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30/11/17

le fake sono fake se danno fastidio alla classe dominante politica e borghese, non ci fermerete perchè siete ingordi e criminali. Le fake news sono il "Quinto potere" che ha vinto sul giornalismo

o ho un blog, dal 2009, scrivo quello che penso io e commento alcuni artitcoli di giornali che prendo sul wb,cosa c'è di male, non c'è più il filtro tra il popolo e la dirigenza del paese, tutto quì, faccio un esempio pratico,ogni tanto scrivo questo:il costo della vita negli ultimi anni è raddoppiato,ossia se un chilo di pane lo pagavo 3000 lire e oggi lo pago 3 euro , e così tutti i generi di prima necessità, il paniere l'ista come cazzo lo fa, scrivo la realtà, può dirmi l'istat che io scrivo fake?No, non lo può dire, se con me milioni di persone, pure quelle che non sanno leggere e scrivere, ma il pane lo comperano, constatano che è così, che ci dai a milioni di diffondere fake?Il fatto è che i partiti stanno difendendo un loro ceto sociale, partiti e sindacati, burocvrati e insomma il ceto alto della popolazionee loro diffondo fake, adesso che il gioco è finito,nel senso che pure noi poveracci diffondiamo che volete?Non capisco, che cacchio di politici abbiamo,ma lo sanno che vuol dire campare con 500 euro al mese?anni fa con un milione campavi,non eri ricco,ma un certo decoro lo avevi,oggi sei un pezzente e di fake c'è solo una classe politica dirifgente criminale

Le fake news sono il "Quinto potere" che ha vinto sul giornalismo

 
KEPORT VIA GETTY IMAGES
In questi giorni, a seguito di due presunte inchieste giornalistiche pubblicate da due testate statunitensi, BuzzFeed e il New York Times, il dibattito sulle fake news ha assunto toni piuttosto surreali. Molto si è detto e molto si è scritto a proposito della ricerca di Andrea Stroppa. Oltre all'ordinaria bagarre politica, occorrerebbe però fare una riflessione più profonda, che a mio modesto avviso passa per tre domande: perché questa improvvisa attenzione dei governi occidentali verso le fake news? Com'è cambiata, nel tempo, la fisionomia degli opinion leader? E perché sempre più persone si cimentano nella progettazione di piattaforme o siti web per veicolare notizie false?
Intanto facciamo una premessa. Secondo le tesi di BuzzFeed e del New York Times, in Italia ci sarebbero diversi siti gestiti da utenti autonomi che, diffondendo fake news, rischiano di condizionare gli esiti della prossima campagna elettorale. Bene. Dove sarebbe il reato o lo scandalo? I processi di influenza e condizionamento in una tornata elettorale sono da sempre molteplici, sussistono specifici fattori che contribuiscono all'orientamento del voto di un cittadino: una promessa elettorale, la straordinaria performance televisiva di un candidato, l'opinione di uno o più commentatori di fama internazionale all'interno di un talk show; il passaparola, gli stakeholder, le notizie dei giornali, i sondaggi. E sono solo alcuni esempi, che servono a certificare il carattere imprevedibile di una campagna poiché, specie in politica, le variabili che incidono sull'asse del consenso sono inquantificabili. Nessuna di queste, singolarmente, è in grado di cambiare le sorti del Paese.
Premessa fatta, partiamo dalla prima domanda: perché le cancellerie occidentali, con Washington in prima linea, hanno cominciato ad interessarsi in modo cosi insistente al fenomeno delle fake news? Di base c'è la teoria, mai verificata, di un'influenza di Mosca nella campagna elettorale Usa che ha visto l'elezione del presidente Donald Trump. Dunque un'ingerenza dei russi - o almeno questa è l'accusa - nei confronti del processo elettorale statunitense. È una vecchia storia che conosciamo sufficientemente, e che rievoca umori e contraddizioni di una Guerra Fredda mai conclusa. L'eterno duopolio dei due blocchi, quello occidentale e quello orientale, tornati a scontrarsi di recente sui dossier in capo alla regione mediorientale (coma la Siria, l'Egitto e le primavere arabe), nonché su un principio, quello della sicurezza nazionale, messo in discussione dalla minaccia nordcoreana e dall'escalation di attacchi terroristici in Europa.
In questo senso, la prima valutazione da fare è di natura storica: fin quando a diffondere fake news erano gli Stati, e quindi entità riconosciute giuridicamente come tali, il problema della post-verità non si è mai posto. Penso all'invasione dell'Iraq nel 2003, alla bufala sulle armi di distruzione di massa di Saddam e alle scuse di Colin Powell. Ora che la fonte non è riconosciuta, ora che - nell'era orwelliana in cui viviamo - ognuno può improvvisarsi opinion leader, i governi iniziano a reagire.
E qui veniamo alla seconda considerazione, che riguarda proprio il carattere degli opinion leader: come sono cambiati con l'avvento del web e dei social network? La letteratura sociologica ci offre uno spunto interessante da cui partire. Secondo Lazarsfeld, Berelson e Gaudet il messaggio prodotto dai media (primo livello del flusso di comunicazione) veniva "filtrato" dai rapporti interpersonali che si instauravano tra gli individui e dunque rimandato a un secondo livello, per poi arrivare a un terzo e a un quarto. Questo, tuttavia, implicava che l'individuo fosse un passivo ricevitore. Con i social il paradigma comunicativo si è invertito, l'opinion leader è diventato un utente attivo riuscendo a rendersi indipendente dai media generalisti. Alla luce di tutto ciò, quando BuzzFeed e il Nyt alludono all'ipotesi di un condizionamento di una campagna elettorale, stanno semplicemente scoprendo l'acqua calda. È qualcosa che accade dai tempi di Pericle.
Arriviamo infine alla terza domanda, vale a dire il perché sempre più utenti in rete concorrono a diventare produttori diretti di informazione, con tutti i rischi del caso, è evidente. Strumenti come Facebook e Twitter ovviamente inducono a un tale comportamento, in fondo è un modo per raccontare e per raccontarsi, il che assorbe il senso narcisistico, individualista ed esclusivista dell'essere umano in sé. Ma perché questa frenetica rincorsa alla progettazione di piattaforme o siti web per veicolare notizie false? Perché un qualsiasi internauta sceglie di chiudersi nel suo stanzino, davanti ad un pc, per proporre al mondo la sua versione dei fatti, le sue idee, le sue convinzioni?
La distanza tra i media generalisti e l'opinione pubblica è ormai lampante. Il caso Brexit, così quanto l'elezione dello stesso Trump e il referendum costituzionale in Italia hanno dimostrato che il meccanismo di orientamento della massa prescinde dagli editoriali in prima pagina o dalle previsioni di qualche ente demoscopico. Il mondo si sta muovendo in un'altra direzione. E giornali, tg, talk, l'informazione nel suo complesso, vengono percepiti non più come un mezzo di contrasto al potere della politica, bensì come apparato. Da mero strumento nelle mani dell'establisment a tassello fondamentale del puzzle sociale. Ebbene, forse quel che si sta verificando è solo una controversa forma di resistenza dei "nuovi lettori", un altro sintomo di un malessere diffuso verso i media che, di fatto, superando lo stato embrionale si è già materializzato in un "Quinto potere".
Possiamo far finta di non guardare, possiamo provare a combatterlo, ma la verità è che tutto questo è il segno evidente della prima grande sconfitta del giornalismo sul terreno della verità. Laddove qualcuno fallisce, c'è sempre qualcun altro pronto a prendere il suo posto. Per dirla come Nenni: a fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura.

la prima cosa che deve fare il m5s alla vittoria politica è il reddito di cittadinanza e togliere le pensioni d'oro .M5S: 'Se vinciamo stop a Mose, Tav e Ponte sullo Stretto. Ecco le opere che faremo coi soldi risparmiati'

la prima cosa che deve fare il m5s alla vittoria politica è il reddito di cittadinanza e togliere le pensioni d'oro,mettere limite d'età alla corte costituzionale e vedere se ci sono comnflitti d'interesse, perchè loro sono i primi pensionati d'oro, mettere un limite massimo alle pensioni,come in Germania 2500 euro netti, gli altri se non ahnno versato i contributi adeguati si decurta quello che non è di diritto, e se la corte dice di no, la si manda a casa, sono un conflitto d'interesse permanente oltre al rifugio dei pe
Dalla Commissione Trasporti alla Camera, il programma dei grillini al governo:…
NOTIZIE.TISCALI.IT

Il generale Guido #Conti (anche lui “suicidato”) aveva parlato di un pozzo #Total che, in caso di #terremoto , non avrebbe retto e sarebbe stato un disastro....poi è morto....il #petrolio che “uccide” in #Basilicata...

è troppo forte!!!!!

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Non è detto che i franco-tedeschi che vogliono impadronirsi delle case degli italiani poi ci riescano: il caso greco. Magari dovranno mandare l’esercito e allora…


Leggo ora il caso greco di cui all’articolo sopra: alle aste per i beni messi all’incanto in terra ellenica la popolazione si è ribellata in modo violento. Per adesso solo botte ma cose succederebbe se ad un certo punto la popolazione greca si armasse, come metodo per non accettare l’esproprio? Davvero credono coloro che detengono il debito – EU, Germania e Francia e che magari indirettamente vogliono comprare le case dei greci, … – che sarà tutto così facile? Far sgombrare i greci dalle loro case e spedirli in periferia? Non credo proprio. Penso che questo sia solo l’antipasto, temo (o forse, spero…).
Parallelo con l’Italia: dopo l’OPA di Allianz su Euler-Hermes (vedasi LINK) potrebbe succedere qualcosa di simile anche nel Belpaese (pensate che proprio oggi si è saputo che i crediti a pegno di Unicredit sono stati incredibilmente ceduti alla casa d’aste germano-austriaca Dorotheum, ndr), le case degli italiani mandati in crisi dalla inutile ed anzi nefasta austerità euroimposta andranno all’asta a seguito delle inadempienze negli NPLEncore, pensate davvero che gli italiani accetteranno di essere sbattuti fuori di casa propria ad esempio per fare spazio ai nordeuropei senescenti che hanno comprato all’incanto – ossia per poco prezzo attraverso gli intermediari franco-tedeschi a cui sono stati ceduti i crediti – le loro case di pregio? Non penso proprio.
Anzi, in Italia ciò è altamente improbabile a maggior ragione perchè siamo armatissimi: pensate che sul suolo italico è dislocata la maggior base militare USA di armi convenzionali fuori dai confini americani (Camp Darby). Inoltre le armi nucleari USA in Italia assommano a più di tutte le armi nucleari americane dislocate in Europa. Ciò data dal tradimento franco-tedesco verso Washington pre-invasione dell’Iraq nel 2005/06, con Berlusconi che invece supportò in toto gli USA. Infatti per ovviare a “cotanto supporto” il Cavaliere dovette essere “neutralizzato” nel 2011 con un simil-golpe EUropeo ma con l’avallo di Cameron ed Obama (entrambi poi spariti dalla scena).
In tale contesto davvero pensate che l’Italia si farà conquistare diciamo “economicamente” in forza dei propri assets più importanti, con cessioni di immobili ed aziende nazionali a sconto a favore dei franco-tedeschi? Non credo proprio. Infatti, notasi,  l’Italia è armatissima ma per interposta persona: con armi americane. Per questo non temo i tedeschi, proprio come 75 anni fa.
Forse ora capite perchè l’assurda ed anzi nefasta austerità imposta all’Italia va di pari passo alla sfida tedesca agli USA: il gioco teutonico è sostituirsi a Washington al comando dell’EUropa e per questo Roma è cruciale (ossia da neutralizzare, anche mettere in ginocchio se volete) in quanto resta il migliore alleato USA non anglosassone, null’altro.


chi gliel'ha tolta deve andare in galera.Figlia sottratta ai genitori perché troppo anziani, dietrofront in Cassazione: «La bambina deve tornare da loro»

La confessione SHOCK del GIUDICE: “In ITALIA giustifichiamo i REATI degli IMMIGRATI! Ecco perché…” -



Si chiama Ignazio de Francisci, ed è procuratore capo di Bologna, che ha espresso molti dei suoi dubbi nel discorso di inaugurazione dell’anno giudiziario.
Oggi, su “La Verità”, è uscita un’esclusiva intervista nel quale ha rilasciato dichiarazioni molto forti.
Ha iniziato dicendo che in Italia “c’è un malinteso senso di accoglienza che disorienta i giudici” che quindi diventerebbero molto più clementi con i furfanti stranieri, rispetto a quelli italiani.
Inoltre, secondo De Francisci, le nostre carceri sarebbero ricercate dagli stranieri “perché meno dure e perché si esce più in fretta”.
In pratica, accade che a causa di una serie di regole europee, un immigrato che viene arrestato in un altro paese della comunità europea, può richiedere di scontare la pena qui da noi in Italia.
E così le nostre carceri diventano quelle più ambite da una gran bella parte di furfanti immigrati di mezza Europa.
Perché l’Italia è uno dei pochissimi paesi della Comunità Europea dove vige il principio della buona condotta, con enormi sconti di pena.
Come se non bastassero i deliquenti nostrani, ci ritroviamo a carico dello stato anche migliaia di deliquenti stranieri!
La legge è uguale per tutti? A quanto pare no!
Fonte: pagina 8 dell’edizione odierna de “La Verità”
via AdessoBasta

io con amazon mi trovo benissimo,la merce arriva, è veloce e i prodotti sono di qualità e si risparmia


Questa volta non si parla di Pechino e della Cina. Parliamo del mondo digitale e di uno dei suoi attori principali: la mitica Amazon. Mitica perché è stata capostipite…
ILFATTOQUOTIDIANO.IT

#Renzi, le #FakeNews, l'articolo del #NYTimes (scritto dall'ex hacker di #Anonymous già consulente di #Carrai e ora consulente di #Renzi) e il report dell'Atlantic Council di Washington (uno degli autori è il celeberrimo commissario #Iacoboni de @LaStampa

Per la Appendino che aveva nascosto un debito fuori bilancio hanno scatenato il finimondo, le televisioni hanno aperto i tg per giorni......... e questa l'informazione ITALIANA?????

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le elezioni in sicilia sono da rifare, Minniti il ministro della mafia altrimenti è

In Sicilia non ha vinto il popolo ma la mafia ......!!!!
“Abbiamo chiesto l’intervento degli osservatori internazionali già in Sicilia, ci avevano preso tutti in giro ma poi si è visto dalle inchieste quanto voto di scambio c’è stato,…
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Bugiardi senza gloria di Marco Travaglio | 28 novembre 2017

Bugiardi senza gloria

Che il politico più bugiardo della storia recente, detto non a caso il Bomba fin dalla più tenera età, dichiari guerra alle fake news, è già molto comico. Che annunci una legge (tanto la legislatura è finita) per multare chi le diffonde (esclusi i presenti) e “un report quindicinale del Pd” per smascherarle (come se spettasse ai partiti accertare la verità), è irresistibile. Che le spacci per una grave turbativa delle prossime elezioni, come se non avesse in mano tutta la Rai e gran parte della stampa, è da scompisciarsi. Tipo il bue che dà del cornuto all’asino. O tipo il suo compare B. che passeggia sulla lingua di Fabio Fazio deplorando la piaga dell’evasione fiscale (dall’alto della condanna per frode fiscale), tuonando contro i parlamentari che cambiano casacca (lui che ne ha comprati a carrettate), accusando la sinistra di non aver evitato i danni dell’euro (partito nel 2002, nel pieno del suo secondo governo 2001-06), citando le “nostre esperienze conoscitive su minori immigrati” (tipo Ruby) senza un pigolio del sedicente intervistatore. Ma il meglio lo danno giornaloni e tv, maggiori produttori mondiali di fake news, che prendono sul serio i due ballisti supremi. E, per darsi importanza, si fanno scudo del New York Times, del Dipartimento di Stato Usa e del celeberrimo Atlantic Council di Washington.
Poi si scopre sul NYT l’articolo sulla Spectre Putin- Salvini-Grillo l’ha scritto un ex hacker di Anonymous, Andrea Stroppa, consulente prima diCarrai e ora di Renzi. Il quale, forse per la giovane età, ignora che i migliori amici di Putin in Italia sono B. (che, dopo vari soggiorni nella famosa dacia, gli ha regalato un piumone votivo) e Renzi (che si oppose a nuove sanzioni alla Russia proposte da vari Paesi Ue, Merkel compresa). Così Renzi sventola il NYT, per darsi un tono internazionale e nascondere la manina del suo hackerino tascabile nei falsi allarmi sulle fake news grillorusse. E il report dell’Atlantic Council The Kremlin’s Troyan Horses (i Cavalli di Troia del Cremlino) sapete di chi è? Uno degli autori è Jacopo Iacoboni della Stampa, con un saggio molto pensoso sull’Italia putinista che cita in quattro note a pie’ di pagina gli articoli di Iacoboni. Del resto trattasi dello scopritore della centrale di fake news russo-casaleggiane capitanata da Beatrice Di Maio, la moglie di Brunetta. Perciò La Stampa lo considera un esperto di fake news: ieri il fake journalist anti-fake ha intervistato (si fa per dire: più che un’intervista, una respirazione bocca a bocca) il “brillante informatico” Stroppa, facendogli sputare un po’ di bile sul Fatto e sul sottoscritto.
Insomma, se la canta e se la suona. Ora, dopo aver sentito Stroppa per confermare le tesi di Stroppa, Iacoboni intervisterà Iacoboni per convalidare le teorie di Iacoboni. Il bello di questa batracomiomachia su un tema che non frega niente a nessuno, è che non si è ancora capito quali sarebbero le formidabili fake news in grado di ribaltare gli esiti delle elezioni. A parte, si capisce, quelle di giornali e tg contro gli oppositori sprovvisti di giornali e tv. Chissà se Renzi ricorda le prodezze della sua Unità (buonanima). Nel 2016, in piena campagna elettorale a Roma, sbatté sul sito il filmato di una ragazza bruna che cantava in piazza “Meno male che Silvio c’è” spacciandola per Virginia Raggi; poi si scoprì che non era lei, ma il direttore Erasmo D’Angelis rifiutò di rettificare e scusarsi perché “questo è giornalismo 2.0”. Nel 2013 invece l’Unità sparò un titolone cubitale su un inesistente “Patto Grillo-Berlusconi” (poi arrivarono i veri patti Napolitano-B., Letta-B. e Renzi-B.). Da allora si ricordano solo fake news anti-M5S (l’ultima è quella del Tg1, rilanciata da tutti i siti, su Di Maio che colloca la Russia nel Mediterraneo, mentre ha detto il contrario). Contro Renzi&C., manco mezza. Infatti si continua a citare il fotomontaggio su Boldrini e Boschi ai funerali (mai avvenuti) di Riina: un po’ meno credibile delle scie chimiche e dei rettiliani. Ieri però Repubblicane ha scovata una terrificante del 2016: Agnese Renzi che dice “Mi spiace ma anch’io voto No al referendum”.
Ecco finalmente spiegato perché, il 4 dicembre, 20 milioni di italiani bocciarono la schiforma costituzionale: non perché aboliva l’elettività (ma non l’immunità) dei senatori, riempiva il Senato di sindaci e consiglieri inquisiti, non perché incasinava l’iter legislativo con una decina di sistemi diversi, non per l’astuta minaccia (anzi, l’allettante promessa) di Renzi di lasciare la politica in caso di sconfitta. No: perché un buontempone del web s’era inventato che Matteo aveva i gufi pure in famiglia. Ora, per carità, chi si è bevuto la fake news degli americani che votano Trump e degli inglesi che votano la Brexit perché subornati dalle fake news made in Russia, e non per la rivolta mondiale degli esclusi contro gli establishment, può credere di tutto: pure che Renzi abbia perso tutte le elezioni dell’ultimo biennio non per i fallimenti del suo governo, ma perché gli italiani credono alle fesserie di qualche webete. Se, anziché ai soliti camerieri e ai nuovi complottisti, si affidasse a qualche essere raziocinante, scoprirebbe i veri motivi della débâcle: la crisi che non passa, le tasse che non calano, il lavoro che non c’è, la casta che impone sacrifici agli altri, gli scandali Etruria, Consip, Expo, Mose, Mafia Capitale ecc., la gestione sciagurata dei crac bancari, le aspettative create con promesse così mirabolanti che non avrebbero soddisfatto nessuno neanche se lui le avesse mantenute. E, a gettare altro sale sulle ferite, il mantra del “tutto va ben madama la marchesa” che, lungi dal rincuorare chi sta peggio, lo fa incazzare vieppiù. Altro che fake news: il vero guaio di Renzi non sono le notizie false, ma quelle vere.

Col voto di della commissione ENVI controllore e controllato coincideranno in questo folle gioco a vantaggio delle multinazionali e a scapito dei cittadini:


: DOPO IL UN ALTRO REGALO ALLE Col voto di della commissione ENVI controllore e controllato coincideranno in questo folle gioco a vantaggio delle multinazionali e a scapito dei cittadini:

#Natale in casa...#Delrio: DOPO IL FAVORE AI #BENETTON, ANCHE PER LA #MILANO-#TORINO IL #MINISTERO ALLUNGA LA CONCESSIONE DI 4 ANNI CON “BUONUSCITA” DA 381 MILIONI DI € ...

il futuro è già quì.#QualeMobilità è una domanda che ci stiamo facendo anche a #Torino. Revisione del trasporto pubblico, car e bike-sharing, 260 nuove colonnine elettriche, piste e percorsi ciclabili. Abbiamo dato la direzione, ora servono iniziative a livello nazionale

è una domanda che ci stiamo facendo anche a . Revisione del trasporto pubblico, car e bike-sharing, 260 nuove colonnine elettriche, piste e percorsi ciclabili. Abbiamo dato la direzione, ora servono iniziative a livello nazionale

invece di cazzare di Facebook, il governo pensi alle cose serie, esempio la mafia che è oramai padrona d'italia, però la mafia chi è?Aemilia, lo schizzo del pentito sullo schema della ‘ndrangheta: “Mondi paralleli che si incontrano senza un sole assoluto”

 invece di cazzare di Facebook, il governo pensi alle cose serie, esempio la mafia che è oramai padrona d'italia, però la mafia chi è?Io e non solo io ho il sospetto che la mafia oramai governi il paese, che è infiltrata ovunque , questo è da capire, perchè per me è certezza, adesso se due + due fa quattro,si spiega il perchè i partiti sono tutti d'accordo, cioè sono come la mafia o sono mafia?



Il disegno del collaboratore di giustizia Antonio Valerio è arrivato in aula al maxi-processo nell’udienza di martedì 28 novembre e ilfattoquotidiano.it può mostrarvelo in anteprima. La struttura delineata rende bene l’idea di quella che viene definita una ‘ndrangheta 5.0

Il collaboratore di giustizia Antonio Valerio l’aveva promesso al presidente del collegio giudicante Francesco Maria Caruso: uno schizzo a mano per rappresentare le relazioni e i centri di comando della consorteria emiliana. Il disegno è arrivato in aula al maxi-processo Aemilia nell’udienza di martedì 28 novembre e rende bene l’idea di una ‘ndrangheta 5.0, come la definisce lo stesso Valerio. Non più strutturata per gerarchie verticali ma composta da “linee parallele” di azioni e responsabilità che prima o poi si incontrano come le “linee di fuga del Brunelleschi”.
Valerio disegna quattordici circonferenze affiancate e tangenti. Sette cerchi per ogni linea, quasi un sistema solare di mondi che dialogano tra di loro attraverso le diagonali tratteggiate. Un sistema che però è senza sole, perché non c’è una stella che brilla più delle altre. Neppure Nicolino Grande Aracri trova spazio: lui e il suo potere sono finiti attratti dal buco nero di una detenzione dalla quale difficilmente si libererà viste le condanne già incamerate e i processi che lo attendono.

29/11/17

chi pubblica le fake

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Vaticano: via il vice direttore dello Ior,meno male che hanno dio da quelle parti altrimenti che facevano, il vaticano è la dimostrazione che non c'è nessun dio

Vaticano: via il vice direttore dello Ior

Da quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate, Mattietti sarebbe stato allontanato due giorni fa, scortato fuori dal VaticanoGiulio Mattietti in una foto tratta dal sito dello Ior © ANSA

Lo Ior ha allontanato dal suo incarico l'attuale "aggiunto" al direttore generale dell'Istituto, Giulio Mattietti, nominato nel novembre 2015 insieme all'attuale direttore generale, Gian Franco Mammì. Da quanto apprende l'ANSA da fonti qualificate, Mattietti sarebbe stato allontanato due giorni fa, scortato fuori dal Vaticano. Al momento non se ne conoscono i motivi. Interpellata, la Sala Stampa della S.Sede ha confermato l'allontanamento. A quanto risulta, inoltre, nei giorni passati ci sarebbe stato un analogo provvedimento a carico di un dipendente dell'Istituto.
 La vicedirettrice della Sala Stampa della Santa Sede, Paloma García Ovejero, interpellata dall'ANSA, conferma che "Giulio Mattietti, aggiunto del Direttore Generale dell'Istituto per le Opere di Religione, ha cessato il suo servizio lunedì 27 novembre".
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

la vedo brutta, saranno mesi tremendi, almeno si votasse subito Sondaggi, centrodestra prima coalizione e senza maggioranza. Weber (Ixè): “Ma la campagna elettorale è lunga…”

Sondaggi, centrodestra prima coalizione e senza maggioranza. Weber (Ixè): “Ma la campagna elettorale è lunga…”

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POLITICA
I dati dell'istituto di rilevazione triestino diffusi da Radio1. Fi, Lega e Fratelli d'Italia insieme sarebbero di gran lunga la prima alleanza ma si fermerebbero a quota 270 seggi alla Camera. M5s primo partito (165 deputati da solo), mentre il Pd col "nuovo" centrosinistra reggerebbe solo nelle Regioni rosse

Un terzo dei terremotati ancora non ha sistemazione, le macerie tutte lì, la neve incombe, ma l'autocelebrazione ha fatto il suo show alla Leopolda. "Tutto grazie al Pd"...come no? Anche la bufala che nonna Peppina torna a casa grazie a loro!

Un terzo dei terremotati ancora non ha sistemazione, le macerie tutte lì, la neve incombe, ma l'autocelebrazione ha fatto il suo show alla Leopolda. "Tutto grazie al Pd"...come no? Anche la bufala che nonna Peppina torna a casa grazie a loro!
SISMA – Il commissario alla Ricostruzione dal palco di Firenze ha parlato dei risultati ottenuti dal governo Pd sul fronte del terremoto, pubblicando poi un post sul suo…
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