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22/05/18

La verità su Giuseppe Conte alla New York University. PIDDINI SUCATE E LEGGETE "Dall'anno 2008 all'anno 2012 ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi".

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La verità su Giuseppe Conte alla New York University

Sarà molto dura: a una buona parte degli italiani piace venire disinformata; una volta si affidava ai preti, adesso ai giornalisti; e allora come oggi non verifica, non ragiona, non legge i testi, neanche quelli sacri figuriamoci gli articoli, e si accontenta dei titoli e sottotitoli o dei riassunti tendenziosi proposti nelle prediche.

Prendete l’attacco del gruppo del miliardario renziano De Benedetti (Espresso-La Repubblica) a Giuseppe Conte, incaricato di formare il nuovo governo. Lo accusano di avere millantato studi accademici a New York University, come se con una carriera come la sua ne avesse bisogno; e per comprovarlo pubblicano un curriculum di cinque anni fa, 28 pagine molto fitte che nessuno leggerà. Nelle quali la frase incriminante sarebbe questa:

"Dall'anno 2008 all'anno 2012 ha soggiornato, ogni estate e per periodi non inferiori a un mese, presso la New York University, per perfezionare e aggiornare i suoi studi".

E allora? Con molta chiarezza si parla di “soggiorno” (non del master menzionato dagli spacciatori di gossip): a Harvard concediamo spesso a dottorandi e studiosi stranieri la possibilità di accedere alle biblioteche e di partecipare ai pochi eventi che hanno luogo durante la pausa estiva; ovviamente non vengono registrati (se no dovrebbero pagare) ma mi pare giusto che chi le sue vacanze le passi, invece che in spiaggia alle Maldive o a Capalbio, facendo ricerca in una prestigiosa istituzione, poi includa l'esperienza nel suo curriculum. Cosa ben diversa rispetto alla piddina Valeria Fedeli, ministro dell’istruzione nel governo Gentiloni, che vantò un “diploma di laurea” mai conseguito

Prof. Francesco Erspamer
Harvard University
 — con Francesco Laudicina

SUCATE TRADOTTO SUCCHIATE E PURE FORTE

E RENZI CHI LO AVEVA ELETTO?

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BONINO IMPERATIVO è CHE TE NE VAI FUORI DALLE BALLE, NON RAPPRESENTI NESSUNO, CURATI CHE SEI MALATA NEL CERVELLO OLTRE CHE DI CANCRO

COLPA DI CHI ANCORA HA VOTATO QUESTA GENTAGLIA QUA,SE ANCORA QUESTA GENTAGLIA SI PERMETTE DI PARLARE E FARNETICARE IN UN PAESE DOVE HANNO CREATO LE CONDIZIONI DI NON AVERE PIU' IL LAVORO NEMMENO PER GLI ITALIANI !!
Come sua abitudine, ci rammenta a cosa servano principalmente gli immigrati per l’Italia: “Gli extracomunitari producono l’8% del PIL e ci pagano le pensioni……..”…
TG-NEWS24.COM

Mattarella l'hanno messo a fare il lavorto sporco,eletto da pd e fi, io la carica di un presidente così la toglierei, è solo un'impaccio

Mattarella si sta vieppiù rivelando garante non già della Costituzione italiana, bensì della NATO e della BCE.

Mattarella si sta vieppiù rivelando garante non già della Costituzione italiana, bensì…
DIEGOFUSARO.COM

Ridicolo Saviano. I clandestini non versano un euro all'inps, altro che 8 miliardi


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Caro Saviano come sempre quando apri bocca spari sempre un mucchio di stronzate. Inanzitutto gli immigrati clandestini di cui parli non ci costano 3 miliardi ma ce ne costano 5 di miliardi. Secondo punto fondamentale coloro che versono gli 8 miliardi di € all' INPS sono gli immigrati regolari giunti in italia anni fa regolarmente e con in documenti apposto, non certo i clandestini di cui auspichi tanto l'invasione. Di questi ultimi invece si stima che solamente un 10% lavori (in nero chiaramente, dunque non versano neanche un euro di contributi all'INPS) gli altri (il 90%) sono solamente un peso per le casse dello stato, ed oltre a portare le malattie molto spesso delinquono o molestano le nostre donne. Quindi senza troppi giri di parole, via questa feccia dal nostro paese!

Francesco Erspamer Harvard University:lui scrive quello che dico io, Mattarella sta abusando l'Italia, non rispetta il voto dato dalla maggioranza degli italiani

Francesco Erspamer Harvard University:lui scrive  quello che dico io, Mattarella sta abusando l'Italia, non rispetta il voto dato dalla maggioranza degli italiani,ma sente le sirene della finanza e dei poteri forti europei che in italia fanno la spesa e a pochi soldi stanno comprando tutto,per me la politica che abbiamo avuto nell'ultimo settennio è stato un colpo di stato e chi l'ha fatta, ossia Napolitano e i vari partiti politici con il pd a capo sono da mettere in galera,puntoL'immagine può contenere: 1 persona, occhiali e vestito elegante


Personalmente credo che la carica di presidente della repubblica dovrebbe essere soltanto onorifica e simbolica e priva di qualsiasi potere politico; ma capisco che la Costituzione possa essere interpretata in modo da consentirgli, in casi davvero eccezionali, di rimandare una legge al Parlamento o di rifiutarsi di nominare uno specifico ministro. Ma questo solo dopo aver esaminato quella legge e i nomi dei ministri proposti da chi sia stato incaricato a formare il governo. Invece, annunciare e pubblicizzare in anticipo la propria intenzione di sottoporre a severo scrutinio un governo sostenuto da una maggioranza parlamentare (e, per una volta, popolare) solo perché a lui non gradito, è un atto intimidatorio senza precedenti e gravissimo. 
Non importa che fra poche ore Mattarella conferirà l'incarico alla personalità indicata dal M5S e dalla Lega e accetterà la lista di ministri che gli verrà sottoposta; importa che ormai resterà il dubbio che la scelta di queste persone possa essere stata condizionata dalle pressioni del presidente, ossia dei partiti e dei poteri che lo elessero al Quirinale, benché clamorosamente sconfitti alle elezioni. Fra i ministri dei passati governi ci sono stati personaggi come Maria Elena Boschi, Angelino Alfano, Marianna Madia, Stefania Giannini, Beatrice Lorenzin, Gian Luca Galletti, Enrico Costa, Roberta Pinotti: malgrado la mia opinione di loro non penso che il Colle avrebbe avuto il diritto di opporsi alla loro nomina; è inaccettabile che oggi si voglia far credere che un presidente della repubblica non eletto dal popolo abbia il compito di stabilire il valore e garantire l'integrità di un governo che goda della fiducia del parlamento.

Prof.Francesco Erspamer
Harvard University

Immagine del profilo di Francesco Erspamer, L'immagine può contenere: 1 persona

lega e m5s non mollate, non mollate, siete voi che vogliamo al governo




21/05/18

per non capire che un governo m5s e lega è l'unica via bisogna essere o criminali o ritardati.Ricordiamoci i campioni al governo in questi anni


Ricordiamoci i campioni al governo in questi anni


Ricordiamoci i campioni al governo in questi anni

(di Franco Bechis – limbeccata.it) – Oh, sì. L’alleanza fra Luigi Di Maio e Matteo Salvini non è naturale: si sono scontrati in tutta la campagna elettorale. I due non sono espertissimi di governo? Vero. Unire i loro programmi è utopia? Possibile. Però ricordiamoci gli ultimi venti anni, tutti i campioni che sono sfilati a palazzo Chigi e dintorni, il fallimento di ogni programma presentato, l’Italia che di anno in anno è andata indietrom, fino all’ultimo posto nella Ue raggiunto nelle ultime settimane. E chiediamoci: c’è davvero il rischio di fare peggio? E’ matematicamente impossibile… Qualcuno si ricorda dell’espertissimo Mario Monti e della sua superministra, la tecnica Elsa Fornero, quella che ha fatto più errori tecnici con la sua riforma delle pensioni (gli esodati) di qualsiasi studentello alle prime armi? Davvero si può pensare di fare peggio di loro? O di Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni, che durarono solo otto mesi passando alla storia per un paio di provvedimenti pensati solo per le banche e che per altro si sono rivelati inutili, visto che subito dopo sono scoppiate le crisi di Mps, delle popolari e delle venete?
Che dire poi delle ricette miracolose di Matteo Renzi, del suo ministro Pier Carlo Padoane della esperta di banche Maria Elena Boschi? Hanno preso in mano un’Italia sicuramente già scassata dai predecessori, e dal 23° posto sono riusciti a consegnarla a questa legislatura al 28° e ultimo posto europeo in qualsiasi classifica macroeconimica. E senza avere risolto uno solo dei problemi che hanno messo in crisi la maggiore parte delle famiglie italiane. In compenso i loro insuccessi garantiscono una sicurezza: oltre l’ultimo posto non c’è più caduta possibile. Nemmeno per Salvini e Di Maio.
E andando indietro con l’orologio della storia? Si va ai due protagonisti della prima parte del ventennio della seconda Repubblica: Romano Prodi, l’uomo dalle cento tasse con i suoi vari Vincenzo Visco, dracula del fisco. O a Silvio Berlusconi con i suoi Giulio Tremonti e Gianfranco Fini (c’è stato un tempo in cui erano culo e camicia). Anche a quell’epoca le promesse erano elettrizanti, e i timori sui conti pubblici altissimi. Qualcuno ha mai visto la flat tax che anche Berlusconi promise nel 2001 con la sua rivoluzione fiscale? Non la portò a casa, e come tutti i premier di questi anni non riuscì a fermare l’inesorabile declino dell’Italia. Poi fu ucciso dallo spread e mandato via da palazzo Chigi da un complotto europeo. Sorprende oggi vederlo dagli assassini dell’epoca a ventilare -lui, proprio lui- lo spauracchio dello spread contro il nuovo governo gialloblù.
E allora? Allora il peggio l’abbiamo già passato. E ogni volta che l’abbiamo fatto notare in questi anni invocavamo svolte in gran parte contenute in quel contratto di governo firmato da Lega e M5s. Non è detto siano in grado di realizzarle, è vero. Potrebbero fallire anche loro come tutti i predecessori. Vero come per chiunque: nessuno nasce superman, e anche con tutta la buona volontà di cambiamento gli ostacoli da superare potrebbero rivelarsi invalicabili. Ma in questi 20 e più anni ricordo che solo nei confronti di Berlusconi  e solo da un a parte del sistema dei media c’è stato totale scetticismo fin dalla vigilia. Non un dubbio sulle capacità taumaturgiche di Prodi, non un aggrottare di ciglio su Monti, l’uomo che faceva sembrare meraviglioso pure il loden indossato. Entusiasmo per la mediocrità di Letta, tripudio per l’arrivo al potere di Renzi, che avrebbe rivoluzionato l’Italia come un calzino. Mai un fronte scettico a 360 gradi come per Salvini e Di Maio, mai un esercito mondiale di Cassandre come in questo caso. Un atteggiamento che fa ben sperare: la strana coppia parte bene, non incensata a prescindere come tutti gli altri. Può anche combinare qualcosa di buono, questa volta…

sondaggi

Germania non siamo u8n tua colonia e fosse per me tornerei alla lira e chiuderei le frontiere, aveterottoucazzo

Giuseppe Conte: prof anti-burocrazia con un passato a sinistra, è quello che ci vuole ,appunto la burocrazia con la sua casta ha rovinato il paese e lui la farà fuori con la squadra di governo

Giuseppe Conte: prof anti-burocrazia con un passato a sinistra

54 anni, autore del programma giustizia M5s, era nella squadra di governoGiuseppe Conte © ANSA


Giuseppe Conte: finora ha operato dietro le quinte dei cinque stelle. Pochi avevano sentito parlare di Giuseppe Conte fino a quando Luigi Di Maio in campagna elettorale lo ha presentato come futuro ministro dei cinque stelle per la Pubblica Amministrazione. Tanto stretto il suo rapporto con il leader del M5s che Di Maio gli ha dato l'incarico di scrivere il programma elettorale sulla giustizia e lo ha ingaggiato come suo legale di fiducia.
Nato a Volturara Appulla, un piccolo centro in provincia di Foggia, 54 anni, sposato e poi separato, un figlio di dieci anni, Conte vive a Roma, dove è il titolare di un grande studio legale, e insegna a Firenze diritto privato. Il suo curriculum accademico riempie parecchie pagine: laurea in Giurisprudenza all'Università di Roma, poi una sfilza di master e perfezionamenti in giro per il mondo (Yale, Vienna, Sorbona, New York University). Nel 1988 (l'anno della laurea), era già stato inserito nella commissione istituita a Palazzo Chigi per la riforma del codice civile. Non si contano le collaborazioni con riviste giuridiche, università di paesi stranieri, i libri e gli articoli pubblicati.
E' stato anche componente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, carica dalla quale si è dimesso quando Di Maio lo ha voluto tra i suoi ministri. Per avere un'idea del suo orientamento, è sufficiente dare un'occhiata alle sue dichiarazioni durante la presentazione della squadra di governo cinque stelle: "Primo: bisogna drasticamente abolire le leggi inutili, che sono molte più delle 400 indicate da Luigi Di Maio. Secondo: bisogna rafforzare la normativa anti-corruzione prevedendo quelle iniziative che si muovono nello spazio oscuro che precede la corruzione. Terzo: bisogna rivedere, pressoché integralmente, la riforma della cattiva scuola". Prima del colpo di fulmine per i cinque stelle, Conte è stato un elettore della sinistra: "In passato ho votato a sinistra. Oggi penso che gli schemi ideologici del '900 non siano più adeguati. Credo sia più importante valutare l'operato di una forza politica in base a come si posiziona sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali. E sulla sua capacita' di elaborare programmi utili ai cittadini".

Per il Telegraph gli investitori dovrebbero sostenere le nuove idee dell’Italia

Mentre i poteri massonici lanciano minacce verso la formazione del nuovo a guida Il esorta gli investitori a un : "dovreste accogliere con favore l'Audace esperimento italiano " e sostenendo le nuove idee....Reddito di cittadinanza, perché un semplice ‘sussidio di sopravvivenza’ non risolve le cose

Mentre i politici europei, amplificati dai media sia italiani sia internazionali, lanciano i consueti severi moniti e le alte grida di allarme di fronte allo spauracchio “populista” che si aggirerebbe per l’Italia, con questo esercitando pesanti interferenze sull’impegnativo processo democratico per la formazione del nuovo governo, vi sono però importanti testate e giornalisti prestigiosi che si discostano da questi luoghi comuni. Dopo le aperture di Wolfgang Munchau sul Financial Times, anche Matthew Lynn esce sul Telegraph con un articolo più riflessivo e realista sulla situazione italiana.

Il nervosismo serpeggia sui mercati e nel mondo bancario per la “strana coalizione populista che si prepara a prendere il potere in Italia“, osserva il Telegraph. Per dare un’idea ai lettori inglesi, l’articolo paragona l’alleanza Lega-5Stelle – dipinti come due partiti totalmente al di fuori del mainstream – a una inedita coalizione tra Ukip,  Verdi e Partito Unionista Democratico. Eppure, dice Lynn, “questo allarme diffuso potrebbe rivelarsi totalmente infondato. I mercati in realtà dovrebbero accogliere con favore l’audace esperimento italiano.

In primo luogo, Lynn giustamente sottolinea come, in confronto alla Germania, che ha impiegato ben sei mesi per riuscire a formare un governo, o in confronto al Belgio, che è rimasto senza governo per un tempo che pare incredibile, addirittura sino a due anni, i due mesi dell’Italia sembrano un record di efficienza e di rapidità.

Il problema dell’Italia che più preoccupa politici e mercati pare essere soprattutto la grossa mole del debito pubblico, che raggiunge il 132% del Pil.  Se il nuovo governo dovesse realizzare le sue promesse e violare i vincoli di bilancio, una crescita del debito potrebbe portare al default con enormi ripercussioni e panico generalizzato sui mercati. Sono timori fondati?

La realtà, osserva infatti il Telegraph, è che l’Italia ha alle sue spalle ben due decenni perduti, e ha disperatamente bisogno di nuove idee e di un nuovo modo di pensare che la possano far riemergere dalla palude in cui sta soffocando. Se i mercati temono la novità, molto probabilmente si stanno sbagliando, perché è proprio di novità che il nostro paese ha bisogno:

Eppure, questo panico potrebbe risultare infondato. Forse un po’ di radicalismo non è una cattiva idea. Se ci si ferma un attimo a prendere in esame la bozza di piattaforma politica concordata tra i partner della coalizione, alcune idee appaiono davvero sensate. E anche per le più azzardate, potrebbe valere la pena di provarci.

Una proposta è di introdurre una flat tax del 15%. Se andasse avanti, si tratterebbe di uno degli esperimenti più audaci di riforma fiscale che qualsiasi grande economia abbia mai provato. Ci saranno urla di sdegno dalle istituzioni politiche. Ma, in verità, le flat tax sono un’idea perfettamente valida.

Dove sono state messe alla prova – ad Hong Kong, ad esempio – hanno funzionato bene, aumentando le entrate fiscali, incentivando le imprese a maggiori investimenti e le persone in generale a lavorare di più, oltre a semplificare drasticamente il sistema, migliorando il metodo di riscossione.  Perchè non provarci?

Inoltre, si propone una “moneta parallela” complementare all’euro. È un’idea complessa, ma che in Italia ha guadagnato forza. Il governo emetterebbe dei titoli, essenzialmente una forma di moneta, che potrebbero essere utilizzati per le transazioni da cittadini e imprese. Due forme di moneta circolerebbero l’una accanto all’altra, un’idea presa in considerazione anche in Grecia… Potrebbe funzionare, o anche no. Ma sarebbe certamente meglio che restare in un sistema monetario che ha bloccato il Paese in una depressione permanente. E se avesse successo, potrebbe benissimo fornire una soluzione elegante ad alcuni squilibri creati dalla moneta unica. Di nuovo, è difficile capire cosa ci sia di così terribile.” 
Sul reddito di cittadinanza, il Telegraph lo definisce un’idea radicale, con la quale si pensa di ”rendere la società più egualitaria”. La proposta presenta un aspetto preoccupante, che principalmente è quello di ”spezzare il legame tra lavoro e reddito, fondamentale per un’economia di successo”. Ma anche questa, osserva il Telegraph, è una possibilità da esplorare.

Ma soprattutto, visto il totale fallimento delle politiche degli ultimi decenni – che pur puntualmente svolgendo i “compiti a casa” suggeriti dalle istituzioni europee non hanno portato a niente altro che a fallimenti, disoccupazione crescente, aumento della povertà e anche all’aumento dello stesso debito che con quelle politiche si sarebbe dovuto risanare – allontanarsi da questo solco fallimentare può essere un’idea più che sensata. Del resto, le politiche più osteggiate in quanto “populiste” e pericolose, spesso hanno al contrario prodotto buoni frutti. E i mercati, in realtà, dovrebbero festeggiare.

Ecco le conclusioni del Telegraph:

Non è che l’Italia sia stata un grande successo economico negli ultimi 20 anni. Da quando ha adottato l’euro, il suo tasso di crescita medio è stato pari a zero. Avete letto bene. Un tubo, nada, niente, come direbbero in Italia. In confronto, la Francia ha registrato lo 0,84%, la Spagna l’1,08% e la Germania l’1,25%. La disoccupazione è paralizzante e la povertà cresce inesorabilmente. Niente di tutto ciò è inevitabile.

Dopo tutto, in passato il paese ha avuto periodi di notevole successo economico: dal 1961 al 1980 l’Italia è cresciuta di quasi il 4% all’anno, solo leggermente meno della Spagna, e significativamente di più di Francia o Germania. È difficile sostenere che non valga la pena provare qualcosa di diverso.

Quando i politici populisti arrivano al potere, ci sono sempre previsioni di catastrofi. Ma in realtà, non fanno troppo male. Donald Trump potrebbe anche essere un odioso buffone (se è in giornata buona), ma il suo mix di tagli alle tasse e deregolamentazione sta aiutando la crescita. La Polonia sta andando veramente bene sotto il suo governo “populista”, nonostante la minaccia di punizioni da parte di Bruxelles – e si prevede che crescerà di un altro 4% quest’anno. E così l’Ungheria.

Con una crescita misera, l’economia in stallo, la produttività stagnante e un’accumulazione di debito su cui nessuno riesce a fare niente, l’economia globale ha dannatamente bisogno di nuove idee.

Quando il nuovo governo prenderà il potere a Roma, la Borsa di Milano potrebbe anche crollare e i rendimenti obbligazionari salire alle stelle. In realtà, i mercati dovrebbero finalmente accogliere con favore qualche visione nuova – e gli investitori puntare su un paese che potrebbe essere in procinto di rinascere.”

In che modo l'azoto può aiutare nella lotta contro i cambiamenti climatici

In che modo l'azoto può aiutare nella lotta contro i cambiamenti climatici.

Recentemente, la rivista Science ha pubblicato uno studio condotto presso l'Università della California dal professor Ben Houlton, che ha concluso che circa un quarto dell'azoto proviene dal fondamento della Terra.
L'idea più accettata dagli scienziati fino ad ora era che l'azoto esistente provenisse solo dall'aria. Questa scoperta ha grandi implicazioni in termini di cambiamenti climatici, poiché la crescita delle piante dipende dall'azoto.
La vegetazione e la sua presenza sul pianeta hanno un ruolo fondamentale sugli effetti dell'inquinamento, poiché sono le piante ad assorbire grandi quantità di anidride carbonica che si trova nell'atmosfera. Per questo motivo, scienziati e gruppi ambientalisti chiedono che vengano piantati sempre più alberi, per contrastare il cambiamento climatico e, quindi, rispettare l'accordo sul clima di Parigi.
Il professor Houlton indica che l' azoto è importante perché aumenta la capacità degli alberi di assorbire il biossido di carbonio . L'azoto che viene dalle rocce viene rilasciato da loro quando cadono, naturalmente o a causa di un terremoto. È anche possibile che, a contatto con l'acqua piovana, le rocce rilasciano azoto come conseguenza di una reazione chimica.
La quantità di azoto presente nelle rocce varia a seconda di dove si trovano. Quelli situati nelle Ande e nell'Himalaya hanno un contenuto di azoto più elevato.
Houlton sottolinea che, dopo questa scoperta, la geologia sarà in grado di dare un grande contributo nella lotta contro il cambiamento climatico . Sarà molto importante identificare i luoghi con la maggiore presenza di azoto e in questo senso il lavoro dei geologi sarà fondamentale.

TI RISPONDO E TI METTO SUL MIO BLOG, VERGOGNATI, NON SAI CHE VUOL DIRE ESSERE POVERI E DISPERATI, VERGOGNATI

Reddito di cittadinanza, perché un semplice ‘sussidio di sopravvivenza’ non risolve le cose

Reddito di cittadinanza, perché un semplice ‘sussidio di sopravvivenza’ non risolve le cose


 TI RISPONDO E TI METTO SUL MIO BLOG, VERGOGNATI, NON SAI CHE VUOL DIRE ESSERE POVERI E DISPERATI, VERGOGNATI

tu scrivi perchè non sai,cioè cosa vuol dire non avere manco un cent per mettere il piatto sulla tavola, li abbiamo votati in 11 milioni,siamo tutti dementi?Io li ho votati,io votavo sinistra, io ho 69 anni e il peggio di adesso in vita mia non l'ho mai visto,così siamo ridotti da una sinistra falsa e becera, l'inflazione reale che ha dimezzato di fatto pensioni e salari,pare che a te non interessi,la MERCE QUELLA CHE USI GIORNALMENTE PAGO DI CIBO E MEDICINE, GAS, LUCE E BENZINA CHE è RADDOPPIATA DI PREZZO E CON L'ISTAT CHE DICE  CHE NON è VERO, CHE DOVEVI FARE VOTARE I TUOI AGUZZINI,IO SPERO IN QUESTO GOVERNO,LO SPERO E VOGLIO CHE FUNZIONI,POI SE è DESTRA O SINISTRA MI NE FREGO ALLA GRANDE E QUANDO SCRI UN'ARTICOLO INFORMATI DELLA Realtà SONO STUFA DI VOI BENESTANTI CHE PARLATE DI NOI, DI ME S CHE SIAMO INDIGENTI,NON PERCHè LAZZARONI,,MA PERCHè LA SINISTRA E LA DESTRA CI HA CONCIATI COSì, VERGOGNATI

ieri i boatos, rimbalzati anche sul sito Dagospia, davano come possibile alternativa Paolo Savona, 81 anni.Basta vecchi al potere, basta ne abbiamo le palle piene, io metterei una legge, la farei,dopo 70 anni tutti in pensione,

ieri i boatos, rimbalzati anche sul sito Dagospia, davano come possibile alternativa Paolo Savona, 81 anni, economista con un lungo passato in Banca d’Italia, già ministro all’Industria con Carlo Azeglio Ciampi.

Basta vecchi al potere, basta ne abbiamo le palle piene, io metterei una legge, la farei,dopo 70 anni 
tutti in pensione, 

Io voglio un governo giovane e voglio il governo che noi vogliamo e non che Mattarella vuole, basta balli e balletti,vogliamo che i nostri rappresentati del m5s e di lega governino




E alla fine il nome per Palazzo Chigi potrebbe essere proprio lui, il candidato “congelato” lunedì scorso da un perplesso Matteo Salvini. Ovvero l’avvocato e docente universitario Giuseppe Conte, 54 anni, pugliese ma trapiantato a Roma, già ministro alla Pubblica amministrazione nella squadra di governo presentata da Luigi Di Maio prima delle Politiche. E le parole di ieri di Alessandro Di Battista su La 7 (“Il nome del premier non vi stupirà, non viene da Marte”) sembrano confermare che sarà lui “la figura terza”.
Indicata da quel Di Maio che a questo punto prenderà un superministero, quello che dovrebbe nascere dall’accorpamento del dicastero del Lavoro con lo Sviluppo economico. E che terrà in pancia anche le Telecomunicazioni, materia che interessa a quello che è rimasto fuori a inveire, a Silvio Berlusconi. Mentre Matteo Salvini è destinato all’Interno. Ed entrambi i leader dovrebbero essere anche vicepremier, per dare sostegno (e di fatto la rotta) al presidente terzo, Conte. Anche se ieri i boatos, rimbalzati anche sul sito Dagospia, davano come possibile alternativa Paolo Savona, 81 anni, economista con un lungo passato in Banca d’Italia, già ministro all’Industria con Carlo Azeglio Ciampi.
Ma a quanto emerso ieri sera Savona sarebbe in realtà il nome indicato dal Carroccio per il ministero dell’Economia. Scelta che però potrebbe lasciare perplesso il Quirinale. Perché Savona è un deciso oppositore della linea dell’austerità dell’Europa. E non solo. Ieri in ambienti politici ricordavano una intercettazione del 2005 in cui Savona, allora presidente della società di costruzioni Impregilo, parlava con l’economista Carlo Pelanda del Ponte di Messina, per la cui costruzione Impregilo era in corsa. E Pelanda gli riferiva: “La gara per il ponte sullo Stretto la vincerà Impregilo, me lo ha detto Marcello Dell’Utri”. Vecchia storia, senza alcuna rilevanza penale. Mentre tutti sciorinano aneddoti su Conte: docente di Diritto privato a Firenze, quindi diretta conoscenza di Alfonso Bonafede, dimaiano doc che a Firenze esercita la professione di avvocato. E che salvo sorprese sarà il Guardasigilli del governo giallo-verde. È stato lui il vero fautore dell’ascesa di Conte, presenza fissa ai convegni sulla giustizia del M5S.
Avvocato cassazionista, esperto in arbitrati, dal 2013 è membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa, l’organo di autogoverno del Tar e del Consiglio di Stato. Ed è lui che ha presieduto la commissione che a gennaio ha destituito l’ex consigliere di Stato Giuseppe Bellomo, accusato di aver imposto ad alcune borsiste della sua scuola minigonne e tacchi a spillo, oltre alla risoluzione del contratto se si fossero sposate. Ora invece potrebbe diventare premier al posto di Di Maio, che ci ha provato fino a poche ore fa. Ma la Lega ha fatto muro, fino all’ultimo. “Salvini non poteva reggerlo con i nostri” ripetono i leghisti. Mentre dal Movimento raccontano che a ostacolarlo sia stato anche il suo rifiuto di incontrare o anche solamente sentire al telefono Berlusconi. Un passaggio che la Lega gli ha chiesto più volte. Ma il capo del M5S ha sempre detto no. Però c’è sempre la possibilità che Mattarella respinga come troppo leggero il nome di Conte. O di un altro tecnico. E allora Di Maio, come leader del Movimento primo per consensi, tornerebbe in prima fila. Una speranza che il grillino ha conservato, forse. “Ma a quel punto potrebbe saltare il banco”, ammettono M5S. Mentre impazza il totonomi per la squadra di governo. la Lega che pare fare incetta di ministeri pesanti, per compensare il premier indicato dai 5Stelle. Nell’attesa le ultime indiscrezioni danno agli Affari europei su indicazione del Movimento il giurista Enzo Moavero Milanesi, classe 1954: già sottosegretario a Palazzo Chigi con Ciampi, ministro proprio agli Affari europei prima con Mario Monti e poi con Enrico Letta. Gradito al Quirinale. Mentre per gli Esteri rimane favorito Giampiero Massolo, già direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, anche lui sponsorizzato dal Colle. La Lega invece vuole l’ avvocato Giulia Bongiorno, già legale di Giulio Andreotti, per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, e prenderà l’Agricoltura con Nicola Molteni, vice capogruppo alla Camera. Giancarlo Giorgetti, numero due del Carroccio, sarà invece il sottosegretario “forte” alla presidenza del Consiglio. E sottosegretario a Palazzo Chigi, con delega ai Servizi segreti, sarà anche il senatore grillino Vito Crimi.
Poi però c’è un nodo, il ministero delle Infrastrutture. Sembrava destinato alla 5Stelle Laura Castelli, deputata e storica No Tav. Ma ieri, forse sfruttando le polemiche sullo stop all’opera, la Lega ha chiesto il dicastero. E il nome di Salvini è Giuseppe Bonomi, ex deputato e assessore a Milano, già presidente della società di gestione aeroportuale Sea. Mentre Castelli potrebbe prendere la Pubblica amministrazione. E c’è battaglia anche per l’Ambiente, con il Carroccio che pare destinato a prenderlo. E sarebbe una ferita, per il M5S che dell’ambiente aveva fatto un totem. Altro nodo è la Difesa, per cui sarebbe in prima fila il leghista Lorenzo Fontana. Ma il Colle potrebbe preferire un tecnico. Di certo nel governo ci sarà anche un fedelissimo di Di Maio come il deputato Vincenzo Spadafora, forse a un ministero ad hoc, quello alla Famiglia.

Perché #Fazio è terrorizzato dal #GovernoDelCambiamento? E la #Littizzetto? Potrà più essere pagata per le sue insulse battutine volgari e tristi sul sesso?

20/05/18

A Michele Emiliano il programma Lega-M5S piace molto Dice che l'avrebbe sottoscritto "dalla prima all'ultima clausola" e che è "compatibile con istanze di progresso"

A Michele Emiliano il programma Lega-M5S piace molto
Dice che l'avrebbe sottoscritto "dalla prima all'ultima clausola" e che è "compatibile con istanze di progresso"
Dice che l'avrebbe sottoscritto "dalla prima all'ultima clausola" e che è "compatibile con istanze di progresso"
ILPOST.IT

Governo, Conte favorito come premier

Governo, Conte favorito come premier: Economia e Difesa nodi aperti

A Di Maio andrebbe il "super ministero" congiunto di Lavoro e Sviluppo economico, mentre a Salvini spetterebbe il Viminale

E' Giuseppe Conte il nome favorito per Palazzo Chigi. Lo riferiscono fonti parlamentari, anche se non è arrivata alcuna conferma ufficiale da Lega o M5s. Nelle ultimissime ore il ballottaggio con Andrea Roventini, candidato assieme a Conte come ministro per il Movimento, vedrebbe tuttavia in vantaggio il membro del Consiglio di presidenza della Giustizia amministrativa. A Di Maio andrebbe il ministero del Lavoro, a Salvini il Viminale.Giuseppe Conte premier, Di Maio al Lavoro, Viminale per Salvini: ecco le ultime novità del totoministri

Su Conte, a dispetto di Roventini, ci sarebbe anche il placet della Lega. L'accordo, a cascata, è molto avanzato anche sulla squadra dei ministri.

Favoritissimo Giampaolo Massolo agli Esteri, mentre Luigi Di Maio dovrebbe guidare un super ministero che unisca i dicasteri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. "I ministri li nomina il Presidente della Repubblica", ha tuttavia ricordato il capo politico del M5s. Al leader della Lega, Matteo Salvini, andrebbe invece il ministero dell'Interno. Ancora aperti i nodi relativi all'Economia, al quale punta il Movimento, e alla Difesa, che interessa invece la Lega.

Di Maio: "Dalla prossima settimana governiamo" - "Questo fine settimana l'ho passato a sostenere sindaci in varie città, ma la cosa che cambia dalla prossima settimana è che il Movimento 5 Stelle andrà al governo del Paese", ha annunciato Di Maio. "Prima di spread e dei parametri di Bruxelles, vengono i cittadini italiani con i loro diritti essenziali. E se dovremo pretendere qualcosa in Europa non andremo col cappello in mano, ma chiederemo i margini per poter spendere come seconda forza manifatturiera in Europa e che da 20 miliardi e ne vede rientrare 10-12", ha aggiunto il capo politico 5 Stelle.

io chiedo come cittadina italiana al presidente Mattarella,di dare il via al governo m5s/lega, perchè lo abbiamo votato in 18 milioni noi italiani e non i tedeschi o i francesi

io chiedo come cittadina italiana al presidente  Mattarella, presidente della repubblica italiana e non tedesca o francese o altra di dare mandato per la formazione del governo m5s/lega, il perchè è semplice li abbiamo votati noi cittadini italiani,non francesi o tedeschi e siamo 6,5 milioni della lega e 11,5 milioni del m5s, sommando siamo 18 milioni di italiani, siamo una repubblica democratica , il presidente non è un re,ma semplicemente un uomo che controlla che la democrazia sia la nostra libertà, dunque poi mi chiedo noi non interferiamo nelle repubbliche , francese e tedesca, noi accettiamo le loro scelte, poi ricordo pure che la Francia a dirla tutta ha un debito superiore al nostro,il suo è di 2500 miliardi,il nostro 2300 miliardi e che la politica che la UE ci impone ci ha impoverito, il nostro debito in pochi anni è cresciuto di 300 miliardi e dunque curare un ammalato con la medicina sbagliata porta alla morte, la francia si faccia i cazzi sua che a vedere bene è abbastanza inguaiata, Macron  non è più popolare e ben voluto dai francesi e si guardi in casa sua che è nei guai.

Speriamo che nessuno metta veti su una scelta che rappresenta la volontà della maggioranza degli italiani”. Poche ore dopo è toccato a Luigi Di Maio, intervenuto a un comizio in sostegno del candidato sindaco M5s a Teramo: “Abbiamo chiesto che il ministero dello Sviluppo economico con dentro quello del Lavoro sia un super ministero per risolvere i problemi degli italiani e che vada al Movimento 5 stelle”. E ha chiuso: “Avevo promesso che saremmo andati al governo e la prossima settimana ci andiamo”.

Governo, accordo sul premier e Salvini-Di Maio ministri. M5s chiede super ministero Sviluppo economico-Lavoro

Governo, accordo sul premier e Salvini-Di Maio ministri. M5s chiede super ministero Sviluppo economico-Lavoro
Il leader del Carroccio ha dato la notizia intervenendo con il megafono al gazebo di Fiumicino. In mattinata si è incontrato per circa un'ora e mezza con Di Maio: "Abbiamo scelto una figura equilibrata che mette d'accordo noi e loro"