La “campagna di bonifica” dell’esercito – Da allora, secondo diverse testimonianze raccolte dalle Nazioni Unite e dalla stampa internazionale, l’esercito – spalleggiato da cittadini di religione buddhista – ha avviato una “campagna di bonifica” per sradicare i “terroristi” nello stato del Rakhine, sfociata in violenze e stupri contro i civili musulmani. Un’escalation in cui – secondo l’Onu – sono morte un centinaio di persone (per la maggior parte rohingya) e in cui l’intervento delle organizzazioni umanitarie è stato ostacolato dalle autorità che ne hanno condannato la presunta complicità con i terroristi. Stando alle stime governative, 176 dei 471 villaggi rohingya sono ormai disabitati o ridotti in macerie dai ribelli (dai militari birmani secondo gli intervistati). Oltre 300mila persone hanno abbandonato le proprie case per trovare rifugio nei campi profughi oltre il confine con il Bangladesh: una media di 20mila al giorno. E a poco serviranno i 77 milioni di dollari richiesti la scorsa settimana dalle Nazioni Unite per far fronte alla