questa sanità, questo ministro lorenzetta è da tso, che vuol dire ricovero psichiatrico obbligatorio, inutile dire che tutti questi tiket sono contro la popolazione anziana, chi ha la cataratta,ma l'anziano,chi i calcoli ecc, ma poi si toglie il ricovero giornaliero,ossia come io ho fatto per la cataratta appunto, e si mette quello ambulatoriale, con tiket senza fare l'unica cosa giusta, ossia fai pagare secondo reddito,ad esempio ai nostri parlamentari fai pagare tutto, che con 20.000 euro al mese l'intervento alla cataratta se la possono pagare intero,invece si sceglie sempre di fare pagare al poveraccio, e chi è povero non si cura e dunque muore, così la scelta è sbarazzarsi di anziani,pensioni e gente che non è produttiva, questo si chiama nazismo,questo si chiama genocidio, questa politica è da criminali,la scelta di inveire sui poveracci lo fa solo una cretina che non ha uno straccio di laurea e umanità, solo bruttezza fisica e mentale, una demente che usano per addomesticare un paese, dobbiamo fare una cosa sola, questo goveno criminale deve sparire
Sanità, sarà raffica di ticket Addio alla cataratta gratis
Con i nuovi Lea dovremo pagare per interventi finora gratuiti. Così lo Stato incasserà sessanta milioni
Con i nuovi Lea dovremo pagare per interventi finora gratuiti. Così lo Stato incasserà sessanta milioni
In generale il provvedimento comporta un costo per i cittadini che la Cgil Funzione pubblica ha calcolato in 60 milioni di euro di nuovi ticket. La cifra è certa. Il grosso è dovuto alla introduzione di nuove prestazioni ambulatoriali. Poi ci sono 20 milioni di euro che arriveranno, appunto dallo spostamento di alcune prestazioni dal Day surgery, cioè la chirurgia che non richiede un ricovero, al regime ambulatoriale.
La differenza non è solo di tipo medico o organizzativo. Sui primi non si paga il ticket, sui secondi sì. In un commento tecnico a decreto, il sindacato dice che «è condivisibile» che alcune prestazioni passino «nella sede più appropriata», quindi l'ambulatorio anziché l'ospedale. «Ma non è accettabile un ulteriore aumento del numero di prestazione su cui grava il ticket, tanto più che si tratta di prestazioni di tipo chirurgico».
La lista degli interventi ad «alto rischio» di ticket è lunga ed è contenuta in un allegato del decreto. C'è la liberazione del tunnel carpale e tarsale, la ricostruzione della palpebra, l'intervento di cataratta «con o senza impianto di lente intraoculare», gli interventi sul cristallino.
Poi la chirurgia ortopedica, con la «riparazione di dito a martello/artiglio», l'artoscopia, alcuni interventi «artroplastica». Finiscono nella lista anche la «amputazione e disarticolazione delle dita della mano», del pollice e di dita del piede. Intervento complesso che comprende anestesia, esami pre intervento, medicazioni, rimozione punti e controlli successivi.
Ce n'è anche per chi ha i calcoli con la «litotripsia extracorporea del rene, uretere con cateterismo ureterale». Poi la «riparazione monolaterale di ernia inguinale», crurale (femorale) e ombelicale, «diretta o indiretta» con o senza innesto di protesi.
È bene precisarlo, la lista non esclude automaticamente queste prestazioni dal day ospital (e quindi le include tra quelle soggette a ticket). Tocca alle regioni decidere, ma il piano del governo segnala ai governatori le «prestazioni ad alto rischio di non appropriatezza in regime di day surgery, trasferibili in regime ambulatoriale». Un offerta difficile da rifiutare, soprattutto per le regioni in rosso.
Di «Lea» si era parlato il 7 settembre quando sono stati approvati i nuovi livelli essenziali dalla Conferenza stato Regioni. Il messaggio passato riguardava le nuove prestazioni incluse tra quelle garantite a livello nazionale. Tra queste la fecondazione assistita eterologa ed omologa, nuovi vaccini, screening alla nascita, trattamenti per le persone autistiche. Poi le malattie rare e le cure emerse grazie alle nuove tecnologie che in campo sanitario hanno fatto passi da gigante. Con la relazione tecnica e le tabelle, molti giorni dopo, si è fatta luce anche su quello che si pagherà.