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26/05/18

I Signori Qualcuno, di Marco Travaglio. esempi delle nomine di ministri approvati dal quirinale,Valeria Fedeli, quella che vantava una laurea e poi si scoprì che non aveva nemmeno il diploma (però l’asilo l’aveva fatto) e fu perciò nominata de plano al ministero della Pubblica Istruzione


I Signori Qualcuno, di Marco Travaglio

(pressreader.com) – Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 26-5-2018 – Anche noi, come i colleghi dei giornaloni, siamo in ambasce alla sola idea di essere governati da un Signor Nessuno mai sentito prima: il prof. avv. Giuseppe Conte, per giunta accompagnato da una serie di carneadi populisti, giustizialisti, manettari, eversori. Solo, diversamente dai colleghi dei giornaloni, non riusciamo a dimenticare da chi siamo stati governati finora. Il primo che ci viene in mente è Angelino Alfano: ma lo sapete, sì, che Alfano da un anno e mezzo è il nostro ministro degli Esteri, dopo esserlo stato per quattro dell’Interno e per tre della Giustizia? Un’altra che ci sovviene è Valeria Fedeli, quella che vantava una laurea e poi si scoprì che non aveva nemmeno il diploma (però l’asilo l’aveva fatto) e fu perciò nominata de plano al ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca scientifica, a riprova del fatto che non è l’America il paese dell’opportunità: è l’Italia.
Marianna Madia è da cinque anni la spensierata (nel senso etimologico del termine) ministra della Pubblica amministrazione e Semplificazione anche se nessuno, tantomeno lei, aveva mai sospettato una sua competenza in materia: infatti, appena entrata nel 2008 a Montecitorio, aveva dichiarato orgogliosa: “Porto in dote la mia straordinaria inesperienza”. Tant’è che fu un gran sollievo scoprire che aveva copiato intere pagine della tesi di dottorato da pubblicazioni di gente esperta, scordandosi purtroppo di citarle fra virgolette. Infatti la fecero assistere da due badanti, Giulio Napolitano figlio del più noto Giorgio e Bernardo Mattarella figlio del più noto Sergio, per scrivere (coi piedi) le leggi che i padri dei due badanti non ebbero scrupolo a promulgare (prima che la Consulta e i giudici amministrativi provvedessero a cancellarle).
Le “riforme” istituzionali, un tempo affidate a giuristi (vedi Mattarella per il Mattarellum), furono appaltate alle mani sante di Maria Elena Boschi, avvocaticchia di Laterina (Arezzo) più esperta in banche (soprattutto una) che in altro: i famosi Patti Laterinensi. Poi, tra referendum costituzionale e Consulta sull’Italicum, andò come andò. E, per la nuova legge elettorale, si cambiò superesperto: Ettore Rosato, ragioniere triestino ignoto ai più. Con i risultati che tutti possiamo apprezzare. La demeritocrazia degli attuali, trafelati cultori di curriculum altrui proseguì indefessamente in tutti i rami dello scibile umano. La vigilessa Antonella Manzione capo dell’Ufficio legislativo di Palazzo Chigi (poi spedita al Consiglio di Stato anche se non aveva l’età prevista per legge e rimpiazzata da Roberto Cerreto, filosofo).
Beatrice Lorenzin, diplomata al classico, ministro della Sanità. Andrea Orlando, diplomato allo scientifico, alla Giustizia (al posto del pm Nicola Gratteri, pericolosamente laureato ed esperto, dunque respinto con perdite da Napolitano). Giuliano Poletti, noto cultore di calcetto & coop rosse (in lieve conflitto d’interessi), al Lavoro. Luca Lotti, plurimedagliato alle Olimpiadi Consip, ministro dello Sport. L’imprenditrice della moda Angela D’Onghia viceministra dell’Istruzione. Il dermatologo Antonello Soro garante della Privacy. Tutti degni eredi delle facce come il curriculum targate centrodestra: l’ing. Castelli, esperto in abbattimento di rumori autostradali, ministro della Giustizia; l’avvocato e corruttore di giudici Previti alla Difesa; l’amico dei camorristi Nick Cosentino viceministro dell’Economia con delega al Cipe; il massmediologo Gasparri alle Telecomunicazioni; la calippa Francesca Pascale consigliera provinciale a Napoli; l’igienista dentale e tante altre belle cose Nicole Minetti consigliera regionale in Lombardia; la escort Patrizia D’Addario candidata alle Comunali di Bari e via primeggiando.
All’epoca non si faceva gran caso ai curriculum, altrimenti i consigli dei ministri sarebbero andati deserti. Né si andava tanto per il sottile sulle sacre prerogative del capo dello Stato, riscoperte improvvisamente oggi per sbarrare la strada al temibile Paolo Savona: l’ottantaduenne scavezzacollo stava bene a tutti quand’era ministro di Ciampi e ai vertici di quasi tutte le banche e le imprese; ma poi s’è radicalizzato in tarda età nelle madrasse grillo-leghiste e ora minaccia di farsi esplodere nella Bce, nella Cancelleria di Berlino e nella Commissione Ue (altamente infiammabile per la presenza di Juncker). Ergo nessuno osi porre diktat contro i diktat di Mattarella (o chi per lui), che però non si chiamano diktat perché la parola è tedesca e poi la gente chissà cosa va a pensare. Se Conte propone Savona non è autonomo perché ascolta Di Maio e Salvini; se invece lo cassa “è autonomo”perché obbedisce a Mattarella. Com’è noto, tra le prerogative costituzionali del Presidente è scritto espressamente che, se uno non la pensa come lui, Macron, la Merkel e Juncker al quarto whisky, non può fare il ministro. E morta lì. L’importante, per diventare ministri senza problemi, è non pensarla proprio.
Per diventare premier, invece, sempre a prescindere dal pensiero, occorre qualche requisito in più. Tipo, per citare solo casi recenti: pulirsi il culo con la Costituzione, parlare l’inglese come Totò e Peppino il tedesco, avere genitori persino peggiori di sé, fare insider con finanzieri ed editori amici. Oppure mettersi in società con Cosa Nostra, finanziarla per 18 anni, avere il braccio destro in galera per corruzione giudiziaria e il sinistro per concorso esterno, essere un “delinquente naturale” con 4 anni di galera per frode fiscale, 9 prescrizioni per corruzioni e falsi in bilancio e 7 processi per simili bazzecole, iscriversi a logge eversive, comprare senatori un tanto al chilo e, volendo, andare a puttane (anche minorenni). Insomma, essere Qualcuno.

il vizio di non farsi i cazzi sua e di comandare della Germania che poi finisce in tragedia nulla ha insegnato ai tedeschi,nazisti lo sono sempre stati e ancora lo restano.

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il vizio di non farsi i cazzi sua e di comandare della Germania che poi finisce in tragedia nulla ha insegnato ai tedeschi,nazisti lo sono sempre stati e ancora lo restano.
Mi chiedo che gli frega quello che facciamo noi, il fallimento dell'italia non ci sarà siamo un paese troppo grosso e messo in una posizione che una volta che diciamo addio  all'Europa c'è Putin che ci accoglie a braccia aperte,e all'occidente non conviene, questo metterci i governi che loro vogliono ha portato ad aumentare il debito e non a diminuirlo e così che la Germania e francia si pappano mi pare decine di miliardi l'anno in interessi per i titoli che hanno comperato e così si capisce il perchè il debito aumenta, la gente italiana diventa povera e i ministri che abbiamo avuti tutti stronzi che hanno venduto il p'aese, una Ue così è meglio che finisca,oppure si cambia e si fa comandare l'umanità e non i soldi, i tedeschi il nazismo lo hanno nel dna, l'unica cosa sensata sarebbe sbattere loro fuori dalla UE 

In tutto ciò, da registrare l’ennesimo attacco dei giornali stranieri. Se ieri la stampa tedesca aveva accusato l’Italia di essere scroccona e di essere pronta ad emettere i ‘Tardelli bot’ (Der Spiegel), oltre a rappresentarla come un’ammalata in barella spinta dal ‘dottor-Peste Salvini’ e dal ‘dottor-Colera Di Maio’ (la Faz), oggi è la volta del New York Times, che torna a colpire il presidente del Consiglio incaricato. Se qualche giorno fa l’accusa erano il curriculum del professore e i suoi visiting non documentati, ora è la sua cifra politica a finire nel mirino: Conte viene definito “uno sconosciuto la cui unica qualifica è eseguire gli ordini”. Una presunta debolezza politica, quella del giurista di origini pugliesi, che in passato (e forse anche ora) spaventa non poco anche Sergio Mattarella, specie nell’ottica della reazione dei mercati. Con lo spread mai così in alto negli ultimi mesi, ieri sera l’ennesima conferma delle nuvole nere che aleggiano sull’Italia è arrivata dall’agenzia Moody’s, che ha messo sotto osservazione il rating Baa2dell’Italia per un possibile downgrade. Il motivo? Rischio di indebolimento del bilancio e stallo delle riforme strutturali.https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/26/governo-conte-tra-il-muro-del-colle-su-savona-e-salvini-che-minaccia-il-voto-meloni-da-mattarella-inaccettabile-ingerenza/4382892/

il presidente del consiglio che ci rappresenta deve scegliere i ministri senza che il capo dello stato interferisca,ossia la Merkel si deve fare i cazzi sua,

il presidente del consiglio che ci rappresenta deve scegliere i ministri senza che il capo dello stato interferisca,ossia la Merkel si deve fare i cazzi sua, lo sanno pure le pietre che la Germania è una parassita, campa sulle spalle nostre,è ora di dire basta, e poi con un governo giallo/verde che dura 5 anni il debito pubblico calerà, i grillini sono tirchi,parsimoniosi e questo fa paura alle zecche che ci stanno succhiando

Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte © ANSA"Stiamo lavorando". Così il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, ha risposto - lasciando la sua abitazione a Roma per recarsi alla Camera - ai giornalisti che gli chiedevano quando avrebbe sciolto la riserva. Nessuna dichiarazione, invece, al suo arrivo a Montecitorio avvenuto - come ormai è tradizione - in taxi.
Il presidente del consiglio incaricato è giunto alla Camera dove ha a disposizione un ufficio per lavorare alla formazione del Governo. Conte, giunto come da tradizione in taxi e accompagnato da due auto di scorta, è entrato a Montecitorio senza rilasciare dichiarazioni.  

25/05/18

David Bowie "My way"

David Bowie – “Heroes” – Live at Earls Court - 1978

io ho votato m5s, come vedo il futuro governo gialloverde benissimo .Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono

io ho votato m5s, come vedo il futuro governo gialloverde benissimo lo vedo,perchè i governi di sinistra li ho visti come fuoco che brucia carne viva e la carne siamo noi italiani,siamo 17 milioni che abbiamo votato per il governo giallo verde, il perchè è semplice,la classica politica corretta nel senso che va forte a grappa o allucinogeni, oramai vede se stessa in circoli esclusivi e si confronta cona la gente normale tramite tv, lì va e delira assieme a giornalisti compiacenti,sono una corte,mi pare la brutta copia della corte di re sole, poi grazie a queste corti è avvenuta la rivoluzione francese.

adesso siamo nel 2018, le rivoluzioni avvengono nell'urna che hai voglia a blaterale in tv e dire che stiamo tutti bene, non stiamo bene per niente, siamo polli di batteria in allevamento intensivo e in gabbia, nutriamo pochi milioni di cretini che si credono dio e che ci trattano da plebaglia,magari poi abbiamo pure studiato e siamo pure colti,ma si sa niente danè e plebaglia sei,allora abbiamo votato perchè si cambi e le tv se continuano a dire falsità fra un pò chiuderanno,perchè ad esempio io non le vedo più, ma non solo io,siamo milioni oramai stufi di subire lavaggi al cervello.


Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono



Governo M5s-Lega, quei 17 milioni di italiani che i media non vedono

Un tg dell’altro giorno, dopo ampi servizi dedicati al curriculum “gonfiato” del premier non ancora incaricato Giuseppe Conte, informava sul concorso svoltosi a Torino per 5 (cinque) infermieri a cui hanno partecipato 3000 (tremila) persone giunte da tutta Italia, perlopiù giovani disoccupati. Ci veniva detto che superata la prima selezione i candidati superstiti ne affronteranno altre due o tre (con altri viaggi anche notturni e altre spese). Finché, come in certi fantasy dell’orrore, in un’arena colma di sangue e di speranze perdute ne resteranno solo 5 (cinque).
A quel punto chi scrive questo diario, in preda a un attacco acuto di demagogia, ha pensato: sai quanto gliene potrà fregare ai milioni di nostri concittadini in lotta per uno straccio di lavoro se Conte abbia frequentato oppure no quel determinato corso alla New York University o alla Sorbona. Sicuramente non ci dormiranno la notte, magari dopo aver trascorso il giorno a inviare CV (non imbellettati) senza ricevere risposta alcuna.https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/quei-17-milioni-di-italiani-che-i-media-non-vedono/

lo dissi pure io mi ricordo precisamente nel 1992.Savona affermava che prima la Germania voleva imporsi “manu militari".Oggi invece ha inventato un meccanismo che si chiama EU e che porta gli stessi effetti. Embé?Che ha detto di sbagliato?

Savona affermava che prima la Germania voleva imporsi “manu militari".Oggi invece ha inventato un meccanismo che si chiama EU e che porta gli stessi effetti. Embé?Che ha detto di sbagliato?

Massimo Fini ha scritto e io super approvo,spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).

Massimo Fini ha scritto e io super approvo, Mattarella non faccia come Napolitano che come ben saprà è stato il presidente più odiato di tutti i tempi, non abbiamo bisogno di badanti,votiamo da maggiorenni e scegliamo noi che vogliamo ci governi,lui deve essere il garante della costituzione che recita come quì sotto metto

spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).



di Massimo Fini – Il progetto del governo Cinque Stelle-Lega si sta di nuovo incagliando sul nome di Paolo Savona che pur ha tutti i titoli per fare il ministro dell’Economia. A mettersi in mezzo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che non lo vede di buon occhio in quanto ‘antieuropeista’. Per quel che mi riguarda io sono un sostenitore dell’Europa unita perché nessun Paese del Vecchio Continente, Germania compresa, potrebbe resistere da solo all’urto politico ed economico delle grandi potenze mondiali, Stati Uniti, Cina, Russia, India e agli indecifrabili e indefinibili, oltre che inquietanti, potentati economici e finanziari che di fatto son quelli che guidano la danza, insomma il famigerato “mercato” globale. Detto questo il Presidente Mattarella, scoprendo improvvisamente d’esser Luigi Einaudi (altra autorevolezza, altro tutto), si arroga diritti che non ha: vorrebbe metter becco sulla nomina dei ministri, scartare quelli che non gli garbano, imporre quelli che gli piacciono. Purtroppo per Mattarella la nostra non è una Repubblica presidenziale, ma parlamentare e spetta al Parlamento, e solo al Parlamento, sfiduciare i ministri, in pectore o già in carica, o dar loro credito (art.92 della Costituzione).
E’ del tutto evidente che lo stallo politico che, nel momento in cui sto scrivendo, dura ormai da più di ottanta giorni è dovuto al fatto che si è cercato di impedire, in tutti i modi e con i pretesti più vari, ai Cinque Stelle di andare al governo. Si è cercato di impedire cioè che si desse seguito alla volontà espressa nei seggi elettorali da 11 milioni e mezzo di votanti per “los grillinos” come li chiamano in Spagna, cui si aggiungono i 5 milioni e mezzo che hanno votato per la Lega di Salvini, in totale più di 17 milioni di persone che rappresentano la maggioranza assoluta nel nostro Paese. Insomma non si vuole rispettare la tanto e sempre strombazzata Democrazia, di cui tutti si riempiono la bocca ma ai cui meccanismi si oppongono quando van contro il proprio guicciardiniano “particulare”. A un governo Cinque Stelle-Lega si oppongono tutti coloro che finora sono stati ben incistati nel sistema che il nuovo governo vorrebbe radicalmente cambiare: dallo stesso Mattarella ai partiti tradizionali ai poteri economici e finanziari, nazionali e internazionali, ai ricchi che temono il tentativo soprattutto dei “los grillinos” di arrivare ad una più equa distribuzione della ricchezza nazionale fra ceti privilegiati e quelli deboli o addirittura alla fame, agli intellettuali, ai giornali, ai giornalisti e ai media di regime cioè quasi tutti salvo rare, molto rare, eccezioni.
Ci sono certamente nel contratto fra Cinque Stelle e Lega molte cose ancora confuse e contradditorie, che andranno precisate a cominciare dalle risorse con cui i due movimenti intendono attuare il proprio programma. Ma ciò che più mi convince del nuovo governo è proprio ciò che più gli viene contestato. Tutti, sia a livello nazionale che internazionale bollano il governo giallo-verde come “antisistema”. Per quel che mi riguarda sono almeno trent’anni che mi batto contro questo “sistema”, e chiunque mi abbia fatto il favore di tentare di sbarazzarsene, come la prima Lega di Bossi, o che cerca di farlo ora, come i Cinque Stelle e, in subordine, Salvini, non può che avere la mia adesione e, nei limiti con cui può farlo legittimamente un giornalista, cioè non scontando nulla al nuovo governo se farà qualcosa che riterremo una sciocchezza, il mio appoggio.

L’encomioltraggio, di Marco Travaglio editoriale di marco travaglio

L’encomioltraggio, di Marco Travaglio

(pressreader.com) – Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 25-5-2018 – Avviso ai rosicanti: decidetevi. O servo encomio o codardo oltraggio, non tutti e due insieme contemporaneamente, sennò non si capisce una mazza. I direttori di giornale dovrebbero sincronizzare le lingue nelle rispettive redazioni, perché l’effetto baraonda dei commenti in prima pagina e i ritratti nelle pagine interne sul premier Conte è straniante. Se, puta caso, lo si dipinge come un “Signor Nessuno” e un impostore specializzato in curriculum taroccati, conviene tenere il punto, evitando di riportare le frasi strappalacrime degli amici d’infanzia, tipo “studiava tantissimo ed era di una riservatezza assoluta”, o di slurparlo come “un secchione che non alzava mai la testa dai libri” (Repubblica). Se lo si ritiene un bugiardo matricolato negli studi e col fisco, è meglio sorvolare sul “ragazzo che tiene alla sua famiglia” (e alla famiglia di chi se no?).
Se lo si reputa un pericolo pubblico per noi e i nostri risparmi, che l’amico magnifichi le sue virtù calcistiche di “regista alla Fabio Capello” e che sia “uno sgobbone sempre elegantissimo”(Stampa) è un filino secondario, nel contesto generale. Così come altri particolari essenziali, tipo che per andare e tornare dal Quirinale ha preso il taxi e – udite udite – sedeva “sul sedile posteriore” (si temeva fosse uso montare in braccio al tassinaro), “ha pagato e ha ripagato lui” (Messaggero), però “poteva risparmiarsi in tutti i sensi la seconda corsa e approfittare di un passaggio della scorta”, anche se resta encomiabile che “saldasse il conto, lasciasse la mancia, e chissà se ha preteso pure la ricevuta, per poi finalmente scendere dall’auto” (Giornale) anziché tuffarsi a pesce dal finestrino.
O la vicinanza della natìa Volturara Appula al “colle di Castel Fiorentino dove morì l’imperatore Federico II, che tanto ebbe a cuore quella terra”. O la prodigiosa nascita “come si faceva una volta, in casa, grazie a un’ostetrica marchigiana” e il suo essere “molto religioso e devotissimo di San Pio” (Corriere). Se poi si pensa che sia un burattino di Di Maio e Salvini, il fatto che un collega confidi che “ama ascoltare, non è mai sguaiato, ha garbo e grande forza nelle sue convinzioni” (Corriere) e addirittura “la sua immagine sembra quella della ‘Resurrezione di Cristo’ di Mantegna” (Messaggero) è forse secondario.
Se si attende ad horas che sfasci i conti notoriamente in ordine dell’Italia, precisare che è “severo ma disponibile” (Repubblica) potrebbe incrinare l’aspettativa. E contraddire la domanda posta a un prof che lo dipinge come un millantatore di studi a Cambridge per correr dietro a una bionda. Testuale da Repubblica: “Ha coraggio a smentire il premier incaricato: non teme ritorsioni?”(perché Conte sarà pure disponibile, ma basta un niente e ti spacca il grugno). Certo, doversi convertire in quattro e quattr’otto da giornalisti governativi per definizione a oppositori per partito preso dev’essere complicato.
Dopo aver leccato i piedi a tutti i premier che Dio (o chi per lui) mandava in terra, ritrovarsi di botto a far le pulci a un curriculum (senza capirlo) o a scartabellare in luoghi sconosciuti e inospitali come il Catasto o Equitalia dev’essere seccante. Però via, bisogna decidersi. Se prima essere cattolici era titolo di merito, infatti lo vantavano tutti i premier, inclusi massoni e comunisti, ora per Conte è roba sospetta: era meglio un testimone di Geova o un avventista del Settimo Giorno.
La Costituzione non era mai fregata niente a nessuno, infatti la volevano devastare tutti. Ora le fanno dire financo ciò che non dice: e cioè che un premier indicato dalla maggioranza non dev’essere incaricato perché non garba a Ferrara, che accusa Mattarella di averla “cancellata”. Questo a pag. 1 del Foglio. A pag. 4 il rag. Cerasa trova che un privato cittadino come Di Battista, se osa criticare il Quirinale, è “eversivo”. Libero ci spiega da anni quanto perbene siano B. (4 anni di galera) e la sua banda: ora, per la penna di Renato Farina (6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar, 2 anni e 8 mesi in primo grado per falso in atto pubblico), ci spiega che Conte è “la mela guasta” (infatti è incensurato).
Il Corriere scrive che Conte & C. “fanno di tutto per far apparire al mondo l’Italia come un problema… un Paese da cui prendere le distanze”: vedi “la soglia di 200 punti dello spread… limite oltre il quale la discesa potrebbe essere difficile da arrestare”. E pazienza se la terribile soglia 200, detta anche “soglia Conte”, l’avevamo toccata già un anno fa, quando governavano il conte Gentiloni & C., cioè i buoni.
Ieri le Borse dovevano crollare: Marcello Sorgi festeggiava su La Stampa perché “la vera opposizione la faranno i mercati, allarmati da quel che potrà accadere” (speculatori di tutto il mondo, unitevi!) e Repubblica vaticinava il boom del “rischio Italia”con un anonimo operatore che attribuiva il tutto allo “sconosciuto avvocato Conte” e prevedeva “escalation” da “film della Grecia”. Invece purtroppo ieri mattina Piazza Affari è partita in rialzo e poi è andata su e giù per tutt’altri fattori nazionali e internazionali. Ma pazienza, andrà peggio un’altra volta.
Ps. Il figlio di babbo Tiziano, poveraccio, con tutto quel che avrebbe da fare (soprattutto sparire, come promesso due anni fa), si occupa di me per darmi dell’incoerente: “Travaglio aveva detto due mesi fa che se Di Maio avesse fatto l’accordo con la Lega l’avrebbero linciato in piazza”. Certo che l’ho detto. Poi Di Maio ha provato a fare un governo col Pd ed è stato respinto da lui, che ha posto l’Italia dinanzi a due alternative: o il governo M5S-Lega o nuove elezioni (con la sua legge da schifo) che riprodurrebbero l’esito del 4 marzo o uno peggiore (la vittoria del centrodestra). Gli sia lieve la terra.
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questo colle io non lo voglio più, costa troppo ed è pilotato dalla merkel,meglio farlo sparire,ossia un presidente così non lo vogliamo

Ottantuno giorni – Tra oggi e domani il premier incaricato Conte salirà al Colle con la lista dei ministri  – LaPresse

https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/il-colle-fuori-savona-ma-salvini-non-cede/


Governo, il Colle: “Fuori Savona”. Ma Salvini non cede. I tre possibili scenari

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Sara è cieca e invalida al 100%, l’Inps le toglie la pensione: vive con 240 euro e 40 se li frega lo Stato


Mentre parassiti parlamentari e ladri di Stato si beccano pensioni da decine di…
INEDITO.NET

24/05/18

PARLA LUI CHE HA IL SANGUE BLù,MA VA A CAGARE, CHE IO SONO PLEBEA E POSSO PERMETTERMI DI MANDARTI A FANCULO


"Con Salvini e Di Maio abbiamo il populismo al potere, è molto pericoloso poichè i populisti SONO I PLEBEI AL...
DIEGOFUSARO.COM

ABBIAMO VOTATO M5S E LEGA PERCHè LE COSE DEVONO CAMBIARE, COSì AVANTI NON SI PUò ANDARE, LI ABBIAMO VOTATI IN 18 MILIONI E MICA SIAMO MERDE .SIAMO CITTADINI

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“L’Unione Europea ci minaccia, ma noi siamo stati votati per fare l’esatto opposto di quello che ci ha suggerito, o imposto, con la minaccia”. Lo ha detto il segretario della…
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10 milioni per i cappellani militari,ECCO DOVE BUTTANO I NOSTRI SOLDI I POLITICI POLITICAMENTE CORROTTI

Ammonta a 25 miliardi di euro la spesa militare italiana per il 2018, l’1,4 per cento del Pil,



Il 3 febbraio 2018 il Consiglio dei Ministri in scadenza di mandato ha deliberato lo stanziamento di 10 milioni di euro per mantenere i cappellani militari nell’inquadramento delle forze armate. Ma ora è la stessa Chiesa, dal basso, a chiedere a Papa Francesco di intervenire per bloccare questo provvedimento. Alex Zanotelli, missionario comboniano, dalle pagine di ‘Mosaico di Pace’, rilancia l’appello che chiede l’abolizione dell’inquadramento dei sacerdoti nell’esercito: “Che senso hanno le stellette, se l’obiettivo fosse davvero quello di fare pastorale? Se l’Intesa verrà confermata dal nuovo Governo, l’ordinario militare, assimilato a un generale d’armata, andrà a incassare 126 mila euro all’anno, il vicario generale (generale di divisione) 104 mila euro, il cappellano capo (maggiore) 48 mila euro e per il cappellano (capitano) 43 mila, è una vergogna”.

10 milioni per i cappellani militari, appello di padre Zanotelli al Papa: “No all’inquadramento nelle forze armate”
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/05/24/10-milioni-per-i-cappellani-militari-appello-di-padre-zanotelli-al-papa-no-allinquadramento-nelle-forze-armate/4378554/?-twitter


23/05/18

𝗧𝗵𝗲 𝗗𝗼𝗼𝗿𝘀 - 𝗧𝗵𝗲 𝗩𝗲𝗿𝘆 𝗕𝗲𝘀𝘁 /𝗚𝗿𝗲𝗮𝘁𝗲𝘀𝘁 𝗛𝗶𝘁𝘀 ( 𝗙𝘂𝗹𝗹 𝗔𝗹𝗯𝘂𝗺) 𝟮𝟬𝟬𝟳.

GRAZIE

sondaggi la lega cresce, il m5s mantiene e gli altri tutti in calo,io alle prossime elezioni voglio la coalizione m5s e lega, così saremmo un polo del futuro,cioè della politica per i cittadini,meglio dico dei cittadini

Sondaggi, Lega unica a crescere: è al 25%. Centrodestra oltre il 41. Scivolone M5s rispetto al 4 marzo (ma resta al 30)

Sondaggi, Lega unica a crescere: è al 25%. Centrodestra oltre il 41. Scivolone M5s rispetto al 4 marzo (ma resta al 30)

I dati di Noto Sondaggi per #Cartabianca. A essere premiato è soprattutto il Carroccio, "puniti" i Cinquestelle. Pd e centrosinistra marginali: tutti insieme non superano il 20


Prof di Harvard difende Conte e attacca: "Calunnia lanciata da renziano De Benedetti, a buona parte degli italiani piace essere disinformata"

Ersparmer in un post pubblicato sulla propria pagina Facebook definisce la notizia messa in evidenza da Repubblica del CV di Conte “pompato” un “attacco del gruppo del miliardario renziano De Benedetti”.

“A una buona parte degli italiani – osserva – piace venire disinformata – una volta si affidava ai preti, adesso ai giornalisti”.

Oggi come in passato, spiega, buona parte dei cittadini “non verifica, non ragiona, non legge i testi, neanche quelli sacri figuriamoci gli articoli, e si accontenta dei titoli e sottotitoli o dei riassunti tendenziosi proposti nelle prediche”.

Poi la critica a Repubblica:

“Lo accusano di avere millantato studi accademici a New York University, come se con una carriera come la sua ne avesse bisogno”.

“E per comprovarlo – continua – pubblicano un curriculum di cinque anni fa, 28 pagine molto fitte che nessuno leggerà”.

Il docente riprende una frase del pezzo del quotidiano di De Benedetti in cui si legge che “dall’anno 2008 all’anno 2012 (Conte,ndr) ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi”.

E commenta: “E allora? Con molta chiarezza si parla di ‘soggiorno’ (non del master menzionato dagli spacciatori di gossip): a Harvard concediamo spesso a dottorandi e studiosi stranieri la possibilità di accedere alle biblioteche e di partecipare ai pochi eventi che hanno luogo durante la pausa estiva”.

“Ovviamente – prosegue – non vengono registrati (se no dovrebbero pagare) ma mi pare giusto che chi le sue vacanze le passi, invece che in spiaggia alle Maldive o a Capalbio, facendo ricerca in una prestigiosa istituzione, poi menzioni la cosa nel suo curriculum”.

E conclude. “Cosa ben diversa rispetto alla piddina Valeria Fedeli, ministro dell’istruzione nel governo Gentiloni, che vantò un ‘diploma di laurea’ mai conseguito”.