15/10/17
se tutto questo è vero,vuol dire che fra marra e il giudice e il resto è associazione a delinquere altro che balle,povera Virginia in che mani stava
Campidoglio, Raffaele Marra e l’avvocato in chat per dare una mano al giudice
Mentre cercavano di “governare” Raggi, il suo maestro Sammarco e il dirigente poi arrestato acceleravano la pratica delle nozze in Campidoglio per il n. 1 del Tar Lazio, che decide sugli atti comunali. I due parlano di un "capo". Il legale: "Era la sindaca". Più spesso la chiamano "V"
Scriveva Pieremilio Sammarco, avvocato, professore, maestro e un po’ mentore di Virginia Raggi: “Una piccola domanda: sai qualcosa per quel matrimonio da celebrare? Perché oggi mi sono tornati sotto…scusami”. Rispondeva Raffaele Marra, ex ufficiale della Finanza, dirigente comunale allora potentissimo perché molto vicino alla sindaca di Roma, poi arrestato per corruzione e ora in attesa della sentenza di primo grado: “Io rientro domani e credo che Salvatore abbia autorizzato. Domani verifico e ti dico”.
L’indomani, 11 ottobre 2016, Sammarco tornava alla carica: “Caro, stamattina mi è sembrato di capire che la cosa del matrimonio si sia sbloccata: il nubendo è il (primo) presidente del Tar Lazio”. E Marra: “Sì, lo so. Ne avevo parlato con Salvatore. Era cosa fatta per me e pensavo di avertelo comunicato. La delega di Santoro è stata firmata”.
Così è andata. Il 15 ottobre, il primo presidente del Tar del Lazio, Carmine Volpe, si è sposato, come desiderava, nella Sala Rossa del Campidoglio, la location più ambita, specie di sabato e se richiesta, come in questo caso, con poche settimane di anticipo.
Il matrimonio, con la delega della sindaca, è stato celebrato dal giudice Sergio Santoro, presidente di sezione del Consiglio di Stato. Tutto regolare. Però a parlarne sulla chat erano i due personaggi che forse in quel momento, tra l’elezione di Raggi (19 giugno 2016) e l’arresto di Marra (16 dicembre seguente), avevano più influenza sul sindaco di Roma. Tant’è che nelle loro chat pubblicate in queste settimane da vari giornali – sequestrate dai carabinieri a Marra al momento dell’arresto e trovate sotto forma di screenshot perché il funzionario cancellava le conversazioni ma conservava nel telefono le più importanti, come se dovesse usarle un domani – i due parlavano di come incidere sulle nomine di assessori e dirigenti e dicevano peste e corna dei 5Stelle romani che dal primo momento avevano parecchie perplessità su Marra e sul giro dei più stretti collaboratori della sindaca. E lo sposo a cui assicurare il buon esito della pratica era appunto il primo presidente del Tar del Lazio, l’integerrimo magistrato nel cui ufficio passano tutti gli atti impugnati delle amministrazioni con sede nella Capitale e quelli del Comune di Roma, nei cui uffici Marra si è attivato e ne ha parlato “con Salvatore”.
Chi è Salvatore? Ragionevolmente Salvatore Romeo, allora amico intimo e capo della segreteria di Raggi, la quale ha anche avuto qualche guaio giudiziario (archiviato) a causa della sua nomina, del suo stipendio e delle polizze che le aveva intestato. “Sì, conosco il presidente Volpe, ma non sapevo nemmeno del matrimonio, o magari è una delle centomila cose che mi sono passate davanti”, risponde Romeo. Marra invece non risponde, il suo avvocato nemmeno.
Il presidente Volpe naturalmente sì: “Non vedo – dice – eventuali illeciti. Sammarco? Sì forse lo conosco, certo non lo frequento, non ho parlato con lui del matrimonio, se n’è interessato il mio collega Santoro. Ho fatto domanda, c’è una procedura, la Sala Rossa è soggetta a pagamento e ho pagato. Marra no, non lo conosco. Sì – dice ancora –, sono il giudice degli atti del Comune, ma questo non significa che non mi posso sposare a Roma”. Nega, insomma, qualsiasi corsia preferenziale. Così anche Sammarco, avvocato civilista, non amministrativista (“in oltre vent’anni – dice – ho sottoscritto due soli ricorsi al Tar”), con un passato nello studio di Cesare Previti col quale ha chiuso i rapporti “più di dieci anni fa”, figlio dell’ex presidente della Corte d’appello di Roma, Carlo e fratello del penalista, Alessandro, che ha difeso Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri e lo stesso Previti: “L’intervento per il matrimonio me l’ha chiesto un alto magistrato che doveva celebrarlo, non ho rapporti con il presidente Volpe. Mi ha detto che avevano fatto la domanda e non si avevano notizie sullo stato della pratica, mi ha chiesto di informarmi e io mi sono informato. Tutto qui”.
Tra le altre conversazioni iinedite c’è quella in cui Sammarco scriveva a Marra: “Vorrei far recapitare quelle cose richiestemi domenica dal capo”. E Marra: “Domani gliene parlo”. Chi è il capo? “Era la sindaca – risponde Sammarco – che mi aveva richiesto di farle avere dei suoi documenti che si trovavano nel mio studio”. Sarà ma in genere nella chat la chiamavano “V.”.
Marra e Sammarco erano vicinissimi. Quando il primo voleva far causa ai giornali che, scriveva nella chat, “mi massacrano”, l’avvocato risponde: “Il mio studio è a disposizione, senza oneri per te”. “Come molti – dice ora – non sapevo chi fosse Marra, non ho i poteri della Procura. Me lo presentò nel giugno 2016 la sindaca come una persona di sua fiducia. Marra – racconta – girava con una scatola di documenti contenenti denunce contro Tizio e Caio e i numerosi encomi ricevuti. Si presentava come paladino della giustizia, dicendo che per questo si era creato mnemici. Anche io, come la sindaca, mi sono fidato di quelle apparenze”.
14/10/17
io cittadina italiana voglio la verità.Dietro la morte di David e le indagini non certo complete, ci sarebbero festini in ville nell’Aretino e sul mare, che avrebbero visto personaggi nazionali e giudici divertirsi insieme, senza freni, con tanto di sesso e droga.
dietro la morte di David e le indagini non certo complete, ci sarebbero festini in ville nell’Aretino e sul mare, che avrebbero visto personaggi nazionali e giudici divertirsi insieme, senza freni, con tanto di sesso e droga.
Insomma: Rossi non poteva essere un uomo distrutto che si è lasciato andare al suicidio. "Ha dialogato con tutti i direttori di tutti i giornali d'Italia - dice Piccini - non aveva un problema di lavoro". Dietro ci sarebbe "una storia parallela". "Un avvocato romano - rivela Piccini - mi ha detto: 'Ma perché vi rigirate tanto i coglioni'. Ma scusa perché? Era un'amica mia dove marito era nei servizi...ma guarda, dice: 'Devi indagare su alcune ville tra l'aretino e il mare...e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche aver abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale, non so se mi sono spieagato. Questo filone non è mai stato preso". E ancora: "Questo mio amico avvocato romano mi ha detto: 'Non state lì a girare tanto le scatole. C'è una villa tra Siena e Arezzo e c'è una villa al mare, dove facevano i festini'. Chi andava a queste feste? Ci andavano anche i magistrati senesi, ad esempio? Mah...Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah...La cocaina gira a fiumi in questa città".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/mps-lombra-dei-festini-hard-lex-sindaco-david-rossi-stato-1450665.html
Ci sono quel video, la caduta di schiena e le ferite sul corpo di Rossi che lasciano molti interrogativi aperti.
Ieri, durante la puntata domenicale de Le Iene, l'inviato Antonino Monteleone ha costruito - di nuovo - uno servizio sul presunto suicidio di Rossi. Per giorni la Iena ha cercato di parlare con molti testimoni validi, registrando però solo "omertà". Questa volta sono presenti anche dichiarazioni "bomba" dell'ex sindaco di Siena (1993-2001) ed ex dirigente della banca, Pierluigi Piccini.
"Ma se uno volesse ipotizzare che quello di David è stato il suicidio di un ragazzo che ha vissuto la cresta dell'onda?", chiede Monteleone all'ex sindaco. "Tutte cazzate", risponde l'interlocutore. "Lui ha gestito più di 50 milioni di euro in 4 anni...aveva le porte aperte dappertutto".
Davanti alle telecamere Piccini precisa di avere "seri dubbi" sull'ipotesi del suicidio. Ma quando non sa di essere ripreso aggiunge: "David fa un errore storico: lui dice che sarebbe andato dai magistrati a raccontare tutto e dice: 'Io di questa città conosco tutto, dai tempi del Piccini ad oggi'". Insomma: qualcuno avrebbe voluto chiudere la bocca a Rossi per evitare che parlasse? "La città è convinta che sia stato ucciso".
Un'altra anomalia riguarda l'assenza di memorie e appunti da parte di Rossi. Non viene ritrovato alcuno scritto sul suo conto. "Mi sembra strano", dice Piccini a Le Iene, visto che lui era solito prendere molti appunti quando era il suo capo ufficio stampa. Piccini conosce bene la storia del presunto suicida. Perché i rapporti banca, partito, città erano molto stretti. E chi si trova nell'ufficio stampa di un sindaco conosce i legami con Mps. È inevitabile. "Che lui avesse un particolare appeal all'interno della banca - aggiunge l'ex sindaco - anche perché era il braccio destro di Mussari e potesse gestire tanti soldi...questo sì". Ma poteva essere anche all'interno delle decisioni chiave della banca? "Questo sì", dice Piccini. "Come addetto stampa per forza doveva saspere le operazioni, quelle da dire, quelle da non dire...".
Insomma: Rossi non poteva essere un uomo distrutto che si è lasciato andare al suicidio. "Ha dialogato con tutti i direttori di tutti i giornali d'Italia - dice Piccini - non aveva un problema di lavoro". Dietro ci sarebbe "una storia parallela". "Un avvocato romano - rivela Piccini - mi ha detto: 'Ma perché vi rigirate tanto i coglioni'. Ma scusa perché? Era un'amica mia dove marito era nei servizi...ma guarda, dice: 'Devi indagare su alcune ville tra l'aretino e il mare...e i festini che facevano lì. Perché la magistratura potrebbe anche aver abbuiato tutto perché scoppia una bomba morale, non so se mi sono spieagato. Questo filone non è mai stato preso". E ancora: "Questo mio amico avvocato romano mi ha detto: 'Non state lì a girare tanto le scatole. C'è una villa tra Siena e Arezzo e c'è una villa al mare, dove facevano i festini'. Chi andava a queste feste? Ci andavano anche i magistrati senesi, ad esempio? Mah...Ci andava qualche personaggio nazionale? Mah...La cocaina gira a fiumi in questa città".
Possibile sia questo il motivo delle due archiviazioni sulla morte di David Rossi? "Io a un certo punto io posso anche capire magistratura che di fronte ad una cosa del genere cerchi di chiudere perché altrimenti diventa una cosa molto difficile". Se anche fosse vera la dichiarazione di Piccini sulla magistratura, su cui però al momento non ci sono riscontri, resta da capire perché allora l'ex capo comunicazione di Mps sarebbe stato ucciso. "Si sono mangiati una banca - dice l'ex sindaco - Perché si sono mangiati una banca?"
Alla fine dell'intervista "rubata", l'ex (e forse futuro) sindaco ha scoperto i microfoni nascosti degli intervistatori: "Se esce una mezza parola vi denuncio... Io sono candidato a sindaco, mi volete mettere contro la magistratura?", ha detto. E un giorno dopo la realizzazione dell'inchiesta ha annunciato querela contro le Iene.
Gentiloni dimostra ancora una volta di essere quello che è sempre stato: un politico assai mediocre e facilmente manovrabile dai poteri forti, e che finisce sempre per andare a rimorchio di altri politici
Gentiloni dimostra ancora una volta di essere quello che è sempre stato: un politico assai mediocre e facilmente manovrabile dai poteri forti, e che finisce sempre per andare a rimorchio di altri politici, magari non particolarmente capaci, ma sicuramente abbastanza scaltri nel manovrare una parte dell'elettorato italiano, quale è ad esempio l'ex presidente del consiglio ed ex sindaco di Firenze, Matteo Renzi. L'aver posto la fiducia su di una legge elettorale come il Rosatellum, che ritengo sarebbe considerata incivile persino in un contesto di cavernicoli, è stato sicuramente il peggior passo falso che potesse fare Gentiloni nella sua già non eccezionale carriera politica, e che pagherà sicuramente molto caro quanto a credibilità, appunto, come politico, e quindi in termini di consenso elettorale. Un noto esponente della stampa palesemente antigrillina, quale è certamente Paolo Mieli, dopo aver criticato il Rosatellum affermando che oltretutto è destinato a generare parecchia confusione nella testa dell'elettore medio, ha inoltre detto che sinora l'effetto più evidente di questa legge, non ancora entrata in vigore, è stato quello di aver ricompattato alla grande le fila del Movimento 5 Stelle, e di aver pure creato le condizioni ideali perchè suddetto movimento acquisisca parecchi nuovi proseliti. E da qui a dire che se nel 2018 il Movimento 5 Stelle dovesse vincere le elezioni la colpa sarà di Paolo Gentiloni e del suo governo, il passo è assai breve. Come convinto sostenitore del Movimento 5 Stelle, quale sono orgoglioso di essere, naturalmente non posso che augurarmi che questo accada veramente.
arrestato il sindaco di Forza Italia candidato con Musumeci. altro che giustizia a orologeria, ladri siete e dovete finire tutti in galera e a vit
Elezioni Sicilia, arrestato il sindaco di Forza Italia candidato con Musumeci. Micciché contro i pm: ‘Giustizia a orologeria’
L'arresto di Antonello Rizza, primo cittadino di Priolo finito ai domiciliari stamattina con le accuse di truffa, tentata truffa e turbativa d’asta, è immediatamente diventato un caso politico. Il luogotenente di Berlusconi si scaglia contro la magistratura: "Devono rispettare la democrazia". L'aspirante consigliere regionale era già coinvolto in 4 procedimenti con 22 capi d'imputazione. Cancelleri: "Ne arresteranno uno al giorno". Fava: "Che dice il candidato di centrodestra?"
perchè se io privato fallisco mi ammazzano con pene , ma all'Alitalia privata siamo già a 400 milioni di soldi nostri buttati via
LOBBY
Alitalia, il governo rinvia la vendita a dopo le elezioni. E il prestito con soldi pubblici sale di 600 milioni
A stabilirlo è il decreto fiscale varato dal consiglio dei ministri. Una nota sul sito del ministero dello Sviluppo spiega che "si rende opportuna una proroga tecnica, fino al 30 aprile 2018", perché "il procedimento si è svolto in un contesto caratterizzato da una serie di accadimenti straordinari" e "è presumibile che si renda necessario un tempo più lungo di trattativa"
di F. Q. | 13 ottobre 2017
anche oggi la notizia oramai obbligatoria:Firenze, grave 17enne trovata ferita in un parco: ha lesioni alla testa
oggi andare in discoteca e finire così, urge dare ai giovani educazione su come difendersi, sono troppi i casi di violenze gratuite, urge e come al solito la politica dorme e parla del diritto di suolo per ragazzi nati in italia da genitori stranieri,insomma come accalappiare voti per le prossime elezioni,ma nulla fa per chi è giovane e rischia la vita per una notte trascorsa in discoteca, fare nelle scuole delle lezioni per la prevenzione e difesa da violenze che sono poi all'ordine del giorno.
Io invece dell'ora di religione metterei l'ora per una sane e responsabile sessualità, per la consapevolezza del gestire il proprio corpo e che la ricerca del piacere è logica e auspicabile, cioè è normale, ma la violenza anche per chi la fa oltre per chi la subisce non è mai un piacere, per porre fine e queste schifezze serve la prevenzione e non la religione che è oramai vecchia e marcia, poi non insegna nulla se non ad avere pregiudizi, insomma chi vuole essere religioso sia,ma nel privato,lo stato deve occuparsi di tutti e dunque del cittadino.
Firenze, grave 17enne trovata ferita in un parco: ha lesioni alla testa
CRONACA
La ragazza è stata rinvenuta stamattina, intorno alle 7, da alcuni amici con cui aveva trascorso la serata in discoteca e dai quali si era separata probabilmente proprio nei pressi del parco dell'Ambrogiana a Montelupo Fiorentino, dove poi è stata rinvenuta. Sulla vicenda indaga la polizia
di F. Q. | 14 ottobre 2017
#cooperative Queste organizzazioni ARRIVANO da qualsiasi parte d'Italia e PRENDONO in affitto un qualsiasi luogo che poi viene da loro CONVERTITO in struttura destinata all'ospitalità e all'accoglienza: Questo è un enorme Business! #stopaccoglienzabusiness
- #cooperative Queste organizzazioni ARRIVANO da qualsiasi parte d'Italia e PRENDONO in affitto un qualsiasi luogo che poi viene da loro CONVERTITO in struttura destinata all'ospitalità e all'accoglienza: Questo è un enorme Business! #stopaccoglienzabusiness
non so se voterò, ma mi pare la solita pubblicità, non cambierà nulla, ruberanno sempre
Referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto, le scomode verità da non dire
di Lavoce.info | 14 ottobre 2017
Questi sono i 12 paesi in cui le donne sono trattate peggio degli animali:
Si proprio di questo ne parleremo: paesi in cui le donne non hanno i propri diritti, spesso non avendo i diritti fondamentali che un essere vivente potrebbe avere.
ITALIAFEED.COM
13/10/17
Perché si dice “fare il bucato”? Lavare i panni è un’attività che accomuna tutti i popoli fin dalla notte dei tempi
Il termine “bucato” deriverebbe da bukòn, una parola francone (il ceppo di lingue germaniche parlate nell'allora Regno dei Franchi) che significava “lavare”. In italiano questo verbo si è trasformato in “bucare”, e quindi “fare il bucato”.
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Ma è anche possibile che l’espressione “fare il bucato” derivi da un metodo che si usava per lavare i panni prima dell’avvento di detersivi e lavatrici.
Nel Medioevo le donne mettevano i panni in un recipiente di legno o di terracotta, che poi coprivano con un telo bucherellato (ceneraccio). Quindi vi rovesciavano sopra un composto di acqua bollente e cenere di legna (ranno o liscivia), che fungeva da detersivo. Il telo bucato filtrava la cenere del ranno che puliva bene i panni. Il “bucato” veniva poi sciacquato nelle fontane.
NEL MONDO. “Fare il bucato” si dice anche in castigliano (hacer la colada) e in catalano (fer la bugada). In inglese, francese e tedesco si dice “fare il lavaggio”, rispettivamente: to do the washing, faire la lessive e die Wäsche waschen. In portoghese è “lavare la roba”: lavar a roupa.
Perché venerdì 13 è considerato un giorno sfortunato?
Siete superstiziosi? Ecco perché venerdì 13 porta male. Non lo siete (e giustamente)? Ecco l'origine di questa popolare superstizione.Una spiegazione del perché venerdì 13 porta sfortuna risale alla mitologia scandinava: c’erano 12 semidei e poi arrivò il tredicesimo, Loki. Ma era crudele con gli uomini: da qui il 13, in quelle terre, è divenuto segno di malaugurio.
https://www.focus.it/cultura/mistero/perche-il-giorno-venerdi-13-e-considerato-sfortunato
Le donne sono più altruiste degli uomini?Si
Le donne sono più altruiste degli uomini?
Il cervello femminile potrebbe trarre maggior soddisfazione dagli atti di generosità per una questione chimica che potrebbe essere legata a motivi genetici o culturali. Ma è presto per trarre conclusioni.
In sintesi, le donne sembrano ricevere una risposta chimica lievemente più gratificante rispetto agli uomini quando si impegnano in comportamenti generosi. Questo potrebbe dipendere da ragioni innate, legate ai differenti cromosomi, oppure da fattori culturali: le bambine potrebbero crescere in contesti sociali dove le azioni di gentilezza sono più fortemente incoraggiate, rispetto a quanto avviene per i coetanei maschi.
La storia controversa dei test del QI
Chi li ha inventati, come sono stati strumentalizzati e perché non sono una misura affidabile dell'intelligenza umana. Che ha poco a che fare con i risultati accademici, e molto con la cultura di provenienza.
FOCUS.IT
Orgasmo femminile: due importanti scoperte
Lo studio scientificamente più preciso sul tema rivela perché il piacere ha sulle donne un effetto analgesico, e che non è vero che per raggiungerlo occorre spegnere il cervello dalle preoccupazioni.
FOCUS.IT
Varese, prete fa orge coi migranti ospitati in canonica e paga 11mila euro per il loro silenzio
loading… Ricatto sessuale a sacerdote, 2 arresti Prete denunciò a maggio dopo 11mila euro.Oggi eseguite ordinanze (ANSA) – VARESE, 9
NORAZZISMOVERSOITALIANI.IT
ma chi ca@@o di noi gioca a golf, i ricchi e se lo possono pagare con i soldi loro,merde siete,governi di merda siete
Ryder Cup, l’ultimo regalo dell’ex governo Renzi al golf: dal bilancio federale spunta un finanziamento da 1,5 milioni
Regali - Ancora 1,5 milioni dopo i primi 60 e una fideiussione da 97 per Ryder Cup e Open
Vip e campioni, tv e giornali: l’Open d’Italia di golf (in corso in questi giorni a Milano) è diventato un grande evento. Ma, grazie alla Ryder Cup, la principale manifestazione mondiale assegnata all’Italia per il 2022, anche un “buco nero” di soldi: l’ultimo bilancio della FederGolf (Fig) registra un passivo record di quasi 4,5 milioni di euro. E tra i conti spunta anche un altro finanziamento statale “straordinario” di 1,5 milioni, dopo i 60 milioni già nascosti nella Finanziaria e la garanzia di 97 milioni approvata a colpi di emendamenti.
Evidentemente i soldi pubblici al golf non bastano mai: il “regalino” extra del governo (senza cui la Fig sarebbe praticamente fallita) è stato uno degli ultimi atti di Matteo Renzi da premier, nel dicembre 2016. Adesso si scopre la sua importanza: i numeri del consuntivo 2016 da poco pubblicato sono disastrosi, con una perdita di 4,44 milioni. Ad affossarlo, 4,8 milioni in più di spese per l’organizzazione di manifestazioni sportive. Ovvero: la Ryder Cup e l’Open d’Italia, legati a doppio filo dalla stessa grandeur. I revisori entrano nel dettaglio e spiegano che il torneo nazionale, tanto celebrato in questi giorni, è in realtà un salasso per la FederGolf: “Oltre ai costi collegati al progetto Ryder Cup per circa 2,1 milioni, sono stati sostenuti oneri per l’organizzazione dell’Open d’Italia per 4,6 milioni che di fatto, al netto dei contributi straordinari Coni, rappresentano la perdita dell’esercizio”.
Già, perché da quando l’Italia si è messa in testa di organizzare la Ryder Cup, anche l’Open è diventato costosissimo (per una delle clausole sottoscritte dalla Federazione). Il montepremi è prima raddoppiato da 1,5 a 3 milioni, poi dall’edizione in corso è schizzato addirittura a quota 7 milioni per un decennio. E la Fig tutti questi soldi non ce li ha. Non a caso, anche trovare una Regione disposta a ospitare e cofinanziare l’evento non è stato facile (con le defezioni di Roma e Torino, prima che si facesse avanti Milano grazie alla disponibilità del governatore Roberto Maroni). Al resto ha dovuto provvedere lo Stato.
Nel 2016 i contributi pubblici alla Federazione sono stati 4,7 milioni, +45% sul 2015. Eppure il bilancio è stato un bagno di sangue, con il passivo che ha eroso il patrimonio da 5,4 milioni ad appena 1 milione. Solo il finanziamento di Palazzo Chigi ha impedito di scendere sotto il “fondo di dotazione minimo” che avrebbe impedito l’approvazione. “Una perdita iniziale è fisiologica”, glissa la Federazione. Anche se l’aumento delle quote degli associati (su cui ha scommesso Gian Paolo Montali, direttore del progetto Ryder Cup) per ora non si vede. Così diventa fondamentale l’appoggio dell’esecutivo e del ministro dello Sport, Luca Lotti, primo sostenitore dell’evento.
Le previsioni per il futuro non sono rosee (in cantiere un’altra perdita da 2 milioni), ma il governo ha già pensato a tutto: dal 2017 arriveranno 5,4 milioni l’anno (fino al 2027) stanziati nella Manovra. E se questi 60 milioni non dovessero bastare? La soluzione è pronta: le spese potranno essere coperte – scrivono i revisori – attraverso “l’erogazione dei contributi statali, i corrispettivi pattuiti con Infront e per differenza l’eventuale escussione della garanzia governativa”. Proprio la fideiussione da 97 milioni di euro che il ministro Lotti ha promesso non sarà mai toccata.
l'abbiamo capito ciechi e sordi,rossi l'hanno ammazzato e la magistratura della toscana puzza di fogna
"SUICIDIO" ROSSI
Chi occultò i suoi fazzoletti insanguinati [LEGGI - Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre]
Chi occultò i suoi fazzoletti insanguinati [LEGGI - Il Fatto Quotidiano, 10 ottobre]
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
l'unico modo per salvare le banche è dividerle, quelle che prestano e quelle che fanno affari con derivati ecc, e galera per chi le fa fallire
Banca Etruria, l’indipendenza del consigliere Nataloni responsabile rischi ma anche consulente dei debitori
LOBBY
Come l'attivissimo commercialista fiorentino dirimpettaio di Bonifazi si destreggiava senza imbarazzo alcuno tra il Comitato a tutela del credito erogato dall'istituto e i guai dei suoi clienti che si rivolgevano alla Popolare aretina per avere ossigeno e lo ottenevano nonostante la palese impossibilità di restituire il denaro
di Paolo Fior | 13 ottobre 2017
anteprima di come funziona la legge elettorale Secondo Ipsos, il Pd perderebbe seggi rispetto alla legge in vigore che avvantaggia i 5 Stelle. Centrodestra sempre primo. Ma nessuno governerebbe Il M5S si scopre, a sorpresa, il partito più forte nei collegi uninominali, dove passa il candidato che ottiene più voti
Maldive, a Himandhoo dove ‘l’Islam non è religione, è politica’Io aggiungo non c'è nulla di nuovo,servirsi della religione per avere potere è da sempre stato così,
servirsi della religione per avere potere l'impero romano si serviva degli dei prima e poi della cristianità, gli egizi del re sole e dei ecc, in oriente pure, forse si discosta la religione buddista che più che religione è uno stile di vita, il resto si sa, non siamo tutti istruiti, sapienti,siamo la massa e crediamo a chi è capo branco,cioè a chi ci insegna la strada, ma nel 2017 essere ignoranti sta diventando impossibile,non girano solo le merci, con la globalizzazione girano pure le idee e l'informazione, non si può più fermare e allora, pazienza e il mondo cambierà e spero in meglio, spero in una gioventù che voglia vivere non subire, ossia se vivi e ami vivere, fai del bene a te e a chi sta con te, non ti imponi,ma condividi,il nuovo millennio è nato con la condivisione e non c'è religione che tenga, tutto cambierà ,io spero di vedere tutto questo,saremo migliori,saremo amore.
Maldive, a Himandhoo dove ‘l’Islam non è religione, è politica’
Sull’albero più alto, tra i rami, c’è ancora un ramo che non è un ramo, in realtà, è un’asta. Fino a pochi anni fa, c’era la bandiera di al-Qaeda. Perché fino a pochi anni fa, per i suoi 600 abitanti questa non era l’isola di Himandhoo: era l’emirato di Himandhoo.
Siamo solo a 90 chilometri da Male. Ma in un certo senso, siamo in un altro paese.
La sharia, alle Maldive, è una sharia rigorosa. Tipo il Pakistan. L’Arabia Saudita. Tutto quello che è consentito ai turisti, a tutti gli altri è vietato. L’alcol. O il sesso fuori dal matrimonio: sono cento frustate. Solo i musulmani possono essere cittadini, qui: è proibito avere un’altra religione. O non avere una religione. E l’Islam è la materia principale in ogni scuola di ogni ordine e grado. Ma a Himandhoo la sharia è, se possibile, ancora più rigorosa. A Himandhoo, nel nome del ritorno al vero Islam, dell’Islam dei tempi di Maometto, è vietata persino la musica. Anche poi se ai tempi di Maometto le Maldive, in realtà, erano buddiste. Nelle moschee più vecchie, la Mecca è indicata dal pavimento aggiunto dopo, e montato in diagonale. Non erano moschee: erano templi. “L’Islam, questo genere di Islam, così estremo, non è affatto tradizione, è innovazione”, mi spiega Mariyath Mohamed, giornalista. “Trent’anni fa, nessuna di noi aveva il velo”.
Oggi, invece, sono tutte in niqab.
Tutte completamente coperte. Completamente in nero.
Tutto è cominciato con Maumoon Abdul Gayoom, spiega. Il presidente che si inventò i resort, e insieme ai resort, le Maldive stesse: fino ad allora, non erano state che un arcipelago povero e sperduto. Ha governato per trent’anni, dal 1978 al 2008, e in fondo, governa ancora: l’attuale presidente è suo fratello. “Si era laureato al Cairo, ad al-Azhar, il principale centro di studio del mondo islamico. E non avendo legittimazione popolare, si costruì una legittimazione religiosa. Giustificava ogni sua decisione come una decisione dettata dal Corano. E i suoi oppositori, così, finirono per giustificare ogni critica allo stesso modo”.
“L’Islam”, dice, “non solo non è tradizione, qui. Non è religione: è politica“.
Perché gli anni Settanta furono anche gli anni dei petrodollari. E con i petrodollari, dell’ascesa dell’Arabia Saudita. Con i suoi finanziamenti, molti ragazzi andarono a studiare all’estero, nelle al-Azhar del mondo arabo: e al loro ritorno, Gayoom si ritrovò privo del monopolio sull’Islam. “Finirono tutti in carcere, uno a uno. Torturati. Spesso uccisi. E diventarono degli eroi. Perché gli islamisti per voi sono un simbolo di oppressione, ma qui, e non solo qui, per tanti anni sono stati l’opposto: il simbolo della resistenza all’oppressione“.
E per molti, è quello che sono ancora. La sera, non c’è nessuno, qui. Solo il rumore del mare, e un’aria come d’argento: è il chiarore delle stelle riflesso nelle parabole satellitari: perché sono tutti su Skype. Tutti al telefono con fratelli, cugini, amici al fronte. Con ragazzi come Mohammed, che mi parla da Aleppo, imperturbabile nel mezzo della battaglia: e per cui la Siria, semplicemente, è una guerra giusta. “Cinquecentomila morti”, mi dice solo, “e mi chiedi perché sono qui? Sono in Siria per la stessa ragione per cui ci stai tu: per fermare tutto questo”, dice. “Solo che io alle parole preferisco le azioni”. Ma giusta anche perché è vista come l’inizio di molto altro. Perché qui il 5 per cento della popolazione possiede il 95 per centodella ricchezza: ma le Maldive non sono un’eccezione. “Oggi nel mondo una minoranza della popolazione possiede tutto. Quanto sarà?”, dice, “Il 10 per cento? E però voi non è che pensate che il mondo, così, non può funzionare: pensate che volete essere in quel 10 percento”.
“Poi dici a me: violento“, dice. “Tu hai la guerra in casa”.
Non tutti qui sono dalla parte di al-Qaeda, naturalmente. Anzi. Dei ragazzi stanno inchiodando le ultime assi e spazzando via la sabbia dal pavimento: hanno deciso di aprire un caffè. Il Chucks. E vorrebbero potersi bere una birra ogni tanto. Ascoltare musica. Ma essere contro al-Qaeda non significa essere dalla nostra parte. “E perché mai dovremmo esserlo?”, mi dice uno di loro. “Per voi non esiste altro. Solo il vostro stile di vita, il vostro tipo di economia. Di società. Tutto il resto, non conta. Tutto il resto è arretratezza”, dice. “Ma il vostro modello non funziona. Se voi avete tutto, è perché gli altri non hanno niente. Non siete i più intelligenti: siete solo i più forti. Solo i padroni. Non voglio stare nella massa degli sfruttati. Ma onestamente, non voglio neppure appartenere alla minoranza degli sfruttatori”.
“Non condivido niente di al-Qaeda. Ma il califfato, gli attentati, sono tutte soluzioni sbagliate a problemi giusti. A problemi veri”, dice. “Non guardare alle risposte dei jihadisti. Guarda alle domande. Perché sono le domande di tutti, qui”.
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