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26/01/18

ha chiesto poco.Processo Trattativa, procura chiede 12 anni per Dell’Utri, 15 per il generale Mori e 6 per Mancino

Processo Trattativa, procura chiede 12 anni per Dell’Utri, 15 per il generale Mori e 6 per Mancino

Processo Trattativa, procura chiede 12 anni per Dell’Utri, 15 per il generale Mori e 6 per Mancino
Ottantotto anni di carcere in totale per gli uomini accusati di aver dato vita alla più perversa delle interlocuzioni: quella tra Cosa nostra e lo Stato. È la somma delle pene chieste dalla procura di Palermo. Dopo 4 anni e 8 mesi di dibattimento l'accusa ha dunque tirato le somme. Invocati 16 anni per il boss Bagarella, mentre c'è la prescrizione per Brusca. L'ultima udienza per i pm Del Bene e Di Matteo: "Ci hanno definiti eversivi e nessuno ci ha difesi"

Clandestino islamico stupra ragazzina: “Da noi è normale”in Inghilterra s'è beccato 8 anni di carcere in Italia lo avrebbero messo ai servizi sociali,magari con ragazzine


BREAKING NEWS, INVASIONE Clandestino islamico stupra ragazzina: “Da noi è normale” gennaio 25, 2015 Vox Lascia un commento Condividi! Sposato e padre…
VOXNEWS.INFO

Sposato e padre di un figlio, Zia Maroof Khail, ha manipolato una ragazzina di 13 anni individuata in un parco, facendole credere che l’amava e che erano “fidanzati”. E’ accaduto in Gran Bretagna, ormai riserva di caccia di immigrati islamici. Lo scrivono i media locali.
Khail, originario di Afghanistan, l’ha convinta ad incontrarlo nella sua casa dove ha abusato di lei in un vicolo e in casa sua. Anche se lei non voleva.
Una costrizione fisica e psicologica. Il suo crimine è venuto alla luce quando la ragazzina, ormai fagocitata nel noto giro di abusi islamico che ha visto centinaia di casi in Inghilterra, ha presentato una denuncia su altri uomini che hanno abusato di lei.
La polizia ha rintracciato Khail usando la prova del DNA: era in un database del Colnbrook Immigration Centre, Heathrow, dove era in attesa di essere espulso. Ma non lo era stato.
L’uomo ha detto agli ufficiali che non pensava di aver fatto qualcosa di sbagliato, perché non era a conoscenza delle “norme culturali” in Gran Bretagna.
Khail è stato riconosciuto colpevole ed è stato condannato a otto anni di carcere.

#Marroni va in Procura con le mail di Babbo #Renzi Sono 3 le conferme!

EMMA BONINO A LA7: “IMPERATIVO INTEGRARE E DARE LAVORO A 500.000 MIGRANTI”ma non dice che in 100.000 giovani se ne vanno dall'Italia all'anno per non parlare di pensionati e siccome uno che sta bane non se ne va dal suo paese,

EMMA BONINO A LA7: “IMPERATIVO INTEGRARE E DARE LAVORO A 500.000 MIGRANTI”ma non dice che in 100.000 giovani se ne vanno dall'Italia all'anno per non parlare di pensionati e siccome uno che sta bane non se ne va dal suo paese, invece di pensare al migrante si pensi a mettere la gente italiana in agio, cioè dare lavoro non a 3 euro l'ora e ai pensionati aumentare le pensioni minime che sono dimezzate di valore con l'euro,ma la signora rompi coglioni questo non lo sa, è una privilegiata mantenuta da noi da sempre, è una feccia
Come sua abitudine, ci rammenta a cosa servano principalmente gli immigrati per…
TG-NEWS24.COM

25/01/18

#Trivelle e distruzione nei ns mari: il #Governo schiavo dei petrolieri autorizza avvelenamento di coste di #Marche ed #EmiliaRomagna! Sta arrivando #Eni: DISASTRO ASSICURATO...come in #BASILICATA!

e distruzione nei ns mari: il schiavo dei petrolieri autorizza avvelenamento di coste di ed ! Sta arrivando : DISASTRO ASSICURATO...come in !



Bianca-Luisella, trivelle ENI di "emungimento gas" presto sul litorale romagnolo-marchigiano

LAMPEDUSA SOTTO ASSEDIO, TUNISINI PRENDONO D’ASSALTO CASE TURISTI premetto che in Tunisia non c'è nessuna guerra e manco mancanza di democrazia, dunque che ce vò, si pigliano e si riportano a casetta loro.a

LAMPEDUSA SOTTO ASSEDIO, TUNISINI PRENDONO D’ASSALTO CASE TURISTI

Metti qualche centinaio di ex detenuti tunisini in un’isola, il minimo che ti può capitare è che prendano d’assalto le case. E così sta accadendo a Lampedusa, nel quasi totale disinteresse mediatico dei media di distrazione di massa nazionali. Impegnati a diffondere fake news sulle elezioni.https://voxnews.info/2018/01/22/lampedusa-sotto-assedio-tunisini-prendono-dassalto-case-turisti/
Come vi abbiamo detto giorni, i tunisini stanno occupando le case dei turisti:

Conti pubblici, Die Welt: “L’Italia è messa anche peggio della Grecia.bisogna diminuire i costi,ma non dice la parola fatale costi della politica


Conti pubblici, Die Welt: “L’Italia è messa anche peggio della Grecia.bisogna diminuire i costi,ma non dice la parola fatale costi della politica, io quando dico politica la intendo in senso alto,ossia i costi a Roma è essenziale un quirinale che costa 250 milioni l'anno è da fuori di testa, per mantenere poi chi generali e vari personaggi al dire poco che puzzano di raccomandazione e parassitismo,poi la stessa cosa alle camere, mi chiedo ma in Germania un parrucchiere alla camera piglia quanto un ministro?Mi pare che la Merkel non superi i 10.000 euro e pure il presidente della Germania pigli la metà del nostro e per non parlare delle forze armate che sono più i generali dei soldati, le regioni sono un succhia sangue, le provincie abolite che poi di fatto sono sempre lì pure e non parliamo dei sindacati che pure loro oltre a posti di lavoro prezzolati che fanno?Tutto l'apparato dello stato è un marciume fatto di mandarini che pensano a riempirsi le tasche e a succhiare sangue al popolo, poi l'ultimo succhia sangue e molto vorace è il clero,perchè li devo io mantenere, io sono atea, ebbene chi crede in dio e li santi si mantenga il clero.

Conti pubblici, Die Welt: “L’Italia è messa anche peggio della Grecia. Poca speranza dai programmi elettorali”

Conti pubblici, Die Welt: “L’Italia è messa anche peggio della Grecia. Poca speranza dai programmi elettorali”
Secondo il quotidiano tedesco "solo riforme radicali, come in Grecia, potrebbero cambiare qualcosa", tuttavia nessuno dei contendenti alle elezioni le ha previste

“L’Italia è l’assoluto fanalino di coda dell’eurozona, messo anche peggio della Grecia“. Lo sostiene il quotidiano tedesco Die Welt in un articolo  intitolato “Se i greci lasciano indietro gli italiani” pubblicato il 25 gennaio. Secondo il quale il timore degli economisti delle banche d’affari è che alle prossime elezioni, indipendentemente da chi vinca, “non c’è da aspettarsi riforme di base”, dice Timo Schwietering, analista della banca Metzler. “Solo riforme radicali, come in Grecia, potrebbero cambiare qualcosa”, dice il quotidiano di Berlino. “Ma cose del genere non sono nel programma elettorale di nessuno dei contendenti alle elezioni”.
“L’Italia è l’unico paese dell’Eurozona il cui livello di vita, dall’entrata in vigore dell’unione monetaria, è diminuito”, prosegue Schwietering. “Prima aveva un modello economico facile”, dice Daniel Hartmann, capo economista della banca Bantleon, che si occupa del risparmio gestito. Secondo il quale “quando la congiuntura si bloccava, si svalutava la lira, che ridava benzina alle esportazioni e rianimava la congiuntura”. Dall’entrata in vigore dell’unione monetaria questo modello non ha più funzionato e il Paese dovrebbe abbassare i costi o aumentare la produttività, è quindi la conclusione che sottolinea come “il passaggio al nuovo campo all’Italia non è ancora riuscito”. Mentre sarebbe necessaria soprattutto una riforma dell’amministrazione: “Le prestazioni sono scarse e per giunta care”. Un permesso di costruzione costa tre volte la Germania, un procedimento giuridico in Italia è di 3 anni, in Germania di uno e mezzo…

Ecco quanto ci costano i palazzi del potere, questi quelli di Roma,ma poi ogni regione ha il suo costo, sono loro il nostro debito pubblico

Ecco quanto ci costano i palazzi del potere

Le spese «istituzionali» continuano a pesare tantissimo sul bilancio statale. E in attesa delle riduzioni promesse persino gli enti «aboliti» succhiano risorse

Ecco quanto ci costano i palazzi del potere
quirinale



SOLDI IN CAMERA
Primo esempio. Nel 2015 Montecitorio è pesato sulle tasche dei contribuenti quasi per 1 miliardo di euro. Più precisamente 985 milioni 129mila euro. E se è vero che, rispetto all’anno precedente, la spesa è diminuita di 52 milioni, è anche innegabile che nel 2016 è tornata a salire di 10 milioni e di altri cinque aumenterà nel 2017. La voce più cospicua è quella relativa alla spesa corrente, necessaria a fa sopravvivere la struttura: 957 milioni 289mila. Cinquanta milioni in meno rispetto al 2014 ma sempre altissima. Proprio come quella del personale. Per l’indennità dei deputati, le loro spese di viaggio, l’esercizio di mandato e il soggiorno, la somma da tirare fuori è di 144 milioni. Così suddivisi: 81 milioni per le indennità e 63 per le altre voci. Senza dimenticare la spesa previdenziale per gli ex inquilini di Montecitorio, pari a 138 milioni di euro. E il personale dipendente? Ci costa la bellezza di 232 milioni di euro all’anno. A cui vanno aggiunti i costi del personale a riposo: altri 257 milioni.


SENATO D’ORO
Se Montecitorio, che ha 630 deputati, ci costa quasi un miliardo di euro all’anno, per Palazzo Madama (315 senatori, più quelli a vita) la spesa è di 540 milioni di euro, sostanzialmente invariata rispetto al 2014. In attesa che la riforma Renzi-Boschi cambi la sua natura, dunque, il Senato italiano continua a macinare soldi. La spesa corrente costa ai cittadini italiani 316 milioni di euro. I soli senatori, invece, ci costano poco più di 42 milioni di euro di indennità varie, a cui ne vanno aggiunti altri 37 di diaria e varie voci di rimborsi spese. Totale: 79 milioni di euro. Costo a cui si affianca quello per il personale a tempo indeterminato, pari a ben 106 milioni. Poi ci sono le consulenze, le spese per la segreteria, il personale non di ruolo, ecc ecc, per altri 128 milioni di euro.


CASTA A «CORTE»
Ma quanto ci costa mantenere i 15 giudici della Consulta e la loro struttura collocata dirimpetto al Quirinale? Ben 45 milioni di euro. Meno che in passato, quando la spesa era di 61 milioni nel 2013 e di 45 l’anno dopo, ma pur sempre troppo. Una delle voci più cospicue riguarda gli stipendi dei giudici. Quelli ordinari percepiscono 360mila euro all’anno, mentre il presidente se ne porta a casa 432mila. Cifre imparagonabili con quelle registrate negli altri Stati, europei e non, che sono notevolmente inferiori. Altissima anche la spesa previdenziale della Consulta, pari a 6 milioni di euro annui.


QUIRINALE MILIONARIO
E il Quirinale? La spesa dell’istituzione italiana più «alta», tra stipendi del personale, spese di funzionamento, bollette e tutti i benefit, ammonta a 224 milioni di euro all’anno. Un’enormità, nonostante i risparmi degli ultimi anni (4,5 milioni in meno rispetto al 2014). Lo stipendio del Capo dello Stato è di 240mila euro. Di quei 224 milioni, ben 122 vengono utilizzati per gli stipendi del personale, mentre altri 92 per le pensioni degli ex dipendenti. Poi ci sono le spese per acquistare beni e servizi, pari a 22 milioni di euro. I pranzi e le cene del nostro presidente della Repubblica ci costano, invece, 400mila euro, mentre per le bollette tiriamo fuori cifre molto grosse: 1,7 milioni di euro per la luce, 420mila euro per l’acqua e 780mila per gas e combustibile. Poi ci sono le pulizie fatte da imprese esterne: 1 milione di euro, quindi le spese di cancelleria: 215mila. Altri 570mila euro vengono impiegati per le auto e 190mila per farle viaggiare. C’è, poi, la tenuta presidenziale, e riserva naturale, di Castelporziano. Per mantenerla la somma necessaria è pari a 3 milioni e 220mila euro all’anno. Spesa che include anche i costi per il bestiame e le macchine agricole.


CNEL, PROVINCE, REGIONI
In attesa che il Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro esali l’ultimo respiro, così come previsto dalla riforma costituzionale che a novembre sarà sottoposta a referendum, e mentre attendiamo che anche le province, morte solo apparentemente, siano sottoposte allo stesso destino, ad oggi il primo ci costa ancora 6 milioni di euro all’anno, e le seconde, nel 2015, hanno ricevuto dallo Stato 1 miliardo di euro. Cifre monstre a cui vanno aggiunte quelle degli enti che nessuno vuole toccare, le Regioni. In questo caso i contribuenti sono costretti a cacciare di tasca propria 1 miliardo e 600 milioni all’anno (al primo posto c’è, come sempre, la Sicilia). Ora e chissà per quanti anni ancora. Luca
Rocca n Piovono soldi. Tanti, tantissimi soldi sui «palazzi-casta» della politica italiana. In barba ai tagli sbandierati (che si rivelano sempre esigui) e alle promesse (sempre vane), le nostre istituzioni continuano a costarci una montagna di denaro. E se la politica costa, cosa di cui nessuno dubita, in Italia, impossibile sorvolare, costa davvero troppo.


SOLDI IN CAMERA
Primo esempio. Nel 2015 Montecitorio è pesato sulle tasche dei contribuenti quasi per 1 miliardo di euro. Più precisamente 985 milioni 129mila euro. E se è vero che, rispetto all’anno precedente, la spesa è diminuita di 52 milioni, è anche innegabile che nel 2016 è tornata a salire di 10 milioni e di altri cinque aumenterà nel 2017. La voce più cospicua è quella relativa alla spesa corrente, necessaria a fa sopravvivere la struttura: 957 milioni 289mila. Cinquanta milioni in meno rispetto al 2014 ma sempre altissima. Proprio come quella del personale. Per l’indennità dei deputati, le loro spese di viaggio, l’esercizio di mandato e il soggiorno, la somma da tirare fuori è di 144 milioni. Così suddivisi: 81 milioni per le indennità e 63 per le altre voci. Senza dimenticare la spesa previdenziale per gli ex inquilini di Montecitorio, pari a 138 milioni di euro. E il personale dipendente? Ci costa la bellezza di 232 milioni di euro all’anno. A cui vanno aggiunti i costi del personale a riposo: altri 257 milioni.

SENATO D’ORO
Se Montecitorio, che ha 630 deputati, ci costa quasi un miliardo di euro all’anno, per Palazzo Madama (315 senatori, più quelli a vita) la spesa è di 540 milioni di euro, sostanzialmente invariata rispetto al 2014. In attesa che la riforma Renzi-Boschi cambi la sua natura, dunque, il Senato italiano continua a macinare soldi. La spesa corrente costa ai cittadini italiani 316 milioni di euro. I soli senatori, invece, ci costano poco più di 42 milioni di euro di indennità varie, a cui ne vanno aggiunti altri 37 di diaria e varie voci di rimborsi spese. Totale: 79 milioni di euro. Costo a cui si affianca quello per il personale a tempo indeterminato, pari a ben 106 milioni. Poi ci sono le consulenze, le spese per la segreteria, il personale non di ruolo, ecc ecc, per altri 128 milioni di euro.


CASTA A «CORTE»
Ma quanto ci costa mantenere i 15 giudici della Consulta e la loro struttura collocata dirimpetto al Quirinale? Ben 45 milioni di euro. Meno che in passato, quando la spesa era di 61 milioni nel 2013 e di 45 l’anno dopo, ma pur sempre troppo. Una delle voci più cospicue riguarda gli stipendi dei giudici. Quelli ordinari percepiscono 360mila euro all’anno, mentre il presidente se ne porta a casa 432mila. Cifre imparagonabili con quelle registrate negli altri Stati, europei e non, che sono notevolmente inferiori. Altissima anche la spesa previdenziale della Consulta, pari a 6 milioni di euro annui.


QUIRINALE MILIONARIO
E il Quirinale? La spesa dell’istituzione italiana più «alta», tra stipendi del personale, spese di funzionamento, bollette e tutti i benefit, ammonta a 224 milioni di euro all’anno. Un’enormità, nonostante i risparmi degli ultimi anni (4,5 milioni in meno rispetto al 2014). Lo stipendio del Capo dello Stato è di 240mila euro. Di quei 224 milioni, ben 122 vengono utilizzati per gli stipendi del personale, mentre altri 92 per le pensioni degli ex dipendenti. Poi ci sono le spese per acquistare beni e servizi, pari a 22 milioni di euro. I pranzi e le cene del nostro presidente della Repubblica ci costano, invece, 400mila euro, mentre per le bollette tiriamo fuori cifre molto grosse: 1,7 milioni di euro per la luce, 420mila euro per l’acqua e 780mila per gas e combustibile. Poi ci sono le pulizie fatte da imprese esterne: 1 milione di euro, quindi le spese di cancelleria: 215mila. Altri 570mila euro vengono impiegati per le auto e 190mila per farle viaggiare. C’è, poi, la tenuta presidenziale, e riserva naturale, di Castelporziano. Per mantenerla la somma necessaria è pari a 3 milioni e 220mila euro all’anno. Spesa che include anche i costi per il bestiame e le macchine agricole.


CNEL, PROVINCE, REGIONI
In attesa che il Consiglio nazionale dell’Economia e del lavoro esali l’ultimo respiro, così come previsto dalla riforma costituzionale che a novembre sarà sottoposta a referendum, e mentre attendiamo che anche le province, morte solo apparentemente, siano sottoposte allo stesso destino, ad oggi il primo ci costa ancora 6 milioni di euro all’anno, e le seconde, nel 2015, hanno ricevuto dallo Stato 1 miliardo di euro. Cifre monstre a cui vanno aggiunte quelle degli enti che nessuno vuole toccare, le Regioni. In questo caso i contribuenti sono costretti a cacciare di tasca propria 1 miliardo e 600 milioni all’anno (al primo posto c’è, come sempre, la Sicilia). Ora e chissà per quanti anni ancora.

L'italia la salvi se riduci drasticamente pensioni d'oro e costo delle zecche dello stato,cominciando dal quirinale che ci costa 250 milioni l'anno

Ma come è 'sto fatto ripetono continuamente che: i conti sono in ordine ed hanno salvato l'Italia, mentre i tedeschi dicono che siamo messi peggio della Grecia?
L'italia la salvi se riduci drasticamente pensioni d'oro e costo delle zecche dello stato,cominciando dal quirinale che ci costa 250 milioni l'anno


PENSIONI, IL BUCO NASCOSTO DALL'INPS Malgrado i 108 miliardi prelevati dal fisco, l’ente di Boeri è in rosso di 6,3 miliardi, con un patrimonio negativo di 8. Ma la cosa peggiore è che tra le entrate di bilancio figurano contributi non riscossi (e che mai lo saranno)

Bianca Berlinuer...nn sei capace di condurre nessuna intervista..interrompi continuamente..ma cambia mestiere. Grande Roberto Fico.

Bianca Berlinuer...nn sei capace di condurre nessuna intervista..interrompi continuamente..ma cambia mestiere. Grande Roberto Fico.

Giulio Regeni, due anni di teatro della verità.

io mio figlio col cacchio lo manderei in nord Africa, lo sappiamo cosa c'è ,poi a fare indagini di che, l'Egitto è così, o ti pigli gli islamici o ti pigli il generale e seppure mi spiace per il ragazzo,meglio il generale degli islamici, cerchiamo di non fomentare rivoluzioni  islamiche che poi te li ritrovi quì come isis o altro, dire ai ragazzi che in quei paesi non ci si va, o ci si va,ma di politica non ci si deve interessare

Giulio Regeni, due anni di teatro della verità. Cosa resta della democrazia italiana?

Distrazione di massa - Si vuol accreditare la tesi che il segreto della morte del 28enne vada cercato a Cambridge più che al Cairo: così il ruolo del regime di al Sisi si sfuma
Giulio Regeni, due anni di teatro della verità. Cosa resta della democrazia italiana?

in vita mia mai visto un governo che mette guerre fra le genti, da noi succede, un piddì des mierdas cjhe devo dì


L’ultimo schiaffo del Governo razzista contro gli italiani del PD: incentivi e sgravi…
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che schifo, fatte per sperimentare farmaci ecc, la cina da me lontana anni luce, mi fanno solo schifo

che schifo, fatte per sperimentare farmaci ecc, la cina da me lontana anni luce, mi fanno solo schifo

24/01/18

VOTATELI I PADOAN E COMPAGNUCCI

non è una fake notizia, è vero

IO NON USO QUESTE MARCHE E COMPERO SOLO INTEGRALE E BIO,Pasta di Gragnano, il test conferma presenza di glifosato. Farinetti chieda scusa ai


Dal test, quattro marche di spaghetti, tra cui due riconducibili a Farinetti, presentano residui di glifosato, l' erbicida che in Europa è vietato usare
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