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10/07/18

Marco Travaglio: “Sotto la maglietta”

Marco Travaglio: “Sotto la maglietta”

(pressreader.com) – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano del 10 luglio 2018 – Fra i testimonial in maglietta rossa della campagna lanciata da don Luigi Ciotti, trovo decine di amici che hanno partecipato a tante battaglie del Fatto. E, se hanno aderito all’appello per non dimenticare – come scrive il fondatore del Gruppo Abele e di Libera – “il colore dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo” e “per fermare l’emorragia di umanità”, mi sento solidale con loro. Del resto, il Fatto è stato pressoché l’unico quotidiano a pubblicare in prima pagina fin dal primo giorno la foto choccante dei bambini morti vestiti di rosso. Un’immagine che strideva con le parole disumane e miserabili del cosiddetto ministro Salvini sulla “pacchia” e le “crociere” dei migranti. Se però alcune “magliette rosse” collegano quell’ultimo naufragio alle politiche del governo italiano, avverto un rischio: quello che una bella iniziativa per non dimenticare una tragedia quotidiana che dura da anni diventi non tanto uno strumento di propaganda politica (sempre legittimo), ma un’arma di distrazione di massa dai veri responsabili. Che – se vogliamo provare a ragionare sui fatti, andando oltre le commemorazioni dei defunti e il derby fra tifoserie buoniste e cattiviste – non sono questo o quel governo, ma i trafficanti di esseri umani. Quelli che prelevano i disperati nei villaggi dell’Africa nera e subsahariana, spesso convincendoli a partire con false promesse, li maltrattano durante il viaggio nel deserto, li depredano dei pochi averi o addirittura li costringono a indebitare le proprie famiglie, e gli scafisti che rilevano le carovane in Libia per organizzare le traversate nel Mediterraneo verso l’Italia, dopo avere spogliato i migranti degli ultimi spiccioli.
Parliamo di organizzazioni malavitose gigantesche, potentissime, ricchissime e attrezzatissime, che fanno, disfanno e ricattano i governi locali, dispongono di milizie armate e l’anno scorso, in pochi giorni, riuscirono a organizzare un ponte aereo dal Bangladesh alla Libia per traghettare quasi 10mila cittadini bengalesi da Dacca a Tripoli e poi, via mare, alla Sicilia. Sono loro i responsabili del traffico, degli imbarchi e dei naufragi. Anche di quello che ha commosso il mondo per le foto dei tre bambini vestiti di rosso, che una certa disinformatija alimentata da un’Ong sta provando a imputare al governo italiano e/o a quello di Tripoli. Da quel poco che si sa, quella tragedia con i 114 dispersi è avvenuta a 6 km dalla costa, cioè dentro le acque territoriali della Libia, dove le navi delle Ong non sono mai potute entrare.
E, se l’han fatto, hanno violato il diritto internazionale (o vogliamo tornare alle colonie e ai protettorati di “Tripoli bel suol d’amore”?). E operato assolutamente fuori dal coordinamento della Guardia costiera italiana, che ovviamente non può sconfinare in acque altrui. Insomma, purtroppo esistono anche le tragedie inevitabili, senza colpevoli. A parte appunto gli scafisti, che negli ultimi anni, grazie al progressivo avvicinarsi delle navi delle Ong alle acque territoriali libiche, hanno impiegato natanti sempre più pericolanti, proprio perché sicuri di dover percorrere un tratto di mare molto limitato prima della “consegna” sincronizzata (il “salvataggio” è tutt’altra cosa) del carico umano alle imbarcazioni private. Così, non mettendo più piede in acque internazionali e tantomeno in quelle italiane, gli scafisti hanno ridotto a quasi zero non solo il rischio di (turpe) impresa, ma anche quello giudiziario: se nessuno li vede, li intercetta, li identifica, è impossibile incriminarli e arrestarli. È ciò che segnala da due anni il procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che poi si vede imputare il fallimento delle indagini, come se non fosse stato lui a segnalare al Parlamento il meccanismo infernale che impedisce ai giudici di colpire i trafficanti di esseri umani. Il legame fra alcune Ong e gli scafisti, ormai acclarato e addirittura rivendicato dalle interessate, non è di tipo economico, ma fattuale: le Ong agiscono, anche con le migliori intenzioni, come “pull factor” che rende i viaggi meno costosi e rischiosi, dunque più appetibili e redditizi. E questa non è necessariamente materia penale, perché i reati presuppongono il dolo, cioè l’intenzione di sostenere i trafficanti, che non è il movente delle Ong. Ma, se un fatto non è reato, non vuol dire che non sia vero.
Per questo non Matteo Salvini, ma il suo predecessore Marco Minniti impose alle Ong un codice di condotta che alcune firmarono, altre respinsero con orrore, altre ancora accettarono e poi tradirono. E, come per incanto, le partenze diminuirono, e con esse gli affogati. Quello che molte “magliette rosse”, in buona fede ma vittime di cattiva informazione, non capiscono è che nessuno ha delegato in esclusiva ai libici i salvataggi (quelli veri, dai naufragi) in mare, vietandoli a tutti gli altri. Il governo Conte – al netto delle sparate di Salvini, sempre più spesso zittito dai suoi colleghi Moavero, Toninelli e Trenta – sta tentando di delegare ai libici le operazioni nella loro zona Sar (ricerca e soccorso), fermo restando che tutte le navi (Ong incluse) che trovano profughi su barconi li possono e anzi li devono salvare e tutte le navi militari (in missione per l’Ue o per l’Italia) che contrastano i trafficanti salvano pure i migranti nelle acque di rispettiva competenza (dunque non in quelle libiche). La nuova sfida, difficile e faticosa nel campo minato libico, ma un po’ più praticabile dopo il recente accordicchio al Consiglio d’Europa, è aiutare il governo di Tripoli ad affermare e perimetrare la sua sovranità, unica premessa per operazioni efficaci di controllo del mare e dei flussi.
Ora in Libia premono per partire chi dice 700 mila, chi dice 1 milione di persone, di cui già sappiamo due cose: solo 1 su 10 avrà diritto di asilo in Europa e le altre 9 dovranno (sulla carta) essere rimpatriate; l’Italia non può accogliere 700mila o un milione di nuovi migranti, e nemmeno un quinto di essi, pena conseguenze sociali e politiche che potrebbero addirittura farci rimpiangere Salvini. Indossare magliette rosse è bellissimo: ma chi governa deve anche tentare di risolvere i problemi, e i teorici dell’“accoglienza-e-basta” non hanno mai proposto una soluzione seria e praticabile. Convinti che sia sufficiente lavarsi la coscienza strillando “porti aperti a tutti” e lavarsi le mani dimenticando quel che accade subito dopo: il destino di quei disperati fra le gabbie dei Cie, le grinfie dei ladroni della solidarietà (finta) che intascano 35 euro a migrante in cambio di pasti da fame, le spire della criminalità più o meno organizzata e le zanne dei nuovi schiavisti tipo Rosarno.
Se la storia dei migranti si potesse dividere in un’èra paradisiaca “avanti Salvini” (o Minniti) e in un girone infernale “dopo Salvini” (o Minniti), sarebbe tutto più semplice. Ma i fatti dicono che non è così. Quando le navi delle Ong scorrazzavano nel “Mar West” Mediterraneo e i porti italiani (e solo quelli) erano sempre aperti e tutti, si registrò il triste record di 35mila affogati in 15 anni. I morti cominciarono a calare, e di parecchio, quando Minniti smise di ululare all’egoismo dell’Europa e si rimboccò le maniche: impose quelle regole alle Ong e provò a stabilizzare la Libia, aiutando Tripoli a riaffermare uno straccio di sovranità sul suo territorio e le sue acque. Il governo Conte prosegue su quella strada, vedi la missione di Moavero a Tripoli per rinnovare un patto che era vergognoso col tiranno Gheddafi, ma potrebbe essere proficuo col governo al-Sarraj. L’equazione “più Ong, meno morti” è falsa: è vera invece quella “meno sbarchi, meno morti”. E questa passa da due strettoie obbligate. 1) Un ruolo più attivo e autonomo delle autorità libiche, per terra e per mare, con l’aiuto di Italia e Ue e una stretta vigilanza sui campi profughi spesso ridotti a lager. 2) Una campagna di controinformazione nei paesi di partenza sui rischi che i migranti corrono nell’attuale situazione: come ha scritto Antonio Padellaro, “informiamoli a casa loro” contro le false promesse dei trafficanti. Sarà meno affascinante e consolatorio che indossare una maglietta rossa, ma potrebbe essere persino più utile.

NOTIZIA PASSATA IN SORDINA (il marcio viene fuori) Dalle intercettazioni nell'inchiesta Consip fra Bocchino e Romeo, emerge un sistema marcio all'interno del Consiglio di Stato, praticamente molte sentenze sulle controversie per appalti milionari

NOTIZIA PASSATA IN SORDINA (il marcio viene fuori)
Dalle intercettazioni nell'inchiesta Consip fra Bocchino e Romeo, emerge un sistema marcio all'interno del Consiglio di Stato, praticamente molte sentenze sulle controversie per appalti milionari, venivano comprate dagli avvocati pagando giudici corrotti. L'indagine che COINVOLGE PIU' PROCURE, mercoledì scorso ha portato all'arresto dell'ex giudice del Consiglio di giustizia amministrativa siciliana Giuseppe Mineo, è il primo dei nuovi indagati dell'inchiesta sulle sentenze pilotate condotta dai pm di Messina e Roma. 
(da Repubblica di ieri altri giornali non pervenuti)

Migranti, Viminale nega approdo a nave italiana. Toninelli: “Hanno messo in pericolo la vita dell’equipaggio” il problema è che noi italiani la maggioranza non vogliamo più immigrati, lo so diranno che non è umano,ma allora è umano mandare i nostri giovani all'estero?

il problema è che noi italiani la maggioranza non vogliamo più immigrati, lo so diranno che non è umano,ma allora è umano mandare i nostri giovani all'estero?

Poi il fatto è che li vedi,oltre al pomodoro non c'è niente,non c'è lavoro, la criminalità secondo la tv percepita, ma per favore, è reale, solo che manco più denunciamo, se mi rubano la borsa o la bici, o altro che denuncio, a parte la lunghezza delle indagini,poi mica li prendono e se li prendono non pagano nulla, la giustizia che il pd avrebbe voluto umana  è solo stata fatta per loro,ossia in carcere non ci vai più, il risultato la gente ha paura, la gente èè stufa, la gente è incazzata nera,per l'immigrazione in pochi anni in Italia ne sono venuti da tutte le parti del mondo ben 6 milioni, fra leciti e illeciti, e sono il 105 della popolazione italiana, perchè se gli italiani sono 54 milioni + 6 milioni fanno 60 milioni, e dunque sono il 10%, la maggioranza degli immigrati è cinese e islamica, la cina quì fa stato a  se, cioè delinque, l'islamico è pure peggio, fa legge a se e poi la cosa che da rabbia è che vogliono comandare tramite religione, adesso la realtà non quella che raccontano tv e giornali di regime, più della metà degli italiani della religione se ne fotte  e l'islam da fastidio, il ruolo della donna nell'islam è sottomissione al suo signore maschio e qusto in Italia è reato penale, altro che mettere una consigliera a milano con il velo è un reato penale, quel velo è il simbolo della sottomissione della donna al maschio, e scrivo maschio e non uomo perchè un uomo non sottomette le donne le ama, le tratta da pari,sia compagna, cioè le tv e i giornali raccontano una verità falsa e di regime, questo ventennio italico di governi di destra o sinistra sono stati regime, Salvini è un raggio di chiarezza in questa Italia e il m5s è finalmente civiltà


Migranti, Viminale nega approdo a nave italiana. Toninelli: “Hanno messo in pericolo la vita dell’equipaggio”

Migranti, Viminale nega approdo a nave italiana. Toninelli: “Hanno messo in pericolo la vita dell’equipaggio”
Il rimorchiatore Vos Thalassa, che lavora per le piattaforme petrolifere nel Mediterraneo, ha trasferito le persone recuperate in mare sulla Diciotti della guardia costiera italiana. Inizialmente il ministero di Salvini aveva fatto sapere che la posizione non cambiava. Poi è arrivata la notizia di "condotte che hanno messo a repentaglio" chi era sull'incrociatore. I migranti dunque verranno sbarcati in Italia per l'applicazione di "misure cautelari e accertamenti giudiziari"

Basta moschee, è un culto fondato sull'inganno


Basta moschee, è un culto fondato sull'inganno

• L'islam è incompatibile con le nostre leggi, con la nostra cultura e con la nostra Costituzione. E dovrebbe essere vietato in tutta Europa, come è vietato da noi il fascismo, in Germania il nazismo, etc etc. È inutile che i devoti si appellino alla libertà di culto.
• L'islam moderato non esiste, possono solo esserci islamici moderati. Se esistesse un islam moderato, dovrebbero esistere anche un Corano moderato e un Maometto moderato, il che è ovviamente impossibile. L'islam in sé è solo un'ideologia, un partito politico camuffato da religione, il cui "programma elettorale" è tutto scritto nel Corano, immutato e immutabile da almeno 1300 anni, e come tutti i partiti politici mira al potere, un potere simile al nazismo in quanto ideologia totalitaria.
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Considerato nella sua essenza complessiva, l'islam è anticostituzionale perché è in contrasto con gli art.8, 19 e 20 della Costituzione.
Art.8: "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze."
È in antitesi con l'art.8 in quanto, attraverso la sharia, contrasta con l'ordinamento giuridico italiano che non prevede che una legge esterna, pur se divina perché dettata da Allah, possa essere al di sopra delle nostre leggi. E non accettando la pari dignità di altre religioni è già di per sé anticostituzionale (vedi Corano*).
Art.19: "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume."
L'esercizio in strada di questo culto, cioè la preghiera, dovrebbe essere vietato in quanto si tratta di un rito contrario al buon costume (art.19).
Art.20: "Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività."
È in antitesi con l'art.20 in quanto, attraverso la sharia, può essere causa di speciali limitazioni legislative (ad esempio con l'istituzione del reato di islamofobia, già approvato in Canada), o di speciali gravami fiscali (ad esempio perché contrario agli interessi bancari, che per l'islam sono sempre una forma di usura), o di capacità giuridica (ad esempio con l'istituzione di tribunali islamici, già esistenti in Inghilterra).
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Un culto autoreferenziale che si autoproclama religione di pace, ma che nello stesso tempo dichiara di essere l'unica vera religione (vedi Corano*) e superamento di tutte le religioni monoteiste, è evidente che sia un culto basato sull'inganno. È evidente perché se fosse religione di pace, le altre religioni non sarebbero trattate come illecite e superate, ma avrebbero pari dignità, ognuna nel suo proprio atto di fede. Mentre invece in ogni parte del mondo, con l'unica eccezione forse della Siria di Bashar al-Assad, quando vi è una presenza massiccia di adepti devoti di questo culto, gli adepti di altre religioni sono spesso bersaglio di maltrattamenti e atti di violenza, come se avessero un'origine inferiore e spregevole. Questo avviene sia in Occidente che nei luoghi di origine degli adepti di questo culto. 

Al contrario, gli adepti di altri culti (cristiani, ebrei, etc.) non nutrono affatto questo particolare disprezzo verso gli islamici, con l'unica eccezione forse degli adepti del culto praticato in Giappone dove non accettano volentieri rifugiati islamici, piuttosto sono disposti a dare aiuti in denaro pur di non mettere a rischio la propria cultura.




La massima aspirazione di questo culto è quella di diffondersi in tutto il mondo per coronare il sogno espresso dal loro profeta. Attraverso la hijra (l'emigrazione) e, successivamente, la dawa (il proselitismo), questo culto ha lo scopo di diffondersi come si diffonde, ad esempio, la gramigna in un campo incolto, fino a coprirlo del tutto. Senz'altro ci saranno anche i fedeli moderati e pacifici tra gli adepti, ma il culto in sé è per sua natura un'ideologia di conquista e di dominio politico. Attraverso questa ideologia inevitabilmente alla fine potranno essere coinvolti, volenti o nolenti, anche i fedeli moderati, pena le accuse di apostasia con il rischio di venire uccisi. Oltretutto questo culto, essendo nella sua essenza un'ideologia politica camuffata e non accettando nessun'altra religione, è come se fosse un partito unico totalitario, quindi non molto dissimile dal fascismo e dal nazismo


La scrittrice e dissidente islamica di origini somale, Ayaan Hirsi Ali, ha scritto nel suo recente libro che in Occidente il fine ultimo della dawa (la pratica musulmana di propaganda e proselitismo) "è quello di distruggere le istituzioni politiche di una società libera e sostituirle con una rigida legge della Sharia".

Dawa: Spargere i semi dell'odio di Judith Bergman, 13 novembre 2017
Mentre l'Occidente si preoccupa di combattere "i discorsi di incitamento all'odio", "l'islamofobia" e i gruppi suprematisti bianchi, sembra più che disposto a ignorare l'istigazione ai discorsi d'odio da parte dei musulmani e gli atteggiamenti suprematisti nei confronti dei non musulmani.
Un'istigazione che ha luogo soprattutto in seno al processo della dawa, l'azione musulmana di propaganda e proselitismo i cui frutti si sono visti nell'attacco terroristico del 31 ottobre scorso a New York. L'autore dell'attentato, Sayfullo Saipov, originario dell'Uzbekistan, pare si sia radicalizzato negli Stati Uniti. La moschea che frequentava in New Jersey era sotto sorveglianza del Dipartimento di polizia di New York dal 2005. Secondo un report del 2016 del Dipartimento di Stato americano, i cittadini uzbeki sono "a rischio di radicalizzazione dopo che si recano all'estero come migranti".


Bergoglio


Alla propaganda di questo culto si è aggiunto persino il capo della cristianità Bergoglio, dicendo che il Corano non si differenzia dal Vangelo, perché è anch'esso un libro profetico e di pace. Si vede che da certi poteri forti mondiali è arrivato l'ordine di facilitare la diffusione di questo culto, attraverso le accuse di fobia e di razzismo contro gli oppositori per zittirli. E questo spiegherebbe perché abbiamo due papi. L'antirazzismo è l'inganno principale che i poteri forti del mondialismo utilizzano, come una forma di lavaggio del cervello, per raggiungere i loro scopi personali, a discapito dei popoli e della democrazia. Un'altra strategia per diffondersi utilizzata da questo culto è ovviamente quella di minimizzare e denigrare la cultura e le tradizioni del popolo ospitante: così vengono tolti i crocefissi dalle scuole, vengono svilite e ridotte le celebrazioni del Natale e della Pasqua, viene richiesta ossessivamente la costruzione di più moschee, etc etc. Nelle moschee avviene il maggiore indottrinamento, e così viene tenuto vivo nei secoli un culto da medioevo.

Dopo la moschea, la donna è un altro importante strumento di indottrinamento essendo il genitore che ha maggiori contatti con i figli durante la loro crescita; perciò sarà la mamma a insegnare le prime norme coraniche ai suoi bambini, maschi ma soprattutto femmine, per impedire che si possano integrare. Spesso le figlie femmine vengono ritirate dalla scuola appena adolescenti proprio per impedire loro di assorbire la nostra cultura. Allo stesso tempo, il velo islamico costituisce un mezzo per giustificare gli stupri commessi verso le donne infedeli dagli uomini devoti di questo culto, che in questo modo cominciano ad assumere il dominio ideologico sul territorio attraverso la sharia. Oltretutto le donne infedeli secondo il Corano (4:24*) possono essere catturate e abusate sessualmente, e nell'islam per donna si intende da 9 anni in su; infatti Aisha, una delle mogli di Maometto e figlia dell'amico Abu Bakr, fu scelta all'età di 6 anni e presa in sposa a 9 anni (vedi Sahih Muslim/Book-8/Hadith-3310).


Nella foto: Donne che indossano il niqab islamico davanti all'ambasciata francese a Londra, l'11 aprile 2011, durante un sit-in. (Foto di Peter Macdiarmid/Getty Images)

Europa: La rapida espansione della dhimmitudine di Judith Bergman, 7 aprile 2018
Sebbene l'Europa non faccia parte del mondo musulmano, molte autorità europee sembrano tuttavia sentirsi obbligate a sottomettersi all'Islam in modi più o meno sottili. Questa sottomissione volontaria sembra essere senza precedenti: storicamente parlando, dhimmi è un termine arabo che designa un non musulmano conquistato, il quale accetta di vivere come un cittadino "tollerato" di seconda classe, sotto il dominio islamico, sottomettendosi a un insieme di leggi speciali e umilianti e di richieste degradanti da parte dei suoi padroni islamici.


(Fonte dell'immagine USAF/Margo Wright)

L'ondata di reati sessuali commessi dai migranti in Germania non conosce tregua. Le statistiche preliminari mostrano che nel 2017 gli immigrati hanno commesso più di una dozzina di stupri o di aggressioni sessuali al giorno, reati che si sono quadruplicati dal 2014, l'anno in cui la cancelliera Angela Merkel ha consentito a più di un milione di migranti, per lo più maschi, provenienti dall'Africa, Asia e dal Medio Oriente di entrare nel paese.


La polizia in assetto antisommossa protegge una strada del quartiere di Molenbeek, a Bruxelles, dopo i raid del 18 marzo 2016, durante i quali furono arrestate diverse persone, tra cui Salah Abdeslam, uno dei perpetratori degli attentati di Parigi del novembre 2015. (Foto di Carl Court/Getty Images)

Belgio: Il primo Stato islamico in Europa? di Giulio Meotti, 22 maggio 2018
L'acronimo francese del partito belga ISLAM sta per "Integrità, Solidarietà, Libertà, Autenticità, Moralità". I leader di questo partito sembrano voler trasformare il Belgio in uno Stato islamico. La chiamano "democrazia islamista" ed è stata fissata una scadenza: il 2030.
Il settimanale francese Le Point spiega che il partito vorrebbe "prevenire i vizi vietando le case da gioco (casinò, sale da gioco e agenzie che si occupano di scommesse) e le lotterie". Oltre ad autorizzare l'uso del velo islamico a scuola e a firmare un accordo sulle festività religiose islamiche, il partito vuole che le scuole di ogni ordine e grado del Belgio introducano la carne halal nei menù delle loro mense. Redouane Ahrouch, uno dei tre fondatori del partito, ha inoltre proposto posti separati per uomini e donne sui mezzi di trasporto. Ahrouch, faceva parte negli anni Novanta del Centro islamico belga, un covo del fondamentalismo islamico dove venivano reclutati i candidati per il jihad in Afghanistan e in Iraq.


Auto date alle fiamme durante una sommossa in un sobborgo di Stoccolma, il 20 febbraio 2017. (Fonte dell'immagine: YouTube/gladbecker82 video screenshot)

Svezia in caduta libera di Judith Bergman, 5 giugno 2018


La foto di Jahangir Razmi vincitrice del Premio Pulitzer che mostra l'esecuzione di 11 curdi e di altri uomini da parte del regime islamico iraniano nel 1979.

Le lezioni da trarre dagli anni sotto l'islamismo di Majid Rafizadeh, 10 giugno 2018
In Iran, la mia generazione, la prima dopo che l'islamismo è giunto al potere, viene definita "Generazione bruciata" (in persiano: Nasl-e Sukhteh). La nostra generazione si è guadagnata questo nome per aver subito la brutalità del regime islamista e teocratico da quando siamo nati fino all'età adulta. Questa brutalità comprendeva gli implacabili sforzi del regime, come le esecuzioni di massa, per affermare il proprio potere, imporre le sue regole barbare e restrittive e fare il lavaggio di cervello ai bambini nonché indottrinare le generazioni più giovani con la sua ideologia estremista in vari modi fra cui attraverso le scuole elementari, le università, i media controllati dallo Stato, gli imam e le moschee locali, e promuovendo slogan come "Morte all'America" e "Morte a Israele".
Uomini e donne andavano tenuti separati. Agli adolescenti è stato impedito di svolgere attività quotidiane considerate innocue nella maggior parte del mondo. È stato vietato ogni tipo di attività sociale ricreativa e piacevole, come ascoltare musica, ballare, bere alcolici, avere appuntamenti galanti; le donne non potevano partecipare a un campionato di scacchi a meno che non indossassero un hijab né potevano assistere a una partita di calcio o ad altri eventi sportivi se vi giocassero degli uomini. Se fare sorridere e infondere speranza probabilmente era illegale, allora occorreva stare attenti a cosa indossare, con chi parlare, cosa ascoltare, a pregare o a digiunare durante il Ramadan. Le forze del regime finirono per avere ingerenza anche nelle questioni più personali e private.
(...)
La mia generazione dovrebbe essere vista come una lezione per l'Occidente. Quasi tutti gli Stati (e gli attori non statali) hanno sottovalutato il potere che questi islamisti sapevano esercitare. I segnali d'allarme sono stati trascurati. Nessuno pensava che si sarebbe potuto verificare e messo in atto un cambiamento così imponente. Molti hanno sottovalutato i crimini che questi islamisti erano disposti a compiere per mantenere il loro potere una volta assunto il controllo del Paese. Fino ad oggi, continuano a dimostrare che non ci sono limiti alla crudeltà e alla mancanza di umanità che esercitano, come compiere esecuzioni di massa, giustiziare bambini e donne incinte, compiere lapidazioni, amputazioni, impiccagioni pubbliche, fustigazioni, torture e stupri solo per mantenere questo potere.
Molti hanno sottovalutato la strategia delle parole melliflue utilizzata per decenni dagli islamisti per conquistare il potere. Il gruppo radicale dell'ayatollah Khomeini ingannò molti iraniani e la comunità internazionale facendo loro credere di essere persone pacifiche e divine. Una volta al potere, la verità fu rivelata e a quel punto era troppo tardi per impedire gli abusi che furono perpetrati.
(...)
Gli islamisti si presentarono come leader del popolo, come persone pacifiche e spirituali. Ma una volta al potere, si scatenò l'inferno. Non appena misero le mani sul Paese, cambiarono marcia per diventare uno dei regimi più spietati della storia. Giunti al potere, rivelarono la loro vera faccia e a quel punto era impossibile tornare indietro.
Migliaia e migliaia di persone furono giustiziate soltanto perché avevano espresso la loro opinione. Molti morirono anche per crimini che probabilmente non avevano commesso. La legge islamica (la sharia) del partito sciita al governo fu imposta a tutti. Le donne furono costrette a indossare l'hijab e private dei loro diritti. Non potevano più lasciare il Paese senza il permesso dei loro mariti né potevano lavorare se i loro coniugi non erano d'accordo. Secondo la sharia, la testimonianza di una donna in tribunale vale la metà di quella di un uomo. Alle donne è vietato svolgere alcune professioni come essere magistrati. Le donne non possono entrare negli stadi né possono guardare gli sport maschili. Le donne hanno diritto a ricevere la metà della parte di eredità che ricevono i loro fratelli o altri parenti maschi.
(...)
Vedendo queste strategie astute e calcolatrici, gli islamisti di altri paesi, anche in Occidente, perseguono gli stessi metodi nel cammino verso la conquista del potere. È un processo silenzioso e subdolo fino al momento in cui ci si risveglia senza diritti, con una cultura della paura e senza alcuna sicurezza di vivere liberi o perfino di riuscire a vedere un nuovo giorno.
(...)
Ora, questi islamisti, che quasi tutti hanno sminuito, non sono soltanto al potere da quasi quattro decenni; hanno propagato la loro ideologia espansionista in altre nazioni e hanno vinto il primo premio come principale sponsor mondiale del terrorismo e per essere tra i suoi maggiori esecutori.
Questa è una lezione di storia che i paesi occidentali e non islamisti non possono permettersi di ignorare. Non si tratta soltanto del passato, ma di cosa può accadere in qualunque momento, in qualsiasi paese. Riguarda ciò che sta accadendo proprio ora, sotto i nostri occhi – in Asia orientale, in Canada, in Sudamerica e in Europa. L'unica difesa è riconoscere il problema e affrontarlo alle radici, prima che abbia l'opportunità di conquistare i vostri politici. Una volta che loro si preoccuperanno di più della loro popolarità tra gli elettori che del futuro del paese in cui vengono eletti, voi sarete finiti. Una volta che verrà esercitato il controllo sulle urne, ogni aspetto della vostra vita sarà sempre più controllato, distruggendo ogni futuro che avevate programmato e riducendo in rovina il paese che un tempo amavate.
***
È chiaro che alle sinistre mondialiste fa comodo questo culto, perché lo potranno usare come un cavallo di Troia per raggiungere il loro scopo, cioè realizzare il nuovo ordine mondiale, con il probabile passaggio intermedio degli Stati Uniti d'Europa, o qualcosa di simile. Nello stesso schema si inserisce logicamente anche l'ossessione di voler approvare la legge sullo ius soli. Questo perché così gli adepti in Italia potranno aumentare di numero più facilmente e, visto il loro più alto tasso di natalità, poter diventare presto maggioranza. Così potranno arrivare al governo nazionale e magari proporre attraverso un referendum l'applicazione e la legittimazione della sharia, ed attuare pacificamente la loro massima aspirazione, cioè islamizzare lo stato. 
I governi servi come quello di centrosinistra, sostenuti dai poteri forti e dalle élites finanziarie, così potranno dominare e arricchirsi, mentre il popolo, ridotto a semplice massa di consumatori e schiavi del capitalismo globalizzato, non potrà più nemmeno eleggere i suoi rappresentanti o, se glielo faranno fare, sarà una farsa. Alla democrazia potrà sostituirsi la teocrazia, e così il loro piano di mondializzazione sarebbe compiuto; ai musulmani devoti basta dargli la sharia e loro sono felici.

La democrazia è un lusso che i poteri forti non si possono più permettere. La direzione intrapresa più di 30 anni fa con lo SME è sempre stata quella. L'Unione europea oggi è la massima espressione di questo lento e inesorabile declino della democrazia. L'antropologa Ida Magli aveva già intuito tutto dopo la lettura del trattato di Maastricht e denunciato l'inganno nel 1997 con il suo libro "Contro l'Europa", e poi ribadito nel 2010 con il suo libro "La dittatura europea". Questi politici praticamente si sono venduti ai poteri forti del mondialismo e del capitalismo finanziario, che vogliono prendere il potere su scala globale. Uno di questi è Gentiloni che nel maggio 2017 ha cordialmente ricevuto a Palazzo Chigi il boss mondiale dell'immigrazione clandestina, ovvero George Soros.


Soros



L'islam è come la mafia

L'islam è come la mafiahttps://youtu.be/m-6BTV4mz_k
L'islam in Svezia, come in tutto l'Occidente, quando è presente in forma massiccia, si rivela quello che è, cioè un culto fondato sull'inganno e l'arroganza, creando le c.d. "no-go zones" dove vige la sharia (La7, 13/04/2017)


Intervista-choc all'imam di Londra

Intervista-choc all'imam di Londra - https://youtu.be/KXbmG7fjdYU
Intervista-choc all'imam di Londra: i fatti di Parigi? Chiunque insulta il Profeta deve morire! È l'islam il futuro dell'umanità. E Roma un giorno sarà nostra (La7, 12/01/2015)

(*) Corano:
3:85, Chi vuole una religione diversa dall'Islam, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti.
4:24, Vi sono ancora illecite le donne coniugate, fatta eccezione per quelle cadute nelle vostre mani come schiave. Così vi prescrive Allah; a parte queste, vi è lecito procurarvi col vostro danaro, a fine matrimoniale, non fornicatorio, ogni altra donna.
4:100, Chi emigra per la causa di Allah trova sulla terra grande spazio pronto a ospitarlo e abbondanza; chi, uscito dal suo paese per emigrare alla volta di Allah e del suo Messaggero, è colto dalla morte, Allah, che è perdonatore e misericordioso, prende su di sé il compito di ricompensarlo.
9:33, È Lui [Allah] che ha mandato il suo Messaggero con la buona direzione e la vera religione, per farla trionfare, a dispetto degli associatori, su ogni altra religione.
48:28, Egli è colui che ha mandato il suo Profeta con la buona direzione e la vera religione, per far trionfare questa sopra ogni religione. E come testimone basta Allah.
61:9, Egli è colui che ha inviato il suo Messaggero con la buona direzione e la vera religione, per farla prevalere su ogni forma di religione, a dispetto dei pagani.






09/07/18

Marco Travaglio: “In mare si moriva molto di più prima: le magliette rosse si sbagliano”

Marco Travaglio, pungente e sarcastico come sempre, bacchetta le magliette rosse: “Tanti sono miei amici, ma stanno sbagliando”.


(di Julia Pastore – corrieresalentino.it) – Nella tappa galatinese di Salento Book Festival il giornalista fondatore del Fatto Quotidiano, unico giornale nazionale molto letto che vive senza finanziamenti pubblici, ha difeso le scelte del governo Lega-M5S ed ha ricordato le tante gaffe berlusconiane. “Il governo libico non controlla nemmeno la capitale: ha dovuto impegnarsi per un mese in una sparatoria infinita per riprendere il possesso dell’aeroporto di Tripoli, che era finito nelle mani degli scafisti – spiega il giornalista- Questi criminali, tanto per dirvi quanto sono ricchi e potenti, erano riusciti a far arrrivare dal Bangladesh 30 mila persone in aereo. Un ponte aereo, a una distanza enorme, organizzato dagli scafisti. Minniti ha visto arrivare dei barconi e non riusciva spiegarsi come mai arrivavano dei bengalesi dalla Libia. I trafficanti di esseri umani sono i padroni di interi paesi africani. Sono i sindaci, miliziani, capitribù: sono quelli i trafficanti di uomini. O li arresti o ti metti d’accordo con loro perché non ci siano più traffici: non ci sono alternative. Questa la verità che non si racconta e che purtroppo questa manifestazione delle magliette rosse non coglie (nonostante le migliori intenzioni).
Ci sono tanti miei amici che aderiscono! Anzi, con questa manifestazione, si diffonde l’impressione che se si muore in mare è colpa di questo governo – continua Travaglio- Purtroppo si moriva molto di più in mare con i passati governi. La soluzione non è quella di tornare indietro, perché prima, con tutte le Ong nel Mediterraneo, ci sono stati 30 mila morti. Tutto quello che rimproverano a quelli appena arrivati lo hanno già fatto loro, o lo hanno omesso loro. E quando ci dicono che ci isoleranno in Europa non ci ricordiamo che siamo sempre stati isolati in Europa. Ci vorranno cento Conte, Salvini e Di Maio per superare le figure di merda che hanno fatto quelli che li hanno preceduti.
Secondo Travaglio, un’opposizione seria di sinistra, “invece di mettersi sull’Aventino come ha fatto Renzi”, dovrebbe vigilare che vengano fatti provvedimenti a favore delle fasce deboli, evitando che ci siano dei condoni che aiutano i furbi. “B-come basta!” è il libro che il celebre giornalista ha pubblicato nel 2018: “L’ho scritto per ricordare a tutti cosa ci siamo fatti fare negli ultimi 25 anni, per evitare che si ripeta”.
L’incontro si è concluso tra battute esilaranti su Berlusconi e ricordi delle famose gaffe internazionali (come il famoso incidente diplomatico finlandese, dovuto a una battuta goliardica) del leader di Forza Italia. Insomma, per Travaglio molto meglio questo governo di quelli passati, “perché almeno Conte è competente e al momento ha dimostrato di non piegarsi alla Merkel e di non fare brutte figure.”

I palazzinari cinesi si stanno dando molto da fare in Africa. Nova Cidade de Kalimba è una moderna città africana costruita da investitori cinesi in Angola e composta da circa 750 edifici di otto piani....

I palazzinari cinesi si stanno dando molto da fare in Africa. Nova Cidade de Kalimba è una moderna città africana costruita da investitori cinesi in Angola e composta da circa 750 edifici di otto piani....

Xenofobia e reati d’odio, la Procura di Torino: priorità ai fascicoli, di chi, quelli dove il clandestino è abusato,o anche chiunque sia abusato,perchè è ora di finirla

è vero c'è l'odio che poi non è legato alla razza,ma mi pare alle religioni, quando un islamico parla di una donna italiana e dice che è una puttana,cagna, e quando un islamico dice che le donne della sua famiglia portano il velo spontaneamente, il giudice lo sa che per la maggiore sono costrette, questo non è odio razziale o cos'è ,sono stufa di giudici che vanno a senso unico,quando si è detto di Pamela che era in amicizia amicale, con il suo assassino, ma che pure l'ha fatta a pezzi e ha invitato amici a banchettare sullo stupro,io licenzierei in tronco chi indossando la toga ha detto na cazzata così, siete voi che incitate all'odio,un magistrato,un giudice non guarda la razza, la religione ecc, da la giusta punizione,ma leggo sui giornali gente che non viene condannata perchè non capisce le nostre leggi,cioè è troppo, io chiedo al governo di mettere mano alla magistratura, e poi quando un giudice sbagli e viene spostato,invece va licenziato echeccazzo!!!!


Xenofobia e reati d’odio, la Procura di Torino: priorità ai fascicoli, pool di pm ad hoc e no archiviazione facili

Xenofobia e reati d’odio, la Procura di Torino: priorità ai fascicoli, pool di pm ad hoc e no archiviazione facili
Nel pieno del dibattito politico nazionale sulla questione migranti, il procuratore capo Armando Spataro ha presentato le linee guida e un nuovo modus operandi per rispondere all'incremento dei "crimini motivati da ragioni di discriminazione"

Ma quanto sono carini i mussulmani quanta attenzione , che ci dedicano e quanta tolleranza loro dimostrano in tutte le loro manifestazioni di grande affetto verso di noi , che siamo anche andati a salvarli in mare .

SE NON ARRESTIAMO SOROS E CHIUDIAMO LE SUE ASSOCIAZIONI SARA IN GRADO DI FARE ULTERIORI DANNI AL PAESE ...

bravi digiunate e così risparmiamo,ma per il resto di migranti non ne vogliamo più, a me non dispiace che le caritas, i preti,le cooperative non si pigliano più i soldi miei

bravi digiunate e così risparmiamo,ma per il resto di migranti non ne vogliamo più, a me non dispiace che le caritas, i preti,le cooperative  non si pigliano più i soldi miei,perchè il digiuno quello vero lo stiamo facendo noi e non di spontanea volontà, visto poi i prezzi per il cibo aumentato in pochi anni del 100 x 100, cosa vuol dire,che  l'unico pil che tira è il cibo,in pochi anni sfamare  600.000 migranti sbarcati e altri che vengono per altre vie ecco ha avuto il merito di fare aumentare i prezzi dei generi alimentari e dei farmaci,cosa che a voi non fotte niente ma a noi che campiamo con 500 euro al mese è morte sicura e io vi chiedo gentilmente di andare fare in culo, non ne possiamo più della fabbrica della carità,ma andate in africa e sfogate i vostri bassi istinti umanitari,ma ci andate con i soldi vostri,o dell'onu,ma i miei no,perchè non ho più nulla da dare, sono diventata una poveraccia è la colpa è vostra della UE e degli stati canaglia, che ne  elenco alcuni, gli usa, la Russia, la cina ecc, insomma annate a cagare stronzi


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/09/migranti-la-sfida-dei-preti-e-delle-suore-di-strada-digiuno-e-presidio-di-10-giorni-a-montecitorio-contro-le-politiche-di-salvini/4478525/


Migranti, la sfida dei preti e delle suore di strada: digiuno e presidio di 10 giorni a Montecitorio contro le politiche di SalviniMigranti

Da padre Zanotelli a suor Rita Giaretta: missionari e religiosi che lavorano al fianco dei più poveri organizzano una manifestazione permanente davanti alla Camera. Don Santoro al Fatto.it: "Le scelte del governo sono incompatibili con il Vangelo e con la Costituzione. Difendiamo il principio di umanità con le armi che abbiamo: il nostro corpo. Siamo pacifici ma determinati"


togliete il finanziamento pubblico alla stampa.una fake della stampa che dice che la maglia rossa ha avuto adesioni,da quello che ho visto io, di scherno e rabbia di inoi italiani che dei radical chic non ne possiamo più

togliete il finanziamento pubblico alla stampa.una fake della stampa che dice che la maglia rossa ha avuto adesioni,da quello che ho visto io, di scherno e rabbia di noi italiani che dei radical chic non ne possiamo più, usare la stampa per fare propaganda al pd, cioè adesso basta, la facciano ma con i soldi loro, ne abbiamo piene le palle della stampa che è oramai lampante il suo accanirsi contro il governo che vuol dire accanimento su 17 milioni di persone che lo hanno votato e secondo i sondaggi se si votasse oggi sarebbero almeno 24 milioni e dunque la stampa è una fake e va tolto l'aiuto dello stato, si finanzino con i soldi loro, stampa e chiesa sono un male non un bene per il paese


Scintille Salvini-don Ciotti

L’hashtag è tra i primi della classifica Twitter di sabato. Migliaia le adesioni e tantissimi i cittadini che hanno postato un “no all’indifferenza”. In rosso Fiorella Mannoia, Vasco Rossi, Roberto Saviano, Carlo Lucarelli, Rosy Bindi

i porti italiani devono essere chiusi e subito non fra qualche anno e chiediamo chiarimenti al pd, Renzi ci ha svenduti per scopi elettorali, gli 80 euro ci costano 10 miliardi e più 5 per l'immigrazione, che fanno 15 miliardi l'anno

i porti italiani devono essere chiusi e subito non fra qualche anno e chiediamo chiarimenti al pd, Renzi ci ha svenduti per scopi elettorali, gli 80 euro ci costano 10 miliardi e più 5 per l'immigrazione, che fanno 15 miliardi l'anno e siccome non siamo fessi,allora si chieda conto,è un mercimonio,è una compravendita di voti, mai più pd al governo di questo paese, devono sparire fra loro e i migranti e gli interessi per la finanza straniera ci hanno ridotti al lastrico,la maglia rossa è il nostro sangue e loro ne  sono pieni di sangue nostro,sono solo dei criminali,la politica così la fanno i criminali e le mafie e la merkel

Il pattugliatore con 106 persone a bordo fa parte delle imbarcazione militari coinvolte nell'operazione "con cui Renzi ha svenduto gli interessi dell'Italia", scrive Toninelli. Il vicepremier leghista attacca: "Dopo le ong, a Innsbruck chiederò di bloccare anche loro". Fonti del ministero di Via Venti Settembre: "Deve essere coordinata a livello governativo, altrimenti l'Italia non ottiene nulla oltre a qualche titolo sui giornali"Migranti, nave irlandese a Messina. Salvini: “Porti chiusi anche alle missioni Ue”. Difesa: “Non è sua competenza”

Migranti, nave irlandese a Messina. Salvini: “Porti chiusi anche alle missioni Ue”. Difesa: “Non è sua competenza”

LA PAGLIACCIATA DELLE MAGLIE ROSSE #Diffondete Basta propaganda politica da Radical chic col Rolex a SX e l'attico a Manhattan. Saviano, Boldrini, Toscani, Lerner e tanti altri dalle loro SUNTUOSE VILLE devono #VERGOGNARSI buttate la maglietta e andate a fare volontariato nelle mense dei poveri

LA PAGLIACCIATA DELLE MAGLIE ROSSE
#Diffondete Basta propaganda politica da Radical chic col Rolex a SX e l'attico a Manhattan. Saviano, Boldrini, Toscani, Lerner e tanti altri dalle loro SUNTUOSE VILLE devono
#VERGOGNARSI buttate la maglietta e andate a fare volontariato nelle mense dei poveri

ALESSANDRO DI BATTISTA
Ehi tu che indossi una maglietta rossa sei lo stesso lacchè di Napolitano, colui che convinse il governo a dare via libera ai bombardamenti in Libia, preludio di una delle crisi migratorie più gravi della storia?
Sei tu, ti riconosco, sei stato il supporter di Hillary Clinton, ti ci sei fatto anche i selfie insieme, ma è lei che convinse Obama ad uccidere Gheddafi e non lo fece per le violazioni dei diritti umani ma per fare un favore all'amico francese, quel Sarkozy che aveva ricevuto milioni di euro dallo stesso Gheddafi e che aveva paura che un giorno costui avrebbe parlato.
Tu che indossi la maglietta rossa quando eri al governo del Paese non hai fatto nulla per contrastare l'ignobile business sulla pelle dei migranti. Non hai mai fatto controlli su quelle cooperative che si intascavano milioni lasciando alla povera gente soltanto briciole. E perchè non l'hai fatto? Perché erano bacini di voti!
Tu con la maglietta rossa ti indigni, ti ergi a paladino dei più deboli, ti scandalizzi per il muro di Trump (che tra l'altro è il muro di Bush padre e figlio, di Clinton marito e moglie e del premio Nobel per la pace Obama) ma taci di fronte a quello in Cisgiordania.
Tu oggi indossi una maglietta ma ne avresti dovute indossare almeno 100 negli ultimi 20 anni, una per ciascuna delle cause che fanno fuggire gli africani o i messicani dalle loro case. E senza rendertene neppure conto sei tu stesso una di quelle cause.
Lo sei quando sposi il politicamente corretto quando l'unica soluzione sarebbe urlare; lo sei quando ti affidi, ancora una volta, ai carnefici. Anche se vestiti elegantemente e con il “mignolino” alzato sempre carnefici sono. Lo sei quando, annoiato da un'esistenza troppo comoda, organizzi un festino tra lussuose mura domestiche alimentando quel mercato della droga che, dalle parti dove sono adesso, è una delle ragioni della fuga della povera gente.
Ci sono tante bravissime persone che oggi indossano una maglietta rossa ma c'è un mucchio di gente ipocrita che ha deciso di sposare quella solidarietà pelosa ottima alleata del sistema e della reiterazione delle ingiustizie.
Quanto conformismo e quanta viltà si nasconde nella facile solidarietà. Ed è quel conformismo che ti fa credere che tu stia facendo qualcosa di buono anche se non stai facendo assolutamente niente.