LA SCUOLA DEVE, è LAICA, OSSIA DI TUTTI, è ANCHE UN MODO PER FRENARE GLI APPETITI DEGLI ISLAMICI, SE ABBIAMO UNO STATO LAICO,LA SCUOLA è LAICA E LE RELIGIONI DEVONO ESSERE AFFARI PRIVATI, OSSIA CREDI NEL TUO DIO E TE LO MANTIENI CON I SOLDI TUOI, CON LA SCUSA DI UN DIO CHE IO NON VEDO FANNO AFFARI E SCHIFEZZE, POI IL NATALE LO FESTEGGI, MA SI, TANTO C'ERA PRIMA DELLA NASCITA DI GESù, OSSIA è UNA FESTA PAGANA LEGATA ALLA STAGIONE E L'ABBIAMO FESTEGGIATA ANCHE 3000 ANNI FA
25/11/17
Zonin e i servizi segreti: ecco il vero attacco alla libertà di stampa, di Francesco Bonazzi
DIFFONDETE! Ciao a tutti, siamo qui per darvi una notizia decisamente inaspettata anche per un giornalista d'inchiesta che si occupa da anni delle banche: i conti di Zonin e della Popolare di Vicenza sono segreto di Stato.
di Francesco Bonazzi, giornalista de La Verità Ciao a tutti, siamo qui per darvi una notizia decisamente inaspettata anche per un giornalista d'inchiesta che…
BEPPEGRILLO.IT
DAL 94 IL DEBITO ITALIANO QUADRUPLICATO PARI MERITO A TUTTI I PARTITI, CHE TUTTI CI HANNO GOVERNATO, SOLO IL M5S NON HA QUESTO MERITO,RICORDIAMOLO. Wikipedia, un sito non certo politicizzato, ci ricorda chi è Berlusconi e cosa ha fatto( o meglio non ha fatto!) per l'Italia e gli italiani e cosa ha fatto per lui e i suoi amici......
Wikipedia, un sito non certo politicizzato, ci ricorda chi è Berlusconi e cosa ha fatto( o meglio non ha fatto!) per l'Italia e gli italiani e cosa ha fatto per lui e i suoi amici......
https:// it.m.wikipedia.org/wiki/ Procedimenti_giudiziari_a_c arico_di_Silvio_Berlusconi
https://
24/11/17
Striscia la Notizia, l'inviato Brumotti picchiato di nuovo durante un servizio
Vittorio Brumotti, l'inviato sul territorio di Strisca la notizia, è stato nuovamente aggredito, ieri sera, durante la registrazione di un servizio sullo spaccio di…
ILMESSAGGERO.IT
Un dossier segreto coinvolgerebbe Draghi nel pantano delle banche. Noi chiediamo che venga audito in commissione d’inchiesta: ci sono molti aspetti da chiarire anche sul suo operato, ma Casini non vuole convocarlo!
Un dossier segreto coinvolgerebbe Draghi nel pantano delle banche. Noi chiediamo che venga audito in commissione d’inchiesta: ci sono molti aspetti da chiarire anche sul suo operato, ma Casini non vuole convocarlo!
I miei colleghi a Roma lo hanno chiesto a metà mese, per parlare dello “sciagurato acquisto di Antonveneta da parte di Siena” quando “Draghi era governatore di Bankitalia e non batté ciglio malgrado l'operazione fosse orchestrata dai vertici del Monte senza nemmeno una due diligence dell'istituto rilevato dal Santander”.
Oggi abbiamo nuovi dettagli sull’episodio quindi ritengo opportuno rinnovare la richiesta.
Apprendiamo da un documento segreto fino ad oggi, pubblicato sul Fatto, che nonostante un quadro “in prevalenza sfavorevole” trovato da Bankitalia nel 2006 in Antonveneta, con tanto di richiesta di multe per dirigenti e collegio sindacale, Mario Draghi autorizzò l’acquisto da parte di MPS (a 9 miliardi di euro, contro i 3 di valore), dando il via al disatro bancario che tutti conosciamo.
Il caso di Antonveneta, banca padovana e veneta, è stata il primo lampo della bufera che stava per tagliare le gambe al nordest, per colpa di una classe dirigente veneta ingorda, avida, collusa, corrotta e ignobile, che ci ha fatto toccare il punto più basso della nostra millenaria storia.
In Antonveneta troviamo gli stessi nomi che compaiono nel giro del Mose, le stesse aziende delle infrastrutture legate ai project financing, gli stessi gruppi di finanza che hanno depredato le banche popolari.
Una classe dirigente che ha devastato un territorio, le sue imprese e le famiglie, lasciando a noi il conto da pagare.
Lo dico senza mezzi termini: Draghi è parte in causa di questo.
Draghi, dando il via libera all’acquisto di Antonveneta da parte di Mps, ha aperto le porte dell’inferno bancario.
Draghi, dando il via libera all’acquisto di Antonveneta da parte di Mps, ha aperto le porte dell’inferno bancario.
Invece di fare il suo dovere, bloccare e punire questa cricca di predoni, ha girato la testa dall’altra, o forse perfino aiutati, stando a questo dossier segreto. Chiediamo di sapere invitandolo a testimoniare.
Abbiamo pagato miliardi su miliardi di euro delle nostre tasse i ladrocini dei pirati delle banche ed ora i rappresentanti di questo sistema pensano di potersi esimere dal metterci la faccia e rispondere alla domande?
Vogliamo trasparenza, vogliamo sapere dove sono andati i nostri soldi e perchè non avete fatto il vostro lavoro.
Vogliamo saperlo per capire chi ha sbagiato e deve pagare.
Il nostro futuro dipende da queste scelte di trasparenza!
Vogliamo saperlo per capire chi ha sbagiato e deve pagare.
Il nostro futuro dipende da queste scelte di trasparenza!
Se vogliamo farcela dobbiamo avere la forza di voler ascoltare il modo in cui ci hanno fregato. Lo so, fa male, a nessuno piace sentirsi dire i dettagli di come è stato preso in giro e tradito, ma è necessario perchè non si ripeta più.
Noi del M5S non siamo contro le banche. Siamo contro ‘questo’ sistema della finanza.
Le banche che vogliamo, la finanza che vogliamo è giusta, funzionale agli imprenditori ed al loro servizio: un acceleratore di imprese, un volano per l’economia reale.
Non la greppia dei maiali dove gettarsi col muso e divorare tutto e tutti.
Non la greppia dei maiali dove gettarsi col muso e divorare tutto e tutti.
È il nostro momento, dobbiamo chiedere ed ottenere verità e giustizia ora!
#Eni recluta #carabinieri...personale dei #Ministeri e dei #Servizi....per la propria “security”: così è “sicuro” che non ci saranno controlli in #Basilicata! Paga i controllori...
#Eni recluta #carabinieri...personale dei #Ministeri e dei #Servizi....per la propria “security”: così è “sicuro” che non ci saranno controlli in #Basilicata! Paga i controllori...http://analizebasilicata.altervista.org/blog/la-security-di-eni-recluta-tra-carabinieri-ministero-dellinterno-e-servizi/ …
Avvisate il PD: in Italia una persona su tre non ha i soldi per curarsi
La classe media scivola drammaticamente verso la povertà: sempre più italiani…
ILPOPULISTA.IT
io voto di maio e perchè è giovane è bello, il bacucco ottantenne e mafioso lo voti la mafia, che mica sò scema
Ma che domanda! Voto per @luigidimaio ! Non di certo per chi si è fatto gli affari suoi per 20 anni al governo
riducendo l'Italia a terzo mondo insieme alla sinistra. Voto per i cittadini perché faremo piazza pulita
della corruzione e delle ingiustizie sociali.
@beppe_grillo
Egitto, attentato in una moschea nel Sinai durante la preghiera del venerdì: “235 morti e 109 feriti”secondo me l'islam è come il nazismo, cioè mi chiedo come si fa ad ammazzare in nome di dio
Egitto, attentato in una moschea nel Sinai durante la preghiera del venerdì: “235 morti e 109 feriti”
MONDO
L'attacco è avvenuto a circa 40 chilometri da al-Arish, capoluogo del governatorato. Al-Sisi convoca riunione d'emergenza con i responsabili della sicurezza. Nella regione è attivo un gruppo jihadista alleato dell’Isis ma il luogo di culti colpito è frequentato da una tribù attiva nella lotta allo Stato islamico
di F. Q. | 24 novembre 2017
Il re della guerra privata: «In Libia contractor per fermare i migranti» Il finanziatore di Trump Erik Prince e fondatore di Blackwater spiega il suo piano contro i trafficanti
«Vuole parlare di Afghanistan o di migranti?», chiede Erik Prince ingoiando deviled eggs (uova indiavolate) in un ristorante di Reston, periferia residenziale di Washington. Il 48enne Prince è il carismatico e controverso fondatore di Blackwater, agenzia di contractor che dal 1997 al 2010 ha ricevuto due miliardi di dollari dalle amministrazioni Usa per la sicurezza in Iraq, Afghanistan e altrove. L’ex Navy Seal si ispirò al lavoro del padre, industriale dell’auto: «Sono stato il primo a integrare su scala industriale il processo di reclutare, equipaggiare, addestrare e schierare soldati privati». Nel 2007 i suoi dipendenti uccisero 17 civili a Bagdad: uno dei momenti più bui in quella guerra, una macchia nella reputazione dell’America. Ma Prince non mostra rimorso. «Avete visto cosa è successo appena sono uscito dal dipartimento di Stato: un nostro ambasciatore ucciso in Libia, una cosa simile non succedeva da 40 anni».
Prince è uno che cade sempre in piedi. Venduta Blackwater nel 2010, ha fondato un’altra agenzia, Frontier, e si è trasferito negli Emirati come consulente per la sicurezza. Ora ha un piano per la Libia: mandare i contractor a bloccare i migranti «a una frazione di quello che l’Europa spende per intercettarli nel Mediterraneo. È la soluzione alla crisi dei rifugiati che sta minacciando la stessa Ue», ha promesso in un editoriale sul Financial Times. «Il traffico di esseri umani dal Sudan, dal Ciad, dal Niger è un processo industriale — ci dice —. Per fermarlo, devi creare una polizia libica di frontiera lungo il confine meridionale. Gheddafi adorava le piste di atterraggio, ce ne sono dappertutto laggiù: basta costruirvi tre basi di polizia e mandare 250 addestratori stranieri in ciascuna al fianco dei libici, proprio come Blackwater fece con la polizia di frontiera afghana. Forniranno leadership, intelligence, supporto per le comunicazioni, aerei di sorveglianza, un paio di elicotteri: i trafficanti devono guidare per vaste distanze, quindi è semplice individuare i loro camion carichi di migranti, intercettarli, arrestare l’autista». Prince cavalca le polemiche sul trattamento dei migranti, ridotti in schiavitù. «Noi li porteremmo in campi profughi nelle basi, riceveranno cibo e assistenza medica e saranno rimpatriati senza mai arrivare alla costa. Immagino che l’Europa voglia bloccare il flusso di migranti nel modo più umano e professionale possibile. Non penso che pagare milizie sia una soluzione nel lungo periodo».
Per ora i suoi piani hanno trovato forte resistenza, anche in America, nonostante Prince sia stato un generoso sostenitore dell’elezione di Trump (non è l’unico in famiglia: sua sorella, Betsy DeVos, è ministra dell’Istruzione). Aveva proposto di privatizzare la guerra in Afghanistan, inviando 5.500 contractor come «mentori» al fianco della polizia locale. «Ho scritto un editoriale sul Wall Street Journal sperando che una sola persona lo leggesse, e ha funzionato», ride. «Il presidente ha cerchiato l’articolo e l’ha mostrato al suo Consigliere per la sicurezza nazionale. Ma McMaster è un generale molto convenzionale. Il suo predecessore, Michael Flynn adorava il mio piano, e anche Steve Bannon era un sostenitore…». Ma il Pentagono si è opposto e, ad agosto, Trump ha annunciato l’invio di 3.000 rinforzi regolari. «Non servirà a niente — insiste Prince — l’approccio è sempre quello degli ultimi 16 anni, i soldati vanno per periodi di 6-9 mesi, e la conoscenza che sviluppano va perduta. La Casa Bianca tornerà da me entro sei mesi o un anno: è inevitabile».
Prince giura d’essere «solo» un esperto militare. «Non un lobbista o uno che fa politica». Il Washington Post ha scritto che a gennaio è stato alle Seychelles come inviato informale di Trump, per stabilire contatti con i russi: avrebbe incontrato un confidente di Putin con l’aiuto degli Emirati. Lui nega: «Ero là per affari con gli emiratini. Sì, ho incontrato un russo: abbiamo preso una birra ma niente a che fare con Trump». Ora gira voce che, appoggiato da Bannon, si candiderà alle primarie repubblicane per il Senato in Wyoming. Un principe dei mercenari nella guerra all’establishment.
23 novembre 2017 (modifica il 23 novembre 2017 | 21:44)
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“Il proconsole Sabino”: “Fino ad ora ha vissuto sulla Luna”di Marco Travaglio
Atterrato improvvisamente a Roma dopo un’intera vita trascorsa nello spazio intergalattico, il prof. Sabino Cassese ha scoperto e subito denunciato sul…
LONESTO.IT
23/11/17
L'olio d’oliva è tutto uguale? Pensateci quando fate la spesa -
I partiti riprovano a salvare nominati e corrotti nelle Agenzie fiscali: vogliono la sanatoria per 800 dirigenti illegittimi e ben 340 indagati! Gli impresentabili non possono maneggiare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini, il #M5S farà le barricate contro questa vergogna!
I partiti riprovano a salvare nominati e corrotti nelle Agenzie fiscali: vogliono la sanatoria per 800 dirigenti illegittimi e ben 340 indagati! Gli impresentabili non possono maneggiare le dichiarazioni dei redditi dei cittadini, il #M5S farà le barricate contro questa vergogna!
“Barbapapi”: editoriale di Marco Travaglio
(www.pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano 23 novembre 2017 – “Da otto anni e rotti, precisamente dal 14 maggio 2009, si attendeva che Silvio Berlusconi rispondesse alle famose “10 domande” poste da Repubblica (e ripetuto quotidianamente per mesi) sui suoi rapporti con le minorenni denunciati dalla moglie Veronica Lario all’annuncio del divorzio. Naturalmente il Caimano se n’è sempre guardato bene (a parte le finte repliche affidate a Bruno Vespa in uno dei suoi libri). Poi l’altroieri, a Dimartedì, ha provveduto direttamente il fondatore Eugenio Scalfari, alias Barbapapà, forse per meglio lanciare la “nuova” Repubblica, o forse per anticipare il verdetto della Corte di Strasburgo, o magari per spiazzare il lì presente Vespa che mai avrebbe osato tanto: “Sono stato amico di Berlusconi per tre anni prima che facesse politica… Era una delizia… In caso di estrema necessità di un’alleanza con Berlusconi, il Pd può farla… Chi voterei tra Di Maio e Berlusconi? Sceglierei Berlusconi”. Cioè, dei due, quello ineleggibile.
Eccole dunque le Dieci Risposte di Scalfari, tradotte in italiano. 1) Sticazzi le dieci domande della buonanima di D’Avanzo. 2) Sticazzi 30 anni di battaglie contro il Caimano, l’Autocrate, l’Egoarca, il Monopolista, Sua Emittenza, il Cavaliere Nero, Mackie Messer, il Ragazzo Coccodé, Papi, il Premier Ricattato e Ricattabile, il Trimalcione della Suburra (tutti soprannomi coniati da Repubblica, quando non dallo stesso Scalfari). 3) Sticazzi lo scippo della Mondadori (Repubblica compresa). 4) Sticazzi i tre processi in corso. 5) Sticazzi la condanna per frode fiscale e le nove prescrizioni. 6) Sticazzi i rapporti con la mafia e la nuova inchiesta sulle stragi del ’93. 7) Sticazzi la P2. 8) Sticazzi le tangenti per comprare politici, finanzieri, giudici, testimoni e senatori. 9) Sticazzi le leggi ad personam. 10) Sticazzi i conflitti d’interessi. Tutto è perdonato, condonato, prescritto dinanzi al terrificante pericolo che minaccia l’Italia, l’Europa, il mondo: Luigi Di Maio (fra l’altro, pericolosamente incensurato).
In attesa che il Fondatore fondi in redazione una succursale dei comitati “Meno male che Silvio c’è” e “Silvio ci manchi” e che gli archivisti di Repubblica facciano sparire l’intera collezione dei suoi editoriali, ce li siamo stampati a futura memoria. Tipo quello del 13.1.90, vigilia dell’avvento di B. al vertice della Mondadori che controllava anche Repubblica, primo atto della guerra di Segrate poi risolta da un lodo arbitrale (che dava ragione a De Benedetti) e da una sentenza d’appello (che dava ragione a B., anche perché il giudice era pagato da Previti con soldi di B.).
Scalfari accolse il nuovo padron Silvio con un titolo grazioso: “Mackie Messer ha il coltello ma non lo fa vedere”, paragonandolo al “gangster furbissimo e simpatico” di Brecht; accusandolo di “sopraffazione”, “intimidazione” e “lusinghe”, “metodi senza regole e sopra le regole”, “malaffare” le cui “prove vengon fatte sparire in tempo”, con la complicità di “servizi segreti”, “logge più o meno massoniche”, “Parlamento” e “governi”; e vaticinando che presto avrebbe “tolto di mezzo il direttore”, cioè Scalfari medesimo, come il Duce aveva fatto con Albertini al Corriere e Frassati alla Stampa. La profezia, per fortuna, non si avverò perché Andreotti costrinse B. e De Benedetti a sedersi al tavolo col suo mediatore Ciarrapico e a spartirsi la Mondadori (libri, Epoca e Panorama al primo, Repubblica, Espresso e Finegil al secondo). Poi B. pagò pure 50 milioni di spese legali a Scalfari & C., e l’Eugenio lo ricambiò per il risparmio “promettendogli e dandogli la mia parola d’onore che se lui accettava di pagare le spese legali io l’avrei trattato d’ora in avanti come un socio cioè eventuali notizie che lo riguardassero sarebbero state anzitutto rese note a lui che ne dava la sua interpretazione dopodiché l’inchiesta sarebbe andata avanti come sempre accade in tutti i giornali”. Ma questo ai lettori di Repubblica lo raccontò solo 26 anni dopo, nel 2016, in un editoriale che svelava come il giornale-bandiera dell’antiberlusconismo avesse avuto B. come socio occulto. “Una delizia”. Almeno sino a fine ’93, quando B. ebbe l’ardire di scendere in campo e scompaginare i piani di Eugenio, che aveva già dato le carte del futuro governo Occhetto.
Lui non la prese bene: “Scende in campo il ragazzo Coccodé” (27.1.94): e giù accuse anche penali su Milano 2, le tv favorite da Craxi, la “misteriosa proprietà del gruppo Fininvest e di Telepiù”, “tutto in barba alle leggi”, ma “senza uno straccio di autorità politica, amministrativa, giudiziaria che faccia rispettare le leggi e tuteli la libera concorrenza e il mercato”, visto che “in nessun luogo del mondo sarebbe minimamente pensabile che un tycoon di quelle dimensioni fondasse un partito”. E poi: “Con quali denari? Domanda pertinente in un Paese dove tre quarti della vecchia nomenklatura è sotto processo per violazione delle norme sul finanziamento dei partiti”. Insomma “nasce il partito di un monopolista, sistematico contravventore delle leggi esistenti, pur tagliate su misura per lui, finanziato coi soldi del sistema bancario, cioè dei depositanti italiani… sotto gli occhi compiaciuti di alcuni ‘tartufi’ che fanno professione serale di liberal-democrazia. Potessero vedere dall’altro mondo l’indecenza di questo spettacolo, Luigi Einaudi, Benedetto Croce, Ernesto Rossi e Ugo La Malfa torcerebbero gli occhi inorriditi”. Domanda numero 11: chi glielo doveva dire che 23 anni dopo, ai tartufi che fanno rotolare nella tomba Einaudi, Croce, Rossi e La Malfa, si sarebbe aggiunto anche lui? La numero 12 ce la riserviamo per quando, prossimamente, verrà difeso da Sallusti, Feltri e Ferrara col decisivo argomento che solo i paracarri non cambiano mai idea. I paraculi invece sì.
Attivisti fanno analizzare la carne podolica in #Basilicata, trovano #idrocarburi....e partono subito pressioni del #Ministero della #Salute (persa) su laboratori per impedire altri esami....
Attivisti fanno analizzare la carne podolica in #Basilicata, trovano #idrocarburi....e partono subito pressioni del #Ministero della #Salute (persa) su laboratori per impedire altri esami.... http://analizebasilicata.altervista.org/blog/ancora-idrocarburi-pesanti-nella-carne-podolica-lefsa-ci-rifiuta-il-parere-e-dal-ministero-della-salute-partono-pressioni-su-uno-dei-nostri-laboratori/ …
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