16/09/16
E' morto Carlo Azeglio Ciampi, devo dire la verita di quello che provo,non me ne frega una cippa
E' morto Carlo Azeglio Ciampi, devo dire la verità di quello che provo,non me ne frega una cippa,mi si dirà che sono senza cuore,invece appunto perchè ho cuore non me ne frega niente, spero solo che Napolitano e tutta la cariatide politica che abbiamo lo raggiunga.
Fai pure due conti,questi in tv, sui giornali a cantare le loro gesta, noi invece i mortali a vedere quanto ci costano, quanto ci sono costati in soldi e guai,l'euro così com'è lo vediamo tutti è una catastrofe,il sistema bancario è strozzinaggio, il paese è allo sfascio,posso ricordare lui e gli altri che ci hanno portato fino a quì con un loro egoismo totale e smisurato,si auto celebrano,si reclamizzano,si lodano,si amano fra di loro e sono sempre più distanti da noi,li viviamo malissimo,esultiamo quando muoiono,questa è la realtà,non quella che racconta la tv
E' morto Carlo Azeglio Ciampi
"Carlo Azeglio Ciampi (Livorno, 9 dicembre 1920) era un economista, banchiere e politico italiano, Presidente emerito della Repubblica Italiana, essendo stato il decimo presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006.
15/09/16
da rispedire in marocco subito
Che roba ...
Abuso d’ufficio, diffamazione, minacce, danni d’immagine. Sono solo…
"L'amministrazione Bianco ha distratto 42 milioni dell'AMT in liquidazione"
Che bravi , saranno mica del PD ?
"Distrazione di fondi pubblici, peculato, abuso d'ufficio, falso ideologico": sono solo alcune delle ipotesi di reato elencate dal consigliere Manlio Messina dopo aver mostrato in aula la copia del...
SUDPRESS.IT
non va più bene niente, l'italia è governata da una dittatura,adesso basta, riprendiamoci il paese
Dal presidio convocato dall'Usb sotto la Prefettura parte una manifestazione composta da alcune centinaia di persone: davanti alla…
ZIC.IT
"Sono venuto in Europa per scop..mi le donne". È questa la frase utilizzata da un clandestino algerino di fronte a un tribunale in Austria, dove si trova illegalmente e dove è stato arrestato lo scorso aprile per stupro.
L'imputato era già stato più volte condannato per diversi reati sia in Austria che in Francia, Paese dove si trovava precedentemente, senza che però fosse possibile rimpatriarlo a causa dell'assenza di un accordo in materia tra l'Alegria e l'Unione europea. Il suo ultimo processo per stupro - in passato era già stato sentito dalla giustizia per reati di questo tipo - è iniziato con il giudice che gli ha chiesto di dire il suo nome. Esso è infatti stato a lungo un mistero, dato che l'imputato avrebbe utilizzato diverse identità a seconda delle situazioni un cui si trovava.
L'imputato ha poi giurato su Allah di non aver mai visto la persona, una ragazza, che ha sporto denuncia per stupro e che ha riconosciuto in lui l'autore. La vittima ha riportato diverse ferite sul volto e si è detta in stato di shock, tanto che non ha voluto partecipare al processo ed è intervenuta solo via conference call.
Il clandestino non ha mai riconosciuto la sua colpevolezza, ha ammesso invece il motivo per cui ha deciso di stabilirsi in Europa. ""Sono venuto in Europa per scop..mi le donne". Cosa che gli era stato assicurato che in Europa fosse cosa facile. Infine ha invocato l'aiuto di Allah perché non lo facesse condannare.
la satira va sempre rispettata e poi fiorello è fiorello
«I suoi avversari dicono che lei si muove solo su ordine dei vertici del Movimento 5 Stelle. È vero?». «No. Non è vero. Io questa mattina di mia iniziativa mi sono lavata i denti, pettinata e ho deciso di respirare»: Virginia Raggi, nella nuova esilarante parodia di Gabriella Germani, fa il suo ingresso da protagonista all’Edicola Fiore, la rassegna stampa-varietà di Fiorello in onda su SkyUno e TV8.
Introdotta dallo showman e dal giornalista Stefano Meloccaro, la Germani-Raggi debutta in un finto collegamento telefonico: «Il Movimento 5 stelle cambierà Roma. Destra e sinistra - scandisce, con una lieve cantilena - sono uguali. I vecchi partiti hanno ucciso la madre di Bambi e fatto affondare il Titanic. Dico gli affluenti del Po?», aggiunge, come se fosse a scuola alle prese con i prof. «Ma non esageri, noi le abbiamo chiesto se è contenta di questo risultato...», incalzano Fiorello e Meloccaro. Imperturbabile, lei risponde: «Potenzieremo la raccolta differenziata: da una parte i rifiuti riciclabili, dall’altra gli esponenti del Pd. Dico una poesia?». E ancora, ripetendo a pappardella: «Po, Ticino, Adda, Oglio, Mincio. Ce n’erano altri ma se li sono rubati i vecchi partiti. Dico le tabelline?». A Edicola Fiore tutti ridono a crepapelle, anche i presenti dichiaratamente grillini.
Se Gabriella Germani aggiunge al suo ricco repertorio di personaggi imitati, dopo Giorgia Meloni, anche Virginia Raggi, Fiorello fa la parodia di un Matteo Renzi insoddisfatto per i risultati elettorali, soprattutto a Napoli, che si dice pronto a dimettersi (ma anche a ripensarci alla velocità della luce). E se Berlino torna al marco, l’Italia che moneta userà? «Il matteo!», esclama lo scatenato Renzi-Fiorello.
Un pensiero, durante il morning show di Sky, va anche ad Alfio Marchini, non ammesso al ballottaggio a Roma. «L’ho trovato sui giornali... È nei necrologi!», ride beffardo lo showman, prima di trasformarsi nel candidato sindaco, sostenuto anche da Fi, che (con voce che ricorda quella di Berlusconi) di sé dice: «Marchini non ballotta. Io so’ de Roma. Archiviate le elezioni, posso tornare a fare quello che facevo prima: er ricco!». Del resto, conclude Fiorello-Marchini: «Hanno perso un’occasione! Se fossi diventato sindaco io, avrei fatto la funivia, ma non come quella che vuole la Raggi... Avrei fatto una linea Cortina-Roma per favorire i ricchi». Infine, il congedo al pubblico da parte del mancato sindaco: «Ve saluto tutti, branco de poracci!».
HA FAVORITO LE BANCHE”: FINALMENTE INDAGATO MARIO MONTI, IL TRADITORE DEL POPOLO ITALIANO!
a magistratura ordinaria. Pignatone che arresta i mafiosi,ora faccia arrestare Monti:questo sarebbe coraggio vero! Far intervenire immediatamente il Tribunale dei Ministri di Roma !
Cantone fogla di fico per coprire le vergogne piddì
CANTONE A PROCESSO DI MAFIA CAPITALE. Chiamato come teste di Buzzi. Ma più che una difesa sembra un interrogatorio dell'avvocato di Buzzi CONTRO Cantone. Com'è che eri all'anac dal 27 marzo 2014, mafia capitale è scoppiata il 2 dicembre 2014 e tu non ti sei accorto di un cazzo in 8 mesi nonostante le tante denunce? Risposte STRANE di Cantone: "la nostra delibera finale arrivò nel periodo della gestione commissariale" (cioè a babbo morto). Sugli appalti alle COOP degli "svantaggiati" minimo 30% del personale dipendente: "di solito non viene accertato se questo requisito è effettivamente rispettato e mancano controlli sulle cooperative sociali" - (QUINDI A COSA SERVI TU CANTONE??) Sulla 29 giugno: "nessun controllo sulle cooperative di Salvatore Buzzi"; (abbravo!) " - "Abbiamo avviato indagine su Ama dal 2011" "Su Ama abbiamo avviato un'attività istruttoria che inizia nel 2011 e stiamo ancora svolgendo" (campa cavallo... c'è già arrivata la procura e l'ecomafia prima di te) - MORALE DELL'UTILITA' di ANAC e di Cantone: non si è accorto di expo e ha detto ANZI... che Milano è la "capitale morale" (stanno a decine al gabbio) Non si è accorto in 8 mesi di mafia capitale nonostante fosse un bubbone a cielo aperto. Non si è accorto di AMA nemmeno con un'indagine aperta ben 3 anni prima che arrivasse Cantone. A COSA SERVE CANTONE?? Ad andare in TV PER FARE POLITICA??
metto in chiaro non voto e non voterò mai la lega,però questa è verità,con leggi leggine per difendere le culture si sta facendo un bel servizio maschilista ,tutto a sfavore delle donne,svegliamoci,prima che sia tardi
metto in chiaro non voto e non voterò mai la lega,però questa è verità,con leggi leggine per difendere le culture si sta facendo un bel servizio maschilista ,tutto a sfavore delle donne,svegliamoci,prima che sia tardi
L'avvertimento della
leghista marocchina: "Vi spiego perché le vostre figlie avranno il velo"
«Allora ti vengo a prendere domani, arrivi con l' aereo delle velate».
Mi scusi, onorevole Sbai, ma chi sono le velate?
«Le italiane, mia sorella le chiama così. Quando vado a trovarla a Casablanca mi vede scendere dall' aereo che arriva da Roma circondata da marocchine immigrate. Sono tutte velate, vestite di nero, con gli occhi bassi».
E non è normale?
«Per niente. Sono arrivata in Italia a 19 anni, per amore, e prendo quell' aereo dagli anni '80. Era un tripudio di voci e colori. Sbarcavano sorrisi, donne felici, vestite di arancione, giallo, azzurro. Ora sembrano tutte vedove, solo che il marito è vivo e il lutto che portano è per la loro vita. La cosa terribile è che sono partite dal Marocco libere. Sono diventate schiave in Italia».
Mi spiega più nel dettaglio questo processo di schiavizzazione?
«L' islamico arriva in Italia per lavorare e ha tutte le difficoltà dell' immigrato: è solo, disorientato, debole. Ma noi non lo integriamo, non gli diamo i nostri valori, le regole, i costumi, ce ne disinteressiamo con la scusa di rispettarlo. Così l' unico riferimento che gli resta è la moschea fai da te. Lì predica un imam che risponde direttamente a Riad, quando non a Raqqa, e su cui lo Stato non esercita alcun controllo e l' immigrato impara l' islam estremista. Quando torna a casa lo impone alla famiglia. Quando poi in un palazzo la prima donna porta il velo, il gioco è fatto, gli altri mariti per dimostrare di essere loro a comandare in casa, lo impongono alle loro mogli. E, quando compiono 11 anni, alle figlie».
Il Qatar finanzia la costruzione di 33 nuove moschee in Italia...
«Non dovremmo consentirlo. Diventeranno vivai di terroristi. Il Marocco chiude le moschee integraliste, noi le apriamo. Siamo ignoranti, non capiamo che la seconda generazione farà più danni della prima. Nell' islam lo scontro tra padri e figli è più forte che in Italia ed è capovolto: nell' islam i giovani sono più rigidi e tradizionalisti dei padri. Io la chiamo la generazione dei convertiti, perché sono passati dall' essere musulmani a essere fanatici».
Com' è potuto accadere?
«La prima ondata migratoria, negli anni '80, era culturale o di lavoro qualificato; erano pochi, arrivavano da un islam pacificato, volevano integrarsi e avevano curiosità per il diverso, come l' avevo io. Poi è arrivata l' immigrazione rurale, su cui ha avuto presa l' islam estremista salafita predicato in molte moschee. Si è formata una comunità poco aperta al dialogo ma ancora rispettosa delle leggi. Ora tocca ai figli, che dovrebbero integrarsi in un' Italia in crisi, di valori ed economica. Non hanno lavoro né soldi ma vedono i soldi dei loro coetanei italiani, e non hanno neppure la propensione al sacrificio dei loro padri. Sono carne da macello per il jihad, migliaia di potenziali reclute del terrorismo islamico».
Come avviene il reclutamento?
«Con i soldi. L' Arabia, lo Yemen, il Qatar, l' Isis, fanno arrivare soldi alle moschee. I giovani vengono coccolati, pagati, viziati. Cadono nella rete e non possono più venirne fuori. Verrebbero uccisi se ci provassero».
Ma l' Italia cosa può farci?
«Deve smettere di dare soldi alle associazioni islamiche, perché vengono usati per fare proselitismo. E deve imporre il proprio modello, non lasciar fare. L' integrazione dev' essere obbligo non optional. Servono regole e divieti, perché gli estremisti vanno dove hanno più libertà. La nostra tolleranza ci condanna; gli islamici la interpretano come debolezza, si esaltano, ci giudicano molli e incapaci e attaccano. La conquista dell' Occidente è stata pianificata nella penisola araba negli anni '90. Punta a radicalizzare lo scontro e islamizzare l' Occidente infedele. È stata messa a bilancio una somma, sono state costruite moschee, formati imam, spediti in Europa soldi, armi e uomini per fare proselitismo».
Le aggressioni di Colonia rientrano in questo piano?
«Certo, alla voce terrorismo sessuale. È stata una rappresaglia. Dopo che la Merkel aveva annunciato una stretta sull' accoglienza e sulle norme anti-terrorismo è esplosa la rabbia integralista. Stuprare le donne del nemico è uno dei più classici atti di guerra».
Le donne occidentali hanno sottovalutato l' episodio?
«Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti. Immagini se quello di Colonia fosse stato un raid dell' estrema destra cosa avremmo sentito. Queste signore radical chic con la borsa Hermés che dicono che non bisogna strumentalizzare gli stupri di Colonia sono prigioniere dei loro stereotipi e non possono più tornare indietro. Identificano l' immigrato con il debole e non vedono altro. Ma così lo trattano da inferiore, sempre da immigrato e mai da uomo, si preoccupano solo di mettergli il panino in bocca. È un misto di buonismo perverso e ingenuità».
Cosa possono fare le donne italiane per le islamiche d' Italia?
«Farle uscire di casa, creare una rete amicale, degli incontri. E battersi contro il velo».
Dovremmo vietarlo in Italia?
«Il burqa, ma anche il velo. Difendere il velo non è rispetto per la cultura islamica ma complicità con chi sottomette le donne. Non conosco donne che portino il velo con orgoglio».
Ultimamente alcuni grandi stilisti occidentali hanno firmato collezioni con la donna velata...
«Sono contrarissima. Gli stilisti studino la moda marocchina, con capi bellissimi e rigorosamente senza velo. Avanti così, i padri italiani tra qualche anno si vedranno tornare a casa le figlie con il velo. Si comincerà per gioco, per imitare la compagna di classe, ma non si sa come finirà».
La Serracchiani in Iran ha esibito il velo, pubblicando un' allegra e orgogliosa fotogallery...
«Doveva rifiutarsi, per le straniere è obbligatorio solo in moschea. Ha voluto essere più realista del re. La Fallaci era diversa, non si mise il velo neppure davanti a Khomeini. Altre donne e altri tempi, l' Occidente è regredito. E la prova sono le velate. Oggi il Marocco importa estremismo dall' Italia. Da ragazza andavo in spiaggia in costume da bagno, ora non potrei. L' islam estremista, quello arabo-wahabita, attraverso l' Europa sta conquistando Paesi musulmani dove non aveva mai attecchito in centinaia d' anni».
Pensa che anche i media abbiano delle responsabilità?
«Enormi. I media hanno fame di islam integralista. Ormai in tv se non hai il velo non sei ritenuta attrezzata per parlare di islam, non ti chiamano come esperta di mondo arabo. Io sono un' eccezione, ma lo devo anche all' esperienza politica. E pensare che ero venuta in Italia per laurarmi in Lettere e studiare Petrarca e Leopardi».
E poi cos' è successo?
«Alla Sapienza mi hanno detto che di studiosi di Leopardi ne avevano tanti e che serviva qualcuno che si specializzasse in diritto islamico, per confrontarsi con il mondo arabo. Ho avuto un osservatorio privilegiato per studiare il fallimento dell' integrazione e della società multiculturale».
I moderati islamici chiedono un' intesa con lo Stato che regolamenti e dia diritti alla religione musulmana in Italia. Cosa ne pensa?
«Assolutamente no, la comunità islamica non ha nessun referente autorizzato a trattare. Sono tutte associazioni rappresentative solo di loro stesse. Sarebbe il caos, esattamente come nel mondo arabo di oggi».
C' è chi dice che l' islam è una religione che si nutre di violenza...
«Sono già destinataria di tante fatwe, non vorrei arricchire la collezione. C' è perfino una vignetta in cui vengo minacciata di morte».
Rischiamo un' altra fatwa, via...
«Posso dirle che alcune sure inneggiano alla guerra e alla sottomissione delle donne. Ma non è il punto decisivo, analoghi passaggi ci sono nella Bibbia. Il problema è che oggi in Europa l' islam moderato non esiste più, non parla, non scrive, neppure interessa».
Lei è cattolica o musulmana?
«Io sono laica. Ma posso dirle che in Italia non c' è libertà religiosa. Penso a Rachida, uccisa dal marito a Brescello perché si è convertita. In Italia i musulmani convertiti al cristianesimo non possono nemmeno indossare un crocifisso, pena la morte».
Cosa pensa del Papa, molto aperto al dialogo con l' islam?
«Che non si discute, è il Papa. Io sono arrivata con Wojtyla, grande politico e anticomunista. Di Ratzinger ho amato l' autenticità. Bergoglio non capisco dove vuole andare a parare. Dovrebbe occuparsi di più della mancanza di libertà religiosa dei cristiani nel mondo, e perfino in Italia».
Come mai è una così fervente anticomunista?
«Sono nata musulmana. La sinistra coccola gli islamici ma forse ignora che l' islam odia il comunismo almeno quanto il cristianesimo. Comunque sì, sono di destra, ho bisogno di regole, ordine. Mio padre invece era socialista, un medico, un musulmano illuminato, che ha mandato me e i miei sette fratelli alla scuola francese. E anche mia madre lo era».
I partiti di centrodestra li ha girati un po' tutti...
«Non li ho girati tutti, sono entrata nel Pdl da An. Ora a destra c' è solo la Lega, e quindi sono emigrata. Sono convinta che Salvini abbia le doti per diventare premier».
Non è troppo estremista?
«Al contrario, il suo difetto è che è un buono. E poi basta accusarlo di populismo e razzismo. Interpreta l' insofferenza mia e di molti verso il disordine. Gli italiani sono disperati, i giovani vanno via. Tra trent' anni rischiamo di essere completamente islamizzati».
Berlusconi le manca?
«Lui esiste ancora, ma solo lui. Se vuole far sopravvivere Forza Italia deve cambiare del tutto la classe dirigente. Mi manca molto in politica estera. Aveva capito gli arabi, teneva in pugno la Libia. Tra i motivi principali del complotto internazionale che l' ha destituito c' era la volontà di Usa e mezza Europa di sostituirlo nei rapporti privilegiati con molti Paesi arabi».
Complotto internazionale?
«Partiti e politici islamici sono profondamente antidemocratici, divisi e incapaci di gestire il potere. I dittatori erano funzionali alla stabilità del Medio Oriente e avevano rapporti consolidati con l' Europa. L' Arabia per ragioni economiche e religiose e gli Usa per ragioni economiche e politiche hanno voluto cambiare lo scenario puntando sui partiti religiosi e sono nate le primavere arabe. L' Europa non ha capito e ci è cascata, uscendone con le ossa rotte, ma anche Usa e Arabia hanno sbagliato i calcoli».
Perché?
«Per l' incapacità dei partiti islamici di governare, basta vedere quello che è successo in Egitto. È il Paese culturalmente più attrezzato e non a caso sono scesi in piazza in 30 milioni contro i Fratelli Musulmani».
E cosa pensa dell' Isis? Ha appena vinto il premio Nabokov con «Isis, il palcoscenico dell' orrore», il suo libro sullo Stato Islamico...
«È il risultato del fallimento delle primavere arabe. Agli estremisti sunniti è stata data una terra, tra Iraq e Siria, per portare la guerra in aree sciite, fino alle porte dell' Iran. L' Isis è un problema interno all' islam. Ora si troverà un accordo per spartirsi la Siria e lasciare una via di fuga ad Assad».
Di Putin possiamo fidarci?
«Conosce l' islam meglio di tutti, per averlo sconfitto in casa. Se vogliamo battere l' Isis militarmente dobbiamo farlo attraverso di lui. Gli Stati Uniti, abbiamo visto in Iraq e Afghanistan, non ne sono capaci. L' Europa non ne ha le forze e l' Italia non è nulla».
Pietro Senaldi
“Allora ti vengo a prendere domani, arrivi con l’ aereo del
le velate”.
L'avvertimento della
leghista marocchina: "Vi spiego perché le vostre figlie avranno il velo"
«Allora ti vengo a prendere domani, arrivi con l' aereo delle velate».
Mi scusi, onorevole Sbai, ma chi sono le velate?
«Le italiane, mia sorella le chiama così. Quando vado a trovarla a Casablanca mi vede scendere dall' aereo che arriva da Roma circondata da marocchine immigrate. Sono tutte velate, vestite di nero, con gli occhi bassi».
E non è normale?
«Per niente. Sono arrivata in Italia a 19 anni, per amore, e prendo quell' aereo dagli anni '80. Era un tripudio di voci e colori. Sbarcavano sorrisi, donne felici, vestite di arancione, giallo, azzurro. Ora sembrano tutte vedove, solo che il marito è vivo e il lutto che portano è per la loro vita. La cosa terribile è che sono partite dal Marocco libere. Sono diventate schiave in Italia».
Mi spiega più nel dettaglio questo processo di schiavizzazione?
«L' islamico arriva in Italia per lavorare e ha tutte le difficoltà dell' immigrato: è solo, disorientato, debole. Ma noi non lo integriamo, non gli diamo i nostri valori, le regole, i costumi, ce ne disinteressiamo con la scusa di rispettarlo. Così l' unico riferimento che gli resta è la moschea fai da te. Lì predica un imam che risponde direttamente a Riad, quando non a Raqqa, e su cui lo Stato non esercita alcun controllo e l' immigrato impara l' islam estremista. Quando torna a casa lo impone alla famiglia. Quando poi in un palazzo la prima donna porta il velo, il gioco è fatto, gli altri mariti per dimostrare di essere loro a comandare in casa, lo impongono alle loro mogli. E, quando compiono 11 anni, alle figlie».
Il Qatar finanzia la costruzione di 33 nuove moschee in Italia...
«Non dovremmo consentirlo. Diventeranno vivai di terroristi. Il Marocco chiude le moschee integraliste, noi le apriamo. Siamo ignoranti, non capiamo che la seconda generazione farà più danni della prima. Nell' islam lo scontro tra padri e figli è più forte che in Italia ed è capovolto: nell' islam i giovani sono più rigidi e tradizionalisti dei padri. Io la chiamo la generazione dei convertiti, perché sono passati dall' essere musulmani a essere fanatici».
Com' è potuto accadere?
«La prima ondata migratoria, negli anni '80, era culturale o di lavoro qualificato; erano pochi, arrivavano da un islam pacificato, volevano integrarsi e avevano curiosità per il diverso, come l' avevo io. Poi è arrivata l' immigrazione rurale, su cui ha avuto presa l' islam estremista salafita predicato in molte moschee. Si è formata una comunità poco aperta al dialogo ma ancora rispettosa delle leggi. Ora tocca ai figli, che dovrebbero integrarsi in un' Italia in crisi, di valori ed economica. Non hanno lavoro né soldi ma vedono i soldi dei loro coetanei italiani, e non hanno neppure la propensione al sacrificio dei loro padri. Sono carne da macello per il jihad, migliaia di potenziali reclute del terrorismo islamico».
Come avviene il reclutamento?
«Con i soldi. L' Arabia, lo Yemen, il Qatar, l' Isis, fanno arrivare soldi alle moschee. I giovani vengono coccolati, pagati, viziati. Cadono nella rete e non possono più venirne fuori. Verrebbero uccisi se ci provassero».
Ma l' Italia cosa può farci?
«Deve smettere di dare soldi alle associazioni islamiche, perché vengono usati per fare proselitismo. E deve imporre il proprio modello, non lasciar fare. L' integrazione dev' essere obbligo non optional. Servono regole e divieti, perché gli estremisti vanno dove hanno più libertà. La nostra tolleranza ci condanna; gli islamici la interpretano come debolezza, si esaltano, ci giudicano molli e incapaci e attaccano. La conquista dell' Occidente è stata pianificata nella penisola araba negli anni '90. Punta a radicalizzare lo scontro e islamizzare l' Occidente infedele. È stata messa a bilancio una somma, sono state costruite moschee, formati imam, spediti in Europa soldi, armi e uomini per fare proselitismo».
Le aggressioni di Colonia rientrano in questo piano?
«Certo, alla voce terrorismo sessuale. È stata una rappresaglia. Dopo che la Merkel aveva annunciato una stretta sull' accoglienza e sulle norme anti-terrorismo è esplosa la rabbia integralista. Stuprare le donne del nemico è uno dei più classici atti di guerra».
Le donne occidentali hanno sottovalutato l' episodio?
«Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti. Immagini se quello di Colonia fosse stato un raid dell' estrema destra cosa avremmo sentito. Queste signore radical chic con la borsa Hermés che dicono che non bisogna strumentalizzare gli stupri di Colonia sono prigioniere dei loro stereotipi e non possono più tornare indietro. Identificano l' immigrato con il debole e non vedono altro. Ma così lo trattano da inferiore, sempre da immigrato e mai da uomo, si preoccupano solo di mettergli il panino in bocca. È un misto di buonismo perverso e ingenuità».
Cosa possono fare le donne italiane per le islamiche d' Italia?
«Farle uscire di casa, creare una rete amicale, degli incontri. E battersi contro il velo».
Dovremmo vietarlo in Italia?
«Il burqa, ma anche il velo. Difendere il velo non è rispetto per la cultura islamica ma complicità con chi sottomette le donne. Non conosco donne che portino il velo con orgoglio».
Ultimamente alcuni grandi stilisti occidentali hanno firmato collezioni con la donna velata...
«Sono contrarissima. Gli stilisti studino la moda marocchina, con capi bellissimi e rigorosamente senza velo. Avanti così, i padri italiani tra qualche anno si vedranno tornare a casa le figlie con il velo. Si comincerà per gioco, per imitare la compagna di classe, ma non si sa come finirà».
La Serracchiani in Iran ha esibito il velo, pubblicando un' allegra e orgogliosa fotogallery...
«Doveva rifiutarsi, per le straniere è obbligatorio solo in moschea. Ha voluto essere più realista del re. La Fallaci era diversa, non si mise il velo neppure davanti a Khomeini. Altre donne e altri tempi, l' Occidente è regredito. E la prova sono le velate. Oggi il Marocco importa estremismo dall' Italia. Da ragazza andavo in spiaggia in costume da bagno, ora non potrei. L' islam estremista, quello arabo-wahabita, attraverso l' Europa sta conquistando Paesi musulmani dove non aveva mai attecchito in centinaia d' anni».
Pensa che anche i media abbiano delle responsabilità?
«Enormi. I media hanno fame di islam integralista. Ormai in tv se non hai il velo non sei ritenuta attrezzata per parlare di islam, non ti chiamano come esperta di mondo arabo. Io sono un' eccezione, ma lo devo anche all' esperienza politica. E pensare che ero venuta in Italia per laurarmi in Lettere e studiare Petrarca e Leopardi».
E poi cos' è successo?
«Alla Sapienza mi hanno detto che di studiosi di Leopardi ne avevano tanti e che serviva qualcuno che si specializzasse in diritto islamico, per confrontarsi con il mondo arabo. Ho avuto un osservatorio privilegiato per studiare il fallimento dell' integrazione e della società multiculturale».
I moderati islamici chiedono un' intesa con lo Stato che regolamenti e dia diritti alla religione musulmana in Italia. Cosa ne pensa?
«Assolutamente no, la comunità islamica non ha nessun referente autorizzato a trattare. Sono tutte associazioni rappresentative solo di loro stesse. Sarebbe il caos, esattamente come nel mondo arabo di oggi».
C' è chi dice che l' islam è una religione che si nutre di violenza...
«Sono già destinataria di tante fatwe, non vorrei arricchire la collezione. C' è perfino una vignetta in cui vengo minacciata di morte».
Rischiamo un' altra fatwa, via...
«Posso dirle che alcune sure inneggiano alla guerra e alla sottomissione delle donne. Ma non è il punto decisivo, analoghi passaggi ci sono nella Bibbia. Il problema è che oggi in Europa l' islam moderato non esiste più, non parla, non scrive, neppure interessa».
Lei è cattolica o musulmana?
«Io sono laica. Ma posso dirle che in Italia non c' è libertà religiosa. Penso a Rachida, uccisa dal marito a Brescello perché si è convertita. In Italia i musulmani convertiti al cristianesimo non possono nemmeno indossare un crocifisso, pena la morte».
Cosa pensa del Papa, molto aperto al dialogo con l' islam?
«Che non si discute, è il Papa. Io sono arrivata con Wojtyla, grande politico e anticomunista. Di Ratzinger ho amato l' autenticità. Bergoglio non capisco dove vuole andare a parare. Dovrebbe occuparsi di più della mancanza di libertà religiosa dei cristiani nel mondo, e perfino in Italia».
Come mai è una così fervente anticomunista?
«Sono nata musulmana. La sinistra coccola gli islamici ma forse ignora che l' islam odia il comunismo almeno quanto il cristianesimo. Comunque sì, sono di destra, ho bisogno di regole, ordine. Mio padre invece era socialista, un medico, un musulmano illuminato, che ha mandato me e i miei sette fratelli alla scuola francese. E anche mia madre lo era».
I partiti di centrodestra li ha girati un po' tutti...
«Non li ho girati tutti, sono entrata nel Pdl da An. Ora a destra c' è solo la Lega, e quindi sono emigrata. Sono convinta che Salvini abbia le doti per diventare premier».
Non è troppo estremista?
«Al contrario, il suo difetto è che è un buono. E poi basta accusarlo di populismo e razzismo. Interpreta l' insofferenza mia e di molti verso il disordine. Gli italiani sono disperati, i giovani vanno via. Tra trent' anni rischiamo di essere completamente islamizzati».
Berlusconi le manca?
«Lui esiste ancora, ma solo lui. Se vuole far sopravvivere Forza Italia deve cambiare del tutto la classe dirigente. Mi manca molto in politica estera. Aveva capito gli arabi, teneva in pugno la Libia. Tra i motivi principali del complotto internazionale che l' ha destituito c' era la volontà di Usa e mezza Europa di sostituirlo nei rapporti privilegiati con molti Paesi arabi».
Complotto internazionale?
«Partiti e politici islamici sono profondamente antidemocratici, divisi e incapaci di gestire il potere. I dittatori erano funzionali alla stabilità del Medio Oriente e avevano rapporti consolidati con l' Europa. L' Arabia per ragioni economiche e religiose e gli Usa per ragioni economiche e politiche hanno voluto cambiare lo scenario puntando sui partiti religiosi e sono nate le primavere arabe. L' Europa non ha capito e ci è cascata, uscendone con le ossa rotte, ma anche Usa e Arabia hanno sbagliato i calcoli».
Perché?
«Per l' incapacità dei partiti islamici di governare, basta vedere quello che è successo in Egitto. È il Paese culturalmente più attrezzato e non a caso sono scesi in piazza in 30 milioni contro i Fratelli Musulmani».
E cosa pensa dell' Isis? Ha appena vinto il premio Nabokov con «Isis, il palcoscenico dell' orrore», il suo libro sullo Stato Islamico...
«È il risultato del fallimento delle primavere arabe. Agli estremisti sunniti è stata data una terra, tra Iraq e Siria, per portare la guerra in aree sciite, fino alle porte dell' Iran. L' Isis è un problema interno all' islam. Ora si troverà un accordo per spartirsi la Siria e lasciare una via di fuga ad Assad».
Di Putin possiamo fidarci?
«Conosce l' islam meglio di tutti, per averlo sconfitto in casa. Se vogliamo battere l' Isis militarmente dobbiamo farlo attraverso di lui. Gli Stati Uniti, abbiamo visto in Iraq e Afghanistan, non ne sono capaci. L' Europa non ne ha le forze e l' Italia non è nulla».
Pietro Senaldi
“Allora ti vengo a prendere domani, arrivi con l’ aereo del
le velate”.
"Allora ti vengo a prendere domani, arrivi con l' aereo delle velate". Mi scusi, onorevole Sbai, ma chi sono le velate? «Le italiane, mia sorella le chiama
RISCATTONAZIONALE.IT
25.000 euro per una casa,mica male, in Italia naturalmente non c'è
La Fiction Factory e la casa di cartone
È sufficiente che in casa girino due o tre scatoloni vuoti che i bambini iniziano subito a costruire fortini in salotto, con tanto di finestre e scaffali. Ma un edificio di cartone è veramente un’idea così ingenua e del tutto fantasiosa? Non la pensano così gli ingegneri della società olandeseFiction Factory, che hanno realizzato la Wikkelhouse, una vera e propria casa fatta di cartone, componibile a blocchi e altamente personalizzabile, progettata per durare tra i 50 e i 100 anni.
Wikkelhouse
Altro che una casa giocattolo, dunque, ma una vera e propria abitazione sostenibile e duratura: non sono poi molti, infatti, gli edifici di mattoni e cemento che oltrepassano oggigiorno la soglia dei cent’anni. La resistenza della Wikkelhouse, strano a dirlo, è garantita proprio dal cartone con il quale viene realizzata: 24 strati per l’esattezza, tutti di cartone di alta qualità. Questo rivestimento viene avvolto attorno ad un telaio ‘a forma di casa’, per poi essere fissato con una supercolla eco-fiendly e rivestito successivamente con una pellicola resistente alla pioggia e con dei listelli di legno. Ogni casa è composta da diversi moduli: l’entrata, il bagno, la cucina, il soggiorno, così da offrire soluzioni minime, come per una casetta in giardino, fino a veri e propri appartamenti del tutto assimilabili alle più normali abitazioni attuali. Ogni ‘blocco’ è lungo 1,2 metri: con 3 blocchi, dunque, si avrà un capanno, con 10 blocchi, invece, un appartamento vivibile e spazioso.
Caratteristiche salienti della Wikkelhouse
La Wikkelhouse, come assicurano alla Fiction Factory, è 3 volte più sostenibile dei normali edifici residenziali. Grazie alla sua estrema leggerezza, non abbisogna di fondamenta: questo significa che può essere montata sulla spiaggia, in mezzo ai boschi, nel prato dietro casa o persino all’interno di un magazzino. Una volta scelti tutti i moduli che andranno a comporre una Wikkelhouse, questa può essere montata in un solo giorno. Altre caratteristiche salienti della Wikkelhouse sono l’ottimo isolamento termico delle pareti e la completa riciclabilità dei materiali.
Quanto costa la Wikkelhouse?
La cellula minima della Wikkelhouse, composta da 3 segmenti, costa 25.000: il prezzo sale insieme ai moduli e agli optional che si decidono di installare. Purtroppo, ad oggi, la Wikkelhouse non è ancora disponibile in Italia. Oltre che in Olanda, però, le consegne e i montaggi vengono effettuati in Belgio, Lussemburgo, Germania, Francia, Regno Unito e Danimarca.
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con la scusa del Cyberbullismo mettono il bavaglio al web,Il minore poi non lo tuteli con la censura,ma con l'educazione, se usi la censura è peggio
con la scusa del Cyberbullismo mettono il bavaglio al web, per tutelare i minori e sono d'accordo per i minori,però da questo ad oscurare una pagina web,un blog, ecc è una barbarie,è dittatura, con la scusa del minore è censura, dove vogliamo arrivare, a che società.
Il minore poi non lo tuteli con la censura,ma con l'educazione, se usi la censura è peggio,siamo tutti stati adolescenti,lo sappiamo,la cosa proibita stuzzica curiosità, e pure l'attuare cose che poi portano anche a perversioni,l'unica è educazione sessuale e civile nelle scuole con corsi obbligatori per i genitori,ossia la vita della gioventù che è persa,abbandonata a se stessa, è reale, ed è pericolosa, questi diventano adulti e poi?
Scaricare i problemi degli adulti al web,alla censura è assurdo,è vero che c'è stato accanimento per la donna che s'è suicidata,ma non penso sia cosa del web, è cosa della gente che se sei diverso ti indica, ti criminalizza, ti ridicolizza e se si tratta di sesso diventa ossessiva, cosa ha il sesso di tanto sporco e cattivo?.Nulla se non fai sesso non nasce nessuno,se non ami non hai sentimenti, è l'uomo che ignorante fa del sesso un'arma e più l'uomo è povero di intelligenza e più usa il sesso come arma, mettiamo che un uomo abbia nelle sue espressioni sessuali carenze invece di fare in modo di compensare, insomma di essere felice, se la prende con l'altro,proibisce, criminalizza e il giovane che è in crescita assorbe tutta questa merda che poi è dell'adulto.
Dunque la censura non fa bene a nessuno,una sana educazione si, che sia educazione in senso lato,ossia al mondo ci siamo tutti e tutti dobbiamo trarne benefici, siamo tutti persone, siamo etereo,siamo gay,siamo ambo,siamo noi, l'unica non è proibire è capire ,educare e rispettare l'altro
Sul blog di Beppe Grillo era apparso anche un post dell’avvocato Fulvio Sarzana, “una vera e propria norma ammazza-web che riguarda anche e soprattutto ogni maggiorenne che si affaccia alla rete internet”. La legge prevede quindi tutti potranno rivolgere istanza al gestore del sito Internet e al Garante della privacy, per ottenere l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei dati personali. “Da Facebook a Whatsapp ai blog tutto viene inserito – sostiene Sarzana – nella furia iconoclasta del legislatore pronto a punire le attività peccaminose dei maggiorenni sul web. Con buona pace del cyberbullismo sui minori che è divenuto un elemento del tutto residuale della norma. Un bavaglio in piena regola”.
Cyberbullismo, legge arriva in Aula. Testo cambiato nel passaggio tra Senato e Camera. M5s: “È contro libero pensiero”
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/09/14/cyberbullismo-legge-arriva-in-aula-testo-cambiato-nel-passaggio-tra-senato-e-camera-m5s-e-contro-libero-pensiero/3033845/
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TORINO.REPUBBLICA.IT
che schifo!
COSA DOVREBBE FARE IL VERO GIORNALISMO OGGI ?
Questo è vero giornalismo d'inchiesta.....Ricordiamoci di Ilaria Alpi e Michel Rovatin 1994...vittime di stato per aver scoperto i traffici illeciti Italia Somalia il Sisde o qualcosa del genere, che svolgeva operazioni di intelligence insieme all’ex ministro delle finanze somalo, trafficava in armi”.
Il capo dei miliziani disse anche di aver saputo del tentativo di Ilaria Alpi di apprendere notizie sulla nave sequestrata la nave Faraax Omar (una nave regalata dalla Cooperazione italiana alla Somalia di cui si stava interessando Ilaria).e che i due giornalisti erano stati uccisi perché non si sapesse la realtà”: il traffico di armi portate in Somalia da un gruppo italiano. ...questo è giornalismo d'inchiesta è questo il mestiere che dovrebbero fare i giornalisti all'estero in Europa MA SOPRATUTTO IN ITALIA E DI FILONI NE AVREBBERO TANTI DA SPULCIARE e non i GOSSIPPARI ....... di notizie che alla gente comune non frega niente....PRENDETE ESEMPIO DAL FATTO QUOTIDIANO... E' opportuno che la legge si occupi di questa malformazione congenita del giornalismo italiano che, grazie ai suoi favolosi pennivendoli, ha trasformato l'informazione in Gossip ....
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