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11/01/18

la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”solo per il sospetto un Berlusconi dovrebbe stare da parte in politica,ossia interdetto a vita

la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”solo per il sospetto un Berlusconi dovrebbe stare da parte in politica,ossia interdetto a vita e un Napolitano gli si deve togliere l'emerito e bandire la sua figura da ogni qualsiasi cosa politica,intendo manifestazioni, chiamate del presidente della repubblica per consigli e bandito dal parlamento,cioè interdetto pure lui, ma siccome poi abbiamo come presidente Mattarella scelto fra i papabili , c'è anche gente fuori da ogni sospetto di mafia in Italia, ma hanno scelto lui che ha sul curriculum un fratello ammazzato dalla mafia e ancora oggi non si sa perchè, quello che si sa è che lui il fratello conviveva con la mafia come il padre di Mattarella e la diccì di allora e il piddì di oggi, edunque che fiducia io posso avere nelle istituzioni fino a quando loschi figuri stanno ai vertici del paese?

Processo Trattativa, la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”

Processo Trattativa, la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”
Secondo la procura di Palermo il boss dei boss, morto lo scorso novembre, non era consapevole di essere intercettato. Il magistrato recita alcune delle frasi intercettate: "Ma noi altri abbiamo bisogno di Giovanni Brusca per cercare Dell’Utri? Questo Dell’Utri è una persona seria...". E ancora: "...Berlusconi in qualche modo mi cercava... si era messo a cercarmi... mi ha mandato a questo... Gli abbiamo fatto cadere le antenne"

10/01/18

Da un sondaggio online apprendo che la #Raggi sarebbe il miglior sindaco d'Italia! Ma allora perchè non lo dicono i tg. Forse dopo il #4marzo le tv saranno libere di dire la verità? Hanno paura nessuno voterà più #pd ?


Da un sondaggio online apprendo che la sarebbe il miglior sindaco d'Italia! Ma allora perchè non lo dicono i tg. Forse dopo il le tv saranno libere di dire la verità? Hanno paura nessuno voterà più ?

Il #boom dell'occupazione. Stranamente il Tg3 ieri non lo spiegava in questo modo.

Questa donna 4 anni fa fece espellere 26 deputati M5s per proteste (giuste) dopo aver fatto approvare il vergognoso decreto Bankitalia applicando anche la "ghigliottina" al fine di impedire le discussioni in Aula.. Certe cose non si possono dimenticare. #Boldrini vergognati!



Questa donna 4 anni fa fece espellere 26 deputati M5s per proteste (giuste) dopo aver fatto approvare il vergognoso decreto Bankitalia applicando anche la "ghigliottina" al fine di impedire le discussioni in Aula.. Certe cose non si possono dimenticare. vergognati!

mi raccomando votateli poi lamentatevi,Arrestato con 2 tonnellate di droga? Adesso diventa consigliere comunale per Forza Italia

https://www.fattidalweb.com/2018/01/07/arrestato-con-2-tonnellate-di-droga-adesso-diventa-consigliere-comunale-per-forza-italia/

RECANATI – Da ieri sera il geometra Andrea Reccia, arrestato qualche settimana fa nell’ambito dell’operazione della Finanza che ha portato al sequestro di 2.3 tonnellate di droga, è un consigliere comunale di Recanati in rappresentanza di Forza Italia che lo aveva avuto come capolista.*

Occorre dire che il voto del Consiglio è stato unanime: maggioranza ed opposizione concordi nel votare la surroga ed aprire le porte del consiglio al geometra Andrea Reccia. Una pagina inedita nella secolare vita amministrativa di Recanati che pure ha conosciuto pagine di ben altro spessore. Il Consiglio ieri sera era convocato per le 21.30 e non si è sgarrato di un minuto: tutti presenti e immediata trattazione del primo punto all’ordine del giorno.

più che sinistra sono soggetti sinistri,dediti al maligno,ma che ti voto io a questi?


E' Vittorio Sgarbi a lanciare la bomba, ironica ma reale, nei confronti della nuova formazione dell'estrema sinistra LeU: "Fingono di stare con i poveri, ma sono…
ILPOPULISTA.IT

che schifo...Missione compiuta: Casini ha già insabbiato il furto di Banca Etruria! Cosa si è inventato per parare il c… alla Boschi ed al suo paparino ladrone



Missione compiuta: Casini ha già insabbiato il furto di Banca Etruria! Cosa si è inventato per parare il c… alla Boschi ed al suo paparino ladrone

http://www.mag24.es/2017/10/12/missione-compiuta-casini-ha-gia-insabbiato-il-furto-di-banca-etruria-cosa-si-e-inventato-per-parare-il-c-alla-boschi-ed-al-suo-paparino-ladrone/


La relazione del senatore che presiede l’organismo: “Ragionevole partire da audizioni sugli interventi più vicini”. Cioè quelli su Pop Vicenza e Veneto Banca. Slittano quelle sulle quattro banche messe in risoluzione dal governo Renzi. Doveva essere sentito l’ex ad Unicredit Ghizzoni, che avrebbe potuto confermare se la Boschi gli chiese di salvare l’istituto aretino. Bonifazi: “Querelo Vittime del Salvabanche”
 Meglio partire dal fondo. E lasciare in coda le crisi più recenti, tra cui quella di banca Etruria. A sostenerlo è il presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini. Nella relazione presentata giovedì, il senatore centrista spiega che le indagini dovranno seguire “il criterio dell’attualità” in base al quale “appare ragionevole partire dalle audizioni sugli interventi più vicini che i governi pro-tempore hanno posto in essere, per poi risalire a ritroso a quelli più lontani”. Tradotto: si partirà dalla crisi di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, messe in liquidazione dal governo Gentiloni e vendute a Intesa Sanpaolo al prezzo simbolico di un euro.
La vicenda delle quattro banche messe in risoluzione dal governo di Matteo Renzi con il decreto del novembre 2015, tra cui quella di cui è stato vicepresidente il padre del sottosegretario Maria Elena Boschi, può attendere. Come l’audizione dell’ex ad Unicredit Federico Ghizzoni, l’unico che avrebbe potuto confermare se davvero l’allora ministro per le Riforme Boschi gli chiese di salvare l’Etruria come Ferruccio de Bortoli ha scritto nel suo ultimo libro. Nel frattempo la legislatura va verso la naturale conclusione, che impedirà all’organismo di produrre qualunque risultato. Non ci sarà tempo nemmeno per la relazione sull’attività svolta nei primi sei mesi.

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen io l'ho sempre detto da decenni, la censura è ovunque e pure Obama ,l'icona della sinistra mondiale è eguale ,diciamo a busc, che vuol dire la nostra sinistra è malata s

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: “Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio”

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: “Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio”
Il sito di giornalismo investigativo 'The Intercept' riporta la testimonianza del cronista, che racconta le intimidazioni arrivate anche dai presidenti Usa. Vietato, ad esempio, parlare delle prigioni segrete della Cia e dubitare delle armi di distruzione di massa in Iraqhttps://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/10/new-york-times-le-censure-subite-dal-premio-pulitzer-james-risen-bush-nemico-dei-reporter-obama-peggio/4082331/#cComments

Decreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”Renzi e De Benedetti in un paese normale, cioè che sia democratico starebbero ambo in galera,invece stanno facendo campagna elettorale

Renzi e De Benedetti in un paese normale, cioè che sia democratico starebbero ambo in galera,invece stanno facendo campagna  elettorale e poi ci lamentiamo ,ma siamo noi dei deficienti,noi che abbiamo permesso alla merda di governarci, che devo dire, io se non pago una bolletta mi seguono per anni e poi la pago per 10 volte tanto e per mantenere una fogna a cielo aperto, che non pagherà mai, perchè si para dietro la politica ossia noi, vi chiedo prima di mettere la scheda dell'urna di riflettere, se siamo conciati così lo dobbiamo alla politica, fatta di delinquenti,ladroni e criminali, io li vivo così oramai,non li reggo più, e ricordiamoci che per 70 anni loro ci hanno governato,si sono alternati,hanno fatto finta di litigare e poi si sono spartiti il bottino,che sono i nostri soldi

Decreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”

L’operazione - Nelle carte secretate della procura di Roma la telefonata dell’allora editore di “Repubblica” con il suo broker. Un affare da 600 mila euro. L’Ingegnere seppe in anticipo della riforma e ordinò acquisti in Borsa sulle bancheDecreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”

“Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa”. Il 16 gennaio 2015, l’ingegnere Carlo De Benedetti chiama il suo broker Gianluca Bolengo per invitarlo a comprare azioni di banche popolari. L’allora presidente del Gruppo Espresso (che edita Repubblica) gli spiega di aver saputo che a breve il governo varerà la riforma del settore: è stato il premier in persona – dice – a riferirglielo il giorno prima. La clamorosa circostanza è contenuta nella richiesta di archiviazione della Procura di Roma nei confronti di Bolengo, amministratore delegato di Intermonte Spa, indagato per ostacolo alla vigilanza, e consegnata alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.
La frase di De Benedetti chiarisce una vicenda anche più delicata dei conflitti d’interessi di Maria Elena Boschi su Etruria. Il 20 gennaio 2015, il governo Renzi approva la riforma delle banche popolari. Un terremoto: le prime 10 si devono quotare in Borsa e trasformarsi in Spa, abbandonando il voto capitario (una testa un voto a prescindere dal numero di azioni) che le rendeva non scalabili. Un pezzo del credito italiano viene consegnato al mercato, acquisendo valore da un giorno all’altro. La settimana prima del decreto, elaborato da Bankitalia, i titoli di alcune popolari già quotate hanno strani rialzi (Etruria sale del 65%). Qualcuno ha saputo prima e ha comprato grazie a informazioni privilegiate? Si chiama insider trading ed è un reato grave. L’11 febbraio alla Camera il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, spiega che prima dell’approvazione del decreto – quando già circolavano indiscrezioni – alcuni “soggetti hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio, eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva”, creando “plusvalenze effettive o potenziali stimabili in 10 milioni di euro”.
La Consob apre un’istruttoria e affida le indagini alla Guardia di Finanza, ipotizzando, nel caso delle operazione di De Benedetti, che sia stato commesso un insider trading di “secondo livello” (dal 2004 depenalizzato a illecito amministrativo) e poi passa le carte alla Procura. L’indagine dell’Authority si concluderà con la decisione di archiviare il procedimento, votata a maggioranza dai commissari (Vegas si è astenuto).
De Benedetti chiama Bolengo il 16 gennaio 2015. Poche ore dopo il broker effettua gli acquisti sui titoli di sei popolari poi coinvolte dalla riforma. Per espressa richiesta dell’imprenditore, nessun acquisto riguarderà la Popolare di Vicenza, dove un mese dopo entreranno gli ispettori della Bce scoprendo un buco di 1 miliardo. I titoli vengono rastrellati per conto della Romed,la cassaforte finanziaria dell’ingegnere (che all’epoca la presiedeva) che incasserà, con quest’operazione, una plusvalenza di 600mila euro. La Finanza acquisisce le registrazioni delle chiamate che gli intermediari finanziari sono obbligati a conservare per legge. E così si imbatte nello scambio.
De Benedetti: Sono stato in Banca d’Italia l’altro giorno, hanno detto (incomprensibile) che è ancora tutto aperto.
Bolengo: Sì, ehm… però adesso stanno andando avanti… comunque non è…
DB: Faranno un provvedimento. Il governo farà un provvedimento sulle popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane.
B: Questo è molto buono perché c’è concentrazione nel settore. Ci sono troppe banche popolari. Sa, tutti citano il caso di Sondrio, città di 30 mila abitanti.
DB: Quindi volevo capire una cosa… (incomprensibile) salgono le popolari?
B: Sì, su questo se passa un decreto fatto bene salgono.
DB: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.
B: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle popolari. Se vuole glielo faccio studiare uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.
DB: Togliendo la Popolare di Vicenza.
B: Sì.
Il dettaglio del decreto (di cui parla il broker) è essenziale: con un provvedimento d’urgenza, al posto di un disegno di legge (con i suoi lunghi tempi parlamentari), i titoli salgono velocemente. Da qualche giorno infatti sui giornali ci sono indiscrezioni sui possibili contenuti della riforma (ne aveva scritto anche l’Ansa il 3 gennaio), ma non sul mezzo con cui sarà varata. Sono davvero in pochi a saperlo, anche perché è inusuale che una riforma del genere passi per decreto d’urgenza. È lo stesso pm Stefano Pesci, nella richiesta di archiviazione al gip Gaspare Sturzo di quasi due anni fa, a sottolinearlo. “Nel corso di una riunione ‘apicale’ tenuta l’8 gennaio 2015 – a cui partecipavano, tra gli altri, Renzi, Padoan (il ministro dell’Economia, ndr), Visco (il governatore, ndr) e (…) anche il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta – fu deciso che l’intervento per eliminare il sistema di voto ‘capitario’ per le banche popolari sarebbe stato effettuato non mediante un disegno di legge (…), bensì con lo strumento, inatteso e inusuale in tale ambito, del decreto legge; si decise altresì che il decreto sarebbe stato varato nel Consiglio dei ministri del 20 gennaio”. Essendo già usciti rumors sull’imminente riforma, secondo la Procura le due “informazioni privilegiate” necessarie per commettere un insider trading sono quindi la scelta di usare un decreto legge e la data di emanazione.
De Benedetti non è preciso sulla seconda (parla in sostanza di un intervento che si “sarebbe realizzato in tempi brevi”) e sulla prima la versione della Procura è che è Bolengo “a utilizzare in modo del tutto generico e, palesemente, senza connotazione tecnica, la parola ‘decreto’”.
I pm interpretano le parole del broker così: ha detto decreto, ma non intendeva decreto. Per questo lo scagionano dall’aver omesso a Bankitalia il possesso delle informazioni. De Benedetti – riporta il testo – “nei giorni immediatamente precedenti il 16 gennaio”, incontrò “sia il dg di Bankitalia Panetta, sia il presidente del Consiglio”, ottenendo, a quanto fa capire nella registrazione, informazioni più precise solo dal premier. Renzi è stato interrogato dai pm e, come Panetta, ha riferito “che all’imminente riforma delle banche si dedicarono cenni del tutto generici e che non fu riferito di quei colloqui a De Benedetti nulla di specifico su tempi e strumento giuridico”. Per la Procura la vicenda è chiusa: nessun reato né per Renzi, né per De Benedetti, né per Bolengo. Da quasi due anni il Gip deve decidere se questa linea è corretta.

Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse.

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Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse. Soprattutto impedisce che si proceda a un audit sul debito e a una rapida definizione delle modalità per ripianarlo, per chiudere il commissariamento entro l’anno come da noi auspicato.

A fronte della nostra richiesta di nominare il Sindaco di Roma come nuovo commissario straordinario per la gestione del debito, dopo le dimissioni di Silvia Scozzese, si profila un atteggiamento di totale chiusura: il Governo pare escludere la possibilità di affidare al Campidoglio, e quindi al Sindaco, la gestione commissariale del debito pregresso anteriore al 2008; e intende procedere alla nomina di un nuovo commissario, senza alcun dialogo con l’Amministrazione capitolina e senza rinviare la scelta al prossimo Esecutivo pienamente legittimato dal voto popolare.

È quanto emerso da una riunione convocata a Palazzo Chigi dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla quale sono stato escluso con il pretesto che si trattasse di un incontro tecnico interdetto a esponenti politici. In rappresentanza di Roma Capitale era presente il direttore generale, a cui sono state chiaramente riferite le intenzioni del Governo.

Intenzioni inaccettabili se consideriamo che, mentre continuano i giochi politici sulle spalle e sulle tasche dei romani, è sostanzialmente fermo il piano di rientro che dovrebbe consentire di pagare a cittadini e imprese quanto loro dovuto: tanto è vero che la gestione commissariale dispone di una liquidità di diverse centinaia di milioni di euro mai erogate a fornitori e istituti di credito. Non bastasse, di recente il Comune è stato costretto ad anticipare i fondi per onorare le rate dei mutui in scadenza nei confronti delle banche creditrici.

Noi avevamo chiesto di nominare il sindaco commissario per portare avanti un’operazione verità, sbloccare i fondi che imprese e creditori attendono da anni e rinegoziare i mutui contratti con le banche a interessi altissimi. Vogliamo che tutti sappiano come si è creato quel deficit mostruoso che non ha precedenti in Italia. Il Governo, invece, vuole evidentemente proseguire con una gestione opaca e tenendo all’oscuro i cittadini su come vengano impiegati i loro soldi.

Questo documento straordinario desecretato dagli Stati Uniti il 7 luglio del 2003 lascia ben poco spazio a chi continua a sostenere che non vi sia mai stata una lunghissima fase (forse ancora non del tutto superata) di sovranità limitata in Italia. Si tratta dei termini imposti a Lisbona e poi a Cassibile al generale Castellano che rappresentava l’Italia in quella trattativa.

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QUELLO CHE VIETATO INSEGNARE SCUOLE UNIVERSITÀ FIRMA DI "RESA INCONDIZIONATA" A PARIGI 1947 DAL ITALIA E ABBINDOLANDO POPOLO HANNO TRASFORMATO FILOSOFICAMENTE “ARMISTIZIO “ !!! --------ITALIA NON E SOVRANA PER ETERNITÀ E GERMANIA PER 99 ANNI !!---
all'art. 22 "II Governo e il popolo italiano
eseguiranno prontamente ed efficacemente tutti gli ordini
della Nazioni Unite" inoltre si affermava nella clausola che
"...I'ltaIia sarebbe stata priva, di qualsiasi libertà e potere in
materia di politica estera. Essendo un Paese sconfitto ("resa
incondizionata") ogni suo atto internazionale sarebbe stato
soggetto ai beneplacito dei vincitori".
«La difesa della patria è sacro dovere del cittadino» recita l’articolo 52 della Costituzione repubblicana italiana. Bene, dunque mettiamoci all'opera per dare all'Italia libertà e indipendenza.Lamentarsi non serve a niente: arrestate i piagnistei. E allora, perché non insorgiamo contro questa dittatura, perché non abbattiamo questo regime totalitario, perché non realizziamo uno Stato di diritto?
L’Italia è un paese a sovranità inesistente dal 3 settembre 1943, quando i Savoia per scamparla svendettero con l’armistizio corto di Cassibile, l’Italia, forze armate comprese, ai nuovi colonizzatori di Londra e Washington, grazie anche agli accordi con la mafia italo-americana, capeggiata da Lucky Luciano, libero in seguito di impiantare il traffico di droga in Europa con la benedizione della autorità a stelle e strisce e tricolori. I cosiddetti "liberatori" si trasformarono presto in biechi colonizzatori e da allora hanno subordinato, eterodiretto e schiavizzato il popolo italiano.
In realtà, l'atto normativo costitutivo della Repubblica italiana dal 1948 è stato già stracciato dall'entrata in vigore nel 2009 del Trattato di Lisbona, firmato da Prodi e D'Alema nel dicembre 2007, senza consultare preventivamente il popolo sovrano, e senza alcun mandato legittimo. Altro che Stato di diritto: viene meno definitivamente il principio di legalità. In altri termini, abbiamo già abdicato alla nostra sovranità residua, dopo che gli anglo-americani hanno imposto all'Italia, prima l'armistizio corto di Cassibile nel 1943, e poi il Trattato di Parigi nel 1947. Le relative clausole segrete hanno ipotecato il futuro del nostro Paese già allora. Ma questa notizia fondamentale non la troverete nei libri di storia e nemmeno la leggerete sui giornali. Tantomeno qualcuno ne parlerà nella tv di regime internazionale. Inoltre, in tal modo sono state trasferite all'Unione europea, ovvero ad oscuri burocrati - pedine delle multinazionali e delle banche - non eletti dai popoli, ben 105 competenze statali. Ragion per cui, alla luce dei fatti incontrovertibili, il cosiddetto referendum, proposto dall'ineletto Renzi è un classico specchietto per le allodole.
Questo documento straordinario desecretato dagli Stati Uniti il 7 luglio del 2003 lascia ben poco spazio a chi continua a sostenere che non vi sia mai stata una lunghissima fase (forse ancora non del tutto superata) di sovranità limitata in Italia. Si tratta dei termini imposti a Lisbona e poi a Cassibile al generale Castellano che rappresentava l’Italia in quella trattativa.

09/01/18

Sondaggi, il Pd in caduta libera tra Natale e Epifania. Centrodestra in vantaggio ma lontano dal 40%. M5s primo partito



Sondaggi, il Pd in caduta libera tra Natale e Epifania. Centrodestra in vantaggio ma lontano dal 40%. M5s primo partito

Il Pd manipola i dati Istat sull'occupazionemmil pd e l'istat sono un'associazione a delinquere, manipolano tutto per fare vedere un mondo che non c'è, nel mio piccolo andando in giro faccio domande alla gente

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il pd e l'istat sono un'associazione a delinquere, manipolano tutto per fare vedere un mondo che non c'è, nel mio piccolo andando in giro faccio domande alla gente, ossia tutti, chi capita capita, e alla domanda se il loro tenore di vita è migliorato, la risposta è negativa in aggiunta anche qualche vaffanculo,allora o io incontro tutti i poveracci d'italia e io abito in una zona ricca d'italia ,oppure i dati istat sono falsi, e sono falsi,io stessa sto stringendo sempre più la cinghia e cerco di vedere se andando all'estero magari riesco a vivere meglio, e anche a fare qualche lavoretto

Il Pd manipola i dati Istat sull'occupazione: aumentano solo i precari


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Roma 9 gen - "Vergognosa la manipolazione dei dati Istatche ogni mese fa il Pd per cercare di nascondere la verità, ovvero, che a crescere sono ormai solo i posti di lavoro a termine. Nell'ultimo anno, da novembre 2016 a novembre 2017, il 90,5% dei nuovi occupati è stato assunto con un contratto precario. Se l'obiettivo del Pd era, quindi, quello di eliminare la stabilità del posto del lavoro, ci sono riusciti", lo affermano i portavoce della Commissione Lavoro di Camera e Senato.
"Nemmeno i dati sulla disoccupazione giovanile, che a prima vista potrebbero sembrare positivi, lo sono. Il calo della disoccupazione, infatti, è dovuto all'aumento degli inattivi e all'emigrazione all'estero dei nostri giovani. Nel primo caso - proseguono- si tratta di 36 mila 15-24enni che hanno smesso di cercare lavoro perché scoraggiati e nel secondo caso migliaia di studenti formati dalle nostre scuole e università che sono fuggiti dall'Italia mettendo i loro cervelli a disposizione di altri Paesi".
"Come se non bastasse, c'è il tema delle ore lavorate. Renzi sostiene di aver recuperato il numero di occupati pre-crisi. Peccato che rispetto al 2008, secondo i dati della Cgia di Mestre, manchino all'appello più di 1 miliardo di ore lavorate. Significa, quindi, che a gonfiare il dato dei nuovi occupati sono una miriade di part-time involontari, contratti a termine e in somministrazione, cittadini che lavorano poche ore a settimana e qualche volta anche 1 sola ora, come ha riconosciuto lo stesso Istat. È lavoro, questo?". Concludono i portavoce del MoVimento 5 Stelle. 

SE IL M5S VINCERà LA PRIMA COSA CHE DEVE FARE è METTERE GENTE CAPACE ALL'ISTAT, SONO PIù FALSI DI GIUDA.Secondo l'Istat, è occupato chi svolge un’ora di lavoro retribuito nella settimana.Vergognoso il Jobs Act, l'abrogazione legge 300, leggi sul lavoro #Renzi e #Gentiloni, che invece di esultare, si dovrebbero vergognare !

Secondo l'Istat, è occupato chi svolge un’ora di lavoro retribuito nella settimana.Vergognoso il Jobs Act, l'abrogazione legge 300, leggi sul lavoro e , che invece di esultare, si dovrebbero vergognare !
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/09/lavoro-occupati-ai-massimi-da-40-anni-e-il-pd-esulta-ma-il-90-degli-assunti-nellultimo-anno-e-termine/4081800/


L'istituto di statistica rileva un calo della disoccupazione generale e di quella giovanile. I contratti a tempo determinato riguardano però la quasi totalità dei nuovi assunti. Fassina: "L'incremento è part-time: rispetto al 2008 siamo a 1,2 miliardi di ore di lavoro in meno all’ann0". Sacconi: "Rimaniamo il Paese in Europa con il secondo peggiore tasso di occupazione, ancora al di sotto dei livelli pre crisi"

Ve lo ricordate l’ammiraglio #Degiorgi?Indagato in inchiesta su #TempaRossa in #Basilicata?Gli hanno sequestrato 15 milioni per danno erariale:ha imposto lavori inutili su dieci navi È un altro”soggetto”vicino al #Pd:il figlio è stato manager della campagna elettorale di #Renzi

Crozza a Che fuori tempo che fa: “Tassa sui sacchetti? Sono di Genova, piuttosto bruco la verza dagli scaffali” Crozza/Valeria Fedeli - Che fuori tempo che fa 08/01/2018 10.854 visualizzazioni

Santoro mi dispiace, perchè ti ammiravo,ma che devo dire,non sai invecchiare, oggi bisogna tifare per i giovani e godersi la pensione

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Altro Dopo il botto, un disastro: il tragico lunedì di Fabio Fazio, sapete in quanti lo hanno guardato?

Il botto del 2018 si esaurisce alla prima puntata per Fabio Fazio e Che tempo che fa. Nella puntata di lunedì sera di Che fuori tempo che fa si ritorna subito ai livelli di share dell'anno precedente, livelli decisamente scarni a fronte dell'investimento: la puntata, infatti, ha raccolto appena il 14.1% di share. Insomma, senza Paolo Gentiloni in studio - nel momento in cui inizia la campagna elettorale - gli ascolti tornano a calare. In studio c'erano Valerio Mastandrea, Greta Scarano, Walter Zenga, Arturo Brachetti e Amos Mosaner.Fabio Fazio

la rai è un troiaio ed è da privatizzare, è uno schifo unico.Vigilanza Rai, via libera a delibera par condicio. Nessuno stop a Vespa e Fazio: potranno intervistare politici

io a vespa e Fazio manco da pulire il sottoscala darei,ma fanno solo schifo e li pago io che non li vedo,poi avessero chissà che ascolti,sono un cesso di auditel,ma siamo matti?La rai è da privatizzare, e così poi vediamo chi gli da i soldi a ste merde


Vigilanza Rai, via libera a delibera par condicio. Nessuno stop a Vespa e Fazio: potranno intervistare politici

Vigilanza Rai, via libera a delibera par condicio. Nessuno stop a Vespa e Fazio: potranno intervistare politici
Bocciati gli emendamenti del M5s che avrebbero impedito alle trasmissioni di "Porta e Porta" e "Che tempo che fa" di ospitare esponenti politici durante l’ultimo periodo a ridosso del voto. In sostanza il testo approvato consente ad entrambi i conduttori di ospitare candidati nel rispetto della par condicio

manco hanno cominciato e già litigano,Berlusconi è sempre il solito farà i suoi di interessi ed è scontato

Regionali, passo indietro di Maroni mette in discussione l’accordo nel centrodestra. B., dubbi su Fontana. ‘Bobo ministro? No’

Regionali, passo indietro di Maroni mette in discussione l’accordo nel centrodestra. B., dubbi su Fontana. ‘Bobo ministro? No’
"Non c'è nessuna resa" alla Lega sulla candidatura di Attilio Fontana al posto dell'attuale governatore, spiega il Cavaliere in una intervista a Circo Massimo su Radio Capital dopo l'annuncio del presidente della Regione. Che viene attaccato da Salvini: "Se lasci il tuo incarico in Regione che vale molto di più di tanti ministeri, evidentemente in politica non puoi più fare altro". Per la Lombardia Forza Italia pensa alla Gelmini, torna in discussione l'intesa sul Friuli. Anche nel Lazio nulla di deciso

Ho ricavato dei sondaggi e mi piacerebbe che girassero, ho pensato visto che ognuno spara cifre a capocchia, perche non fare dei sondaggi miei in base a cio che vedo sul web ? E anche se dovessi sbagliare e si vedra' di quanto, avro sempre sbagliato meno dei sondaggisti cosidetti professionisti che non ne hanno mai azzeccata una sbagliando clamorosamente... condividete i miei sondaggi per cortesia :) e che vinca il migliore ! (cioe noi m5s)

Ho ricavato dei sondaggi e mi piacerebbe che girassero, ho pensato visto che ognuno spara cifre a capocchia, perche non fare dei sondaggi miei in base a cio che vedo sul web ? E anche se dovessi sbagliare e si vedra' di quanto, avro sempre sbagliato meno dei sondaggisti cosidetti professionisti che non ne hanno mai azzeccata una sbagliando clamorosamente... condividete i miei sondaggi per cortesia  e che vinca il migliore ! (cioe noi m5s)Nessun testo alternativo automatico disponibile.

08/01/18

“I gemelli diversi”: editoriale di Marco Travaglio


“I gemelli diversi”: editoriale di Marco Travaglio


(pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 6 gennaio – La sindaca di Roma Virginia Raggi è imputata di falso; il sindaco di Milano Giuseppe Sala è imputato di falso. Il 3 gennaio la Raggi, alla vigilia dell’udienza preliminare, ha chiesto il giudizio immediato, saltando il passaggio davanti al gup che avrebbe potuto rinviarla a giudizio, ma anche proscioglierla; il 5 dicembre Sala, alla vigilia dell’udienza preliminare, ha chiesto il giudizio immediato, saltando il passaggio davanti al gup che avrebbe potuto rinviarlo a giudizio, ma anche proscioglierlo. La Raggi ha spiegato su Facebook che desidera “che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti” perché “sono certa della mia innocenza, non voglio sottrarmi ad alcun giudizio e ho piena fiducia nella giustizia e nella trasparenza”; Sala ha spiegato su Facebook che vuole “accelerare quanto più possibile i tempi del processo” perché “sono certo che verrà riconosciuta la mia innocenza” (manca solo la fiducia nella giustizia: Sala infatti strilla contro l’“attività persecutoria” dei magistrati che indagano su di lui). Due casi uguali per importanza (i processi ai sindaci di due grandi metropoli) e per fase giudiziaria (post-richiesta di rinvio a giudizio e pre-udienza preliminare), sovrapponibili almeno in parte per le accuse (per la Raggi falso ideologico, per Sala falso ideologico e materiale più abuso d’ufficio) e identici per scelta processuale (il rito abbreviato con cui l’imputato, di fatto, si rinvia a giudizio da solo). Con tre sole differenze.
1) Le accuse mosse a Sala sono molto più gravi di quelle mosse alla Raggi. Sala è imputato di falso per aver retrodato di 13 giorni le carte del più grande appalto di Expo – quello da 272 milioni per la “piastra” dei padiglioni – per poter sostituire in corsa due commissari incompatibili; e di abuso per aver affidato senza gara l’appalto sulla fornitura degli alberi alla solita impresa pigliatutto Mantovani, che acquistò le piante per 1,6 milioni, ma Sala – cioè il contribuente – gliele pagò 4,3 milioni: infatti il Pg parla di “danno di particolare gravità” per la collettività e “ingiusto vantaggio patrimoniale alla Mantovani”. La Raggi è accusata di aver mentito all’Anticorruzione del Campidoglio, dichiarando che la nomina del dirigente dei Vigili Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Comune la decisero lei e l’assessore Adriano Meloni, senza sapere nulla di interferenze del capo del Personale Raffaele Marra, fratello del nominato (versione confermata da Meloni e dagli altri responsabili dell’interpello per la rotazione dei 190 dirigenti comunali): una dichiarazione che, vera o falsa che sia, non ha arrecato alcun danno ai contribuenti.
2)Se la Raggi fosse condannata, non sarebbe sospesa dal prefetto in base alla legge Severino (anche se dovrebbe dimettersi per il codice etico M5S), mentre Sala sì: l’abuso d’ufficio è compreso fra i reati che comportano la sospensione degli amministratori locali condannati in primo grado, mentre il falso no.
3) La Raggi che chiede il rito immediato fa scandalo, infatti occupa da due giorni ettari di carta stampata, grandi spazi nei siti e mega-servizi nei tg, mobilitando editorialisti, commentatori e giuristi. Giovedì Repubblica ci apre la prima pagina: “‘Processo subito’. La mossa di Raggi per aiutare Di Maio”. Editoriale di Carlo Bonini: “L’ultima favola di Virginia”, la “bugiarda a sua insaputa” che vuole “cojonare i romani” con l’ennesima “manomissione della realtà che fa dire ai fatti qualcosa di diverso o di opposto a ciò che significano” e fuggire dal processo per congelarne l’“effetto politico fino a dopo le elezioni del 4 marzo”, insomma pretende “una giustizia prêt-à-porter, cucita sul calendario elettorale”, mentre Bonini ha già deciso che è colpevole, con un giudizio ancor più immediato dell’immediato: “Renato Marra fu promosso dalla sindaca in accordo col fratello Raffaele” che la “portava per mano come una scolaretta”. Punto: inutile fare il processo. Pagina 2: “Raggi, mossa sul processo per andare oltre le elezioni” (con commento di Renzi che invita i 5Stelle a “chiedere scusa”). Altre tre pagine in cronaca di Roma: “Raggi gioca sull’effetto tempo e rinvia guai giudiziari e rimpasto”, “Dal processo al rimpasto, Raggi gioca con il tempo”, “La maledizione del raggio magico”. Corriere, prima pagina: “Raggi chiede di essere giudicata dopo il voto” (falso: non ha indicato date, né avrebbe potuto). Pagina 2: “Raggi prova a rinviare l’udienza”. La Stampa, pagina 7: “Giudizio immediato: così Raggi eviterà di finire alla sbarra prima delle elezioni”.
Il Messaggero, prima pagina: “Raggi a processo dopo il voto”, editoriale dell’ex pm Carlo Nordio: “La svolta cinquestelle. La conversione in extremis alle garanzie dell’imputato” (che col rito immediato c’entrano come i cavoli a merenda). Pagina 2: “La mossa di Raggi: giudizio immediato per superare le urne”. Pagina 3: “In caso di condanna ora deciderà Di Maio”, “Cosa cambia con il rito immediato?”. Cronaca di Roma, altre tre pagine: “Caso Raggi, rimpasto congelato”, “Caso Raggi, M5S congela il rimpasto nella giunta”, “E il Campidoglio prende tempo: ‘Parte civile solo in caso di danno’”. Il Giornale: “La furbata della sindaca Raggi: giudizio immediato e niente udienza”. Il Dubbio: “Raggi anticipa il processo per evitare il processo…”. Ieri si ricomincia. Il Messaggero: “Raggi, il gip pronto a fissare il processo a inizio estate”; intervista all’ex assessore Andrea Mazzillo: “È vero, l’effetto Roma peserà in campagna elettorale”; intervista a Niccolò Ghedini (avete capito bene: Ghedini): “Se ha rinunciato all’udienza non dev’essere messa bene” (non ha neppure chiesto una dozzina di leggi ad personam per abolirsi i reati e il processo, per dire com’è messa); “Il Campidoglio rinuncia a costituirsi parte civile”; “Il caso Raggi scuote il M5S: lite su processo e rimpasto”. Corriere: “In Campidoglio malumori su Raggi: doveva dirci del giudizio immediato”.
Invece Sala che chiede il rito immediato non fa notizia né scandalo, infatti non ne parla nessuno. Silenzio assoluto dei tg. Zero tituli su giornaloni e giornalini, tranne Repubblica e Corriere che il 6 dicembre pubblicano due trafiletti molto british e soprattutto molto invisibili, entrambi su una colonna a pagina 13. Nessun accenno alla concomitanza fra l’udienza preliminare (fissata per il 14 dicembre e saltata da Sala) e la campagna elettorale: basta e avanza la versione dell’imputato, sulla sua legittima e nobile scelta processuale. Repubblica: “Sala e l’accusa di falso per Expo: ‘Rito immediato, voglio la sentenza al più presto’”: l’imputato modello vuole “evitare la prescrizione” con un “processo veloce”, “per uscirne, secondo la sua linea di difesa, da assolto. Non da prescritto”. Corriere: “‘Io innocente’. Sala chiede il rito immediato”. Che pezzo d’uomo, che preclara figura. Certo, non ne sarebbe uscito benissimo se Repubblica avesse titolato “La mossa di Sala per aiutare Renzi”. Se Bonini avesse tuonato contro “L’ultima favola di Giuseppe”, il “bugiardo a sua insaputa” che vuole “cojonare i milanesi” con l’ennesima “manomissione della realtà” e congelare l’“effetto politico del processo fino a dopo le elezioni”, insomma pretende “una giustizia prêt-à-porter”, anche perché al processo sarà condanna sicura. Se il Corriere l’avesse sbattuto in prima pagina con uno stentoreo “Sala chiede di essere giudicato dopo il voto”. Se La Stampa l’avesse accusato di tramare per non “finire alla sbarra prima delle elezioni”. Se Il Messaggero gli avesse montato titoloni cubitali tipo “Sala a processo dopo il voto”, “In caso di condanna sarà sospeso dal prefetto”, o gli avesse appioppato l’oracolo di Ghedini “Se rinuncia all’udienza non dev’essere messo bene”. Se il Giornale avesse denunciato la sua “furbata”. Se Il Dubbio, per quanto clandestino, gli avesse appiccicato il sapido calembour “Sala anticipa il processo per evitare il processo…”.
Sai le risate, povero Beppe. Invece niente. Due trafiletti visibili solo al microscopio elettronico, e via. Perché? Perché Virginia è donna, direbbe certamente la Boschi. O magari – Dio non voglia – perché la Raggi è dei 5Stelle e Sala è del Pd? Noi ci rifiutiamo anche soltanto di pensarlo. E voi?

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