SOSTANTIVO DEL GIORNO: INGRATITUDINE...
Di Rosaria Anselmo :
La difesa pro Grillo oggi, è tacciare i più di ingratitudine. Io non ci sto e penso, come me, i tanti che in questi anni si sono strenuamente spesi per il Movimento. Ingratitudine? No dai è ridicolo. Ciascuno di coloro, me compresa che si ribellano all'ultima uscita di Grillo, ha adorato Grillo mettendolo davanti a tutto, direi su di un piedistallo adorante, anche quando sbagliava. Lo ha ascoltato applaudito difeso come fosse davvero un padre. Il padre di tutti. L'Alfa e l'Omega. Il principio di un sogno irrinunciabile. Il custode infallibile. L'ultima voce di riferimento. Proprio l'irrinunciabilità del sogno, dunque, ci ha fatto esplodere clamorosamente. Proprio lo stato dei nervi logorato da infinite umiliazioni di un'informazione serva e lecchina, dal dispiacere dell'abbandono o tradimento di tanti fuoriusciti per giusta o ingiusta causa. Per un senso di disorganizzazione palpabile. Per il ricordo ancora vivo della caduta del governo Conte 2 per pochi voti mancanti per colpa nostra e l'avvento del governo Draghi.( Che di fatto sta smontando tutti il nostro operato precedente ). Tutte le nostre speranze quindi, riposte in un rilancio del Movimento, con spirito unificatore guidato da Conte che tante buone prove aveva già dato. Un superparte che avrebbe messo d'accordo tanti spiriti inquieti e livorosi. Una nuova piattaforma, programmi di cura dei territori. Progetti, speranze in un attimo buttati alle ortiche malamente e ripeto malamente ed in maniera odiosa, proprio dal padre che ci ricacciava nel limbo di Rousseau-Casaleggio di fatto diventata nuova creatura politica. Il colmo. Si riparlava di un Direttorio che non può convincere nessuno date le divisioni e la litigiosità manifesta. Nessun programma, nessuna speranza.
Ingratitudine? No rabbia, giusta rabbia perchè forse per la prima volta ci siamo sentiti nel Movimento non come soggetti, ma oggetti da poter spostare a piacimento. Il Padre si era fatto Padrone. Inaccettabile e contrario persino allo spirito fondante del Movimento. Ma chi oggi osa dire ingratitudine, sono coloro che forse vivono nel Movimento come larve nel bozzolo, ovverosia dormienti. Senza accorgersi delle terribili lacune pressanti che pian piano ne hanno usurato tutto l'impianto . Le defaillance nei territori, la mancanza di una comunicazione adeguata ...il disastro delle amministrative, la litigiosità dei rappresentanti e degli eletti che tre in una stanza non si possono incontrare senza scannarsi. Come osare proporre un direttorio? Con la spada per giunta di Damocle dei 2 mandati? Dieci anni in politica sono millenni per come le cose cambiano nel mondo. NOI avevamo ed abbiamo bisogno di una bella rinfrescata pena la dissoluzione. Lo stop di Grillo dopo che stavamo aspettando ansiosamente il rinnovamente dopo tanto patire in tutti i sensi, è stata la goccia che ha fatto trabboccare il vaso di animi esacerbati ed appassionati. Che in un attimo, scandendo parole di fuoco villane ed immotivate, ci ha privato della possibilità di diventare più forti, adeguati al tempo e alle necessità di una creatura politica.
Più reattivi con lo scopo di poter difendere meglio le nostre idee e rendere orgoglioso un elettorato che sic stantibus rebus non ci premierebbe di certo. Ma i dormienti parlano di ingratitudine. Noi urliamo invece la nostra passione per il Movimento di cui oggi dobbiamo diventare i custodi anche se ancora dobbiamo cercare mezzi e modi. Purtroppo.
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