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31/08/17

CARO BOERI,NEL SENSO CARO DI PREZZO, ANZI SALATO, LA POLITICA CI COSTA 23 MILIARDI L'ANNO,BASTEREBBE TOGLIERE QUESTI COSTI,POI TOGLIERE LE PENSIONI D'ORO,MA TUTTO TAGLIATE A NOI E NULLA A VOI,SIETE SOLO DEI CRIMINALI DA SPAZZARE VIA

CARO BOERI,NEL SENSO CARO DI PREZZO, ANZI SALATO, LA POLITICA CI COSTA 23 MILIARDI L'ANNO,BASTEREBBE TOGLIERE QUESTI COSTI,POI TOGLIERE LE PENSIONI D'ORO,MA TUTTO TAGLIATE A NOI E NULLA A VOI,SIETE SOLO DEI CRIMINALI DA SPAZZARE VIA

sindacati l’hanno definito un “meccanismo infernale”. E hanno trovato sponda nei presidenti delle commissioni Lavoro, favorevoli a rinviare l’aumento dell’età pensionabile da 66,7 a 67 anni a partire dal 2019. “Il sistema italiano si caratterizza già ora per il primato globale dell’età di pensione”, hanno fatto notare Cesare Damiano e Maurizio Sacconi. Vero, o quasi: ad oggi nell’intera Unione europea solo Danimarca e Grecia impongono ai loro cittadini di lasciare il lavoro più tardi rispetto a quanto previsto in Italia. E nel resto del mondo solo Islanda, Israele e la Norvegia hanno asticelle più alte. Nonostante questo, come hanno spiegato il presidente dell’Inps Tito Boeri e la Ragioneria generale dello Stato, eliminare il collegamento automatico tra aspettativa di vita e età di uscita è un lusso che la Penisola non si può permettere. Perché per i trattamenti previdenziali spendiamo già il 15,8% del pil, record nell’area Ocse, e dobbiamo fare i conti con un tasso di occupazione molto inferiore a quello dei partner Ue e un altissimo debito pubblico.

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Pensioni, Italia terza al mondo per età di uscita. Ma con alto debito e pochi occupati fermare l’aumento costa troppo

Pensioni, Italia terza al mondo per età di uscita. Ma con alto debito e pochi occupati fermare l’aumento costa troppo
LAVORO & PRECARI
In autunno il governo dovrà decidere se procedere con l'adeguamento all'aspettativa di vita previsto dalle riforme di Berlusconi e Monti: nel 2019 l'età pensionabile dovrebbe salire a 67 anni. I sindacati chiedono un ripensamento. Per i trattamenti previdenziali e assistenziali spendiamo però già oggi il 15,8% del pil, record nell'area Ocse, e i contributi non bastano per coprire l'esborso

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