M5s, Travaglio vs Carofiglio (Pd): “Cosa c’entra reddito di cittadinanza e restituzione soldi pubblici col...
M5s, Travaglio vs Carofiglio (Pd): “Cosa c’entra reddito di cittadinanza e restituzione soldi pubblici col rancore?”
“M5S è un’agenzia del rancore? E’ un rancore intanto giustificato dalle schifezze che abbiamo visto in questi 20 anni, dai fallimenti della politica anche economici, come il debito pubblico e la disoccupazione. La lettura che dà Carofiglio è retrodatata in modo imbarazzante”. Così a Otto e Mezzo (La7) il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, risponde all’ex senatore Pd, Gianrico Carofiglio, ealla sua critica analisi sul successo del M5S. Travaglio ricorda il ventennio berlusconiano e aggiunge: “C’è un movimento che si presenta alle elezioni per il reddito di cittadinanza. Che cosa c’entra col rancore il reddito di cittadinanza? E’ un modo come un altro per rispondere al fatto che ci sono milioni di persone senza lavoro e senza reddito. Che cosa c’entra col rancore restituire i finanziamenti pubblici invece di rubarli e portarli in Tanzania o mangiarli a colazione?”. Poi sottolinea: “C’è un dato imbarazzante: a furia di considerare i 5 Stelle come dei “brubru” votati da ignoranti che non vogliono fare degli sforzi intellettuali alla fine li rafforza. Su tutte le prime pagine dei giornali è riportata l’indagine sul sindaco M5S di Bagheria. Se fosse stato di un altro partito, sarebbe stata una breve a pagina 21. Stamattina nelle prime pagine dei quotidiani non c’era una sola, tranne quella del Fatto Quotidiano, che desse conto del fatto che il sindaco di Milano, Beppe Sala, è imputato per aver falsificato gli atti di una gara d’appalto di Expo. Poi” – continua – “uno si meraviglia se la gente ha il rancore. E certo che ha il rancore: quando vede trattare i partiti e gli esponenti dei partiti in modo così impari, a seconda di quello che fa comodo, poi ovviamente la gente si incazza e vota il M5S. E io personalmente la capisco, anche se sono molto critico sul modo con cui i 5 Stelle gestiscono questo consenso”. Il direttore del Fatto chiosa: “Stiamo ancora a chi definiva fascista Grillo che diceva “vaffa” ai condannati in Parlamento. I condannati in Parlamento, se Dio vuole, sono stati buttati fuori da una legge che non avremmo avuto se non fosse nato il M5S. Col cavolo che avremmo avuto la legge Severino senza i 5 Stelle. Avremmo ancora al Senato Berlusconi che pontifica. Il M5S ha anche migliorato la classe politica. E questo, secondo me, va riconosciuto altrimenti non si comprende come facciano questi ‘baluba’ e ‘brubru’ ad avere ancora il 28-29% nei sondaggi”