Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha deciso di consentire l'esplorazione petrolifera in due parchi naturali protetti, Virunga e Salonga.
La decisione è fortemente osteggiata da attivisti ambientalisti, che sostengono la tesi per la quale la perforazione metterebbe a rischio la fauna selvatica e contribuirebbe al riscaldamento globale.
Circa un quinto del parco nazionale di Virunga sarà aperto alle trivellazioni petrolifere.
I parchi ospitano elefanti, gorilla di montagna in pericolo di estinzione, ippopotami e il bonobo, una scimmia anch’essa in via di estinzione. Entrambi i parchi sono Patrimonio dell’Umanità Unesco, con il parco nazionale di Salonga che copre 36.000 km quadrati del bacino del Congo, la seconda foresta pluviale al mondo dopo l’Amazzonia.
Ma qualcuno ha deciso di svendere al diavolo un patrimonio naturale dal valore inestimabile pur di trattare con i magnate del petrolio. Il governo infatti, ha difeso il suo diritto di autorizzare la perforazione ovunque nel paese, affermando in una dichiarazione, che è consapevole del fatto che ci vivono gli animali e come se trivellare fosse cosa di poco disturbo, ha promesso di proteggere gli animali e le piante nei due parchi.
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