25/11/16
Di Battista: 'Voto italiani all'estero, in passato brogli'
#GABBIAOPEN l'intervento di Alessandro Di Battista sul voto degli italiani all'estero e sul tema delle firme false
Nella prima parte del collegamento con la piazza edl MoV 5 Stelle di Frosinone il deputato Alessandro Di Battistasul voto degli italiani all'estero
LA7.IT
la censura sul web in Italia c'è e come, chi gestisce le pagine dei social è in mano ai politici,altro che paese libero,siamo gli 11esimi al mondo, anche dopo il sudafrica
la censura sul web in Italia c'è e come, chi gestisce le pagine dei social è in mano ai politici,altro che paese libero,siamo gli 11esimi al mondo, anche dopo il Sudafrica
internet in Italia è in mano alla politica, in specie i social, che non possono di certo censurare come in Cina,però fanno del loro meglio per obbedire a direttive governative, cioè chi governa detta e la censura c'è e come poi il post trova che siamo liberi,ma chi ha dato i dati per mettere l'italia nei paesi liberi, basterebbe vedere chi li ha dati e si capirebbe il perchè
Mi spiego meglio; certo controllare internet in specie i social è difficile, però se chi mette una notizia lo fa,ma ha un seguito esiguo,parlo di qualche centinaia di persone la cosa si lascia passare, diverso se la notizia ha un seguito,a questo punto scatta l'allarme e ci sono manipolazioni che portano alla censura non palese,ma di disturbo,io che ho fatto un post che ha avuto più di 300.000 clik ho provato l'ebrezza di tale censura che è veramente schifosa, mi hanno bloccato per un giorno su facebook, cioè non ho potuto diffondere e su google i miei post vengono messi in sordina, ossia io mando un post ma non va in home, lo vedono solo gli affezionati al mio blog, per non parlare di twitter che per un mese mi ha chiesto il numero di telefono per accedere ecc, questa è censura e questo succede nei paesi totalitari,non è una cosa che ha inventato Renzi, diciamolo, esiste da quando internet ha preso piede, cioè da quando ci sono i social,prima c'erano i forum.
I moderatori delle pagine di facebook e google ecc, sono sempre si solito foraggiati dai politici, prima comandava Berlusconi,poi il piddì di Bersani e mò Renzi, che vuol dire, siamo un paese veramente schifoso, se questa è democrazia allora io sono la regina d'Inghilterra, se poi il post giornale in Italia diretto dal gruppo espresso si pone la domanda e da la risposta dandoci la parola democrazia è un delirio, siamo undicesimi, dopo Estonia, Islanda, Nord America, Giappone, Australia, Sudafrica, Kenya e Filippine.è detto tutto così,persino dopo il Sudafrica siamo, l'unico modo per essere democratici è adesso votare no al referendum e poi andare a votare e portare al governo gente onesta che non può essere quella che ci ha governato per 70 anni,mi si dirà che Renzi ne ha 40 di anni dunque?Lui è l'allievo della vecchia diccì,il peggio del peggio è, essere giovani nel corpo e marci nell'anima questa è la loro indole, sono cresciuti così, abbiamo 3 milioni di persone che vivono di politica, ossia non lavorano e vivono alla grande e questi rovinano il paese, ci vuole gente che sia libera e onesta,oggi sono i 5 stelle altro non c'è
L'Italia, dicevamo, ci riserva invece una bella sorpresa. Nonostante in questi anni il governo non sia ancora riuscito a portare a termine una legge sul cyberbullismo e si registri un punteggio inferiore rispetto al 2015, il nostro Paese si inserisce all'11esimo posto nella classifica dei territori più liberi dopo Estonia, Islanda, Nord America, Giappone, Australia, Sudafrica, Kenya e Filippine.
internet in Italia è in mano alla politica, in specie i social, che non possono di certo censurare come in Cina,però fanno del loro meglio per obbedire a direttive governative, cioè chi governa detta e la censura c'è e come poi il post trova che siamo liberi,ma chi ha dato i dati per mettere l'italia nei paesi liberi, basterebbe vedere chi li ha dati e si capirebbe il perchè
Mi spiego meglio; certo controllare internet in specie i social è difficile, però se chi mette una notizia lo fa,ma ha un seguito esiguo,parlo di qualche centinaia di persone la cosa si lascia passare, diverso se la notizia ha un seguito,a questo punto scatta l'allarme e ci sono manipolazioni che portano alla censura non palese,ma di disturbo,io che ho fatto un post che ha avuto più di 300.000 clik ho provato l'ebrezza di tale censura che è veramente schifosa, mi hanno bloccato per un giorno su facebook, cioè non ho potuto diffondere e su google i miei post vengono messi in sordina, ossia io mando un post ma non va in home, lo vedono solo gli affezionati al mio blog, per non parlare di twitter che per un mese mi ha chiesto il numero di telefono per accedere ecc, questa è censura e questo succede nei paesi totalitari,non è una cosa che ha inventato Renzi, diciamolo, esiste da quando internet ha preso piede, cioè da quando ci sono i social,prima c'erano i forum.
I moderatori delle pagine di facebook e google ecc, sono sempre si solito foraggiati dai politici, prima comandava Berlusconi,poi il piddì di Bersani e mò Renzi, che vuol dire, siamo un paese veramente schifoso, se questa è democrazia allora io sono la regina d'Inghilterra, se poi il post giornale in Italia diretto dal gruppo espresso si pone la domanda e da la risposta dandoci la parola democrazia è un delirio, siamo undicesimi, dopo Estonia, Islanda, Nord America, Giappone, Australia, Sudafrica, Kenya e Filippine.è detto tutto così,persino dopo il Sudafrica siamo, l'unico modo per essere democratici è adesso votare no al referendum e poi andare a votare e portare al governo gente onesta che non può essere quella che ci ha governato per 70 anni,mi si dirà che Renzi ne ha 40 di anni dunque?Lui è l'allievo della vecchia diccì,il peggio del peggio è, essere giovani nel corpo e marci nell'anima questa è la loro indole, sono cresciuti così, abbiamo 3 milioni di persone che vivono di politica, ossia non lavorano e vivono alla grande e questi rovinano il paese, ci vuole gente che sia libera e onesta,oggi sono i 5 stelle altro non c'è
L'Italia, dicevamo, ci riserva invece una bella sorpresa. Nonostante in questi anni il governo non sia ancora riuscito a portare a termine una legge sul cyberbullismo e si registri un punteggio inferiore rispetto al 2015, il nostro Paese si inserisce all'11esimo posto nella classifica dei territori più liberi dopo Estonia, Islanda, Nord America, Giappone, Australia, Sudafrica, Kenya e Filippine.
Internet diventi baluardo della libertà d'informazione
Prima la cattiva notizia: il livello di libertà di informazione di Internet nel mondo è in declino per il sesto anno consecutivo, messa in discussione da una repressione sempre più pesante da parte dei governi. Ecco invece la buona: l'Italia si guadagna il podio fra i paesi più "liberali".
Gli ultimi dati in materia arrivano dal report Freedom of the net 2016, appena pubblicato dal think tank Freedom House. Nello studio si analizza il comportamento dei governi in 65 paesi del mondo, rappresentativi dell'88% della popolazione. E, a dire la verità, non ci sono grosse sorprese. Per il secondo anno consecutivo la Cina si è dimostrata il paese più autoritario nei confronti della rete, seguita da nazioni come Siria e Iran.
La Cina, in particolare, la settimana scorsa ha approvato un controverso progetto di legge in materia di cybersecurity, volto a limitare la libertà di parola sul web. La nuova regolamentazione impone, fra le altre cose, nuove regole con gli internet service provider innalzando il livello dei controlli.
Il provvedimento legislativo approvato dalla maggioranza del Parlamento cinese, è destinato a entrare in vigore definitivamente nel giugno 2017. "Una direttiva necessaria per la Cina", ha commentato il Parlamento in una nota ufficiale. Chiaramente la Corea del Nord non è neppure stata presa in esame, altrimenti li avrebbe battuti tutti in termini di censure e bavagli.
L'Italia, dicevamo, ci riserva invece una bella sorpresa. Nonostante in questi anni il governo non sia ancora riuscito a portare a termine una legge sul cyberbullismo e si registri un punteggio inferiore rispetto al 2015, il nostro Paese si inserisce all'11esimo posto nella classifica dei territori più liberi dopo Estonia, Islanda, Nord America, Giappone, Australia, Sudafrica, Kenya e Filippine.
Calcoli alla mano, però, il panorama nel resto del mondo appare abbastanza sconfortante. La libertà in rete, infatti, regna solo sul 24% della popolazione globale, mentre il 64% vive in nazioni che violano sistematicamente la libertà in rete (Russia, Turchia, Cina, Siria, Iran, Etiopia, Uzbekistan e Cuba) oppure la garantiscono solo parzialmente, come l'India, il Messico o l'Ucraina.
Questi dati, però, non possono che farci riflettere su un altro punto. Stanno cambiando i criteri di monitoraggio dell'effettiva libertà d'informazione. Mentre nella carta stampata era più facile valutare censure e bavagli (bastava prendere visione dei giornali o dei libri prima che andassero in stampa) così come anche in ambito radiotelevisivo era più facile valutare i condizionamenti del potere politico, i minutaggi e gli altri indicatori, oggi in rete il tema del controllo del potere politico sull'informazione si pone in termini completamente nuovi e per certi aspetti più scivolosi e impercettibili.
Prendiamo per esempio l'utilizzatissimo sistema di messaggistica istantanea. Forse la "crittografia" di whatsapp e telegram non sarà ancora completamente efficace, però si è dimostrata un vero ostacolo per i governi autoritari. Non a caso durante il 2016, whatsapp è stato bloccato in ben 12 paesi, tra cui Bangladesh, Bahrain ed Etiopia. Telegram è invece stato fermato in Cina, dove stava diventando sempre più popolare tra i sostenitori dei diritti civili.
Misurare il grado di libertà degli utenti di internet, poi, sta cominciando a diventare difficile, anche perché gli utenti - da fruitori di notizie - ne sono diventati anche produttori. E "producendo" notizie in prima persona possono contribuire a coltivare e garantire la libertà di espressione.
Il controllo sull'informazione da parte del potere diventa poi più difficile anche per via di un altro fattore: il diritto che disciplina la rete è ancora limitato. E paradossalmente questa mancanza di norme lascia a briglie sciolte la libertà del web.
Internet insomma - e questo viene sottolineato anche dal rapporto della Freedom House - resta uno strumento essenziale per garantire la libertà dell'uomo, così come la partecipazione dei singoli alla vita sociale e politica, oltre che un mezzo per migliorare la trasparenza del processo democratico e della vita pubblica.
Basti sapere che in alcuni dei paesi dove la libertà di stampa vacilla è stato l'attivismo sul web a portare a risultati concreti, dalla bocciatura di proposte di legge restrittive delle libertà alla denuncia di sistemi corruttivi. E questo è successo anche in paese considerati "borderline".
Come la Siria, dove un gruppo di volontari usa quotidianamente whatsapp per avvisare la popolazione civile dei raid aerei in arrivo. O come la Nigeria, dove, nonostante il regime autoritario, il web è stato preziosissimo per denunciare e infine bloccare una legge che avrebbe limitato l'uso dei social media.
24/11/16
Poco fa il governo ha detto no a far pagare IMU alle piattaforme petrolifere,proposta del movimento. Votate si è votate X i petrolieri . Sergio Fiorito
Poco fa il governo ha detto no a far pagare IMU alle piattaforme petrolifere,proposta del movimento. Votate si è votate X i petrolieri .
Sergio Fiorito
Sergio Fiorito
oramai siamo governati da fascisti,condividete, fate girare Ecco gli ordini partiti per i direttori dei Tg,dopo il caso della moglie di brunetta
#AgenziaSensi aggiornamento urgente. Avviso ai replicanti.
@tg1 @tg2rai @Tg3web @SkyTG24 @TgLa7
#BeatriceDiMaio non esiste, Solo #maltempo
@tg1 @tg2rai @Tg3web @SkyTG24 @TgLa7
#BeatriceDiMaio non esiste, Solo #maltempo
A gennaio 2014, dopo l'avvento di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico, Filippo Sensi è stato nominato capo ufficio stampa del PD e portavoce di Renzi, nonché direttore responsabile di YouDem..
Ecco gli ordini partiti per i direttori dei Tg,dopo il caso della moglie di brunetta
LA DENUNCIA DI EDOARDO LI VOLSI, RESIDENTE IN REPUBBLICA CECA: "DUE PLICHI IDENTICI, A MIO NOME, NELLA CASSETTA DELLA POSTA. QUANTI ALTRI CE NE SONO?"
LA DENUNCIA DI EDOARDO LI VOLSI, RESIDENTE IN REPUBBLICA CECA: "DUE PLICHI IDENTICI, A MIO NOME, NELLA CASSETTA DELLA POSTA. QUANTI ALTRI CE NE SONO?"
Il 4 dicembre votiamo compatti NOO!!!!
( A V )
Un piccolo ripasso prima di votare No il 4 dicembre..
Un piccolo ripasso prima di votare No il 4 dicembre....
Abrogazione art. 18 FAVOREVOLI
Acquisto caccia F35 FAVOREVOLI
Spreco per la Tav FAVOREVOLI
Introduzione dell'IMU FAVOREVOLI
Destinare il gettito IMU di 4mld a M.P.S. FAVOREVOLI
Sostituzione dell'IMU con la service Tax FAVOREVOLI
Guerra In Libia FAVOREVOLI
Missione in Afganistan FAVOREVOLI
Missione in Iraq FAVOREVOLI
Aumento IVA al 21% FAVOREVOLI
Aumento IVA al 22% FAVOREVOLI
Aumento IVA dal 4% al 10% per generi alimentari FAVOREVOLI
Aumento accise sui carburanti FAVOREVOLI
Aumento Irper ed Irap FAVOREVOLI
Creazione della Tarsu, tassa sui rifiuti FAVOREVOLI
Condono di 96,5 mld di euro evasi dalle lobby delle slot machine FAVOREVOLI
Riforma Fornero FAVOREVOLI
Voto unanime trattati europei FAVOREVOLI
Appoggio governi Monti e Letta Berlusconi FAVOREVOLI
Modifica art. 81 della costituzione FAVOREVOLI
Svendita patrimonio pubblico commerciale e culturale FAVOREVOLI
Rielezione NAPOLITANO FAVOREVOLI
Tagli a sanità e istruzione FAVOREVOLI
Legge bavaglio alla rete FAVOREVOLI
Coltivazioni OGM FAVOREVOLI
Reintroduzione farine animali negli allevamenti FAVOREVOLI
Costruzione inceneritori FAVOREVOLI
Restituzione della sovranità monetaria CONTRARI
Rinegoziazione del sistema monetario CONTRARI
Nazionalizzazione Bankitalia CONTRARI
Attuazione della norma europea anti-corruzione CONTRARI
Taglio stipendi e pensioni dei parlamentari CONTRARI
Taglio dei privilegi della casta CONTRARI
Taglio stipendi manager pubblici CONTRARI
Cambiare la legge elettorale (Giachetti) CONTRARI
Legge sul conflitto d'interessi CONTRARI
Introduzione reddito di cittadinanza CONTRARI
Riduzione della pressione fiscale CONTRARI
Dimissioni Alfano CONTRARI
Dimissioni Cancellieri CONTRARI
regalo alle banche 7,5 miliardi con tanto di musica di sottofondo: bella ciao bella ciao, ciao ciao.....
Riduzione pena per lo scambio Politico Mafioso Favorevole.
to be continued #Renzie
1) Aumento Tasi 60% FAVOREVOLE DALLO 0,8 a 1000.
2) Aumento Bollo 12% FAVOREVOLE
3) L"introduzione dal 2015 Dell"Iri ( Imposta Regionale Immatricolazione)
FAVOREVOLE
4 ) Aumento Ritenuta Irpef dal 20% al 26% FAVOREVOLE
5) Aumento del Bollo Passaporto ( Raddoppiato ) FAVOREVOLE
6) Aumento Irpef dello 0,50 sui TFR dal " 11% a L"11,50% (Fondi pensione )
FAVOREVOLE
7) ABOLIZIONE EQUITALIA CONTRARI
A breve aggiorneremo...#Pd
Adriano Valente.
c'è il paese dei sinistri ,cioè i diccì,vietato agli immigratiCapalbio è off limits per i richiedenti asilo
ma che carini questi sinistri e li chiami sinistri perchè sono persone perfide,cattive e magnone.
Questi sinistri, ma che belli che sono! Gli immigrati bisogna accoglierli,ma lo dobbiamo fare noi poveracci,loro devono avere pace e benessere, tutta roba che paghiamo noi.A Capalbio non vogliono pezzenti,non vogliono rischi,loro li proteggono questi immigrati,ma da lontano,in tv, sui giornali,nella realtà se ne servono per la loro servitù, e vuoi mettere un servo immigrato è meglio dell'italiano che pretende diritti e paga normale, cioè la colf filippina, l'autista cinese, il giardiniere senegalese e poi altro ancora e magari pagati in nero,questa sinistra di sinistri fa solo ribrezzo.
Gli immigrati ce li becchiamo noi poveracci, li dobbiamo integrare, in specie le donne, in molte volte vengono violentate, usate, ammogliate, plagiate e poi maltrattate, questo lo dobbiamo alla sinistra, è vero che si è data da fare per i diritti di tutti, ad esempio per i gay?Ma manco quello ha fatto essendo sinistra di sinistri si deve tenere buona la chiesa e i bigotti della vecchia diccì, dunque non è vero che i diritti sono eguali per tutti,perchè c'è chi ha diritti più eguali di altri,e nasce così il riconoscimento dei matrimoni gay, però non possono adottare, ossia sono meno delle coppie etereo, questa non è sinistra, è la vecchia diccì, perbenista, clericale alla faccia del giorno e peccatrice di notte, tutto quì.
Aiutare chi ha bisogno è umano e bisogna farlo,ma senza spostare masse di popolazioni che aiutate nei loro luoghi avrebbero solo benefici,altro che venire quì a fare gli schiavetti dei sinistri
http://www.ilgiornale.it/news/politica/vittoria-radical-chic-prefetto-ci-ripensa-capalbio-limits-i-1335251.html
Vittoria radical chic Il prefetto ci ripensa Capalbio è off limits per i richiedenti asilo
La sinistra snob esulta
Capalbio (Grosseto) - I radical chic, alla fine, hanno ottenuto ciò che volevano: bloccare l'arrivo dei profughi richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere ospitati nel condominio «Il Leccio» di Capalbio.
Insomma, la località vacanziera della sinistra più snob è salva da possibili prese di residenza, anche temporanea, da parte dei migranti. È stato il prefetto di Grosseto, Cinzia Teresa Torraco, ad annullare il bando di accoglienza legato a Capalbio. E presto sarà avviata una nuova procedura selettiva, che prevederà, però la sistemazione degli extracomunitari in altro luogo della provincia.
Come si ricorderà, la polemica era scoppiata lo scorso agosto, quando personaggi più o meno noti, di quelli che puoi vedere prendere il sole, d'estate, all'«Ultima Spiaggia», noto stabilimento balneare immerso nell'oasi naturale del Wwf, accanto a Chicco Testa o ai Caracciolo, avevano gridato allo scandalo a causa del presunto arrivo, grazie all'assegnazione tramite gara, di una cinquantina di profughi, poi scesi a 30 e poi ridimensionati a 20.
All'epoca erano partiti esposti, ricorsi al Tar e all'Avvocatura dello Stato. La collocazione si aspettava per settembre, ma dopo le polemiche, soprattutto per il presunto posizionamento degli extracomunitari in un edificio in pieno centro, come qualcuno aveva detto «troppo vicino alle ville», si era deciso di spostarli in futuro in una struttura più periferica. Improvvisamente la decisione del nuovo prefetto. Subito si è gridato allo scandalo, visto che, sempre i soliti radical chic, fanno guerra da tempo, in Toscana, ai sindaci che si rifiutano di accogliere nuovi migranti.
In realtà ciò che è realmente accaduto è di facile intuizione. Voci vicine alla prefettura di Grosseto fanno sapere che l'interpretazione della nuova direttiva del ministro dell'Interno Angelino Alfano è servita come escamotage per accontentare i privilegiati di sinistra. Il capo del Viminale ha chiarito che ogni Comune potrà ospitare un massimo di 3 profughi ogni mille abitanti. Capalbio conta 4.139 residenti, quindi dovrebbe ospitarne 12. Solo che, tenendo conto del provvedimento iniziale, che prevedeva l'arrivo prima di 50, poi di 30 e, infine, di 20 profughi, il prefetto avrebbe stabilito che, per legge, quel numero è troppo alto per un territorio piccolo come quello di Capalbio e avrebbe deciso di bloccare l'arrivo dei nuovi ospiti. Oltretutto, la provincia di Grosseto non solo non ha, allo stato attuale, nuovi posti disponibili per richiedenti asilo, ma ha un eccesso di migranti rispetto al numero previsto.
È quindi da chiedersi perché dodici delle persone ritenute in surplus non siano state inviate a Capalbio. Forse perché la decisione solleverebbe troppe polemiche? Il sindaco della località turistica, Luigi Bellumori, ovviamente Pd, si è trincerato dietro un «chiedetelo alla prefettura». A parlare, invece, interviene il consigliere regionale Giovanni Donzelli (FdI): «Adesso sappiamo che per fermare l'invasione - spiega - basta fingersi benestanti e di sinistra. Lo consiglieremo ai cittadini che in tutta Italia si lamentano per la presenza degli immigrati e per la totale assenza di coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni sul loro collocamento. Ormai tutti si sono accorti che l'unica attenzione del Pd per i profughi è quella verso il business delle cooperative amiche».
La sinistra snob esulta
Capalbio (Grosseto) - I radical chic, alla fine, hanno ottenuto ciò che volevano: bloccare l'arrivo dei profughi richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere ospitati nel condominio «Il Leccio» di Capalbio.
Insomma, la località vacanziera della sinistra più snob è salva da possibili prese di residenza, anche temporanea, da parte dei migranti. È stato il prefetto di Grosseto, Cinzia Teresa Torraco, ad annullare il bando di accoglienza legato a Capalbio. E presto sarà avviata una nuova procedura selettiva, che prevederà, però la sistemazione degli extracomunitari in altro luogo della provincia.
Come si ricorderà, la polemica era scoppiata lo scorso agosto, quando personaggi più o meno noti, di quelli che puoi vedere prendere il sole, d'estate, all'«Ultima Spiaggia», noto stabilimento balneare immerso nell'oasi naturale del Wwf, accanto a Chicco Testa o ai Caracciolo, avevano gridato allo scandalo a causa del presunto arrivo, grazie all'assegnazione tramite gara, di una cinquantina di profughi, poi scesi a 30 e poi ridimensionati a 20.
All'epoca erano partiti esposti, ricorsi al Tar e all'Avvocatura dello Stato. La collocazione si aspettava per settembre, ma dopo le polemiche, soprattutto per il presunto posizionamento degli extracomunitari in un edificio in pieno centro, come qualcuno aveva detto «troppo vicino alle ville», si era deciso di spostarli in futuro in una struttura più periferica. Improvvisamente la decisione del nuovo prefetto. Subito si è gridato allo scandalo, visto che, sempre i soliti radical chic, fanno guerra da tempo, in Toscana, ai sindaci che si rifiutano di accogliere nuovi migranti.
In realtà ciò che è realmente accaduto è di facile intuizione. Voci vicine alla prefettura di Grosseto fanno sapere che l'interpretazione della nuova direttiva del ministro dell'Interno Angelino Alfano è servita come escamotage per accontentare i privilegiati di sinistra. Il capo del Viminale ha chiarito che ogni Comune potrà ospitare un massimo di 3 profughi ogni mille abitanti. Capalbio conta 4.139 residenti, quindi dovrebbe ospitarne 12. Solo che, tenendo conto del provvedimento iniziale, che prevedeva l'arrivo prima di 50, poi di 30 e, infine, di 20 profughi, il prefetto avrebbe stabilito che, per legge, quel numero è troppo alto per un territorio piccolo come quello di Capalbio e avrebbe deciso di bloccare l'arrivo dei nuovi ospiti. Oltretutto, la provincia di Grosseto non solo non ha, allo stato attuale, nuovi posti disponibili per richiedenti asilo, ma ha un eccesso di migranti rispetto al numero previsto.
È quindi da chiedersi perché dodici delle persone ritenute in surplus non siano state inviate a Capalbio. Forse perché la decisione solleverebbe troppe polemiche? Il sindaco della località turistica, Luigi Bellumori, ovviamente Pd, si è trincerato dietro un «chiedetelo alla prefettura». A parlare, invece, interviene il consigliere regionale Giovanni Donzelli (FdI): «Adesso sappiamo che per fermare l'invasione - spiega - basta fingersi benestanti e di sinistra. Lo consiglieremo ai cittadini che in tutta Italia si lamentano per la presenza degli immigrati e per la totale assenza di coinvolgimento delle comunità locali nelle decisioni sul loro collocamento. Ormai tutti si sono accorti che l'unica attenzione del Pd per i profughi è quella verso il business delle cooperative amiche».
23/11/16
magari,magari,magari,,,LA PREVISIONE DEL FINANCIAL TIMES: ‘SE VINCE NO, ITALIA FUORI DA EURO E UE’
La vittoria del populismo in Europa, con i primi segnali dati dalla Brexit (il…
Chi e' Tranfaglia veramente? Chi c'e' dietro? Made in Picierno? Un sismologo transessuale? la procura indaga
- Chi e' Tranfaglia veramente? Chi c'e' dietro? Made in Picierno? Un sismologo transessuale? la procura indaga
renzi ama le firme false del m5s,ma non le sue che sono parecchie Firme false, al via il nuovo processo che fa tremare il #PD
Firme false, al via il nuovo processo che fa tremare il #PD
Arriva oggi in aula uno dei filoni della vicenda delle firme false a sostegno delle liste per Chiamparino alle ultime elezioni regionali: quello che rischia di far decadere ben 8 consiglieri del Pd a Palazzo Lascaris e che metterebbe la maggioranza in una situazione molto difficile con seri rischi per la governabilità, lasciando al centrosinistra il vantaggio di un unico seggio. Si tratta della querela di falso davanti al giudice civile portata avanti dalla militante leghista da Patrizia Borgarello e dal Movimento 5 Stelle. E, tra i consiglieri che rischiano, ci sono nomi di peso del Partito democratico, come il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, il vicepresidente Nino Boeti e il segretario piemontese del Pd Davide Gariglio.
Le tappe
Tutto ha inizio con il ricorso al Tar di Borgarello per chiedere l’annullamento delle elezioni, falsate, a suo dire dall’ammissione di quattro liste che non ne avrebbero avuto diritto per via di irregolarità e falsificazioni negli elenchi di sottoscrizioni. Il Tar stabilisce che ha motivo di andare avanti solo il ricorso contro una delle liste, vale a dire la lista del Pd provinciale. Ma bisogna che i ricorrenti, dicono i giudici amministrativi, facciano querela di falso in sede civile. Se anche la lista venisse annullata, spiegano al Tar, le elezioni non sarebbero da annullare. Ma, appunto, decadrebbero i consiglieri votati in quella lista.
Quando già stavano per scadere i termini per presentare l’indispensabile querela di falso, nessuno però si era ancora fatto avanti: e allora si sono mossi i grillini, che sono quelli che avrebbero più da guadagnare se gli otto del Pd perdessero il titolo a sedere in regione: tra gli esclusi che subentrerebbero, ci sono infatti 4 candidati del Movimento 5 Stelle. A quel punto, torna in gioco anche Borgarello, assistita dagli avvocati Giorgio Strambi e Ilenia Caratozzolo, e così le querele di falso diventano due. Questa mattina il giudice dovrà decidere prima di tutto se riunire i due procedimenti.
Il giudizio in sede civile che si apre oggi potrebbe terminare anche prima del processo penale, avviato sulle firme false, che vede imputati 10 dipendenti e militanti de Pd. L’udienza preliminare riprenderà nei prossimi giorni.
L'attesa
Intanto, si attende ancora l’esito del ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar avanzato, questo, non solo da Borgarello ma anche dai Pensionati di Michele Giovine. La richiesta è sempre quella avanzata in primo grado al Tar: annullare l’ammissione anche delle altre liste, oltre a quella del Pd provinciale di Torino, compreso il listino maggioritario del presidente Chiamparino. Se venissero accolti, la palla ripasserebbe probabilmente al Tar. Il rischio, in questo groviglio di filoni che si intrecciano, è che succeda quello che accadde con i ricorsi di bresso contro Cota: e cioè che la decisione, qualunque essa sia, arrivi quando la legislatura è quasi al termine.
Arriva oggi in aula uno dei filoni della vicenda delle firme false a sostegno delle liste per Chiamparino alle ultime elezioni regionali: quello che rischia di far decadere ben 8 consiglieri del Pd a Palazzo Lascaris e che metterebbe la maggioranza in una situazione molto difficile con seri rischi per la governabilità, lasciando al centrosinistra il vantaggio di un unico seggio. Si tratta della querela di falso davanti al giudice civile portata avanti dalla militante leghista da Patrizia Borgarello e dal Movimento 5 Stelle. E, tra i consiglieri che rischiano, ci sono nomi di peso del Partito democratico, come il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus, il vicepresidente Nino Boeti e il segretario piemontese del Pd Davide Gariglio.
Le tappe
Tutto ha inizio con il ricorso al Tar di Borgarello per chiedere l’annullamento delle elezioni, falsate, a suo dire dall’ammissione di quattro liste che non ne avrebbero avuto diritto per via di irregolarità e falsificazioni negli elenchi di sottoscrizioni. Il Tar stabilisce che ha motivo di andare avanti solo il ricorso contro una delle liste, vale a dire la lista del Pd provinciale. Ma bisogna che i ricorrenti, dicono i giudici amministrativi, facciano querela di falso in sede civile. Se anche la lista venisse annullata, spiegano al Tar, le elezioni non sarebbero da annullare. Ma, appunto, decadrebbero i consiglieri votati in quella lista.
Quando già stavano per scadere i termini per presentare l’indispensabile querela di falso, nessuno però si era ancora fatto avanti: e allora si sono mossi i grillini, che sono quelli che avrebbero più da guadagnare se gli otto del Pd perdessero il titolo a sedere in regione: tra gli esclusi che subentrerebbero, ci sono infatti 4 candidati del Movimento 5 Stelle. A quel punto, torna in gioco anche Borgarello, assistita dagli avvocati Giorgio Strambi e Ilenia Caratozzolo, e così le querele di falso diventano due. Questa mattina il giudice dovrà decidere prima di tutto se riunire i due procedimenti.
Il giudizio in sede civile che si apre oggi potrebbe terminare anche prima del processo penale, avviato sulle firme false, che vede imputati 10 dipendenti e militanti de Pd. L’udienza preliminare riprenderà nei prossimi giorni.
L'attesa
Intanto, si attende ancora l’esito del ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar avanzato, questo, non solo da Borgarello ma anche dai Pensionati di Michele Giovine. La richiesta è sempre quella avanzata in primo grado al Tar: annullare l’ammissione anche delle altre liste, oltre a quella del Pd provinciale di Torino, compreso il listino maggioritario del presidente Chiamparino. Se venissero accolti, la palla ripasserebbe probabilmente al Tar. Il rischio, in questo groviglio di filoni che si intrecciano, è che succeda quello che accadde con i ricorsi di bresso contro Cota: e cioè che la decisione, qualunque essa sia, arrivi quando la legislatura è quasi al termine.
Perchè?L’Italia nel 2017 spenderà per le forze armate almeno 23,4 miliardi di euro (64 milioni al giorno)
Non abbiamo soldi per i giovani,per i vecchi,per i poveri, ma spendiamo 23 miliardi l'anno per le armi,e siamo uno dei pochi paesi che hanno in costituzione l'articolo che non possiamo fare guerre, che ne facciamo delle armi,ma impongono questo fatto gli USA e perchè, non per fare in modo che ci sia democrazia lo abbiamo visto in Iraq cosa è successo,per non parlare della Siria dove paesi totalitari come l'Arabia,la Turchia e gli emirati sono chiamati democratici perchè fanno comodo agli affaristi americani e il voto per Trump ha dimostrato che la politica di Obama è stata fallimentare, ricchi sempre più ricchi e poveri al livello di spazzatura, ecco cosa è stata la democrazia, adesso gli affari degli stati uniti se li devono sbrogliare loro,ma basta comandare a noi che dobbiamo fare, perchè ci stanno riducendo a miseria e schiavitù.
Io voglio un mondo veramente democratico, dove chi ha merito possa anche avere possibilità di dimostrare il suo valore, oggi in Italia abbiamo la casta che è una monarchia, vedete tutti quelli che stanno al comando del potere che sia lo stato o la tv, o tutto quello che è del pubblico e si parla pure di sindacati vanno a occupare i posti per dinastie, cioè i figli,i nipoti, i parenti acquisiti ecc, che vuol dire milioni di culi che si sono venduti per avere agi non perchè meritano quel posto, Adesso questa cosa è da dittatura, non siamo democrazia e per togliere tutta questa merda bisogna fare piazza pulita, ossia mandare a casa tutta questa cloaca.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/23/armi-e-militari-litalia-spende-64-milioni-al-giorno-dati-smentiscono-la-difesa-stanziamenti-11/3208347/
L’Italia nel 2017 spenderà per le forze armate almeno 23,4 miliardi di euro (64 milioni al giorno), più di quanto previsto. Quasi un quarto della spesa, 5,6 miliardi (+10 per cento rispetto al 2016) andrà in nuovi armamenti (altri sette F-35, una seconda portaerei, nuovi carri armati ed elicotteri da attacco) pagati in maggioranza dal ministero dello Sviluppo economico, che il prossimo anno destinerà al comparto difesa l’86 per cento dei suoi investimenti a sostegno dell’industria italiana. Nell’ultimo decennio le spese militari italiane sono cresciute del 21 per cento – del 4,3 per cento in valori reali – salendo dall’1,2 all’1,4 per cento del pil.
Armi e militari, nel 2017 l’Italia spenderà 64 milioni al giorno. E i dati smentiscono la Difesa: stanziamenti a +21% in 10 anni
Lobby
L’analisi nel primo rapporto annuale dell’osservatorio Mil€x. In aumento del 10% i costi per F-35, portaerei, carri armati ed elicotteri da attacco, pagati in maggioranza dal ministero dello Sviluppo economico. Roberta Pinotti ha dichiarato che negli ultimi dieci anni la difesa ha subito un taglio del 27%, ma i numeri dicono il contrario
di F. Q. | 23 novembre 2016
LA CDU TEDESCA LANCIA L'ALLARME DEL ''RISCHIO ITALIANO'' DI ONDATE DI AFRICANI VERSO LA GERMANIA E L'EUROPA -
LA CDU TEDESCA LANCIA L'ALLARME DEL ''RISCHIO ITALIANO'' DI ONDATE DI AFRICANI VERSO LA GERMANIA E L'EUROPA - http://www.ilnord.it/index.php?id_articolo=5101#.WDWSf01Xvwc.twitter …
Il Financial Time ci ripensa: «Stroncate Renzi, che vinca il NO!» «Obbligati dalle lobby vi abbiamo raccontato un sacco di stronzate ma adesso che a guidare il vaporetto è Trump vi possiamo dire la verità!»
«Obbligati dalle lobby vi abbiamo raccontato un sacco di stronzate ma adesso che a guidare il vaporetto è Trump vi possiamo dire la verità!»
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