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22/01/17

ed è vero

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io lo faccio tutti i giorni e mi sento bene

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Un bacio fa rumore E sotto le ciglia piove già Sei rimasto senza piu' parole A guardare in faccia la realtà Non ci insegneranno mai l'amore I potenti e la carità Le croci rosse sulle rovine



Alla fine dell'Italia
Un bacio fa rumore
E sotto le ciglia piove già
Sei rimasto senza piu' parole
A guardare in faccia la realtà
Non ci insegneranno mai l'amore
I potenti e la carità
Le croci rosse sulle rovine

Ora che fai
Raccogli bombe qua e di la
Magari esplodi tra gli ulivi
Salti in aria con la verità

Non vedi mai l'orizzonte che immagino io
E te ne vai dalle mani che dicono addio

Davanti a me si perde il mare
Io sto con te senza lacrime
Tu come fai a darti pace
In questa immensita' in questa solitudine

Alla fine dell'italia
Un bacio fa rumore
In questo diluvio penso a te
Il vento che cambiava la stagione
Tu mi mangiavi con avidità
E trovare sempre una ragione
Per spaccare tutto a metà
Perché ogni guerra si fa in due

Ora che fai
Metti ponti di qua e di là
Nascondi i segni conti i giorni
Che cominciano senza di noi

Ci pensi mai
Ai ricordi che scappano via
Mi mancherai
E cosi' mi farai compagnia

Davanti a me si perde il mare
Io sto con te senza lacrime
Tu come fai a darti pace
Se non finisce mai per un giorno intero
Per tutta la vita
Writer(s): Gianna Nannini

Non hanno ancora capito che i popoli "se sò svejati", e queste tecniche/tattiche non attecchiscono più e anzi, ottengono l'effetto contrario.. Così in Italia come nel resto del mondo. Avanti così.. ✌🏼😂

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la Virginia Raggi a Roma funziona ,mentre i piddini pure dimenticano la giacenza di 5 milioni,che dire loro scialano e noi crepiamo,mai più vi voterò infami pissìni che vuol dire piddì più psi

la Virginia Raggi a Roma funziona ,mentre i piddini pure dimenticano la giacenza di 5 milioni,che dire loro scialano e noi crepiamo,mai più vi voterò infami pissìni che vuol dire piddì più psi

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/22/roma-giunta-raggi-approva-bilancio-bis-piu-soldi-a-trasporti-e-scuole-e-spuntano-5-milioni-dimenticati-da-municipi-pd/3330498/

Roma, giunta Raggi approva bilancio bis: più soldi a trasporti e scuole. E spuntano 5 milioni “dimenticati” da municipi Pd

Roma, giunta Raggi approva bilancio bis: più soldi a trasporti e scuole. E spuntano 5 milioni “dimenticati” da municipi Pd
POLITICA

Dopo la bocciatura dei revisori varata una “mini-manovra” da 81 milioni di euro, possibile grazie a risparmi e qualche nuova entrata. Come ad esempio 5-6 milioni di euro che un paio di circoscrizioni (la prima e la seconda: proprio quelle a guida dem) si erano dimenticati di segnalare nel corso della stesura precedente. No alla dismissione delle partecipate, mentre sul gettito dall’Imu pagata dalla Chiesa, "è stata avviata un’interlocuzione con il Vaticano”, ha spiegato l’assessore Andrea Mazzillo

parlano di Trump,ma poi in Italia è peggio,lo stato in mano ai criminali,perchè Berlusconi con 6 anni di galera è un criminale

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/22/agcom-verso-la-nomina-a-commissario-un-fedelissimo-del-forzista-romani/3332879/

Agcom, verso la nomina a commissario un fedelissimo del forzista Romani. Pd: “Presenteremo un nostro candidato”

Agcom, verso la nomina a commissario un fedelissimo del forzista Romani. Pd: “Presenteremo un nostro candidato”
LOBBY

Mercoledì il Senato deve eleggere il sostituto di Antonio Preto, mancato lo scorso novembre. In pole c'è Vito Di Marco, che ha coordinato la segreteria tecnica dell'ex ministro del governo Berlusconi noto per il decreto che conteneva norme ritenute un bavaglio per il web. L'autorità a breve deve esprimersi sul caso Vivendi-Mediaset e sulle frequenze a 700 megahertz. M5S: "Grasso si faccia garante di una selezione trasparente"

Degentilonis di Marco Travaglio Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2017.

Degentilonis di Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2017.

Raccontano gli storici che Agostino Depretis, leader della sinistra storica, padre del trasformismo, maestro del rimpasto, artista dell’equilibrismo e re del galleggiamento, appena tirava aria di crisi di governo si presentava in Parlamento incurvito, pallido ed emaciato, intabarrato in abiti trasandati e lisi, la barba lunga e bianca, la sciarpa attorno al collo ad altezza naso, l’andatura claudicante per la gotta. Poi si alzava lentamente per prendere la parola e arringava l’assemblea con un fil di voce, roca e tossicchiante, con discorsi circonvoluti e interrotti da continui scatarrii e intercalari: “Sono mezzo malato, e pure di malumore, abbiate un po’ di pazienza”, “Sto qui ancora un po’ prima di tornare alla mia antica e prediletta professione di agricoltore”. I Consigli dei ministri li riuniva preferibilmente nel salotto della sua casa romana in via Nazionale, dove – racconta lo storico Ferdinando Martini – “non c’era che un piccolo tavolinetto tondo, senza carta né calamaio”. Così non si stilava il verbale e lui poteva prendere pezzi dei programmi della destra e della sinistra e tirare a campare con i voti dell’una e dell’altra.
Dinanzi a quel cadavere ambulante, anche i più strenui oppositori si muovevano a compassione e lasciavano passare la fiducia. Tanto, pensavano, ha già un piede nella fossa: come negargli un piccolo supplemento, in attesa dell’imminente funerale? Che però non arrivava mai. Fu così che Depretis governò l’Italia quasi ininterrottamente dal 1876 al 1887 (quando morì per davvero), con un’interruzione di pochi mesi e un’altra di un biennio scarso. Non sappiamo se Paolo Gentiloni sia un cultore di storia patria e un fan di Depretis, ma i suoi esordi a Palazzo Chigi sembrano ispirati a quel modello. È salito al governo all’indomani della disfatta renziana come un premier provvisorio, periclitante, con l’arietta di chi sembra domandare: “Ma dite proprio a me?”, “Ma siete sicuri?”, “Ma non starete sbagliando persona?”. Sulla sua durata nessuno scommetteva un cent, anche perché, prima ancora dell’insediamento, i renziani schiumanti di rabbia già gli dettavano perentorie date di scadenza, manco fosse un fermento lattico: febbraio, marzo, aprile, giugno. Non un giorno di più. E lui non faceva una piega, anzi li assecondava col suo fare emolliente, da anestesista consumato: “Massì, lo so anch’io che i governi durano finché hanno la fiducia del Parlamento”. Infatti presentò un programma talmente vago (i giovani, il Mezzogiorno, la ripresa, il lavoro...) che il suo governo poteva durare un anno e mezzo o un giorno e mezzo.
Poi, provvidenziale, arrivò il coccolone col ricovero al Gemelli. Quando ne uscì, Gentiloni era il gemello redivivo di Depretis: ingobbito nel suo loden come un Andreotti minore, il collo a scomparsa come le tartarughe marine rinserrate nella testuggine o come Mattarella, il volto pallido, l’occhio da triglia, il saluto tremolante, il sorriso malinconico, l’andatura malaticcia. Da allora Degentilonis non cammina: pattina. Non parla: sibila. Chi oserebbe mai contrariare un tapino siffatto? Se Vincenzo Cardarelli, che in piena estate indossava tre cappotti uno sull’altro e in casa teneva accese una ventina di stufe, passò alla storia come “il più grande poeta italiano morente”, Degentilonis si candida a diventare il più grande premier italiano morente. Un presidente del Consiglio per insufficienza di prove, oltreché di alternative. Sta lì ancora un pochino, poi toglierà il disturbo. E intanto passano i giorni, le settimane, i mesi e non si vede né chi né come potrebbe toglierlo di mezzo. Pare brutto, fra l’altro, creargli grattacapi, visto il poco che gli basta per finire in ospedale: e se poi, Dio non voglia, ha una ricaduta? Chi se ne assume la responsabilità? Meglio non disturbarlo, come lui non disturba noi: il suo segreto è non fare assolutamente nulla, interpretando al meglio le aspettative del popolo italiano, che non ne ha mai voluto sapere di essere governato (Giolitti e Mussolini dicevano che governare gl’italiani non è difficile: è inutile). Intanto, accomodatosi a palazzo, ha iniziato a prenderci gusto: però, quasi quasi...
Col trascorrere dei giorni, tutto l’ambiente circostante si è gentilonizzato: Mattarella era già gentiloniano prima ancora dell’arrivo di Degentilonis; Piero Grasso si è gentilonizzato ieri, con una magistrale intervista al Corriere firmata dal Degentilonis del giornalismo, il felpato e cardinalizio Massimo Franco: il presidente del Senato ha spiegato che non si vota fino al 2018 per “i problemi del dopoterremoto”. Di qui a un anno, tutti i problemi saranno ottimi per assicurare la massima durata possibile al quarto governo consecutivo nato all’insaputa degli elettori. Dice Grasso in Degentilonis che nei prossimi 12 mesi bisognerà “recuperare il tempo perduto” negli ultimi quattro anni, non solo per fare l’ennesima legge elettorale, ma addirittura per “condividere con le opposizioni” una nuova riforma costituzionale: come fanno gli studenti ciucci che, ripetutamente bocciati, cambiano liceo e scelgono un diplomificio per fare “quattro anni in uno”, non essendo mai riusciti a farne neppure uno in uno. Dinanzi a cotanto programma, sorge persino il dubbio che, quando parlano di “scadenza naturale della legislatura”, i Degentilonis non alludano al febbraio del 2018, ma del 2028. Tanto a che serve votare, se chi governerà dopo è già deciso? Meglio evitare: si risparmiano un sacco di soldi e pure la fatica di ribaltare per l’ennesima volta le urne. E loro sono tanto stanchi. Massì, lasciamolo lì, Degentilonis: non disturba, non sporca, dove lo metti sta. E poi è mezzo malato, e pure di malumore, ancora un po’ di pazienza... E saremo tutti morti. Tranne lui.

voglio votare subito a febbraio

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Craxi,altro che strada, si trovi il malloppo che ha rubato Chi era Craxi? Un delinquente che s'è fregato 40 miliardi di lire nostre.

 Chi era Craxi,non era il benefattore uomo di stato che l'elite politica vuole riabilitare, era un delinquente che s'è fregato 40 miliardi di lire nostre.

La sentenza è chiara, i fatti,ossia i misfatti pure che vuol dire volerlo riabilitare e il perchè pure questo è chiaro, perchè oggi come ieri si ruba e riabiolitare lui il Craxi vuol dire riabilitare se stessi.
Craxi non s'è guadagnato 40 miliardi di lire che sono  20.658.275,96 euro .
Parliamoci chiaro non sono bruscoletti, mai trovati questi soldi,in mano a faccendieri ambigui, con risvolti pure di sospetti assassini ecc, e noi dobbiamo avere una strada intitolata a uno così, magari per andarci a sputare, uno sputatoio collettivo,ma daiiiii.
Questa voglia e foga di autoassolversi della classe politica attuale vuol dire solo una cosa ,che mai hanno smesso di rubare e dunque sono come ieri criminali da galera non da intitolare strade e piazze

tre sentenze definitive emesse dalla Cassazione nei confronti dell’ex-leader del Psi 
(10 anni per le tangenti Eni-Sai e la Metropolitana Milanese; prescrizione per le mazzette dalla berlusconiana All Iberian); o i 40 miliardi (di lire, ndr) giacenti sui suoi tre conti svizzeri personali, gestiti non da tesorieri Psi, ma dall’ex compagno di scuola Giorgio Tradati e poi dall’ex-barista Maurizio Raggio, destinati agli “interessi economici anzitutto propri di Craxi” (Sentenza All Iberian)”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/21/bettino-craxi-appello-a-sala-contro-una-via-a-milano-dedichiamola-allimprenditore-suicida-per-tangenti/3331771/

Bettino Craxi, appello a Sala contro una via a Milano: “Dedichiamola all’imprenditore suicida per tangenti”

Bettino Craxi, appello a Sala contro una via a Milano: “Dedichiamola all’imprenditore suicida per tangenti”
CRONACA

Lettera aperta sul blog Qualcosa di sinistra dopo l'apertura del sindaco alla discussione sull'onoreficenza al segretario Psi pluricondannato all'epoca di Mani pulite. Proposta alternativa, il desiano Ambrogio Mauri, che nel '97 si tolse la vita dopo essere stato stritolato dal sistema di Tangentopoli. Lunedì 23 gennaio possibile discussione in Consiglio comunale. Tra i firmatari, la senatrice Pd Lucrezia Ricchiuti e il presidente della commissione antimafia Gentili




Non è uno scherzo.........💩💩😡😡

Non è uno scherzo.........💩💩😡😡

21/01/17

tutto un giro che alimenta la violenza,,Mercanti di Uomini, il libro di Loretta Napoleoni indaga sul traffico di ostaggi e migranti: “Così si autofinanzia la jihad”

tutto un giro che alimenta la violenza, intanto non si devono più vendere armi,poi chiudere le frontiere e poi se vengono afare casino quì rispedirli indietro,la verità è che l'occidente ci traffica mica male e alcuni ci guadagnano di brutto,mentre noi povera gente subiamo e basta

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/21/mercanti-di-uomini-il-libro-di-loretta-napoleoni-indaga-sul-traffico-di-ostaggi-e-migranti-cosi-si-autofinanzia-la-jihad/3329342/

Mercanti di Uomini, il libro di Loretta Napoleoni indaga sul traffico di ostaggi e migranti: “Così si autofinanzia la jihad”

Mercanti di Uomini, il libro di Loretta Napoleoni indaga sul traffico di ostaggi e migranti: “Così si autofinanzia la jihad”
MONDO

Persone, “occidentali” da sacrificare per la propaganda di gruppi terroristici, ma anche “sequestri e rapimenti a lieto fine, che proprio a lieto fine non sono” perché portano sì alla liberazione degli ostaggi, ma dietro pagamento di un riscatto che alimenterà la “guerra del terrore”. Nel nuovo saggio della giornalista ed esperta di economia e finanziamenti al terrorismo si racconta il nuovo“business sofisticato” che ha conosciuto un’impennata dopo l’11 settembre 2001

RIDI PER NON PIANGERE

insieme per fare altri guai

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Com'è profondo il mare - Lucio Dalla



Siamo noi
Siamo in tanti
Ci nascondiamo di notte
Per paura degli automobilisti
Dei linotipisti
Siamo i gatti neri
Siamo i pessimisti
Siamo i cattivi pensieri
E non abbiamo da mangiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Babbo, che eri un gran cacciatore
Di quaglie e di faggiani
Caccia via queste mosche
Che non mi fanno dormire
Che mi fanno arrabbiare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

E' inutile
Non c'è più lavoro
Non c'è più decoro
Dio o chi per lui
Sta cercando di dividerci
Di farci del male
Di farci annegare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare

Poi da solo l'urlo
Diventò un tamburo
E il povero come un lampo
Nel cielo sicuro
Cominciò una guerra
Per conquistare
Quello scherzo di terra
Che il suo grande cuore
Doveva coltivare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Ma la terra
Gli fu portata via
Compresa quella rimasta addosso
Fu scaraventato
In un palazzo,in un fosso
Non ricordo bene
Poi una storia di catene
Bastonate
E chirurgia sperimentale
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Intanto un mistico
Forse un'aviatore
Inventò la commozione
Che rimise d'accordo tutti
I belli con i brutti
Con qualche danno per i brutti
Che si videro consegnare
Un pezzo di specchio
Così da potersi guardare
Com'è profondo il mare
Com'è profondo il mare

Frattanto i pesci
Dai quali discendiamo tutti
Assistettero curiosi
Al dramma collettivo
Di questo mondo
Che a loro indubbiamente
Doveva sembrar cattivo
E cominciarono a pensare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare
Nel loro grande mare
Com'è profondo il mare

E' chiaro
Che il pensiero dà fastidio
Anche se chi pensa
E' muto come un pesce
Anzi è un pesce
E come pesce è difficile da bloccare
Perchè lo protegge il mare
Com'è profondo il mare

Certo
Chi comanda
Non è disposto a fare distinzioni poetiche
Il pensiero come l'oceano
Non lo puoi bloccare
Non lo puoi recintare
Così stanno bruciando il mare
Così stanno uccidendo il mare
Così stanno umiliando il mare
Così stanno piegando il mare

COSA ASPETTI CHE TI PORTANO VIA TUTTO BRAVO GRILLO VERITÀ

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Tra tartine al caviale e champagne, al calduccio di festeggiamenti in compagnia....ma col cuore ai terremotati

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Roma, Raggi chiede l’Imu sui beni della Chiesa: "Il Papa è disponibile"


L’assessore Meloni spiega: “La sindaca ne ha già parlato a Francesco che ha dato…

ROMA.REPUBBLICA.IT

l' ho detto io che questo papa e' grillino :D

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LA COMPLESSITÀ DELLA POLITICA È UN'INVENZIONE DELLA CASTA

LA COMPLESSITÀ DELLA POLITICA È UN'INVENZIONE DELLA CASTA
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"Quando ero ragazzo frequentavo saltuariamente una sezione di partito che era sotto casa mia.
Spesso non riuscivo a capire e ad accettare le scelte imposte dai vertici e puntualmente incontravo qualcuno molto più saggio e più maturo di me il quale con paternalistico affetto mi spiegava che tutto era fatto a fin di bene, che le mie erano solo le bizze di un ragazzino che non aveva ancora ben compreso le dinamiche complesse della politica e che se non riuscivo a capire sul momento sicuramente avrei capito in seguito.
Non mi occupai più di politica.
Probabilmente non ne ero all'altezza.
Poi nel 2006 incontrai Beppe Grillo.
Diceva che la politica non è complessa. Che la complessità è un'invenzione della Casta per metterlo in culo alle persone perbene.
Diceva che la politica avrebbe potuto essere e sarebbe stata condivisione, partecipazione, intelligenza collettiva all'opera.
Prometteva che si sarebbe discusso insieme, capito insieme, deciso insieme.
Mi fidai.
Oggi ho 44 anni. Mi sono sposato, ho preso due lauree, lavoro.
Continuo a non comprendere le dinamiche complesse della politica e puntualmente c'e' qualcuno molto più saggio e più maturo di me che mi dice che tutto è fatto a fin di bene e che se non riesco a capire sul momento sicuramente capirò in seguito.
Probabilmente non sono ancora all'altezza e a questo punto penso che forse non lo sarò mai." (Andrea Tosatto)

Onore ai veri eroi che salvano le persone Fanculo a te che salvi le banche!

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Rienzi chi?

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Attenzione...arriva il carrello dei Bolliti...☺ sabato 21/01/2017 Renzi chi? di Marco Travaglio

Attenzione...arriva il carrello dei Bolliti...




sabato 21/01/2017
Renzi chi?
di Marco Travaglio

marco-travaglio


Ma allora ditelo che lo fate apposta per umiliarlo. Ditelo che è una congiura contro di lui per limargli i nervi e farlo diventar matto. Già è depresso per quest’improvvisa astinenza da tv, da giornali, da social, da potere, da tutto. Un po’ di tatto, un pizzico di delicatezza, che diamine. C’era proprio bisogno che Paolo Gentiloni, l’Usurpatore, andasse a Berlino a lustrare gli stivali alla Merkel sull’Air Force Renzi? Quell’aereino così civettuolo l’avevamo pagato noi (pare che costi 76 mila euro al giorno, 28 milioni l’anno, cioè la metà di quanto avremmo risparmiato con la Grande Riforma sventuratamente bocciata dagli elettori), ma se l’era costruito tutto Matteo con le sue manine, pezzo dopo pezzo, come i bambini col Lego: un capolavoro di aeronautica fiorentina. Poi c’era stato qualche problemino (non volava) ed era rimasto mestamente nell’hangar, in attesa del grande varo con ammiragli, cardinali e contesse Serbelloni Mazzanti Viendalmare. Possibile che abbia iniziato a funzionare proprio all’indomani della dipartita dell’aspirante passeggero da Palazzo Chigi? Ci dev’essere qualcosa sotto, urge inchiesta parlamentare, ben più impellente di quella sulle banche. E che c’entra il sobrio e grigio Gentiloni con quel rutilante simbolo del rampantismo al potere che andrebbe largo pure a Trump? Cattiveria, pura cattiveria.
E i giornaloni e telegiornaloni, vogliamo parlarne? Domenica Renzi – dicesi Renzi – rilascia un’intervista di due pagine a Ezio Mauro – dicesi Mauro – su Repubblica per annunciare che i 5Stelle sono solo “un algoritmo” e che lui ha cambiato idea e non si ritira più dalla vita politica perché mantenere le promesse non è coerenza, ma “vigliaccheria”. E dice tra sé e sé: chissà domani che botto! Invece il botto fa plaf. Neppure una maratona televisiva per dare un seguito all’Evento in mondovisione a Rignano, un inserto speciale sui giornali da transennare le edicole. L’unico che apprezza l’intervista è Sallusti, non so se mi spiego. Fa più rumore quella di B. al Corriere per annunciare la ricandidatura da ineleggibile. Allora Renzi parte in missione segreta (cioè preannunciata a tutta la stampa mondiale) per Scampia, insalutato ospite: nemmeno un trafiletto (salvo sul Corriere). Ma come: Renzi, dicesi Renzi, quello che faceva notizia anche quando leccava il gelato nel cortile di Palazzo Chigi, trascorre un’intera mezza giornata a Napoli, e non si mobilitano inviati, editorialisti, linotipisti, stenografi, fotografi, cameramen, fuochisti, macchinisti e ferrovieri per coprire degnamente l’Evento? Niente. Zero tituli.
Se non fosse lui stesso, la sera, visto il vuoto attorno a sé, a postare su Facebook una lunga autocronaca del blitz partenopeo, nessuno ne saprebbe nulla. Nemmeno delle sue ultime scoperte: “Torno a casa più convinto che mai che se tutti facciamo un piccolo sforzo, le cose possono cambiare e l’Italia può diventare un paese più giusto. Non lasceremo mai il futuro alla rassegnazione” (notare lo strazio delle espressioni “a casa” e “rassegnazione”). Intanto, nel bene e nel male, tutti parlano dei 5Stelle, anzi dell’algoritmo. Per riprendersi la scena, Renzi sussurra alla Stampa l’ideona del “reddito minimo”, ma non attacca: è copiata da Grillo. Allora torna a Roma, ma di nascosto sennò Gentiloni lo insegue chiedendo conto di tutti i debiti e i disastri che gli ha lasciato e pregandolo di riprendersi indietro Lotti e Boschi. Prepara una nuova segreteria tutta “giovani e intellettuali”. Pensa allo scrittore Carofiglio, che risponde picche. E al ministro Martina, che ha da fare. Però Fassino è disponibile, non si sa se in veste di giovane o di intellettuale (e se chiede a Livia Turco, magari ci sta anche lei).
Lo sport nazionale è il calcio dell’asino. Lo sfancula Staino, inopinatamente direttore della fu Unità: ah, l’ingratitudine. Lo scarica De Luca, con tutto quel che ha fatto per lui (e viceversa): bye bye Matteo, nasce “Campania Libera”. Lo snobba Sala, con un bel no alle elezioni subito. Pure Delrio lo accusa di aver “messo se stesso davanti a tutto”. Persino Alfano fa lo spiritoso: “È finito il tempo della rottamazione” (che, vista la sua presenza, non era mai cominciata). Le iscrizioni al Pd crollano: fuga di massa. Mentre i topi abbandonano la nave, gli amici finiscono nei guai (Romeo, Lotti, Del Sette, Saltalamacchia, Russo, i soci di papà Tiziano, Marchionne, Campo Dall’Orto) o se la prendono col Giglio Magico (Marroni e Vannoni). Alla Rai, Semprini è disperso (rimpiazzato dall’odiata Berlinguer!). A Sky la Varetto si dimette. E tutto ciò che lui toccò in questi tre anni inizia terribilmente a puzzare: Rai, Fca, Consip, Unità, Stabilità, Mps, Almaviva, Alitalia, Italicum, Jobs Act, Buona Scuola, Piano Case ecc. Da Re Mida a Re Merda. Quando Cuperlo, Speranza e Fassina se ne andavano, lui rispondeva gentile: Cuperlo chi? Fassina chi? Speranza chi? Ora è il momento del Renzi chi? Disperato, tenta la risalita con altri annunci, che un tempo avrebbero aperto tg e prime pagine, ora faticano a farsi spazio tra le brevi in cronaca e gli annunci del callifugo Ciccarelli. Corriere: “Renzi lavora al programma e lancia lo ‘scouting’ fra i giovani” (sempre Fassino). “Renzi con i capi locali pd in pullman per l’Italia: non esclude il proporzionale” (per chi ha imposto l’Italicum e riproposto il Mattarellum, non è male). Unità: “Renzi riparte: tre pullman in tour per ascoltare l’Italia”, anche “a costo di prenderci i fischi”. Il guaio è che l’Italia ha altro da fare e persino i fischi sono un lusso d’altri tempi. Quanto ai tre pullman, al posto dell’Air Force Renzi scippato da Gentiloni, potrebbero rivelarsi eccessivi. Come mezzo di locomozione, basta e avanza il carrello dei bolliti.
© 2017 Editoriale il Fatto S.p.A. C.F. e P.IVA 10460121006

Obama non è di sinistra, fa parte di un sistema criminale e la colpa se adesso la destra farà spero non macelli ulteriori è tutta sua, altro che nobel per la pace ,io gli darei il nobel per lo strozzinaggio

Che ne sarà dell'europa dopo Obama?Penso che saranno guai, cioè la globalizzazione che ha causato lo sfascio dell'economia di stati come la Grecia e L'Italia ed altri, cosa è' questa globalizzazione se non un arrembaggio sfrenato delle multinazionali e finanziarie su cittadini senza tutele e senza più protezioni,con governi fantocci a obbedire agli USA, a me personalmente non è che mi piaccia Trump, cioè ho una storia di sinistra alle mie spalle, non potrei averne altre, però il problema nostro è come fare a risalire per avere una vita normale, andare dal fruttivendolo e vedere sul banco la verza a 2 euro al chilo, vuol dire che siamo in mano a strozzini, con uno stato che nulla fa se non appoggiare e incentivare gli strozzini.
Il paniere istat pure un cretino capisce che è falsato,fatto apposta per fregare la gente perchè se un chilo di verza costa 2 euro , cioè 4 milalire, e se una pensione di un milione di lire oggi è 550 euro vuol dire potere di acquisto della gente normale dimezzato e che vuol dire chiusura di fabbriche e varie del commercio, che vuol dire gente sempre più ricca e la moltitudine sempre più povera e spacciare questi governi per sinistra o democratici è delirante, criminale, per questo in America hanno votato Trump, perchè la gente non ne può più, Obama non è di sinistra, fa parte di un sistema criminale e la colpa se adesso la destra farà spero non macelli ulteriori è tutta sua, altro che nobel per la pace ,io gli darei il nobel per lo strozzinaggio


Economia – Il nazionalismo economico di Trump è apparso nella sua forma più chiara. Trump ha denunciato la “carneficina americana”, che significa non soltanto un Paese devastato da eroina e criminalità ma anche dalla delocalizzazione dei posti di lavoro, da “industrie arruginite disperse come tombe di morti”. “America First” sarà la filosofia del nuovo presidente, che promette di riportare il lavoro, la prosperità, la sicurezza di vita persa con la globalizzazione e la deindustrializzazione. Nessun accenno, ovviamente, è stato fatto nel discorso alla squadra di governo che Trump ha assemblato e che contiene diversi miliardari e rappresentanti dell’industria petrolifera e della finanza. Nell’ultima parte del discorso, Trump è tornato sulla questione del “forgotten man”, l’americano dimenticato dalla politica e che lui promette di riportare al centro della politica. “Seguiremo due semplici regole – ha spiegato Trump – compra americano e assumi americano”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/21/trump-il-discorso-populista-e-xenofobo-segna-la-fine-di-unepoca-e-linizio-del-nazionalismo-economico/3330671/

Trump, il discorso populista e xenofobo segna la fine di un’epoca. E l’inizio del nazionalismo economico

Trump, il discorso populista e xenofobo segna la fine di un’epoca. E l’inizio del nazionalismo economico
MONDO

Con l’ascesa alla Casa Bianca del miliardario newyorkese finisce la visione dell’America garante dell’ordine mondiale. Il vecchio isolazionismo, che risale al periodo coloniale e che tra alterne vicende riemerge fino agli anni Trenta del Novecento, torna a essere un pilastro della politica estera americana

“A Milano abbiamo una cena con Lupi con il Ministro”. “Minchia che bellezza, vedete che potete fare prendete tutto, prendete tutto”. Spunta anche il nome dell’ex ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi nell’inchiesta “Cumbertazione” della Dda di Reggio Calabria

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/21/ndrangheta-limprenditore-vicino-ai-clan-a-milano-abbiamo-una-cena-col-ministro-lupi-minchia-che-bellezza/3331225/

‘Ndrangheta, l’imprenditore vicino ai clan: “A Milano abbiamo una cena col ministro Lupi”. “Minchia che bellezza”

‘Ndrangheta, l’imprenditore vicino ai clan: “A Milano abbiamo una cena col ministro Lupi”. “Minchia che bellezza”
MAFIE

Spunta anche il nome dell’ex titolare delle Infrastrutture nell’inchiesta “Cumbertazione” che ha fatto luce sul “codice degli appalti" delle cosche calabresi. Il politico Ncd non è indagato, perché - come scrivono gli inquirenti - “dagli atti non emergono elementi per identificare nel ministro il contatto del Cittadini all’interno del ministero"

Si poteva fare cosi

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