbabili aperture sui temi della transizione ecologica e soprattutto sulla possibilità o meglio impossibilità a trattare sui temi caldi della riforma “salvaladri” del ministro Cartabia, e l’ex premier Giuseppe Conte, l’avvocato degli italiani, presidente in pectore del nuovo corso 5 Stelle, di quello che fu e di quello che potrebbe o non potrebbe essere, tralasciando l’approccio massimalista, un vero capitano coraggioso di un gruppo di parlamentari ereditato per caso e spaccato in toto tra governisti dall’aspetto poltronaro e i cosiddetti irriducibili. Pertanto sul tema giustizia si assiste ad una partita ancora aperta e da giocare fino in fondo ma di difficile soluzione e che probabilmente si avvierà a conclusione senza stravolgimenti di particolare portata. Un Super Mario, fine conoscitore delle regole ferree del potere finanziario, incarna oggi contemporaneamente la casta e il sistema,  rappresentando il cinico esponente dell’alta finanza prestato alla politica per tutelare gli interessi delle lobby. Del resto i partiti ormai autoreferenziali svuotati delle loro ideologie e sempre più privi di credibilità, galleggiano nel variegato mondo della conservazione, non riuscendo ad occupare nel governo dell’ammucchiata quegli spazi che istituzionalmente gli competono. Bisogna purtroppo prenderne atto e sperare che il rappresentante degli umani, l’ex premier Conte, riesca contro il vero extraterrestre Draghi a prendere una posizione ferma sulla riforma “salvaladri”, confortato anche dalle esternazioni  degli addetti ai lavori, dal procuratore nazionale anti mafia Cafiero De Rhao al procuratore della repubblica di Catanzaro Gratteri che reputano dirompente tale riforma sull’azione penale.

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