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06/02/25

Perché una bugia venga creduta, almeno dai più boccaloni, bisogna che tutti raccontino solo quella.

 IL BALLO DELLE BALLE



Marco Travaglio FQ 06.02”25
Oltreché come governanti, questi destri sono pessimi anche come bugiardi.
Perché una bugia venga creduta, almeno dai più boccaloni, bisogna che tutti raccontino solo quella.
Se ne inventano altre incompatibili, non funziona. È ciò che sta avvenendo da quando il governo ha fatto liberare e riconsegnare alla Libia il torturatore Almasri che la polizia e i giudici italiani avevano arrestato su mandato della Cpi.
Eppure, per evitare la figuraccia, non c’era nemmeno bisogno di mentire. Bastava dire la verità: il governo è ricattato da autorità e clan libici che, se non li assecondiamo, ci inondano di migranti.
Invece la Meloni s’è fissata di non essere ricattabile.
Così inizia il ballo delle balle, che però si elidono a vicenda.
Il 21 gennaio Nordio dice di aver ricevuto la richiesta d’arresto della Cpi e la sta valutando. Ma ha perso due giorni: tempo scaduto, Almasri esce e torna in Libia sul volo di Stato.
Il 22 Tajani parla di “errori” dei giudici italiani. FdI dice che “il governo è estraneo al rilascio” e la Cpi ha chiesto l’arresto “solo quando Almasri ha lasciato la Germania per giungere in Italia”.
Il 23 Tajani cambia idea: “L’Aia non è la bocca della verità, si possono avere opinioni diverse. Siamo un Paese sovrano e facciamo la nostra politica”. Quindi ha deciso il governo. Ma Piantedosi rivela in Senato che, mentre Nordio leggeva le carte, lui aveva già capito tutto, espellendo Almasri per la sua “pericolosità sociale”. Però si scorda di avvisare FdI, che continua a dare la colpa ai giudici di Roma (dovevano tener dentro Almasri) e dell’Aia (dovevano arrestarlo in Germania).
Il 27 il sen. Balboni (FdI) incolpa la “polizia giudiziaria” che “non ha avvertito Nordio e gli atti sono arrivati il 21, dopo la scarcerazione disposta dalla Corte d’appello” (che però aveva avvisato Nordio il 19).
Il 28 la Meloni viene avvertita dal pm Lo Voi della denuncia di Li Gotti al Tribunale dei ministri e dice che ha deciso il governo per la “sicurezza della nazione”.
Il 29 Donzelli (FdI) la smentisce: “Non è il governo che ha scarcerato Almasri: è la Corte d’appello. Nordio non poteva far altro perché la Cpi non gli ha inviato le carte”: quelle che Piantedosi dice di aver ricevuto.
Il 30 Tajani ammette che le ha avute pure Nordio: purtroppo “erano 40 pagine in inglese da tradurre, non è così semplice”.
Ieri Nordio dice alla Camera che la richiesta della Cpi era “in inglese e non tradotta, con allegati in arabo”, ma era pure “incoerente”, contro “le regole del diritto”, cioè “nulla”. Quindi, anche se in inglese e in arabo, l’aveva letta e pure capita, al punto di assolvere il boia: che c’entrano l’inglese e l’arabo?
Purtroppo s’è scordato di coordinare le balle con Piantedosi, che Almasri lo condanna come “pericoloso”: i suoi interpreti conoscono l’inglese e l’arabo, quelli di Nordio solo il trevigiano.

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