04/11/17
editoriale di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 1 novembre:
editoriale di Marco Travaglio
da Il Fatto Quotidiano del 1 novembre:
da Il Fatto Quotidiano del 1 novembre:
“Ah, ragazzi, scusate, dimenticavamo una cosetta: ci sarebbero poi Berlusconi e Dell’Utri indagati come mandanti delle stragi mafiose del 1993, ma non vi preoccupate, non è niente. Parliamo invece delle cose serie: il braccio destro della sindaca Appendino che fa levare una multa da 95 euro a un amico e dei delirii twittati contro Rosato dall’aspirante assessore ai rifiuti dei 5Stelle in Sicilia”.
È il sottotesto che dovrebbero pubblicare i tg Rai e Mediaset e i siti dei giornaloni che ieri hanno minimizzato o addirittura ignorato (il magnifico Tg3) la riapertura delle indagini sul leader e sull’ideatore di Forza Italia per la mattanza che insanguinò l’Italia da Firenze a Milano a Roma, uccidendo 10 innocenti e ferendone altre decine, abbattendo basiliche e musei, e aprendo la strada al primo governo B. (che infatti, appena nato, segnò la brusca fine della stagione stragista).
Capita in tutto il mondo che i politici finiscano nei guai con la giustizia. Il più delle volte si dimettono. Ma, se restano al loro posto, vengono investiti dalla questione morale che li costringe a rispondere, a spiegare, a rendere conto, braccati come sono dalla stampa, e spesso sono proprio le loro bugie a segnare la loro fine: non per quello che han fatto, ma per quello che han (o non han) detto. Dopo infiniti precedenti, sta capitando a Trump per il Russiagate. Alla May per il braccio destro accusato di molestie. A Netanyahu per l’ennesima storia di tangenti che coinvolge lui e la sua famiglia.
Poi c’è l’Italia, dove le famiglie dei due ras del partito di maggioranza, Renzi & Boschi, sono coinvolte in scandali gravissimi. Ma si fa finta di nulla: il Duo Toscano mente sapendo di mentire, svicola, minimizza. Anche perché nessuno li incalza: stampa e tv sono organiche al sistema che vede in loro l’ultimo “argine” contro il “populismo” (parola magica e mantra demonizzante che ha sostituito “opposizione”). E siccome l’“argine” del Pd è fragile, perché non prende anzi perde voti, il sistema vuole puntellarlo con un altro argine, anch’esso deboluccio per mancanza di elettori, ma pur sempre utile a far numero: il partito fondato da un pregiudicato per frode fiscale e 8 volte prescritto per altri gravi reati e ideato da un pregiudicato per mafia.
Ieri Corriere e Repubblica, grazie alla bravura dei loro cronisti Bianconi, Palazzolo e Selvatici, hanno scoperto che il gip di Firenze ha autorizzato la Procura a riaprire le indagini a suo tempo archiviate sull’ipotesi che le stragi del 1993 siano state ordinate da (o concordate con) B. e Dell’Utri. La “giustizia a orologeria” per le prossime elezioni non c’entra nulla neanche stavolta.
La tempistica l’ha dettata l’ex boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, che sconta al 41-bis vari ergastoli per aver organizzato la strage di via D’Amelio nel 1992 e quelle del ’93 nel Continente e che per 14 mesi fino ad aprile – quand’era intercettato – si è confidato col compagno di ora d’aria, il camorrista Umberto Adinolfi, sul ruolo del Caimano in quegli eccidi.
Stava facendo una sceneggiata, sapendo di essere ascoltato?
Niente affatto, come spiega Marco Lillo a pag. 2: stava incaricando Adinolfi di portare, una volta libero, un messaggio ricattatorio a B. tramite un intermediario a Milano 3. Ma anche se fosse stato consapevole delle cimici, sarebbe altrettanto inquietante: vorrebbe dire che uno dei boss più pericolosi del mondo si ritiene in grado di ricattare B. e conosce i canali per contattarlo, oggi come 25 anni fa. L’esito più probabile dell’ennesima inchiesta sui mandanti occulti delle stragi è lo stesso di quelle precedenti: l’archiviazione, a meno che l’intermediario, o Adinolfi o lo stesso Graviano, o qualcuno legato a essi, si decida finalmente a parlare. Eventualità sempre più remota col passare degli anni, l’annebbiarsi delle memorie, la morte dei testimoni e il perpetuarsi di un sistema marcio che continua a puntare su B. come se nulla fosse accaduto.
In un paese almeno decente, attorno a B. si sarebbe creato da tempo un cordone sanitario per isolarlo e tenerlo fuori da tutti i giochi. E non per i sussurri di Graviano, tutti da verificare. Ma per quello che si sa da vent’anni ed è stato confermato dai giudici di Cassazione nella sentenza definitiva del 2013 che ha condannato Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno.
E cioè che B. è nelle mani della mafia almeno dal 1974, quando stipulò a Milano – con la mediazione dell’amico Marcello – un patto di mutuo soccorso, poi sempre rispettato con regolari versamenti di denaro almeno fino al ’92, con i boss di Cosa Nostra: Bontate, Teresi, Di Carlo e Mangano, quest’ultimo poi scampato alla guerra di mafia e passato ai Corleonesi col padre di Graviano in virtù del rapporto privilegiato con i vecchi amici B. e Dell’Utri.
Non c’è bisogno dell’indagine riaperta a Firenze per sapere queste cose: nel Palazzo, le sanno tutti. Come sanno della trattativa Stato-mafia avviata sotto il centrosinistra nel 1992-93, conclusa dai berluscones nel ’94 e seguita da una serie di favori bipartisan a Cosa Nostra che però non hanno soddisfatto del tutto i boss detenuti.
Ora, alla vigilia del voto, si giocano due partite parallele e mortali. Quella dell’Ancien Régime, che tenta di salvarsi dall’ondata anti-sistema puntando sui soliti cavalli: quel che resta del centrosinistra e di B.. E quella dell’ala carceraria di Cosa Nostra, che tenta di salvarsi dal “fine pena mai” con l’arma prediletta, ancor più efficace delle stragi: il ricatto ai ricattabili. Perciò, su B. e Dell’Utri indagati per strage, ma soprattutto sui loro legami mafiosi già accertati, i politici e i media del sistema non vedono, non sentono e non parlano.
Chi non si rassegna a questo scenario horror ha una sola scelta: pretendere da tutti i politici perbene un Comitato di liberazione nazionale da B. e dal ricatto mafioso.[...]
http://www.ilfattoquotidiano.it/il-fatto-quotidiano-prima-…/
È il sottotesto che dovrebbero pubblicare i tg Rai e Mediaset e i siti dei giornaloni che ieri hanno minimizzato o addirittura ignorato (il magnifico Tg3) la riapertura delle indagini sul leader e sull’ideatore di Forza Italia per la mattanza che insanguinò l’Italia da Firenze a Milano a Roma, uccidendo 10 innocenti e ferendone altre decine, abbattendo basiliche e musei, e aprendo la strada al primo governo B. (che infatti, appena nato, segnò la brusca fine della stagione stragista).
Capita in tutto il mondo che i politici finiscano nei guai con la giustizia. Il più delle volte si dimettono. Ma, se restano al loro posto, vengono investiti dalla questione morale che li costringe a rispondere, a spiegare, a rendere conto, braccati come sono dalla stampa, e spesso sono proprio le loro bugie a segnare la loro fine: non per quello che han fatto, ma per quello che han (o non han) detto. Dopo infiniti precedenti, sta capitando a Trump per il Russiagate. Alla May per il braccio destro accusato di molestie. A Netanyahu per l’ennesima storia di tangenti che coinvolge lui e la sua famiglia.
Poi c’è l’Italia, dove le famiglie dei due ras del partito di maggioranza, Renzi & Boschi, sono coinvolte in scandali gravissimi. Ma si fa finta di nulla: il Duo Toscano mente sapendo di mentire, svicola, minimizza. Anche perché nessuno li incalza: stampa e tv sono organiche al sistema che vede in loro l’ultimo “argine” contro il “populismo” (parola magica e mantra demonizzante che ha sostituito “opposizione”). E siccome l’“argine” del Pd è fragile, perché non prende anzi perde voti, il sistema vuole puntellarlo con un altro argine, anch’esso deboluccio per mancanza di elettori, ma pur sempre utile a far numero: il partito fondato da un pregiudicato per frode fiscale e 8 volte prescritto per altri gravi reati e ideato da un pregiudicato per mafia.
Ieri Corriere e Repubblica, grazie alla bravura dei loro cronisti Bianconi, Palazzolo e Selvatici, hanno scoperto che il gip di Firenze ha autorizzato la Procura a riaprire le indagini a suo tempo archiviate sull’ipotesi che le stragi del 1993 siano state ordinate da (o concordate con) B. e Dell’Utri. La “giustizia a orologeria” per le prossime elezioni non c’entra nulla neanche stavolta.
La tempistica l’ha dettata l’ex boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, che sconta al 41-bis vari ergastoli per aver organizzato la strage di via D’Amelio nel 1992 e quelle del ’93 nel Continente e che per 14 mesi fino ad aprile – quand’era intercettato – si è confidato col compagno di ora d’aria, il camorrista Umberto Adinolfi, sul ruolo del Caimano in quegli eccidi.
Stava facendo una sceneggiata, sapendo di essere ascoltato?
Niente affatto, come spiega Marco Lillo a pag. 2: stava incaricando Adinolfi di portare, una volta libero, un messaggio ricattatorio a B. tramite un intermediario a Milano 3. Ma anche se fosse stato consapevole delle cimici, sarebbe altrettanto inquietante: vorrebbe dire che uno dei boss più pericolosi del mondo si ritiene in grado di ricattare B. e conosce i canali per contattarlo, oggi come 25 anni fa. L’esito più probabile dell’ennesima inchiesta sui mandanti occulti delle stragi è lo stesso di quelle precedenti: l’archiviazione, a meno che l’intermediario, o Adinolfi o lo stesso Graviano, o qualcuno legato a essi, si decida finalmente a parlare. Eventualità sempre più remota col passare degli anni, l’annebbiarsi delle memorie, la morte dei testimoni e il perpetuarsi di un sistema marcio che continua a puntare su B. come se nulla fosse accaduto.
In un paese almeno decente, attorno a B. si sarebbe creato da tempo un cordone sanitario per isolarlo e tenerlo fuori da tutti i giochi. E non per i sussurri di Graviano, tutti da verificare. Ma per quello che si sa da vent’anni ed è stato confermato dai giudici di Cassazione nella sentenza definitiva del 2013 che ha condannato Dell’Utri a 7 anni per concorso esterno.
E cioè che B. è nelle mani della mafia almeno dal 1974, quando stipulò a Milano – con la mediazione dell’amico Marcello – un patto di mutuo soccorso, poi sempre rispettato con regolari versamenti di denaro almeno fino al ’92, con i boss di Cosa Nostra: Bontate, Teresi, Di Carlo e Mangano, quest’ultimo poi scampato alla guerra di mafia e passato ai Corleonesi col padre di Graviano in virtù del rapporto privilegiato con i vecchi amici B. e Dell’Utri.
Non c’è bisogno dell’indagine riaperta a Firenze per sapere queste cose: nel Palazzo, le sanno tutti. Come sanno della trattativa Stato-mafia avviata sotto il centrosinistra nel 1992-93, conclusa dai berluscones nel ’94 e seguita da una serie di favori bipartisan a Cosa Nostra che però non hanno soddisfatto del tutto i boss detenuti.
Ora, alla vigilia del voto, si giocano due partite parallele e mortali. Quella dell’Ancien Régime, che tenta di salvarsi dall’ondata anti-sistema puntando sui soliti cavalli: quel che resta del centrosinistra e di B.. E quella dell’ala carceraria di Cosa Nostra, che tenta di salvarsi dal “fine pena mai” con l’arma prediletta, ancor più efficace delle stragi: il ricatto ai ricattabili. Perciò, su B. e Dell’Utri indagati per strage, ma soprattutto sui loro legami mafiosi già accertati, i politici e i media del sistema non vedono, non sentono e non parlano.
Chi non si rassegna a questo scenario horror ha una sola scelta: pretendere da tutti i politici perbene un Comitato di liberazione nazionale da B. e dal ricatto mafioso.[...]
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Renzi-Di Maio in tv, il confronto sarà da Floris su La 7 io la rai la vedo come l'istituto luce al tempo del fascio, poi mentana che esulta, la 7 va a ruota della rai,cioè la tv è spazzatura e lo sappiamo tutti
Renzi-Di Maio in tv, il confronto sarà da Floris su La 7. I dem: “Avremmo preferito la Rai, ma luogo già scelto da M5s”
POLITICA
Il portavoce del segretario Pd su Facebook ha sciolto le riserve: il dibattito non sarà ospitato dalle reti dell'azienda pubblica. Vespa: "Si sapeva". Mentana: "Soddisfatto, è la decisione migliore"
ladri istituzionalizzati,un pranzo normale costa 2 euro a casa e 5 in mensa,come può una famiglia permettersi la mensa che poi da schifezze da mangiare
Ardea, il preside decide il pasto da casa: no a pasta e carne, sì al panino. Genitori protestano: “È per favorire la mensa”
SCUOLA
Circolare del dirigente scolastico dell'Istituto comprensivo Ardea 3 per vietare primi e secondi piatti conditi in classe per gli oltre 300 alunni che non usufruiscono del refettorio. Mamme e papà denunciano. Rete commissioni nazionale: "La cosa che più ci preoccupa è la contropartita fra mensa privatizzata e tempo pieno: ricatto inaccettabile, tanto più che il denaro versato per la mensa non ritorna minimamente agli istituti ma finisce in mani privati"
di Alex Corlazzoli | 4 novembre 2017
dalla culla alla morte sempre mantenuto da noi alla grande, chiamali fessi, ma i fessi siamo noi, idioti siamo
ma dai che carriera e quanto ci costa, lo abbiamo sul gobbo sin dalla nascita
Mondo mezzo:falsi testimoni? atti a pm - Lazio I giudici della X sezione penale, il 16 ottobre scorso, hanno inviato alla Procura di R
Mondo mezzo:falsi testimoni? atti a pm - Lazio - ANSA.it https://t.co/fLm3XLJg90 vía @Agenzia_Ansa
I giudici della X sezione penale, il 16 ottobre scorso, hanno inviato alla Procura di Roma i verbali relativi a 27 testimoni del processo "Mondo di Mezzo" per i quali il tribunale ha ritenuto che ci siano profili compatibili con la falsa testimonianza. © ANSA
ANSA.IT
03/11/17
Nino Mattarella, il fratello del presidente e i prestiti dall’usuraio Enrico Nicoletti
Nino Mattarella, il fratello del presidente e i prestiti dall’usuraio Enrico Nicoletti
SPECIALE QUIRINALE
Quello che secondo molti è stato "il cassiere della Banda della Magliana" prestò 750 milioni di vecchie lire ad Antonino Mattarella. E' quanto emerge dal provvedimento del Tribunale di Roma che nel '95 sequestrò i beni del faccendiere romano
di Marco Lillo | 1 febbraio 2015
Le colpe dei fratelli non ricadono sui presidenti della Repubblica però è giusto conoscere a fondo la storia delle famiglie di provenienza quando si parla di capi di Stato. Sia nella luce, come nel caso del fratello Piersanti, nato nel 1935 e ucciso nel 1980 dalla mafia, sia nell’ombra, come nel caso di Antonino, nato nel 1937, terzo dopo Caterina (del 1934) e prima del piccolo Sergio, classe 1941. Antonino Mattarella ha fatto affari con quello che è da molti chiamato “Il cassiere della Banda della Magliana” anche se quella definizione è imprecisa e sta stretta a don Enrico Nicoletti, una realtà criminale, come dimostra la sua condanna definitiva per associazione a delinquere a 3 anni e quella per usura a sei anni, autonoma e soprattutto di livello più alto. Enrico Nicoletti era in grado di parlare con Giulio Andreotti, faceva affari enormi come la costruzione dell’università di Tor Vergata, si vantava di conoscere Aldo Moro, ha pagato parte del riscatto del sequestro dell’assessore campano dc Ciro Cirillo. Ora si scopre che ha prestato, 23 anni fa, 750 milioni di vecchie lire al fratello del presidente della Repubblica. Il Tribunale di Roma nel provvedimento con il quale applica la misura di prevenzione del sequestro del patrimonio di Nicoletti nel 1995 si occupa dei rapporti tra Nicoletti e l’avvocato Antonino Mattarella, cancellato dall’ordine professionale per i suoi traffici, secondo alcune pubblicazioni che risalgono a dieci anni fa (anche se nella lettera pubblicata qui sotto il fratello del capo dello Stato sostiene che la “cancellazione” è avvenuta in pendenza di una sua esplicita richiesta). Nell’ordinanza scritta dal giudice estensore Guglielmo Muntoni, presidenteFranco Testa, si descrive la storia di un palazzo in zona Prenestina comprato da Nicoletti, tramite una società nella quale non figurava, grazie anche alla transazione firmata con il curatore di un fallimento di un costruttore, Antonio Stirpe.
L’affare puzza, secondo i giudici, perché il curatore, Antonino Mattarella era indebitato con lo stesso Nicoletti. Il palazzo si trova in via Argentina Altobelli in zona Prenestina e ora è stato confiscato definitivamente dallo Stato. “Davvero allarmanti sono le vicende attraverso le quali il Nicoletti ha acquistato l’immobile in questione – scrivono i giudici – Nicoletti infatti ha rilevato l’immobile dalla società in pre-fallimento (fallimento dichiarato il 20 luglio 1984) dello Stirpe con atto 9 gennaio 1984; è riuscito ad evitare una azione revocatoria versando una cifra modestissima, lire 150 milioni, rispetto al valore del bene, al fallimento. La transazione risulta essere stata effettuata tramite il curatore del fallimento Mattarella Antonino, legato al Nicoletti per gli enormi debiticontratti col proposto (dalla documentazione rinvenuta dalla Guardia di finanza di Velletri emerge che il Nicoletti disponeva di titoli emessi dal Mattarella, spesso per centinaia di milioni ciascuno)”.
Come eccitarsi guardando Cinquanta sfumature di grigio in tv.Non è andata benissimo. Mia moglie, dopo una giornata di lavoro alla Asl, ha detto che le bastava il rapporto sadomaso con la Sanità pubblica
Non è andata benissimo. Mia moglie, dopo una giornata di lavoro alla Asl, ha detto che le bastava il rapporto sadomaso con la Sanità pubblica ed è andata a dormire. Il figlio maggiore, quello più serio, ha fatto una smorfia ed è subito uscito, dicendo che andava a un’orgia con certe Erasmus thailandesi amiche sue, ma secondo me era una scusa. Il figlio minore, ma ultraquattordicenne, al solo sentire le parole «Canale 5», «cinquanta» e «grigio» ha risposto polemicamente che non gli interessavano i programmi per la terza età. Mi ha piantato in asso persino la gatta, che da quando una sua foto ha avuto un certo successo su Facebook si è montata definitivamente la testa.
Come eccitarsi guardando Cinquanta sfumature di grigio in tv
di Mauro Barberis | 25 ottobre 2017
Tutti insieme appassionatamente... per prendere per culo i siciliani (prima!) e gli italiani (dopo!!)...
1) Gianfranco Micciché
https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Miccich%C3%A9
https://it.wikipedia.org/wiki/Gianfranco_Miccich%C3%A9
2) lorenzo cesa
https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Cesa…
https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Cesa…
3) Silvio Berlusconi
https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi…
https://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi…
4) Matteo Salvini
https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Salvini…
https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Salvini…
5) Giorgia Meloni
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgia_Meloni#Controversie
https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgia_Meloni#Controversie
6) Nello Musumeci
«I nomi (dei candidati impresentabili) li ho letti sui giornali»
«I nomi (dei candidati impresentabili) li ho letti sui giornali»
7) Salvo Pogliese
https://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Pogliese
https://it.wikipedia.org/wiki/Salvo_Pogliese
L'ENEL HA SVERSATO LIQUIDO PESTILENZIALE NELLE ACQUE E POI LI VOTI A QUESTI,MA SE TI AVVELENANO,MA SIATE UMANI CON VOI STESSI,VOTATELI VIA
La Capitaneria di porto mette i sigilli all'impianto di dilavamento acque meteoriche dell'impianto elettrico dopo aver notato uno sversamento "abbondante" di "liquido di colore nero". Persino gli scogli vicini allo scarico "avevano evidenti tracce" di quella melma, un dato che farebbe pensare a "un fenomeno non isolato". L'azienda: "Un solo sversamento il 2 novembre, colpa di una ditta appaltatrice"
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/03/centrale-enel-di-brindisi-sequestrato-limpianto-di-raccolta-acque-carbone-in-mare-possibile-danno-a-flora-acquatica/3954870/
Uno sversamento “abbondante” di “liquido di colore nero” che “potrebbe aver causato grave danno all’ambiente marino”. Persino gli scogli vicini allo scarico della centrale Enel di Brindisi “avevano evidenti tracce” di quella melma, un dato che farebbe pensare a “un fenomeno non isolato”, anzi “da ritenersi retrodatato” vista la “particolarità e la virulenza con la quale già visivamente la scogliera si presenza deturpata” con possibile “soffocamento della flora acquatica”.
Adesso la Capitaneria di porto di Brindisi, coordinata dal Nucleo operativo di polizia ambientale della Direzione marttina di Bari, ha posto sotto sequestro l’impianto di raccolta acque di dilavamento meteoriche e denunciato i dirigenti della centrale, già finita al centro di diverse inchieste della magistratura per l’inquinamento dei campi vicini al carbonile scoperto fino al 2016 e per la vendita di ceneri leggere che avrebbero dovuto essere smaltite. Secondo quanto hanno accertato i militari della Capitaneria assieme all’Arpa Puglia, sotto il controllo del pm Luca Miceli, l’impianto – che sfocia nel porto di Brindisi – era regolarmente autorizzato ma lo “sversamento abusivo”.
non è una bella analisi, la trovo mediocre, la verità è che la gente cerca la verità, e giornali e libri non ne danno più Media, lo spettatore italiano? Nel rapporto Censis è onnivoro, autarchico, lucido
non è una bella analisi, la trovo mediocre, la verità è che la gente cerca la verità, e giornali e libri non ne danno più Media, lo spettatore italiano? Nel rapporto Censis è onnivoro, autarchico, lucido
Un'analisi che ho letto sul fatto oggi e riporto il link, chi vuole se lo legga, mi pare sia un'analisi superficiale,ad esempio c'è l'abbandono della lettura,ma io stessa non leggo più, tutto quello che c'era da leggere si può dire l'ho letto,io appassionata di romanzi,ma anche di qualche altro,esempio saggi, storia e scienze, ma oggi che leggi, schifezze, le nuove leve sono veramente deludenti,se poi vai a vedere il perchè lo capisci, se sei uno scrittore e vuoi pubblicare, mica hai un tappeto rosso ai tuoi piedi,hai ortiche e anche quì o la/o dai,ossia la tua bellezza, avvenenza e insomma la tua parte sessuale oppure devi dare i soldi, chi non se lo può permettere che scrive a fare, lo sa che il mercato è questo, va da se che poi l'offerta è deludente, se poi sei raccomandato dalla casta hai qualche possibilità, se sei casta hai la strada spianata, vedi Veltroni un mediocre che si becca pure premi per un filmino da asilo e che veramente fa schifo,però l'ha fatto Veltroni che come regista è rimasto fedele alla sua indole,cioè un fallimento totale, sarebbe stato un ottimo contadino,ma essendo lui casta lo dobbiamo mantenere anche nel campo dell'arte, non solo dare a lui giovane la pensione di 5000 euro al mese, dunque la colpa di chi è, ma degli editori,non ci sono più quelli che scelgono opere che siano per il lettore,ma sono solo la mano del potere, allora che leggi a fare, meglio internet, lì tutto è immediato e puoi anche rifiutare l'offerta , insomma li scegli tu, ma la tv non è così, infatti c'è un calo di spettatori di milioni, mica noccioline e anche lì se devi vedere quello che ti propina la casta vai oltre e scegli internet, un film lo comperi e te lo vedi in santa pace senza censure. Anche facebook ha un calo di internauti,perchè adesso c'è censura, manipolazione delle notizie e flagellazione dei profili, credo che nascerà altro, cioè diverso da facebook,a meno che sia intelligente4 e si sgancia dalla politica, se io devo andare su un social e vedere quello che decide il moderatore di turno, bè cerco altro, cioè la gente scappa dalle manipolazione e saranno sempre di più, perchè sono più informati,chi informa, ma noi ci informiamo,ne parliamo e poi scegliamo, questa è libertà.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/11/03/media-lo-spettatore-italiano-nel-rapporto-censis-e-onnivoro-autarchico-lucido/3953501/
“L’abbandono della lettura è una delle caratteristiche fondamentali della nostra epoca” ed è quasi inevitabile, afferma l’indagine, prevedere che in futuro la quota di analfabeti funzionali crescerà.
Media, lo spettatore italiano? Nel rapporto Censis è onnivoro, autarchico, lucido
Mattarella ha firmato ed era scontato che lo facesse, loro la casta e la mafia l'hanno messo lì,mica noi italiani, sarebbe ora che il presidente lo potessero scegliere gli italiani,ossia 50 milioni e non i 700 casta della e mafia
Mattarella ha firmato ed era scontato che lo facesse, loro la casta e la mafia l'hanno messo lì,mica noi italiani, sarebbe ora che il presidente lo potessero scegliere gli italiani,ossia 50 milioni e non i 700 casta della e mafia
Legge elettorale, Mattarella firma e promulga il Rosatellum. Per il capo dello Stato non c’è “palese incostituzionalità”
io è anni che non compero più acque minerali e bibite Trovato ARSENICO cancerogeno nelle acque minerali italiane: LA LISTA L’arsenico è molto pericoloso per la salute dell’uomo perché potenzialmente cancerogeno. Purtroppo alcune acque minerali in commercio ne presentano delle tracce. Vediamo l’elenco completo. Di arsenico ne abbiamo parlato anche in precedenti articoli, recentemente per il GIPH.IT
L’arsenico è molto pericoloso per la salute dell’uomo perché potenzialmente cancerogeno. Purtroppo alcune acque minerali in commercio ne presentano delle tracce. Vediamo l’elenco completo. Di arsenico ne abbiamo parlato anche in precedenti articoli, recentemente per il
GIPH.IT
Libia, arrestato Lolli l’imprenditore ricercato da anni per le truffe milionarie che faceva l’ufficiale anti-scafisti a Tripoli
Libia, arrestato Lolli l’imprenditore ricercato da anni per le truffe milionarie che faceva l’ufficiale anti-scafisti a Tripoli
GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
di F. Q. | 3 novembre 2017
Era fuggito in Nord Africa dopo le truffe milionarie e le estorsioni con la sua Rimini Yacht, con un coté di militari della Finanza, residui di P3 e briciole di ‘ndrangheta. Era finito latitante prima in Tunisia, poi in Algeria, infine in Libia. Qui fu anche arrestato, ma quando cadde Gheddafi, fu liberato dai ribelli alle quali poi si è unito per qualche tempo. Infine, da comandante di una motovedetta anti-scafisti, discettava sui giornali dispensandoconsigli all’Italia sulle misure più giuste per bloccare i flussi migratori. Alla fine Giulio Lolli, imprenditore bolognese, da 7 anni ricercato dalla giustizia italiana per via di due mandati di cattura internazionale, è stato arrestato dalle forze speciali di deterrenza Rada, militari che dipendono dal ministero dell’Interno libico per il quale in teoria Lolli lavorava.
"Se non vado in politica, mi mandano in galera e fallisco x debiti"😏
Chi vota 5 stelle non ragiona" #amarcord "Se non vado in politica, mi mandano in galera e fallisco x debiti"
Quando diceva: 'politica o cella'
Era il 1993 e a Indro Montanelli prima, a Enzo Biagi poi, Berlusconi dichiarava: "Se non scendo in campo, mi mandano in galera e mi fanno fallire per debiti». Quelle parole sono state ripetute negli anni dai suoi più fedeli collaboratori. Perfino Santanchè: "Le offese quotidiane di B. mi inorgogliscono, perché vengono da chi, seduto sui suoi miliardi, non conosce vergogna"
02/11/17
LICATA, Città sepolta sotto i rifiuti LE TV NON NE PARLANO PERCHè NON è ROMA E NON GOVERNA VIRGINIA RAGGI
Ci hanno pensato per qualche giorno, poi hanno preso carta e penna ed hanno scritto a "Striscia la Notizia", il notissimo tg satirico diretto da…
QUILICATA.IT
Baglioni ha detto che Grillo è ormai indispensabile Gruber con la sua risposta e lei ci rimane spiazzata...
Questo piccolo gran tumore.
Baglioni ha detto che Grillo è ormai indispensabile perché questo paese aveva bisogno di qualcosa per scuotersi. La Gruber però non è sembrata d’accordo ed ha subito storto il naso.
Riina, il racconto del 'pizzo' di Berlusconi: "Ci dava 250 milioni ogni 6 mesi" - Il Fatto Quotidiano
Berlusconi? “…si è ritrovato con queste cose là sotto, è venuto, ha mandato là…
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