il mio canale you tube

il mio canale you tube
musica e video amatoriali fatti da me

Elenco blog personale

29/05/18

A mia!?, di Marco Travaglio



A mia!?, di Marco Travaglio


(pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 29 maggio 2018 – Ma perché Mattarella l’ha fatto?
Se davvero voleva agevolare il tanto auspicato governo politico, per parlamentarizzare e costituzionalizzare le due forze “antisistema” uscite trionfanti dalle urne, perché non ha raccolto l’assist che gli porgeva il prof. Savona confermando fedeltà all’Europa e all’euro, insieme all’auspicio da tutti condiviso (anche, pubblicamente, da Mattarella) di una Ue diversa, più forte ed equa?
Perché ha silurato un governo politico espresso dalla maggioranza parlamentare per sostituirlo con un governo tecnico espresso da un’infima minoranza (il Pd), per giunta spacciandolo per “neutro”?
E perché s’è presentato alla stampa a venderci un frittomisto di frottole (lo spread e il debito pubblico attribuiti agli unici partiti che in questi 7 anni non hanno mai governato) e illazioni (le profezie di sventura, un po’ meno scientifiche dell’oroscopo, sui nostri risparmi in fumo a causa del prof. Savona)?
Le possibili risposte sono soltanto tre.
1) Un intervento esterno tanto violento e irresistibile quanto illegittimo e inconfessabile. Sappiamo per certo che né la Bce di Draghi né il governo francese (Macron aveva appena telefonato a Conte, “ansioso di lavorare insieme”) hanno espresso timori per il nuovo governo e il suo ministro dell’Economia tali da giustificare l’incredibile niet, anzi nein del Presidente italiano. Anche la Commissione Ue va esclusa, visto che il commissario all’Economia Moscovici era parso conciliante dopo le pubbliche rassicurazioni del premier incaricato sul rispetto degli impegni europei. Resta il governo tedesco, bersaglio in passato degli strali di Savona: se la prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo, colpiscono le minacce del portavoce della Merkel: “Ovviamente ci saranno dei problemi. Anche con la Grecia di Tsipras ce ne furono, e poi ci siamo accordati”. Per non parlare del ministro tedesco alla Ue, Michael Roth, che pretende “presto un governo stabile pro europeo”. Se si scoprisse che il veto del Quirinale è figlio di un diktat tedesco, potrebbe persino avere un senso l’impeachment invocato da M5S e FdI, altrimenti inutile, macchinoso e forzato se non come reazione impulsiva al golpettino bianco.
2) Mattarella, pressato dai poteri marci che dominano l’Italia come una colonia, alla fine non se l’è sentita di dare il via libera a un governo di cambiamento senza prima affermare la pretesa incostituzionale di dettargli la linea politica (che spetta al premier). Si è fatto portavoce dell’Ancien Régime allergico ai cambiamenti che fin da subito ha vomitato come corpi estranei i marziani Di Maio e Salvini.
Ed è ricaduto nel tragico e miope errore del predecessore, che cinque anni fa pensò di esorcizzare i 5Stelle tenendoli fuori con ammucchiate sempre più improbabili e “riforme” sempre più impopolari, nella speranza che sparissero da soli, col risultato opposto a quello desiderato: gonfiare le loro vele e pure quelle della Lega.
L’eterogenesi dei fini del pompiere che diventa piromane e, anziché spegnere l’incendio, getta altra benzina sul fuoco è tutta nella scena di Cottarelli e delle sue cariatidi al governo coi voti dell’unico partito che giurava opposizione a qualunque governo. È il replay del ritorno dei decrepiti re “codini” imparruccati e impomatati, rimessi sui troni nel 1815 dal Congresso di Vienna dopo Napoleone. E avrà l’unico effetto di regalare altri voti alla Lega, forse al M5S, certamente all’astensione. Così il prossimo governo che Mattarella dovrà battezzare non sarà il Salvimaio con Savona, ma magari un Berlusalvini che ci (e gli) farà rimpiangere Savona.
3) Dopo lungo letargo, Re Sergio s’è fatto dominare da un qualche residuo di ombrosità e stizzosità siciliane nascoste nel suo Dna, trasformando una ripicca personale in una catastrofe istituzionale.
Come il suo corregionale Filippo Mancuso che nel ’95, dopo una vita trascorsa a obbedir tacendo, trascinò il governo Dini a un passo dal baratro perché, sfiduciato dagli altri ministri e dalla maggioranza per la sua guerra personale alle Procure di Milano e Palermo, non voleva saperne di dimettersi.
Indro Montanelli, sul Corriere, lo paragonò a un appuntato lavativo della Divisione Messina che aveva conosciuto sul fronte greco-albanese della Seconda guerra mondiale: “Era siciliano, si chiamava Rapisarda ed era impossibile coglierlo a corto di scuse per sottrarsi alla dura vita ed ai pericoli della trincea. Giustificava, ed anzi nobilitava, questa sua renitenza dicendo che non voleva sparare contro i greci, che a lui non avevano fatto nulla di male… Ma un giorno che in trincea dovette fare capolino, fu colpito di striscio alla guancia da una scheggia di mortaio. Greco. Rapisarda si terse il sangue della ferita, poco più che uno sgraffio, si guardò la mano, e con aria niente affatto impaurita, ma tra stupefatta e indignata, esclamò: ‘a mia!?’, a me!? Da quel momento il lavativo scomparve, ed al suo posto subentrò una specie di kamikaze che, dichiarata ai greci una sua guerra personale, senza nessun rapporto con quella dell’esercito italiano, vi si condusse in modo tale da guadagnarsi, nello spazio di pochi mesi, altre due ferite ed altrettante medaglie al valore”.
I Rapisarda e i Mancuso – aggiungeva il grande Indro – “escono pari pari dalla galleria di quei personaggi siciliani che popolano la narrativa del siciliano Pirandello…
Convinti di qualche loro ragione o diritto, cominciano ad arzigogolarci sopra, ne fanno un chiodo fisso della loro esistenza, picchiandoci sopra, se il martello gli si spezza, la testa: ed alla fine, sordi a ogni voce di fuori, ci si murano dentro, come il protagonista della ‘Giara’… Bel mi’ Rapisarda che la guerra la faceva per ‘a mia’.
Ma lo diceva e rimase sempre ‘appuntato’”. Non Capo dello Stato.[…]

Massimo Fini: “La democrazia ridotta a farsa”Annunci

Massimo Fini: “La democrazia ridotta a farsa”Annunci

(taliadarifare.org – Massimo Fini – Il Fatto Quotidiano 29 maggio 2018) – Pochi minuti prima che alle fatali ore 19 di domenica scorsa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pronunciasse il suo inaudito discorso, inaudito nel senso letterale del termine: di cosa mai udita prima, stavo scrivendo per Il Fatto un articolo che iniziava così: “Il Presidente Sergio Mattarella sta rischiando grosso. Rischia, ex articolo 90 della Costituzione (quello che nel diritto romano si chiamava ‘delitto di lesa maestà’), l’impeachment per ‘alto tradimento’ perché sta violando quella Costituzione a cui ha solennemente giurato di essere fedele” (di questa quasi contemporaneità è testimone il collega Andrea Coccia che mi ha intervistato pochi minuti dopo per Linkiesta).
MI RIFERIVO naturalmente al fatto che il capo dello Stato come dice l’art. 92 nomina sì il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri, ma questa nomina è poco più di un atto di ratifica notarile, come si evince dall’intero Titolo III dedicato alle funzioni, ai poteri, agli obblighi del presidente della Repubblica. Ma il discorso di Mattarella delle fatali ore 19 di domenica, che passerà alla Storia, come immeritatamente vi passerà il suo autore, va ben oltre le più sottili disquisizioni su che cosa significhi realmente il suo potere di nomina, e sorpassa anche il fatto che Paolo Savona sia stato inquisito per aggiotaggio, reato poi prescritto. Perché Mattarella ha dettato l’indirizzo politico cui si deve attenere il governo, quello giallo-verde o quelli che lo dovessero seguire e questo è sicuramente al di fuori e contro la Costituzione. Ci troviamo di fronte, per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana, a un colpo di Stato.
Quell’inaudito discorso ha provocato naturalmente la reazione non solo di Di Maio e dei suoi elettori, che chiedono l’impeachment del presidente della Repubblica, così come lo chiede Giorgia Meloni che pur da questo progettato governo si era autoesclusa, e di Salvini, in un modo solo più sfumato, con l’affermazione che non crede più in Mattarella come arbitro neutrale nella contesa politica. A esser molto benevoli, parlando in gergo calcistico, si potrebbe dire che la partita è sfuggita di mano all’arbitro. Ma non è così. Sergio Mattarella ha violato scientemente la Costituzione per motivi che restano oscuri. Secondo Salvini perché è al servizio di interessi sovranazionali, della Germania e della Francia in particolare (in questo senso il leader della Lega intende l’‘alto tradimento’). Secondo noi non è così, Mattarella risponde ai poteri economici, finanziari, mediatici, giornalistici, personali di tutti coloro che sono ben incistati da un quarto di secolo nel sistema, fra cui c’è lo stesso Mattarella, e che temono di perdere poteri, privilegi, ricchezze con l’arrivo del governo Cinque Stelle-Lega. Inoltre, anche se la questione è di secondo grado rispetto a quella principale, il comportamento di Mattarella è in totale contrasto con l’assunto del suo discorso tutto centrato sul “bene degli italiani”. Mattarella infatti prolunga ulteriormente e all’infinito un vuoto politico per colmare il quale Cinque Stelle e Lega avevano lavorato duramente, con sacrifici di entrambe le parti.
E tutto questo proprio mentre urgono decisive questioni nazionali e importanti impegni internazionali che lo stesso Mattarella ha richiamato per giustificare il suo inaudito, inconcepibile, illegittimo diktat al governo Cinque Stelle-Lega. Come si reagisce, in democrazia, a un colpo di Stato operato dal presidente della Repubblica? Con l’impeachment. Non con nuove elezioni come vorrebbe l’esasperato, giustamente esasperato, Salvini.
Giustamente Alessandro Di Battista ha replicato che è incomprensibile andare a nuove elezioni quando, allo stato, c’è già un candidato premier eletto democraticamente, attraverso le regolari procedure costituzionali, dalla maggioranza dei cittadini italiani.
MA QUANDO SI È in presenza di una situazione antidemocratica c’è anche la possibilità di una risposta diversa. Quella violenta dei cittadini che si vedono lesi nei propri diritti democratici fondamentali. Come ha detto Luigi Di Maio, in questa occasione si è dimostrato che la democrazia è una farsa, perché il voto non conta nulla piegato com’è ad altri interessi, nazionali o internazionali che siano (è la tesi che ho sostenuto nel mio libro Sudditi. Manifesto contro la Democrazia, del 2004). Mattarella ha quindi irresponsabilmente aperto la strada alla possibilità di una guerra civile. Di Maio e Salvini hanno responsabilmente invitato i loro sostenitori alla calma. Ma è molto difficile mantenere la calma quando da anni si è sottoposti ad abusi e soprusi di ogni genere, culminati oggi nell’inaudito, illegittimo, incostituzionale operato di Sergio Mattarella. Come ha detto un altro presidente un po’ meno irresponsabile di costui, Sandro Pertini: “A brigante, brigante e mezzo”.

presidente hai difeso la casta, siete tre milioni e campate alla grande e siete voi il nostro debito pubblico,cominciando dal quirinale

presidente hai difeso la casta, siete tre milioni e campate alla grande e siete voi il nostro debito pubblico,cominciando dal quirinale che ci costa  quattro volte Buckingham Palace

Il nostro Quirinale è il più costoso al mondo. Il dato ormai è noto: con i suoi 224 milioni di euro di spese costa quattro volte Buckingham Palace. 


poi mi pare che alle camere pure il parrucchiere vi paghiamo e poi diamo le pensioni una volta che morite a vedove e figli, abbiamo 3 milioni di politici che sono 3 milioni di reucci brutti e e voraci,il debito pubblico siete voi, dovete sparire, nel senso che dovete campare come la gente normale,senza privilegi,siete voi che affossate l'economia basta fare quatto conti e lei presidente votato dal parlamento illegittimo perchè eletto con legge illegittima si deve dimettere, mi vegogno che lei mi rappresenti
Movimento 5 stelle e Lega "hanno raggiunto un'intesa dopo un ampio lavoro programmatico. Ne ho agevolato, in ogni modo, il tentativo di dar vita ad un governo". Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo…
ADNKRONOS.COM

il commissario Ue Oettinger: "I mercati insegneranno agli italiani a votare in modo giusto" siete rimasti nazisti siete rimasti e noi dalla UE ce ne andiamo via e i nostri soldi ce li gestiamo noi, al massimo vi pigliata la casta, sono tre milioni di politici nulla facenti e succhia sangue,ecco quelli ve li doniamo,o vendono da voi o vanno in galera, scelgano

nazisti siete rimasti e noi dalla UE ce ne andiamo via e i nostri soldi ce li gestiamo noi, al massimo vi pigliata la casta, sono tre milioni di politici nulla facenti e succhia sangue,ecco quelli ve li doniamo,o vendono da voi o vanno in galera, scelgano
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Lunedì Angela Merkel aveva messo in parallelo lo stallo politico e istituzionale italiano con la crisi che ha stritolato la Grecia nel 2015. Oggi Gunther Oettinger scommette su un ruolo “educativo” che la finanza internazionale potrà avere nel consigliare gli italiani alle prossime elezioni politiche: “I mercatiinsegneranno agli italiani a votare in modo giusto”, ha detto il commissario europeo per il bilancio e le risorse umane – tedesco, esponente dell’Unione Cristiano Democratica della cancelliera – durante un’intervista all’emittente Deutsche Welle News che andrà in onda questa sera alle 21. Oettinger ha ritwittato l’anticipazione fatta su Twitter dal corrispondente da Bruxelles Bernd Thomas Riegert, che ha realizzato l’intervista, per poi cancellare il tweet.
“Abbiamo fiducia nel Presidente italiano, il quale ha richiamato i partner di coalizione del possibile governo ai loro diritti e doveri, che derivano dall’adesione all’Unione Europea e all’Eurozona”, è il virgolettato attribuito a Oettinger nell’articolo della Deutsche Welle. “Allo stesso modo (il commissario, ndr) si è detto fiducioso anche verso il nuovo governo tecnocratico – si legge ancora – Oettinger non condivide il timore che i partiti populisti possano diventare ancora più forti nelle eventuali nuove elezioni e che ciò potrebbe portare all’uscita dall’Italia dall’Eurozona o addirittura dalla stessa Ue. Il Commissario si aspetta piuttosto che i mercati e l’andamento dell’economia italiana possano essere un segnale per gli elettori: non votare i populisti di sinistra o di destra. Già ora, ad esempio, l’andamento dei titoli di stato è negativo”.

“Nell’intervista – si legge ancora nell’articolo – Oettinger si è mostrato allo stesso tempo ottimista sul fatto che l’Italia continuerà a essere un contributore netto, pagando cioè più soldi all’Ue di quanti non gliene tornino indietro. Innanzitutto, molte imprese hanno beneficiato del mercato unico. Inoltre, l’Ue sta fornendo sempre più risorse all’Italia, per esempio per i terremotati o per la gestione delle frontiere“. “Ciò significa – ha detto il commissario – che stiamo adeguando sempre più il nostro bilancio proprio alle esigenze dell’Italia.”
Lunedì i commenti dei leader degli altri Paesi Ue alla decisione di Sergio Mattarella di non dare seguito alla formazione del governo Lega-M5s erano stati più cauti, ma la cancelliera tedesca, dopo aver premesso di voler “collaborare con tutti i governi”, aveva ammonito sul fatto che “ci sono anche dei principinell’eurozona” ed evocato il caso della Grecia, ricordando: “Anche all’epoca, con la Grecia di Tsipras, ci furono problemi, e poi ci siamo accordati“.

Pierre Moscovici, commissario agli Affari economici, dal canto suo ha detto: “La mia posizione la conoscete già: è il rispetto delle regole democratiche dei ritmi democratici, gli italiani hanno il destino nelle loro mani e sono loro che lo definiscono, tutti come europei siamo attaccati all’idea dell’Italia pienamente europea, al cuore dell’Europa al cuore della zona euro, e ci auguriamo che questa situazione politica trovi la migliore soluzione”.

io voglio una lista unica m5s e lega, e poi il nostro paese lo governiamo noi italiani. Il Commissario europeo al Bilancio, il tedesco Oettinger, dichiara 'i mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta'.

Governo, Salvini: "Ue minaccia, io non ho paura"


"Pazzesco, a Bruxelles sono senza vergogna. Il Commissario europeo al Bilancio, il tedesco Oettinger, dichiara 'i mercati insegneranno agli italiani a votare per la cosa giusta'. Se non è una minaccia questa... Io non ho paura". Lo ha scritto su Twitter il leader della Lega, Matteo Salvini.Governo, Salvini: "Ue minaccia, io non ho paura"

cotarelli non è un puro è casta

sindacati che difendono mattarella e ci costano 3 miliardi l'anno, io la tessera l'anno scorso l'ho disdetta


"Se è pienamente legittimo avere ed esprimere opinioni e valutazioni politiche differenti, va senza alcuna incertezza difeso e riaffermato il diritto e il dovere del…
ADNKRONOS.COM

arrestateci tutti,siamo 11,5 milioni di stellati e 5,5 milioni di leghisti, il risultato delle elezioni,ma i sondaggi ci danno sui 25 milioni, dai arrestateci


Condivisione sui social networksloading… MAGISTRATI ROSSI VOGLIONO…
TG-QUOTIDIANO.NET

il post è giornale piddino, cosa non fai per mangiare, insomma pd non può cambiare, dovrebbe suicidarsi e nascere con persone, non possono farlo più, sono diventati classe agiata e borghese della peggiore specie,sono auto referenziali,sono autolodanti,sono parassiti

Il difficile compito del Pd che deve
 tornare a essere partito responsabile attivo

non possono farlo più, sono diventati classe agiata e borghese della peggiore specie,sono auto referenziali,sono autolodanti,sono parassiti, cioè capisco uno che mette su un'azienda e rischia di suo e se guadagna è roba sua, ma questi sono tutti a carico dello stato,con privilegi assurdi e con famiglia da che noi manteniamo, con pensioni a migliaia di euro a 50 anni,un esempio è Veltroni,(9000 euro al mese a 50 anni, poi mica s'è fermato fa film che sono sempre a nostre spese, cioè un parassita piddino doc) con tutta la merda che c'è non sono più sinistra la gente lo sa e non li vota, li votano i loro simili e sudditi,le cooperative,i preti,i giornalisti,i sindacati,le banche, l'indotto della politica che pare siano 3 milioni di individui, tutto quello che è lo stato parassitario della nazione che costa pare fra pensioni d'oro e posti manageriali,chiesa e sindacato non voglio essere precisa ma leggendo quà e là pare siano sui 50 miliardi l'anno,ossia fanno solo schifo, sono loro il nostro debito pubblico, moltiplica 50 miliardi per 50 anni e vedi che spunta il debito pubblico, questo a scapito di gente che crepa di fame per mantenerli,si perchè loro campano di tasse e le tasse la paga pure i poveri, quando comperi il cibo paghi la tassa, un paio di scarpe paghi la tassa, sulla luce e gas il 60% di tasse, benzina 90% di tasse cioè un paese non può essere produttivo se mantiene ste merde

gli italiani cercano si google la parola "impeachment"= accusa, dove sta scritto che noi italiani dobbiamo sapere l'inglese e se è normale un parlamento che legifera titolando leggi in inglese che sa tanto di piaggeria,ossia detta volgarmente leccare il culo alla potente america,ossia usa.

impeachment = accusa, dove sta scritto che noi italiani dobbiamo sapere l'inglese e se è normale un parlamento che legifera titolando leggi in inglese  che sa tanto di piaggeria,ossia detta volgarmente leccare il culo alla potente america,ossia usa.

Detto questo il quirinale che lo ha consigliato,ossia le mummie che vedi in tv che lo fiancheggiano,tutti vecchi e decrepiti,cerei, parlo dello staf del quirinale, poi parlo del presidente della repubblica che secondo me ha tradito noi popolo italiano,noi 18 milioni di elettori,noi maggiornaza alle elezioni e dunque avesse il buon gusto di dimettersi,non è quello il suo ruolo.
La lentezza che ha avuto nel gestire il tutto, il 5 marzo doveva cominciare, invece s'è dato alle feste al fine settimana sacro a balli e balletti, che ci voleva in una settimana faceva tutto,poi quando il governo c'era non è piaciuto alla Merkel e finanza e l'ha licenziato come un dittatore e siccome io sono italiana e amo il mio paese uno così non lo sopporto,non mi può rappresentare, peggio delle repubbliche delle banane siamo diventati, governati da persone indecenti che pensano solo al loro benessere mentre una popolazione di 10 milioni di italiani è alla qusi fame, questo è indecente,inumano e non ci sono scuse.
Il governo legittimo c'era e un presidente della repubblica l'ha impedito e questo che in inglese si dice  impeachment, che vuol dire stato di accusa al capo dello stato, basta usare l'italiano e lo capisce pure un'alfabeta cosa vuol dire, vuol dire tradimento da parte del capo dello stato,ecco cosa è, e Mattarella farebbe bene per il bene suo e nostro a dimettersi.

Di Maio chiede l'impeachment per Mattarella, gli italiani su Google cercano "impingement"

Dopo la richiesta di messa in stato d'accusa avanzata sul presidente della Repubblica è boom di ricerche su Google. Ma l'errore grammaticale è dietro l'angolo



28/05/18

SENZA FIDUCIA NON IN AUTUNNO MA AL AMSSIMO A 60 GIORNI CHE VUOL DIRE IN LUGLIO, LE REGOLE NON LE SCRIVI TU, VOTATO DA NESSUNO

Governo, diretta – Mattarella affida l’incarico a Cottarelli. “Senza fiducia elezioni entro agosto”. Berlusconi: “Forza Italia voterà contro”. Salvini: “La riforma elettorale è una priorità”

Governo, diretta – Mattarella affida l’incarico a Cottarelli. “Senza fiducia elezioni entro agosto”. Berlusconi: “Forza Italia voterà contro”. Salvini: “La riforma elettorale è una priorità”
CRONACA ORA PER ORA - L’economista: “Squadra in tempi brevissimi, programma che porti il Paese al voto. Mi impegno a non candidarmi alle prossime elezioni”. Di Maio: "Incarico assurdo. Avevamo indicato anche Bagnai e Siri". Ma arriva la smentita ufficiale del Quirinale: "Mai pervenuti quei nomi". Savona: "Ho subito un grave torto dal presidente"

Quanto vale alle elezioni la possibile alleanza M5s-Lega.conquisterebbero circa il 90% dei collegi., SECONDO ME è DA FARE

Quanto vale alle elezioni la possibile alleanza M5s-Lega

Secondo l'Istituto Cattaneo, i due partiti coalizzati conquisterebbero circa il 90% dei collegi. Prendendo i due terzi dei seggi in entrambe le Camere.Parlarne adesso «è prematuro», ha detto Luigi Di Maio in diretta su Facebook. Ma un'ipotetica alleanza tra M5s e Lega, se gli elettori si comportassero alle prossime elezioni come hanno fatto il 4 marzo, consentirebbe ai due partiti di conquistare «all'incirca il 90% dei seggi nelle due Camere» assegnati col maggioritario. La previsione è dell'Istituto Cattaneo, che ha simulato la performance di un'eventuale coalizione giallo-verde (leggi anche: Governo, Mattarella affida l'incarico a Cottarelli).
UNA MAGGIORANZA SCHIACCIANTE. Questo "cartello" elettorale, scrivono i ricercatori, risulterebbe il più votato in 219 collegi su 232 (94,4%) alla Camera e in 104 collegi su 116 (89,7%) al Senato. Aggiungendo i voti derivanti dalla parte proporzionale del Rosatellum, l'alleanza tra M5s e Lega - che oggi può contare alla Camera su 343 deputati (55%) e al Senato su 167 senatori (54%) - potrebbe reggersi in entrambi i rami del parlamento su una maggioranza pari ai due terzi dei componenti: 425 a Montecitorio (68,8%) e 209 a Palazzo Madama (67,6%).
Mappa Cattaneo 1

L'Istituto Cattaneo precisa che si tratta di uno scenario ipotetico, «perché i due partiti provengono da storie politiche ed elettorali molto diverse». Ma «la collaborazione per la stesura del Contratto per il governo del cambiamento e il successivo accordo trovato dai leader delle due formazioni politiche potrebbe rappresentare la base per una successiva alleanza di natura puramente tattica o elettorale».
LE INCOGNITE CHE PESANO SULLA SIMULAZIONE. Ad ogni modo, a pesare sulla simulazione ci sono due incognite fondamentali: l'effettiva scomposizione delle coalizioni che si sono confrontate il 4 marzo, in particolare quella di centrodestra che, nel suo insieme, è risultata la prima alle urne; e la compattezza degli elettorati di fronte a una profonda ricomposizione dell'offerta partitica.
«Di fronte a proposte politiche differenti», spiegano i ricercatori, «che ridisegnano il quadro delle alleanze e delle linee di divisione tra i partiti, le risposte degli elettori potrebbero risultare significativamente diverse rispetto a quelle registrate nel voto del 4 marzo. Tuttavia, la differenza nel comportamento elettorale non è ancora quantificabile e molto dipenderà dalla capacità dei partiti, soprattutto di quelli che attualmente aspirano al governo, nel presentare ai propri elettori fronti piuttosto omogenei, magari compattati davanti a uno o più avversari comuni, chiaramente identificabili».
UN BONUS DEL 15%. Al netto di tali ragionamenti, se M5s e Lega «formassero un cartello preelettorale e fossero in grado di mantenere compatti i propri elettorati», l'attuale sistema di voto assegnerebbe loro «un bonus di seggi consistente, pari circa al 15%» (leggi anche: Cos'è lo spread e cosa succede a debito, mutui, famiglie e imprese).

SONDAGGI LA LEGA SE MAGNA BERLUSCONI CHE è ALL'8%




MERKEL QUESTA è PAZZA, è LA PROVA PROVATA CHE TROPPI MANDATI DANNO ALLA TESTA. QUANDO SIAMO ENTRATI NELL'EURO AVEVAMO 900 MILIARDI DI DEBITO,OGGI NE ABBIAMO 2300 E SOLO DA CRIMINALI VOLERCI RESTARE

QUANDO SIAMO ENTRATI NELL'EURO AVEVAMO 900 MILIARDI DI DEBITO,OGGI NE ABBIAMO 2300 E SOLO DA CRIMINALI VOLERCI RESTARE



Governo, i leader Ue chiedono stabilità. Merkel: “Anche con la Grecia di Tsipras fu difficile, poi ci accordammo”

Governo, i leader Ue chiedono stabilità. Merkel: “Anche con la Grecia di Tsipras fu difficile, poi ci accordammo”
I massimi rappresentanti dei principali Paesi e delle istituzioni di Bruxelles invocano la stabilità, ma rischiano di alimentare l'astio nei confronti della Ue. La cancelliera paragona, non a caso, la situazione italiana a quella vissuta da Atene


Governo, incontro Di Maio-Salvini: “In Parlamento maggioranza M5s-Lega. Via a commissioni per realizzare contratto” COTTARELLI E IL GOVERNO DELLE BRUTTE STATUINE NON Potrà FARE NULLA, NON HA NESSUNA MAGGIORANZA

Governo, incontro Di Maio-Salvini: “In Parlamento maggioranza M5s-Lega. Via a commissioni per realizzare contratto”

Governo, incontro Di Maio-Salvini: “In Parlamento maggioranza M5s-Lega. Via a commissioni per realizzare contratto”

Se l'esecutivo guidato da Carlo Cottarelli nasce con quasi nessuna possibilità di ottenere la fiducia alla Camera e al Senato, i leader del Carroccio e dei 5 stelle hanno spiegato di voler trasformare in proposte di legge il programma siglato nei giorni scorsi: "Finché non si va al voto c'è un’unica maggioranza". "Quello che non può fare il governo perché nasce zoppo proveremmo a realizzarlo tramite la Camera e il Senato"

LA RISPOSTA DEL PROF. PAOLO SAVONA AL QUIRINALE


Ho subito un grave torto dalla massima istituzione del Paese sulla base di un paradossale processo allintenzioni di voler uscire dall’euro e non a quelle che professo e che ho ripetuto nel mio Comunicatocriticato dalla maggior parte dei media senza neanche illustrarne i contenuti. Insieme alla solidarietà espressa da chi mi conosce e non distorce il mio pensiero, una particolare consolazione mi è venuta da Jean Paul Fitoussi sul Mattino di Napoli e da Wolfgang Münchau sul Financial Times. Il primo, con cui ho da decenni civili discussioni sul tema, afferma correttamente che non avrei mai messo in discussione l’euro, ma avrei chiesto all’Unione Europea di dare risposte alle esigenze di cambiamento che provengono dall’interno di tutti i paesi-membriaggiungo che ciò si sarebbe dovuto svolgersecondo la strategia di negoziazione suggerita dalla teoria dei giochi che raccomanda di non rivelare i limiti dell’azione,perché altrimenti si è già sconfittiun concetto da me ripetutamente espressopubblicamente. Nell’epoca dei like o don’t like anche la Presidenza della Repubblica segue questa moda.
Più incisivo e vicino al mio pensiero è il commento dMünchauNel suo commento egli analizza come deve essere l’euro per non subire la dominanza mondiale del dollaro e della geopolitica degli Stati Uniti, affermando che la moneta europea è stata mal costruita per colpa della miopia dei tedeschi. La Germania impedisce che l’euro divenga come il dollaro “una parte essenziale della politica estera”. Purtroppo, egli aggiunge, il dollaro ha perso questa caratteristica, l’euro non è in condizione di rimpiazzarlo o, quanto meno, svolgere un ruolo parallelo, e di conseguenza siamo nel caos delle relazioni economiche internazionali; queste volgono verso il protezionismo nazionalistico, non certo forierodi stabilità politica, sociale ed economica. È il tema che con Paolo Panerai ho toccato nel pamphlet recentemente pubblicato su Carli e il Trattato di Maastricht, dove emerge la lucida grandezza di Paolo Baffi. L’Italia registra fenomeni di povertà, minore reddito e maggiore disuguaglianze. Il 28 e 29 giugno si terrà un incontro importante tra Capi di Stato a Bruxelles: chi rappresenterà le istanze del popolo italiano? Non potrà andarci Mattarella, né può farlo Cottarelli. Se non avesse avuto veti inaccettabili, perché infondati, il Governo Conte avrebbe potuto contare sul sostegno di Macroncosì incanalando le reazioni scomposte che provengono dall’interno di tutti indistintamente i paesi-membri europei verso decisioni che aiutino l’Italia a uscire dalla china verso cui è stata spinta. Münchaugiustamente afferma che “temnon vi sia un sostegno politico nel Nord Europa” e quindi non ci resta che patire gli effetti del protezionismo e dell’instabilità sociale. Si tratta di decidere se gli europeisti sono quelli che stanno creando le condizioni per la fine dell’UE o chi, come me, ne chiede la riforma per salvare gli obiettivi che si era prefissi.