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16/07/18

Editoriale di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano del 16 luglio 2018Ma mi faccia il piacere Editoriale di Marco Travaglio


Editoriale di Marco Travaglio
sul Fatto Quotidiano del 16 luglio 2018
Il profeta/1. “Salvini dice che governerà per i prossimi 30 anni? Nulla impedisce di sperare, però bisogna vedere se gli elettori gli daranno i voti” (Piero Fassino, deputato Pd, 2.7). Allora mi sa che gli anni saranno 40.
Il profeta/2. “Mi sa che questo governo dura poco” (Antonio Tajani, presidente FI del Parlamento europeo, Il Dubbio, 10.7). Fassino, è lei?
L’aspirante. “Salvini si mangerà Di Maio… Come diceva Leonardo Sciascia: ‘Quando un furbo si allea con un imbecille siamo alla vigilia di una dittatura’” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 14.). Sallusti si sta candidando?
Severa autocritica. “Noi abbiamo perso, ma in questi quattro anni il nostro è il partito che ha avuto il maggior impatto nella storia italiana, non sto esagerando, neanche la Dc era arrivata ad avere 17 regioni su 20, 6 mila comuni su 8 mila… Nessun partito ha avuto il nostro potere… Anziché utilizzarlo per pensare alla mia fiducia personale o alla mia carriera, ho deciso di investire ogni secondo per provare a cambiare l’Italia” (Matteo Renzi, ex segretario Pd ed ex premier, discorso all’Assemblea nazionale del partito, citato da nonleggerlo.it, 7.7). E ci è riuscito in pieno: infatti ora governano 5Stelle e Lega. Missione compiuta.
Il baluardo. “Il Pd è stato l’argine al populismo in Italia” (Renzi, ibidem, 7.7). Pensa se non lo arginava.
Mondovisioni. “Santo cielo, la Maria Vergine tifa Croazia” (Renato Farina, Libero, 15.7). Più che farina, mi sa che è cocaina.
Marketting. “Il Foglio regala a Casalino un abbonamento gratis” (il Giornale, 15-7). E raddoppia gli abbonati in un colpo solo.
Monarchia-Repubblica. “Gli italiani mi vogliono re. Occhio che torno in politica” (Emanuele Filiberto di Savoia, Libero, 12-7). Finalmente spiegato il “Fronte repubblicano” di Calenda.
Bordin Capitale. “Ai lettori di questa rubrica è noto il parere del capo della Procura di Roma Giuseppe Pignatone che ritiene che mafia e corruzione vadano tenute separate” (Massimo Bordin, Il Foglio, 12.7). Soprattutto da quando il Tribunale gli ha assolto i corrotti di Mafia Capitale dall’accusa di mafia.
Mafiosi da sbarco. “Se cercate l’Utopia potete trovarla sull’Aquarius e nella cella di Dell’Utri” (Piero Sansonetti, Il Dubbio, 10.7). Il famoso profugo salpato da Corleone.
Battaglia navale. “Orgoglioso della @GuardiaCostiera italiana che ha preso a bordo 60 migranti che stavano mettendo in pericolo di vita l’equipaggio dell’incrociatore italiano Vos Thalassa” (Danilo Toninelli, ministro M5S delle Infrastrutture, sul rimorchiatore Von Thalassa, Twitter, 10.7). Un colpo in acqua.
Colpi di sole. “Soprassiedo sul sessismo, tentazione irrinunciabile del direttore Marco Travaglio…” (Francesca Mannocchi, Twitter, 11.7). Chiedo aiuto ai lettori: avendo io scritto “rispondo anche alla giornalista Francesca Mannocchi, anche lei piuttosto nervosa, su Facebook, a causa del mio articolo… Ma, se la collega Mannocchi ha informazioni di segno contrario, attendo con ansia di conoscere le sue fonti. Naturalmente”, secondo voi quale sarebbe la mia parola o espressione sessista? Potete scegliere fra: “rispondo”, “giornalista”, “Francesca”, “Mannocchi”, “piuttosto”, “nervosa”, “collega”, “fonti”, “naturalmente”. Ricchi premi a chi indovina.
Le Apocalissi prossime venture. “Berlusconi smonta il dl Dignità: ‘A rischio un milione di posti’” (il Giornale, 9.7). “Fico col taglio dei vitalizi rovina 153 ultraottantenni” (il Giornale, 13.7). “Di Maio odia i pensionati”(Libero, 13.7). “Di Maio brucia 80.000 posti. E lo scrive pure”, “Con i negozi chiusi alla domenica i commessi perdono 400 milioni” (Libero, 14.7). “Negozi chiusi. I 5Stelle bruciano 400mila posti di lavoro. Dl Dignità, persi 80mila contratti in dieci anni”, “Così il Dignità uccide le start up”, “Di Maio vuol affossare l’export con il Canada”, “Dal regime Di Maio alla fine dei Maya” (il Giornale, 14.7). “Negozi, allarme sulle chiusure festive: ‘a rischio migliaia di posti di lavoro’”, “L’autogol Dignità taglia 8mila posti all’anno” (Corriere della sera, […]
L'Articolo completo su Il F.Q. oggi in edicola.

SE PER LA UE I PORTI DELLA LIBIA NON SONO SICURI OGNI STATO APRA I SUOI PORTI E SE NON LI APRONO,NOI MANCO MORTI,ABBIAMO GIà DATO E BASTA COSì,TUTTI HANNO I PORTI, FRANCIA,GERMANIA, SPAGNA,PORTOGALLO, GRECIA, OLANDA, DANIMARCA E

Migranti, l’Ue dice no a Salvini: “Libia non è considerata porto sicuro”. La replica: “Si cambi o noi costretti a muoverci da soli”

SE PER LA UE I PORTI DELLA LIBIA NON SONO SICURI OGNI STATO APRA I SUOI PORTI E SE NON LI APRONO,NOI MANCO MORTI,ABBIAMO GIà DATO E BASTA COSì,TUTTI HANNO I PORTI, FRANCIA,GERMANIA, SPAGNA,PORTOGALLO, GRECIA, OLANDA, DANIMARCA E QUASI TUTTI GLI ALTRI,DOVE STA IL PROBLEMA, SI ACCOLGONO SE VOLONTARI E NOI NON LO SIAMO PUNTO, BASTA CON UNA UE GUIDATA DA UN UBRIACONE, CIOè LA NOSTRA PAZIENZA HA UN LIMITE, NON è SALVINI CHE NON VUOLE PIù MIGRANTI,MA IL 70% E PIù DELLA POPOLAZIONE ITALIANA,LA UE HA ROTTO I COGLIONI.NON C'è PIù IL LECCABALLE DELLA UE RENZI,IL POPOLO ITALIANO NON L'HA VOTATO E LA UE SE NE FACCIA UNA RAGIONE, CI SONO LE ONG, LI PRENDONO SE LI PORTANO NELLA NAZIONE DI PROVENIENZA,IN ITALIA BASTA,NOI POSSIAMO SALVARLI CHE è UN 'OBBLIGO E POI LI RIACCOMPAGNANO DOVE SONO PARTITI,LIBIA,TUNISIA EGITTO MAROCCO ECC ECC

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/16/migranti-lue-dice-no-salvini-libia-non-e-porto-sicuro-replica-si-cambi-o-ci-muoveremo-da-soli/4495337/

Migranti, l’Ue dice no a Salvini: “Libia non è considerata porto sicuro”. La replica: “Si cambi o noi costretti a muoverci da soli”


Il vicepremier da Mosca, dopo lo sbarco a Pozzallo, chiede a Bruxelles di "cambiare la normativa". E dice: "C'è ipocrisia di fondo in Europa sulla Libia". Risponde la Commissione: "Noi non la consideriamo sicura". E il ministro dell'Interno avverte: "Se vogliono agevolare il lavoro degli scafisti non lo faranno in mio nome"

boeri fai solo schifo.Inps, la dirigente senza concorso resta e prende 10mila euro al mese. Chi l’ha scoperta viene sospesa senza stipendio

Inps, la dirigente senza concorso resta e prende

10mila euro al mese. Chi l’ha scoperta viene

sospesa senza stipendio

Boeri deve fare il suo lavoro e invece sta facendo politica e dunque venga licenziato,poi lui è uno che ha già una pensione d'oro,ossia è namerda


Dall'immigrazione alla legge Fornero, passando per le politiche sul lavoro. Tito Boeri non ha perso occasione per far presente che il nuovo governo gialloverde proprio non è compatibile col suo modo di pensare.
E ora Matteo Salvini sembra aver perso la pazienza: "Se il presidente dell'Inps non è d'accordo su niente delle linee politiche del governo, si dimetta", lo avverte.
DI MAIO E SALVINI PENSANO DI SOSTITUIRE BOERI- Il PD LO ASPETTA Quello che ne resta
“Il presidente dell'Inps Tito Boeri non è in linea con le idee di questo Governo". #Diffondete
Dall'immigrazione alla legge Fornero, passando per le politiche sul lavoro. Tito Boeri non ha perso occasione per far presente che il nuovo governo gialloverde proprio non è compatibile col suo modo di pensare.
E ora Matteo Salvini sembra aver perso la pazienza: "Se il presidente dell'Inps non è d'accordo su niente delle linee politiche del governo, si dimetta", lo avverte.
L'ultimo terreno di scontro è il decreto Dignità, che - stando ai conti Inps - farebbe perdere 8mila posto di lavoro all'anno. "Non so se qualcuno dalla sera alla mattina ha tolto dei numeri o aggiunto dei numeri", ha detto il vicepremier a Mosca per la finale dei Mondiali, "So che è un decreto che mira a creare nuovi posti di lavoro e so per certo che ci sono alcuni organismi, penso all'Inps, con cui non ho da fare polemiche personali, perché non mi interessano, che però hanno una visione della realtà che è assolutamente lontana da quella degli italiani, da quella del mondo del lavoro, del mondo delle pensioni".
Ma dalle parole di Salvini è chiaro che l'irritazione deriva dalle critiche precendenti più che dall'ultimo attacco: "Il presidente dell'Inps continua a dire, la legge Fornero non si tocca, gli immigrati ci servono, perché ci pagano le pensioni, questo decreto crea disoccupazione...", ha sottolineato il ministro dell'Interno, "In un mondo normale se non sei d'accordo con niente delle linee politiche, economiche e culturali di un governo e tu rappresenti politicamente (perché il presidente dell'Inps fa politica) un altro modo di vedere il futuro, ti dimetti. Così non è e vabbè... Noi siamo al governo e mi dispiace per chi ha perso le elezioni".
Frena però Luigi Di Maio: "Non possiamo rimuovere Boeri ora: quando scadrà terremo conto che è un presidente dell'Inps che non è minimamente in linea con le idee del governo", ha spiegato il ministro del Lavoro, "Non perché il presidente dell'Inps la debba pensare come noi, ma perchè noi vogliamo fare quota 100, quota 41, la revisione della legge Fornero. L'Inps ci deve fornire i dati, non un'opinione contrastante, perché se permette i soldi li troviamo noi".
APERTA LA CACCIA ALLA "MANINA"
A caccia della "manina" nel Decreto Dignità, tutti accusano il presidente dell'Inps deluso soprattutto dal ministro Tria. Ma M5S non vuole affrettare l'addio
Se mi vogliono cacciare, mi caccino. Io però resto al mio posto". È il pensiero che i principali quotidiani nazionali attribuiscono a Tito Boeri, presidente dell'Inps finito sotto accusa per la "manina" che avrebbe corretto la relazione tecnica del Decreto Dignità, inserendo la tabella in cui si preveda la perdita di 8 mila posti di lavoro l'anno per effetto delle misure previste nel provvedimento.
Boeri è determinato a resistere, ma è offeso soprattutto per le considerazioni sulle stime dell'Inps definite "prive di basi scientifiche". Deluso soprattutto dal ministro dell'Economia, "incredibile, da Tria non lo aspettavo" avrebbe commentato con i suoi collaboratori. Ed ancora: "Se la Ragioneria avesse avuto delle perplessità su quelle stime, poteva contestarle, chiederci un approfondimento, come avviene spesso. E invece ha proceduto alla bollinatura, facendole proprie". Boeri è un fiume in piena, secondo quanto riporta il Corriere della Sera: "Se uno studente impreparato viene promosso, la responsabilità non è solo dello studente che non ha studiato ma anche del professore che lo promuove". Insomma se l'errore c'è, è della Ragioneria come dell'Inps. Ma l'errore, secondo Boeri, non c'è, anzi quella stima di 8 mila posti persi è "relativamente ottimistica".
Ora il tema è il futuro più prossimo di Tito Boeri. A febbraio 2019 scadrà il suo mandato e un rinnovo è fuori da ogni orizzonte. Ma cacciarlo prima? Matteo Salvini è decisamente favorevole a farlo subito, Luigi Di Maio no: "Non possiamo rimuovere Boeri ora, quando scadrà terremo conto che è un presidente dell'Inps che non è minimamente in linea con le idee del governo, non perché il presidente dell'Inps la debba pensare come noi, ma perché noi vogliamo fare quota 100, quota 41, la revisione della legge Fornero, l'Inps ci deve fornire i dati, non un'opinione contrastante". E Boeri per ora resta presidente dell'Inps.
Un abbraccio da Ferrari Daniele Attivista M5S

Cottarelli, Cazzola e Boeri percepiscono pensioni da prima dei 60 anni, si vergognino di esistere e boeri dia le dimissioni, incita l'immigrazione clandestina col suo dire, lo paghi9amo per fare pubblicità , lasci, si dimetta

Boeri non sta facendo il presidente dell'inps,ma politica lui e Cottarelli con il Cazzola che continuano a romper i coglioni e  con le loro pensioni e vitalizi che si pigliano alla faccia nostra che li manteniamo, adesso se vogliono fare politica possono,però non  avendo cariche pubbliche, il loro mantra che  abbiamo bisogno di immigrati è un'incitamento all'immigrazione clandestina per  tutta l'Africa a pigliare il barcone e venire in Italia,adesso le sue opinioni se li metta lì dove il sole non batte, e lasci il posto di presidente dell'inps il signor boeri e tenti la fortuna politica, me li vedo Boeri,Cazzola e Cottarelli fare un governo tutto loro con la benedizione di Mattarella e l'opposizione dell'Italia intera.
C'è un modo secondo me di ffare quadrare i  conti DELL'INPS, è semplice,metti una minima di pensione di 780 euro,ma per chi percepisce solo quella, e una massimo di 2800 euro, in Germania fanno così, visto che la citano sempre lo facciano,intanto si vietino pensioni ascrocco, tutti e tre prendono vitalizi o pensioni da giovane età, cazzo siamo una repubblic o un feudo dei partiti?

Dl Dignità, Tria e Di Maio: ‘Stime Inps discutibili, cerchiamo manina’. Boeri: ‘Negazionismo economico’. Salvini: ‘Dimissioni’

Dl Dignità, Tria e Di Maio: ‘Stime Inps discutibili, cerchiamo manina’. Boeri: ‘Negazionismo economico’. Salvini: ‘Dimissioni’

Scontro tra il governo e l'istituto di previdenza sulle cifre contenute nella relazione tecnica allegata al decreto: il primo effetto della riforma sarebbero ottomila contratti a tempo determinato in meno ogni anno. Ieri il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro aveva evocato il complotto su quel numero "apparso" la notte prima dell'invio della norma al Quirinale. Oggi il comunicato congiunto con il ministro dell'Economia

15/07/18

L’ammiraglio Lolli si ribella: “La legge del mare non impone di accogliere i migranti. Bisogna rimandarli in Libia”

  1. L’ammiraglio Lolli si ribella: “La legge del mare non impone di accogliere i migranti. Bisogna rimandarli in Libia” FINALMENTE UN PO' DI VERITÀ..DETTA DA UNO CHE IL MARE LO CONOSCE DAVVERO!
  2.   ha ritwittato

Null'altro da aggiungere. Carlo Freccero, io lo voglio presidente della RAI

Questo é l'ammiraglio Giovanni Pettorino comandante della Guardia Costiera nominato da Gentiloni . Sta facendo l'antisalvini con un duro ostruzionismo assieme a tutto l'apparato al nuovo governo. E' quello che é andato a prendere i migranti inviando la Diciotti in Libia.

Questo é l'ammiraglio Giovanni Pettorino comandante della Guardia Costiera nominato da Gentiloni . Sta facendo l'antisalvini con un duro ostruzionismo assieme a tutto l'apparato al nuovo governo. E' quello che é andato a prendere i migranti inviando la Diciotti in Libia.

la verità è che ci guadagnano di brutto sti stronzi di ong, adesso i porti restino chiusi e le frontiere siano guardate, siano chiuse

, due navi della ong Proactiva Open Arms di nuovo in rotta verso Libia. 'Anche se l'Italia chiude i porti non può mettere porte al mare. Navighiamo verso quel posto dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppe morti sul fondo'

Sbarco Diciotti, Prof Sinagra: Mattarella ha agito in violazione di ogni regola e criterio costituzionale

Sbarco Diciotti, Prof Sinagra: Mattarella ha agito in violazione di ogni regola e criterio costituzionale (da ImolaOggi)






La lettera del professor Sinagra, ordinario di diritto alla Sapienza, è caduta in un assordante silenzio da parte di media italiani. Unico a riportarla, a nostra notizia, il sito Imolaoggi. Dato che si presenta come alternativa rispetto alla lettura dei soliti media “Dalla lingua felpata” ci permettiamo di riproporvela. 

TAVOLA ROTONDA “LE DROIT D’APPEL DANS LE CADRE DE LA JUSTICE ADMINISTRATIVE INTERNATIONALE”
I mezzi di informazione riferiscono che il noto Sergio Mattarella in ulteriore violazione della Costituzione, che egli ha l’obbligo primario di salvaguardare, continua a interferire negli affari del Governo e per di più in modo informale e inammissibilmente ufficioso.
In violazione di ogni regola, limite e criterio costituzionale egli, come riferisce la stampa e la televisione e come è comunque notizia diffusa e non smentita dal Capo del Governo, egli è intervenuto nella vicenda dei 67 africani condotti a Trapani dalla Nave “Diciotti” della nostra Guardia Costiera.
Siamo in presenza di un ulteriore gravissimo “vulnus” alla Costituzione, che nasconde non chiare finalità, specie se si considera che il noto Mattarella Sergio è rimasto muto e quasi nascosto quando la Repubblica italiana e il suo Governo venivano volgarmente insultati e minacciati da vertici istituzionali di altri Stati, a cominciare da quell’ineffabile personaggio di Emanuele Macron e dal portavoce del suo Partito “En Marche” (ovviamente, verso la spazzatura).
È legittimo chiedersi chi siano i “danti causa” di Mattarella Sergio e a chi questi debba rispondere!
A questo punto occorre il formarsi di una diffusa coscienza e volontà popolare perché Sergio Mattarella venga esonerato dalle sue funzioni svolte in modo quanto meno non chiaro e che la questione venga valutata e decisa dal Parlamento cui spetta tale compito.
Donde, esilium Mattarellae salus Rei Publicae.

Augusto Sinagra
Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

Hanno il terrore del Governo e se ne inventano di ogni: 1) finte liti Lega/M5S 2) attacchi criminali a #Salvini 3) #Mattarella s’ingerisce nelle prerogative del governo Persino la falsificazione delle relazioni sul #decretodignità Rassegnatevi, andremo avanti ottimamente

Hanno il terrore del Governo e se ne inventano di ogni: 1) finte liti Lega/M5S 2) attacchi criminali a 3) s’ingerisce nelle prerogative del governo Persino la falsificazione delle relazioni sul Rassegnatevi, andremo avanti ottimamente

alla rai mettete competenza e fedeltà, non vogliamo servi e traditori, vogliamo persone non merde



domani 16 luglio la Rai sarà sistemata e mi appello al governo di fare pulizia, di fare in modo che diventi decenza e non mercimonio,vedo  per le sue direzioni, la Gabanelli, Travaglo, ed altri,insomma mettete giornalisti e non servi prezzolati e culi asserviti,mettete persone non servi, non mettete baudo che ha già rotto i coglioni,mettete gente giovane e competente

CALENDE GRECHE di Marco Travaglio .Stava in Confindustria e in seguito alla Ferrari. Poi entrò nell’Italia Futura di Montezemolo, noto trust di cervelli impreziosito anche da Andrea Romano, che naturalmente colò a picco.

CALENDE GRECHE
di Marco Travaglio
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Tale è la penuria di opposizioni che chiunque stia contro il governo andrebbe preservato come i panda. Ma, nel caso di Carlo Calenda, il discorso cambia: se i 5Stelle han preso il 32% e la Lega il 17%, è anche grazie a lui; se Di Maio e Salvini sono al governo insieme, è pure merito (o demerito) suo; e se l’Armata Brancaleone gialloverde gode di questi consensi, è perché dall’altra parte ci sono lui e quelli come lui. Prima di entrare nel merito, dobbiamo confessare una grave lacuna: per quanti sforzi facciamo, non abbiamo ancora capito cosa voglia Calenda, da dove arrivi, perché si agiti tanto, se ce l’abbia mandato qualcuno o se sia venuto da solo. Le informazioni sul suo conto sono vaghe e frammentarie. Stava in Confindustria e in seguito alla Ferrari. Poi entrò nell’Italia Futura di Montezemolo, noto trust di cervelli impreziosito anche da Andrea Romano, che naturalmente colò a picco. Allora traslocò trippe e bagagli nella Lista Monti: il più catastrofico naufragio dai tempi del Titanic. A quel punto l’approdo ideale era il governo Renzi che, grazie anche al suo fattivo contributo, sappiamo com’è finito. Dopo il 4 marzo, restava da completare l’affondamento del Pd, infatti il sadico Calenda ne prese subito la tessera. E quel gesto dannunziano, al limite del sadomasochismo, fece scalpore. “Ma è proprio sicuro?”, gli chiesero increduli alla sezione “Che Guevara” dei Parioli quando presentò la domanda, risalendo la corrente di tutti quelli accorsi a revocarla. Lui confermò, ma quelli insistettero: “Cioè, lei ci sta dicendo che, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, vuole iscriversi al Pd? È certo di non avere sbagliato partito?”. E lui, tetragono: “Certissimo”.
Un mese dopo, siccome nessuno gli aveva ancora proposto di fare il segretario, apparve un po’ meno certo e minacciò di ritirare l’iscrizione. Sperava di suscitare un ampio e articolato dibattito nelle case del popolo. “Hai sentito? Il Calenda è appena arrivato e già se ne va”. “Ma non mi dire”. “Eh sì, io non stavo più nella pelle dalla voglia di averlo. E, ora che ci aveva messo l’acquolina in bocca, rischiamo di restare di nuovo soli”. “Chissà come faremo, senza di lui”. “Che perdita, per me era come una droga”. “Io non so se sopravviverò”. “Ma no, vedrete, non oserà abbandonarci in mezzo a una strada”… Invece nessuno alzò un sopracciglio. E, se uno azzardava: “Hai saputo di Calenda?”, si sentiva immancabilmente rispondere: “Calenda chi?”. Alla fine decise di restare, per spaventare i pochi pidini inclini a dialogare con Di Maio per il governo. “Ambè, se Calenda non ci sta, allora non se ne fa nulla, sennò poi chi lo sente, quello”.
Fu così che nacque il governo Conte, da lui subito ribattezzato “sovranismo anarcoide”: una di quelle geniali espressioni icastiche che nessuno capisce, ma proprio per questo spopolano sulle terrazze dei Parioli. Sulle ali dell’entusiasmo, Calenda lanciò l’idea di sciogliere il partito a cui si era appena iscritto (anticipando la sorte di quelli precedenti) per “andare oltre il Pd”. Qualcuno osservò timidamente che avevano già provveduto gli elettori, votando M5S. Lui allora rilasciò un’intervista al Foglio, un modo come un altro per entrare in clandestinità, e lanciò una nuova supercazzola con scappellamento a destra: il “Fronte repubblicano”, che seminò il terrore in casa Savoia, mentre nelle sezioni e nelle case del popolo si rincorreva un interrogativo angosciante: “C’è forse un pericolo monarchico e non ce ne siamo accorti?”. Altri ricordavano che l’ultimo partito repubblicano, quello della famiglia La Malfa, non andò mai oltre il 4%: un buon viatico. Poteva chiamarlo Fronte contro il precariato: avrebbe avuto 3,5 milioni di potenziali elettori. O Fronte contro la povertà assoluta: ne avrebbe avuti 5 milioni. Ma poi quelli avrebbero potuto chiedergli conto dei due record centrati dal Pd in 7 anni di governo: meglio non provocarli. Che differenza passi fra il Pd renziano e il Fronte calendiano, non l’ha capito nessuno, se non che Calenda è un Renzi con la pancia. Ora il leader della corrente oltrista è già oltre: punta alla Direzione. Ma l’autoreggente Martina se lo scorda e trova un posto per tutti, financo per la Madia (alla Comunicazione, tanto non apre bocca). Non per Calenda.
Lui ci rimane malissimo e si sfoga con gli altri Oltristi Anonimi in una seduta di gruppo su Repubblica: “Non è una Direzione, è un harakiri”. S’è pure fissato su Gentiloni segretario (trascurando il dettaglio che Gentiloni non ne ha voglia e sostiene Zingaretti): faccia “un passo avanti”, “nessuno può tenersi in disparte”, “scenda in campo e dica che la ricreazione è finita”, bisogna “darsi una mossa”. Perbacco, vasto programma. E il Fronte repubblicano? “Se non piace, si può definire progressista”. Massì, abbondiamo. E dove deve stare? “Sul territorio”, mica sull’iperuranio. L’importante è tenersi stretti “Minniti, Renzi, Pinotti, Bellanova, Finocchiaro, Delrio, Mancinelli”, senza dimenticare “Pisapia, Giovannini, Bentivogli, la rete di Pizzarotti, Burioni”, ma anche – si suppone – Giovanni Rana. E cacciare “Franceschini e Orlando, che pure stimo molto, ed Emiliano, che non stimo, perché sono per una convergenza con i 5Stelle”. Giusto, pussa via. E Zingaretti e Bonaccini? “Li ho messi in questo sforzo collettivo” (pure Zinga vuole dialogare col M5S, ma può ancora guarire). Non sappiamo, al momento, se e quando quest’anima in pena troverà mai pace. Ma ci sovviene il precedente di Pisapia: un anno fa imperversava su tutti i tg e i giornali, dicendo la sua anche sugli tsunami in Estremo Oriente e gli orsi polari in estinzione. Gli unici luoghi dove non risultava erano le urne e i sondaggi. Ecco, avanti un altro. In sovrappeso, però. Se si mettono insieme, fanno mezzo leader. O Stanlio e Ollio.
Fatto Quotidiano - 15 Luglio 2018

se lo dice la boschi che di truffe se ne intende, io invece diao al governo che si pari il culo, li ha tutti contro, solo noi milioni di cittadini lo amiamo,dunque sveglia e selezionare il personale

se lo dice la boschi che di truffe se ne intende,io invece chiedo a Di Maio e a Salvini e a Conte che si parino il culo che sono in un nido di vipere e mettere personale affidabile, sono tutti li che gli brucia il culo, adesso si devono svegliare e cambiare tutto,dalla rai, al web,perchè pure i social remano contro,non noi che postiamo e sosteniamo,ma chi li gestisce, non possono metterci la museruola,ma usano metodi persuasivi a rinunciare a scrivere alcune cosa con le varie punizioni che sono i blocchi per alcuni giorni e poi il filtro, se la macchina del web vede alcuni nomi vengono messi in secondo piano,poi siccome siamo milioni lo stesso riusciamo ad emergere e con la condivisione e a fare popolo,ma tutti stanno remando contro il governo, che vuol dire che va bene, che fa cose giuste, che è finalmente un governo nostro del popolo.


Boschi all'attacco sul dl dignità: "Ma quale complotto, Di Maio non ha letto o capito la relazione"

Dl Dignità, Di Maio: “Ottomila posti in meno in un anno? Numero apparso nella notte.Le lobby contro questa legge” STANNO REMANDO TUTTI CONTRO IL GOVERNO M5S/LEGA, DAL CAPO DELLO STATO A FUNZIONARI CORROTTI E AL WEB, QUESTO VUOL DIRE CHE FARANNO CADERE IL GOVERNO

STANNO REMANDO TUTTI CONTRO IL GOVERNO M5S/LEGA, DAL CAPO DELLO STATO A FUNZIONARI CORROTTI E AL WEB, QUESTO VUOL DIRE CHE FARANNO CADERE IL GOVERNO E DEVONO RESISTERE, NON LITIGARE FRA LORO TENERE FERMA LA BARRA, CHE LA MERDA DEL PASSATO VERRà FUORI E ALTRO CHE MILIARDI CHE NON BASTANO,I SOLDI BASTERANNO PERCHè CAMBIANDO LE PERSONE IN POSTI APICALI SI AVRà UN RISPARMIO NOTEVOLE, NON MOLLATE, E FATE UNA COSA DECENTE,METTETE LE MANI OVUNQUE E METTETE GENTE SICURA A DIRIGERE, NON FIDATEVI DI NESSUNO.

Dl Dignità, Di Maio: “Ottomila posti in meno in un anno? Numero apparso nella notte. Le lobby contro questa legge”

Dl Dignità, Di Maio: “Ottomila posti in meno in un anno? Numero apparso nella notte. Le lobby contro questa legge”


Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico evoca il complotto per commentare numeri della relazione tecnica del decreto dignità, secondo cui le nuove norme anti-precariato porteranno ad una diminuzione dei contratti a tempo determinato al ritmo di 8mila all'anno per dieci anni. Fonti del Mef: “Provvedimento arrivato già con i dati relativi agli effetti sui contratti a tempo determinato”. Padoan: "Respingo ogni accusa". Il ministro: "Prossima volta norma sotto scorta. Padoan non abbia coda di paglia"

14/07/18

Bechis: ‘Veltroni è andato in pensione a 49 anni. Ecco il velo sollevato da Fico’

FIRMA PER LE Dimissioni del Presidente della Repubblica


VERGOGNA

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CONTE CONTA. Conte incrocia Erdogan al vertice NATO chiede di liberare un Italiano,il turco telefona e lo fa all'istante!


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Mauro Severino Il nostro Premier Conte incrocia Erdogan a vertice NATO chiede di liberare un Italiano,il turco telefona e lo fa all'istante,di solito gettavano la chiave. https://www.facebook.com/toninobeppegrillo/videos/1881186855251941/Gestire
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Antonino Beppe Grillo
Il nostro Premier Conte incrocia Erdogan a vertice NATO chiede di liberare un Italiano,il turco telefona e lo fa all'istante,di solito gettavano la chiave