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Elenco blog personale

04/07/18

caro boeri noi di immigrasti non ne vogliamo più, abbiamo 3 milioni di disoccupati occuperemo questi

caro boeri e meno caro fai tu noi di immigrati non ne vogliamo più, per il resto se ci sono 3 milioni di disoccupati vuol dire che bisogna trovare il modo di occuparli,per i lavori che gli italiani non fanno più possiamo sempre automatizzare, robotizzare,insomma la raccolta di pomodori fra poco sarà robotizzata e per le pensioni,ma siccome vi riempite la bocca di Germania e allora quanto prendono di minime e quanto di massima, facciamolo anche noi, chi non ha versato contributi adeguati farà come in Germania tanto di minima e tanto di massima

Pensioni, Boeri: ‘Senza nuovi ingressi il sistema non regge. Immigrati in Italia sovrastimati, stretta aumenta clandestini’

Pensioni, Boeri: ‘Senza nuovi ingressi il sistema non regge. Immigrati in Italia sovrastimati, stretta aumenta clandestini’

Il presidente dell’Inps Tito Boeri, nella Relazione annuale alla Camera, ha parlato di immigrazione e pensioni. Sulla proposta del governo della quota 100: "Costa fino a 20 miliardi in più"

ecco i super vitalizi

L'immagine può contenere: testo

il governo deve mettere un limite a google, è invadente e poi deve chiedere se io voglio che i miei dati siano dati a chi ne fa commercio a mia insaputa, via google e via la censura sul web

dare una limitata a google che prende i nostri dati e fa scambio , se vai su google e digiti tapparella poi ovunque vai su internet hai la pubblicità della tapparella e se digiti scarpe  idem ,a poi a me non piace di essere seguita passo passo, la cosa non mi piace per nulla, sto pensando di toglierlo google dal pc

Un’europa fuori di testa è riuscita a far chiudere anche Wikipedia. Il professor Scorza: così Google & C. diventano padroni del web

http://www.lanotiziagiornale.it/wp-content/uploads/2018/01/scorza.jpgFacebook

Chi ieri si è svegliato e, come spesso capita, alla prima insicurezza o indecisione ha preso il suo smartphone cercando facile ed immediata risposta in Wikipedia, si è trovato di fronte ad una sorpresa che ha fatto sprofondare tanti nella più classica delle domande: “E ora?”. Tutte le pagine della versione italiana dell’enciclopedia online Wikipedia sono state oscurate: al loro posto un messaggio che a sua volta rimanda a un appello contro una nuova serie di regole dell’Unione Europea sul copyright  che saranno votate domani, giovedì 5 luglio, a Strasburgo. Il documento a cui si sta lavorando contiene due articoli controversi che potrebbero cambiare drasticamente il modo in cui usiamo Internet, e che – a detta dei detrattori più pessimisti – sono pericolosi per la libera circolazione dei contenuti online. “Come spiega la stessa Wikipedia ai suoi utenti – dice a La Notizia il professore Guido Scorza, uno dei massimi esperti di diritto delle nuove tecnologie – si tratta di un’iniziativa di protesta per richiamare l’attenzione sulla proposta di direttiva in materia di diritto d’autore”. Alcune di queste norme, dice senza mezzi termini Scorza, “rischiano di limitare la libertà di comunicazione elettronica online e Wikipedia, giustamente, reagisce utilizzando il più rumoroso strumento di protesta del quale dispone: chiudere le sua pagine per fare percepire a tutti come sarebbe la Rete se, un giorno, fosse costretta a chiudere per questa o altre analoghe iniziative legislative non egualmente rispettose dei diritti e degli interessi di tutti”. I due articoli controverssi – citati anche nel messaggio di Wikipedia – sono l’11 e il 13. Nel dettaglio, il primo stabilisce che i contenuti caricati online nell’Unione Europea devono essere verificati preventivamente, in modo da impedire che finiscano online file con materiale protetto dal diritto d’autore. L’articolo 11 prevede, invece, l’istituzione di una sorta di “tassa per i link” da fare pagare alle grandi piattaforme online come Google e Facebook per poter linkare i siti di notizie.
Battaglie e soluzioni – La domanda, a questo punto, diventa inevitabile: cosa potrebbe accadere? “Non voglio essere catastrofista e voglio cerare di essere il più equilibrato possibile – spiega ancora l’avvocato Scorza – la rete sopravvivrebbe e anche Wikipedia sopravvivrebbe. In Europa, però, entrerebbe in vigore una disciplina unica nel suo genere che con l’intento di tutelare in maniera più efficace i diritti d’autore dell’industria dei contenuti – obiettivo sacrosanto – minaccerebbe di trasformare Google, Facebook e soci nei padroni incontrastati della linea editoriale globale ponendoli nella condizione di decidere in maniera crescente quali saranno i contenuti ai quali potremo accedere e quali no”. In sostanza, dunque, “sarebbero i gestori delle piattaforme a decidere quando un contenuto deve considerarsi pubblicato in violazione del diritto d’autore e quando no e dovrebbero farlo attraverso strumenti automatici che, allo stato, hanno margini di fallibilità elevatissimi”. E non basta: “gli obblighi che la direttiva porrebbe in carico ai gestori delle piattaforme sarebbero tali da non essere alla portata di tutti e, quindi, i più piccoli chiuderebbero con il risultato di comprimere il pluralismo dell’informazione oggi esistente in rete”. Insomma, un disastro. A tal punto che viene il dubbio se c’è il rischio che Wikipedia scompaia. “Onestamente non credo – specifica ancora Scorza – ma il punto non è questo. Il punto è che diminuirebbe il livello di libertà dell’enciclopedia e dei suoi utenti e che quindi la più grande enciclopedia della storia dell’umanità potrebbe lentamente vedersi costretta a cambiare pelle e linea editoriale. Uno scenario per taluni versi peggiore di quello della sua scomparsa”. Non resta, dunque, che una soluzione: “Convincere i parlamentari europei a votare no alla proposta di direttiva disinnescando un messaggio fake che l’industria dei contenuti sta cercando di far passare secondo cui dice no alla proposta non ha a cuore il diritto d’autore, la creatività, l’informazione. Non è così: dire di no alla direttiva significa solo dire di no ad una soluzione approssimativa e squilibrata”.

licenziate Orfeo ma come si fa, via il canone rai e vendete due reti,che lavorino sti parassiti, si guadagnino il pane

La Rai come Fort Knox. L’ultimo blitz di Orfeo vale 63milioni di euro. Appaltone per la vigilanza delle sedi: una blindatura da 43mila euro al giorno

di Stefano Sansonetti
Neanche fosse Fort Knox. L’ultima super operazione economica dei vertici Rai, ormai con un piede già fuori dalla stanza dei bottoni, vale la bellezza di 63 milioni di euro. In ballo c’è una maxi procedura di gara per la sicurezza negli uffici romani e in quelli delle sedi regionali. Le attività, divise in sette lotti, riguardano soprattutto “vigilanza armata” e “controllo degli accessi”. Per tutto questo bendidio lo scorso 18 aprile il Cda di viale Mazzini ha approvato la documentazione ad hoc presentata dal Dg, Mario Orfeo. Più di recente, per la precisione il 21 giugno, è accaduto qualcosa che ha consigliato di rinviare a fine luglio il termine per la presentazione delle offerte. Le carte dicono che la Rai è disposta a mettere sul piatto 63,2 milioni di euro, ossia il valore massimo che l’appalto può raggiungere se ai tre anni di durata contrattuale se ne dovesse aggiungere uno di proroga (per un totale di quattro anni).
Conti fatti – Il costo, a ogni modo, è di 15,8 milioni di euro l’anno. Per i feticisti dei numeri questo significa che, sulla base dell’ultima iniziativa dei vertici Rai, proteggere l’azienda Tv nei prossimi anni arriverà a costare 43.200 euro al giorno. Ma all’interno degli stessi numeri c’è un dato degno di ulteriore interesse. Se si fa la somma del valore dei singoli lotti, ci si rende conto che 41,2 milioni, dei complessivi 63,2, se ne vanno solo per i servizi di sicurezza relativi alle sedi Rai di Roma. Il lotto 1, del valore di 15,6 milioni, fa riferimento a insediamenti Rai come via Teulada, Centro Studi Nomentano, Fontanella Borghese, Centro Servizi Salario 1, Centro Servizi Salario 2, Teatro delle Vittorie. Il lotto 2, del valore di 14 milioni, copre Saxa Rubra, Auditorium del Foro Italico e insediamenti aziendali con “teatri, impianti sportivi, studi riprese Tv anche di terzi”. Infine il lotto 3, quello relativo alla direzione generale di viale Mazzini, che richiede 11,5 milioni di euro. Tutto il resto del valore dell’appalto sarà assorbito delle sedi regionali Rai (divise tra Nord, Centro e Sud/Isole) e gli insediamenti relativi alla radio. Insomma, il servizio è strategico, ma anche molto caro. Di sicuro il tema della sicurezza in casa Rai è sempre stato “problematico”. E’ appena il caso di ricordare la vicenda di Genseric Cantournet, l’ex militare francese, con esperienze in Kosovo, che all’epoca della direzione di Antonio Campo Dall’Orto venne reclutato come responsabile delle security aziendale. Poi però si scoprì che il suo nome era stato fatto da una società di cacciatori di teste incidentalmente di proprietà del papà.
Gli sviluppi – La questione venne sottoposta anche all’Anac, l’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Alla fine della fiera lo stesso Cantournet si dimise da viale Mazzini ponendo fine a una parabola non proprio esaltante. Adesso Orfeo mette in campo un’altra sfida sul tema della sicurezza, i cui oneri sono destinati a far riflettere. L’altra faccia della medaglia è che i 63,2 milioni di euro sul piatto non mancheranno di scatenare gli appetiti delle aziende attive nel mondo della security. Per conoscere il nome del vincitore, però, bisognerà aspettare ancora qualche mese. Quando i vertici Rai saranno già cambiati.

io sono popolo e voglio la mia libertà,non censure su internet

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arrestato l’ex giudice amministrativo Mineo: il prezzo della corruzione erano le promozioni, il governo metta mano alla giustizia, non c'è solo lui che si fa corrompere o per soldi o per politica

una parte della corruzione e questo da sempre è anche il ramo giudiziario dello stato, non chi io possa dire  cose precise, sono una persona semplice, però certe prescrizioni mi paiono messe lì a pennello, ad esempio silvio berlusconi che si 300 milioni di evasioni ne paga solo mi pare 12, gli latri milioni tutti prescritti e adesso la compra vendita di parlamentari,condannato e prescritto, certe sentenze poi per politici e potenti sempre che arrivano con la prescrizione, penso che il governo debba mettere mano,e fermare la prescrizione  quando sei a processo e poi i giudici cambiare loro le sedi spesso, come pure ai capi dei carabinieri,anche per chi sbaglia calci in culo e fuori dalla magistraturaMessina, arrestato l’ex giudice amministrativo Mineo: il prezzo della corruzione erano le promozioni

Messina, arrestato l’ex giudice amministrativo Mineo: il prezzo della corruzione erano le promozioni

Sentenze pilotate, finisce in manette l’ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo. Il prezzo della sua corruzione, secondo  Repubblica, erano spinte per la sua promozione nel solco di una promettente quanto rapida carriera. Mineo due anni fa era stato addirittura indicato dall’ex premier Matteo Renzi  tra i nuovi giudici del Consiglio di Stato nonostante la giovane età (44 anni quando la soglia minima è 55) e il fatto che fosse stato sanzionato per il ritardo con cui depositava le sentenze.  Alla fine, per quell’intoppo disciplinare, fu escluso dal massimo organo della giustizia amministrativa.

DEBITO: UN’IDEA PER USCIRNE VIVI E TORNARE A CRESCERE di Milena Gabanelli

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DEBITO: UN’IDEA PER USCIRNE VIVI E TORNARE A CRESCERE
di Milena Gabanelli
Se l’Italia dovesse decidere di uscire dall’euro, dovrebbe versare alla Germania 443 miliardi, la Francia gliene dovrebbe versare 65, la Spagna 381, e così via: il totale per la Bundesbank sono 923 miliardi. Questa è la posizione dell’entourage Merkel, e i numeri saltano fuori dai saldi del sistema di pagamento interbancario europeo, denominato Target 2.
Dobbiamo davvero pagare 443 miliardi alla Germania?
Questi saldi però hanno solo un significato contabile, come si evince da uno studio della London School of Economics, a meno che uno di questi Paesi non decida «domattina» di abbandonare l’Euro. Quindi il problema è che se i tedeschi si stanno occupando della questione «saldi» vuol dire che stanno studiando il piano B della rottura dell’Euro per fare bottino. È meglio saperlo per chiarire e negoziare in fretta questo punto insieme ai Paesi membri, anche perché in questo momento non abbiamo bisogno di aggiungere carburante alle speculazioni politiche.
L’invenzione dello spread
In queste settimane Francia e Germania stanno decidendo le regole di funzionamento dell’Eurozona, e noi, terzo paese per dimensione economica, a quel tavolo è come se non ci fossimo. Il tema ruota attorno al debito pubblico: non riusciamo ad abbatterlo perché siamo amministrati da una pessima classe dirigente, ma è anche vero che su questo debito noi paghiamo interessi del 2,4% (schizzati oggi al 3,21% per effetto della turbolenza politica), mentre la Francia paga lo 0,7% e la Germania lo 0,4%. A queste condizioni la consistente parte sana del Paese non ce la farà mai. Quando abbiamo deciso di adottare una moneta unica abbiamo rinunciato ai tassi di cambio, vuol dire avere un unico tasso di interesse e rischi condivisi. Tradotto: 100 euro di debito, valgono 100 euro tanto a Berlino quanto a Roma. Era così fino al 2010, quando è esplosa la crisi e la cancelliera Merkel e il presidente francese Sarkozy hanno avuto paura che i vari governi nazionali non si mettessero in riga per pagare i debiti. Da allora ognuno per sé, ed è comparso lo «spread». La conseguenza è che quando la Bce, secondo le regole previste, presta dei soldi alle banche dei vari paesi dell’Eurozona, applica tassi di interesse diversi, a seconda del grado di rischio: 19 paesi, 19 tassi diversi.
Mentre perdiamo tempo arrivano le regole capestro
Le regole che si stanno definendo per noi potrebbero essere un cappio: le banche devono accantonare l’equivalente dei loro crediti deteriorati. Significa che le nostre banche non potranno permettersi di prestare soldi a quell’azienda in difficoltà, a cui basterebbe un po’ di liquidità per ripartire. E più aziende chiudono in Italia e meglio andranno le concorrenti tedesche o francesi. Per quel che riguarda il debito dello Stato, non si deve sgarrare dai parametri del fiscal compact, e quindi: riduzione della spesa e aumento delle tasse (vedi Iva). Ma c’è una novità: la possibilità di partecipare alla creazione di un fondo che compra un po’ di debiti (inclusi i nostri) degli Stati membri.
Un fondo che si finanzia emettendo titoli con 2 tassi d’interesse: uno più alto perché più rischioso in quanto legato al debito dei paesi messi come Italia, Grecia, Spagna, Portogallo, e uno più basso legato al debito di Paesi sicuri come Francia e Germania. In questo modo diventa regola l’euro a 2 velocità. In pratica vuol dire che l’impresa o la banca italiana pagherà il denaro sempre più di quella francese o tedesca, ovvero ci stiamo facendo concorrenza sleale nonostante sia vietato dalla prima regola dei trattati. La colpa è nostra se non riusciamo a sistemare i conti, ma di questo passo ci si avvita, perché non riesci a crescere, e tagliare la spesa (che è una misura urgentissima) non basta.
Un’assicurazione sul debito
Nell’assoluto vuoto politico una proposta alternativa nasce da un gruppo di economisti italiani, fra cui Marcello Minenna (direttore Consob), Roberto Violi (direttore Bankitalia), Giovanni Dosi (professore ordinario all’università Sant’Anna di Pisa ) e Andrea Roventini (professore associato sempre a Pisa) supportati anche in sede Ocse (dal policy advisor del Tuac Ronald Janssen). L’idea è quella di togliere il debito dalle spalle degli Stati — non farne più di nuovo — e assicurarlo attraverso un vero Fondo Salvastati (quello attuale, l’Esm, è sotto lo scacco della Germania). Facciamo un esempio: quest’anno all’Italia scadono un miliardo di titoli di Stato? Quel miliardo va rifinanziato, e il Tesoro lo fa emettendo sul mercato titoli a tassi di interesse più bassi pagando una polizza al fondo, che assicura gli investitori dai rischi. Lo stesso fanno tutti gli Stati membri, man mano che il loro debito scade. Chiaramente la polizza italiana costerà di più di quella francese o tedesca, ma intanto ti levi un rischio, e tempo 10 anni, tutti i Paesi avranno tutto il debito assicurato. A quel punto, con un unico soggetto garante, il debito avrà un solo tasso di interesse uguale per tutti.
Investimenti in opere strategiche
Il Fondo cosa ci fa con tutti questi premi assicurativi? Li può usare anche per finanziare investimenti pubblici mirati, attraverso il controllo del Comitato Fiscale Europeo, che valuterà di quali opere strategiche ogni Paese membro ha realmente bisogno. Quindi in Italia per esempio non si farà più l’autostrada inutile, ma magari il Porto di Gioia Tauro sì perché, essendo il fondo chiamato a rimborsare il debito se qualcuno non lo paga, deve essere certo di avere un ritorno. E gli investimenti fatti bene portano crescita, aumento del gettito e pertanto diminuzione del debito. Vuol dire avere uno Stato federale dietro una valuta. Insomma una visione d’Europa che guarda avanti. Il nuovo governo italiano, quando ci sarà, deve decidere cosa vuole: un’Eurozona vera, o quella finta, dove finiamo sempre col subire le decisioni degli altri. L’occasione è l’incontro dell’Eurogruppo di giugno, e sul tavolo ci deve stare anche la nostra proposta: quella di una condivisione dei rischi a prezzo di mercato, contro quella dell’«ognuno per sé» tanto cara ai tedeschi.

03/07/18

Fiano ti prego gira fra la gente normale, basta con il ghetto dei politici,parlate fra di voi,vi amate fra di voi e pretendete di sapere chi siamo noi, e non ci scassate o cazzu, come cantava il divino Pino Daniele

Fiano ti prego gira fra la gente normale, basta con il ghetto dei politici,parlate fra di voi,vi amate fra di voi e pretendete di sapere chi siamo noi,io votavo pd, ma poi che schifo che mi avete fatto, siete casta purissima e allora nel 2008 sentendo il farneticante discorso di Veltroni dove era volemmece bene che io magno e tu crepi e chi crepava ero io,non sono andata a votare, poi è nato il m5s e ho rivotato,nel 2013 e adesso, e lo rivoto, lo so abbiamo Fico,ma siamo democratici e che stia  con noi,ma sull'immigrazione noi del m5s ,della lega e  anche de vostro pd, di migranti non ne vogliamo  più sapere, il perchè è semplice quando vengono quì noi li integriamo mica voi che state fra di voi e vi amate fra di voi e dunque spero che fra di voi ci sia la vostra estinzione e da amen.
Detto questo con la disoccupazione di 3 milioni di italiani c'è bisogno di migranti?Bisogna salvarli, che facciamo venire 600.000 migranti già pronti in libia?Ma dobbiamo essere umani,ma questi non hanno le basi culturali nostre,io sono atea, però cresciuta in una famiglia cattolica ho le basi cattoliche, poi sono diventata atea e dunque le religioni le tollero,ma non possono comandare sulla mia vita, l'islam potendo comanderebbe sulle vite pure dei morti, dunque c'è conflitto interculturale, ossia non li reggiamo e questi poi portano al risvegliarsi di certi pruriti integraslisti cristiani come Fontana della lega nord vorrebbe,ma che non avverrà, perchè il m5s e lega lavorano con un patto,un contratto e dunque nel contratto è chiaro che l'immigrazione deve essere fermata e chi è quì e sgarra o espulsione immediata o galera e tutto questo è il risultato di voi del pd che lo sappiamo vivete fra di voi,vi amate fra di voi, la menate per  a noi e non ci scassate o cazzu, come cantava il divino Pino Daniele

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
“Roberto Fico? Ha fatto sentire in questi giorni il suo dissenso su alcune questioni di principio non indifferenti. Si tratterà di vedere nelle prossime settimane se questo suo dissenso proseguirà oppure no. Io pubblicamente in due occasioni sui social ho espresso apprezzamento per le sue parole...

Bruxelles giù le mani da internet,tanto siete finiti, avete adesso come arma la censura, ve la togliamo con i posti per i vostri culi marci

il mondo è cambiato tranne la politica tutta presa a proteggere se stessa perchè non c'è più sinistra o destra come amano definirsi,ma la reale casa politica, io quando ho visto che il m5s ai suoi politici fa fare due legislature e poi a casa li ho votati subito,questi i politici tutti in europa ma pure negli usa oramai sono una piaga, una zecca della società, senza dignità ,solo presi a mantenere la loro leadership e compensi stratosferici, li vedi ovunque, tutto è loro dalla politica alla sua ramificazione che è vasta, sono tutti posti per culo marci,vanno dai politici stessi alla famiglia , agli amici, ai parenti e questo deve finire, oggi internet da fastidio e invece di adeguarsi alla realtà che vuol dire cazzo la gente sa che fai, cosa imbrogli e come metti a posto la famiglia a spese del contribuente mettono bavagli, e poi se la gente giustamente non li vota più chi è votato al posto loro viene chiamato con disprezzo populista, e io lo sono, perchè io sono popolo che posso votare per i tuoi privilegi,no io voto per me ,io sono popoli.


Wikipedia oscurata contro copyright Ue. Ma Bruxelles: “Non tocca enciclopedia web”. M5s chiede modifiche al testo

Wikipedia oscurata contro copyright Ue. Ma Bruxelles: “Non tocca enciclopedia web”. M5s chiede modifiche al testo
Il provvedimento sarà discusso dal Parlamento Ue giovedì 5 luglio. Botta e risposta a distanza con Wikimedia nel merito della gestione delle piattaforme. I 5 stelle chiedono che si voti per riaprire il dibattito, a favore anche il dem Daniele Viotti. Appello di 24 politici per bloccare il provvedimento, tra loro anche Fabrizio Barca

la nostra cultura non può essere rappresentata dall'islam, è come se fai rappresentare i vegani dai carnivori

la nostra cultura è millenaria, dai greci e poi roma e dagli deii e al cristianesimo che ha trasformato gli dei in santi e Giove e giunone in maria dio e il figlio Gesù, ossia la paganità ha inglobato il cristianesimo e siamo sempre gli stessi,l'islam con noi è solo delirio,non possiamo reggere oggi nel 2000 una religione restrittiva e razzista, perchè non lo dicono ma è razzista, se una donna si mette il velo che vuol dire sottomissione non può rappresentare l'italia e l'italiano e manco l'europeo, direi che una religione così somiglia tanto al nazismo

Vogliamo valorizzare la centralità del #Parlamento, che deve legiferare meno e meglio: servono poche leggi ma fatte bene. I cittadini hanno bisogno che vengano accolte le loro istanze, per questo introdurremo gli strumenti di #democraziadiretta: è una decisione di sovranità.

Marco Travaglio: “I fascisti rossi”

Marco Travaglio: “I fascisti rossi”

(pressreader.com) – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano del 3 luglio 2018 – In attesa di studiare nel dettaglio il primo decreto del governo Conte, battezzato “Dignità” dal vicepremier Di Maio e varato ieri dal Consiglio dei ministri, abbiamo già la netta sensazione che contenga qualcosa di buono. Infatti, prim’ancora di vedere la luce, ha già registrato l’ostilità, nell’ordine, di: Confindustria cioè Pd renziano e calendiano, Mediaset cioè Forza Italia, aziende schiaviste che sfruttano i rider, lobby biscazziera e Giornale Unico Rosicante. Quando hai contro tanta bella gente, sorge il sospetto che tu abbia ragione. Se poi ti vengono addosso anche Giuliano Cazzola, che addita al pubblico ludibrio le pericolose analogie fra alcuni passi del decreto e alcune proposte della Fiom-Cgil (manco fosse Cosa Nostra), e il Giornale di Sallusti, che scova con raccapriccio fra i consiglieri di Di Maio economisti di sinistra come Alleva e Tridico (manco fossero Riina e Provenzano), il sospetto diventa certezza.
Mettetevi nei panni dei tromboni che da un mese ripetono in Italia e in Europa che questo è “il governo più di destra della storia repubblicana”, con evidenti parentele fasciste o forse naziste (invece i tre governi Berlusconi-Fini-Lega, il Monti-Fornero-Passera, il Letta-Berlusconi e il Renzi-Verdini-Alfano erano figli della Terza Internazionale). Ora sarà un’impresa spiegare che il primo decreto del rinato Partito Nazionale Fascista è quanto di più a sinistra si sia visto da decenni. Nessuna rivoluzione, per carità. Ma è tutto relativo, visto chi c’era prima. Qualche esempio.
1) Chi “delocalizza”, cioè prende i soldi dallo Stato, poi licenzia tutti e scappa con l’azienda all’estero, pagherà multe da 2 a 4 volte il beneficio pubblico, che poi restituirà con gl’interessi.
2) Contro la piaga della ludopatia, che prosciuga interi patrimoni, sono vietate le pubblicità e le sponsorizzazioni del gioco d’azzardo, pena multe salatissime.
3) Per i contratti di lavoro iperprecari “di somministrazione” a tempo determinato, valgono le regole degli altri contratti a scadenza: non più di 4 proroghe, per non più di 36 mesi.
4) I contratti a termine potranno durare 12 mesi, poi per rinnovarli (per soli altri 12) bisognerà indicare causali credibili, e con un piccolo costo in più per le imprese.
5) Fuori decreto, si lavora a un contratto collettivo nazionale per i lavoratori senza tutele del “food delivery”(il cibo a domicilio). E, fondi permettendo, al reddito di cittadinanza per chi cerca impiego e fa 8 ore settimanali di lavori socialmente utili. Scavalcato a sinistra (ci voleva poco) da Di Maio, fra i pop-corn e la mega-villa, il povero (si fa per dire) Renzi schiuma di rabbia.
Ed estrae dal vecchio cilindro il solito coniglio ormai frusto e spelacchiato: il “milione di posti di lavoro”del suo Jobs Act, che in realtà produsse meno nuovi occupati (ammesso e non concesso che siano i governi a produrli) di quando non c’era, sperperando una dozzina di miliardi in incentivi alle imprese. E spaccia per un trionfo gli ultimi penosi dati Istat sull’occupazione, che sembra aumentare perché crescono coloro che un lavoro non lo cercano neppure più e quelli che fanno lavoretti una volta ogni tanto: un’impietosa fotografia di quel che è diventata la cosiddetta “sinistra” in Italia, non a caso morta e sepolta il 4 marzo a vantaggio dei 5 Stelle e della Lega.
Prendiamo solo il punto 2) del decreto Dignità, che taglia le gambe alla lobby del gioco d’azzardo: voi l’avete mai sentito proporre da un leader della cosiddetta sinistra? Magari non da Renzi o da Calenda, che stanno alla sinistra come B. alla legalità; ma almeno dalle buonanime di Pisapia e Boldrini? Vado a memoria, ma ricordo tre soli soggetti che da anni battono su quel tasto: uno è il Fatto, che fin dalla fondazione ha dedicato decine di articoli alla mega-evasione da 98 miliardi dei concessionari di slot machine, sempre condonata da tutti i governi di destra e di sinistra, e alla piovra dei biscazzieri che fino all’altroieri faceva il bello e il cattivo tempo in Parlamento sotto ogni maggioranza, ottenendo licenze à go-go, sgravi fiscali e regalini in cambio di finanziamenti e/o mazzette; la Chiesa, che alla ludopatia ha dedicato denunce e campagne su Avvenire; e Beppe Grillo, che combatte su questo fronte da quando aveva solo qualche palco e un blog (al V-Day di Bologna, nel 2007, invitò a parlarne il nostro Ferruccio Sansa).
Ovviamente proibire le pubblicità, gli spot e le sponsorizzazioni di bische, slot machine, gratta e (mai) vinci e tutti gli altri buchi neri che inghiottono milioni di disperati in cerca di riscatto, equiparando il gioco d’azzardo ad altre dipendenze tipo fumo, alcol e droga, significa attirarsi addosso una spaventosa potenza di fuoco e di denaro. Non solo Mediaset, che perderà un bel po’ di inserzionisti e infatti lacrima come una vite tagliata con gli occhi di quel che resta di FI e di Sallusti. Ma anche i padroni della serie A di calcio, tutte brave persone che nuotano nei miliardi e piangono miseria per la dipartita dei bookmaker.
Al pianto greco si associa, in gramaglie, Il Messaggero: “Calcio senza scommesse, in rivolta i club di serie A”. Così come, per le annunciate misure sociali per i più deboli, dal reddito di cittadinanza al salario minimo, si dispera La Stampa: “Di Maio vira a sinistra. Ora vuole triplicare il reddito di inclusione. E si affida a tre esperti con un solido pedigree ‘rosso’”. Oddio, signora mia, tornano i “rossi”: era dai tempi di Valletta quando la Fiat era “La Feroce” perché maltrattava e spiava i lavoratori e La Stampa “La Busiarda” perché non lo raccontava, che non si leggevano simili Madeleine. Ancora un po’ di pazienza, poi i cosacchi abbevereranno i cavalli alla fontana di San Pietro. E, ad aprirgli le porte, saranno i famosi fascisti del governo Conte.
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02/07/18

Migranti, l’Unione Europea: “Non li rimandiamo in Libia, situazione inumana” NOI ITALIANI NON SIAMO LA VOSTRA SPUTACCHIERA E ANNATE A FARE IN CULO TEDESCHI E FRANCESI,PERCHè NOI DOBBIAMO AVERE PIATà, NONAVETO POSTO VOI?

ADESSO CAPISCO PERCHè LI PORTANO A LARGO SENZA CHE NESSUNO POSSA SALVARLI SE NON LA GUARDIA COSTIERA LIBICA, ADESSO HO CAPITO PERCHè è DISUMANO LASCIARLI IN MANO AI LIBICI E ALLORA L'ITALIA E LA GRECIA SE LI DEVONO PRENDERE LORO,OSSIA NOI, FACCIAMOLA FINITA, LA UE PER NOI è STATA SOLO AMAREZZA E DISGRAZIA, CHE , IO DI IMMIGRATI NON NE VOGLIO PIù IN 4 ANNI NE ABBIAMO PRESI 600.000 E CAZZO Mò BASTA, SE LI PRENDANO LA GERMANIA E LA FRANCIA CHE SONO COSì UMANI LORO!


Questo potrebbe essere un ampliamento degli hotspot, che già sono in Italia e in Grecia. Stiamo cercando di capire chi lo vuole fare, e chi vuole partecipare alla componente di solidarietà. Tuttavia questo dibattito è indipendente e non pregiudica il processo della riforma di Dublino. Queste sono misure ad interim.

Migranti, l’Unione Europea: “Non li rimandiamo in Libia, situazione inumana”Migranti, l’Unione Europea: “Non li rimandiamo in Libia, situazione inumana”

La commissione europea: "Ok all'ampliamento degli hotspot che ci sono già in Italia e in Grecia e questo non pregiudica la riforma di Dublino". Ieri l'Oim aveva parlato di 10mila migranti racchiusi in condizioni estreme, tra strutture sovraffollate e 40 gradi dovuti all'ondata di afa nel Paese nordafricano

alfano faccia ciò che crede e coi soldi suoi,basta succhiare la mammella dello stato

spero che con questo governo si faccia luce,perchè è il minimo che dobbiamo a uomini come Falcone e borsellino.L’urlo di Fiammetta Borsellino: “Basta parate il 19 luglio, il Csm apra indagini su Ayala e altri”


L’urlo di Fiammetta Borsellino: “Basta parate il 19 luglio, il Csm apra indagini su Ayala e altri”Alla luce della pubblicazione delle motivazioni della sentenza, gli chiederò che sia fatta luce sulle responsabilità dei magistrati nelle indagini e nei processi sulla morte di mio padre. A noi e alla mia famiglia il Consiglio ha sempre risposto picche”. Fiammetta Borsellino, intervistata dal Fatto Quotidiano e da Repubblica, dopo il deposito della sentenza sul Borsellino quater si appella al Presidente Sergio Mattarella. E si rivolge al Consiglio superiore: “Cosa fa il Csm? Perché questo reiterato silenzio sui magistrati che hanno avallato il falso pentito Scarantino?”.

La figlia del magistrato chiede risposte tangibili e non parate in occasione del 19 luglio, per l’anniversario della morte di mio padre e dei poliziotti”. A Repubblica spiega che quel giorno “la famiglia Borsellino si chiuderà in una commemorazione strettamente privata, per sancire un lutto rinnovato dalle nefandezze che stanno emergendo”. Afferma che la sentenza del Borsellino quater “non è un punto di arrivo, ma di partenza, che il Csm deve acquisire al più presto. Alcuni dei magistrati che hanno avallato il falso pentito continuano a ricoprire incarichi importanti. Anna Palma è avvocato generale di Palermo, Carmelo Petralia è procuratore aggiunto a Catania”.
ayala“Al magistrato Giuseppe Ayala, che nel 1992 era parlamentare, vorrei chiedere perché ha fornito sette versioni diverse dei momenti successivi alla strage, in cui si trovò fra i primi in via D’Amelio a tenere in mano la borsa di papà. E poco dopo scomparve l’agenda rossa“, aggiunge.
Spiega anche che insisterà per incontrare nuovamente in carcere i fratelli Graviano.
Fonte: ANSA.

Dietro i salvataggi la strana alleanza tra finanzieri e sinistra. Obiettivo: riempire l'Europa di nuovi schiavi

Le Ong sono come i pirati. Ecco il business del buonismo

Dietro i salvataggi la strana alleanza tra finanzieri e sinistra. Obiettivo: riempire l'Europa di nuovi schiaviLa nave di Proactiva Open Arms ne è un chiaro esempio. Si mantiene grazie ai soldi di un grossa compagnia marittima, è condotta da una ciurma di attivisti vicini ad una sinistra radicale pronta combattere stati e confini, ma s'avvale del vasto supporto consensuale garantito da George Soros, da esponenti dello star system e dai grandi gruppi della finanza internazionale.
Questa strana e variegata alleanza è spiegata dalla comune idiosincrasia per l'autorità degli stati nazionali e più in generali dall'allergia a leggi e regolamenti consolidati. Partiamo dall'elemento più evidente ovvero le donazioni garantite ad Open Arms dal Gruppo Ibazibal, una grande compagnia marittima spagnola. Per capirne i reconditi motivi basta riprendere un dato del 2014. In quell'anno ben 40mila dei 140mila migranti salvati nell'ambito della missione Mare Nostrum vennero recuperati non dalle navi della nostra Marina militare, ma da navi commerciali costrette a deviare dalla loro rotta per far fronte ai naufragi. Proprio questo inconveniente, i cui costi si misuravano in centinaia di migliaia di dollari al giorno, spinsero alcune compagnie come il Gruppo Ibazibal a finanziare le Ong.

Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha deciso di consentire l'esplorazione petrolifera in due parchi naturali protetti, Virunga e Salonga.

Il governo della Repubblica Democratica del Congo ha deciso di consentire l'esplorazione petrolifera in due parchi naturali protetti, Virunga e Salonga.
La decisione è fortemente osteggiata da attivisti ambientalisti, che sostengono la tesi per la quale la perforazione metterebbe a rischio la fauna selvatica e contribuirebbe al riscaldamento globale.
Circa un quinto del parco nazionale di Virunga sarà aperto alle trivellazioni petrolifere.
I parchi ospitano elefanti, gorilla di montagna in pericolo di estinzione, ippopotami e il bonobo, una scimmia anch’essa in via di estinzione. Entrambi i parchi sono Patrimonio dell’Umanità Unesco, con il parco nazionale di Salonga che copre 36.000 km quadrati del bacino del Congo, la seconda foresta pluviale al mondo dopo l’Amazzonia.
Ma qualcuno ha deciso di svendere al diavolo un patrimonio naturale dal valore inestimabile pur di trattare con i magnate del petrolio. Il governo infatti, ha difeso il suo diritto di autorizzare la perforazione ovunque nel paese, affermando in una dichiarazione, che è consapevole del fatto che ci vivono gli animali e come se trivellare fosse cosa di poco disturbo, ha promesso di proteggere gli animali e le piante nei due parchi.

Ma mi faccia il piacere, di Marco Travaglio di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 2-7-2018 – Boldrivoluzione.



di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano 2-7-2018 – Boldrivoluzione. “Gli italiani, incluso chi ha votato 5Stelle per disperazione, si renderanno conto che a sinistra c’è fermento, che può nascere qualcosa di nuovo, qualcosa che restituisca speranza, entusiasmo, voglia di impegnarsi” (Laura Boldrini, LeU, l’Espresso, 1.7). In pratica, ha deciso di ritirarsi.
Il profeta. “L’eliminazione dell’Italia dai Mondiali? Il nostro calcio va rinnovato. Una delle cose che ha favorito il rinnovo del calcio tedesco, dopo una crisi molto dura, è stata la legge sulla cittadinanza che Schröder approvò… Lo Ius Soli ha favorito anche nello sport una partecipazione piena e viva di ragazzi con genitori stranieri, ma di fatto tedeschi… Il calcio tedesco ha puntato molto sui vivai e sui giovani. Quella dell’Italia è stata una brutta sconfitta e bisogna voltare pagina. Però non basta cambiare l’allenatore, ma bisogna realizzare che si è consumato un ciclo. E’ necessario aprirne uno tutto nuovo. Vediamo come farlo. E io credo che l’esperienza tedesca possa essere di insegnamento” (Piero Fassino, Pd, Omnibus, La7, 14.11.2017). Lì la povera Nazionale tedesca capì che, per questo Mondiale, non c’era niente da fare.
Faccio l’accento svedese. “Io mi aspetto già da domenica con i ballottaggi un segnale di ripresa del Pd… A Pietrasanta, Massa, Pisa con Paolo Gentiloni, piazze piene per i candidati sindaci del Pd in Toscana. Ho buone sensazioni per i ballottaggi del 24 giugno” (Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, alla vigilia dell’ennesimo crollo del Pd, anche in Toscana ed Emilia, 21.6). Fassino, è lei?
Il Giornubblica. “Rai, Grillo lancia l”editto a 5stelle’: ‘Due reti private, una senza spot” (il Giornale, 30.6). “Anche Grillo ha un ‘editto’ per la Rai”(Repubblica, 30.6). Ma perchè non fate un bel giornale unico?
Alè manno! “Raggi, due anni di delibere al ralenti. Al netto degli interventi per emergenze, gli atti approvati dall’assemblea capitolina sono stati in tutto 131. Meno dell’era Marino (138) e praticamente la metà rispetto ad Alemanno (249)” (Repubblica, 11.7). Quindi, per Repubblica, non conta quel che si fa, ma quante cose si fanno. Anche se si favoriscono Mafia Capitale. Forza Buzzi e Carminati!
Colpa di Conte. “La futura casa di Renzi è una villa di un collega di Conte” (Repubblica, 30.6). Ah, mi pareva: ecco chi è il vero colpevole.
Riottoso alla verità. “La Corte suprema russa concede alla polizia di sequestrare i cellulari a chiunque, russo o no, se posta sui social critiche al governo Putin”(Gianni Riotta, Twitter, 22.6). Poi si scopre che la sentenza riguarda sospetti di terrorismo. Sarebbe una fake news se Riotta non fosse membro della task force europea contro le fake news. Invece è solo una balla.
Fate la carità. “Formigoni torturato. Condannato a morire di fame. Gli han sequestrato addirittura la pensione” (Libero, 23.6). “La delibera Fico è un monumento all’illegalità, ci batteremo in tutte le sedi per impedire questo obbrobrio costituzionale che interviene nella vita delle persone in un’età fragile, senza possibilità di fronteggiare una caduta così pesante del reddito” (Antonello Falomi, presidente Associazione ex parlamentari, 27.6). Non so voi, ma io farei una colletta.
Brutti incontri. “I bambini non vengano vaccinati nella stessa stanza dei richiedenti asilo per evitare le malattie contagiose” (Lucio Pizzi, sindaco Pdl di Domodossola, 27.6). Giusto: ora i figli dei migranti rischiano di incontrare il sindaco.
L’arma segreta. “Calenda e Zingaretti sono scorciatoie. Ripartiamo dalla politica! L’unico esempio a cui guardare è quello della Lega” (Gennaro Migliore, ex Sel, ora Pd, Il Dubbio, 27.6). Potrebbe iscriversi alla Lega per distruggere anche quella.
Pizza e fichi. “Serve un fronte nuovo che vada da Sel a Forza Italia” (Federico Pizzarotti, sindaco ex M5S di Parma, Il Foglio, 26.6). “Martina: da Macron a Tsipras. Alle Europee progressisti uniti” (Corriere della sera, 25.6). Esista solo una grande Chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa.
Il Cazzullo Qualunque. “Grillo come l’Uomo Qualunque che però si fermò al 5%… Era un tempo in cui gli italiani credevano in se stessi e nel futuro, e non pensavano che tutti i politici fossero ladri, tutti gli industriali corruttori, tutti gli imputati colpevoli” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 30.6). E le grandi firme del Corriere si chiamavano Montanelli.
Il titolo della settimana/1. “Calenda è già in marcia ‘per fermare i populisti’” (Il Dubbio, 28.6). Ha fatto il giro della sua terrazza.
Il titolo della settimana/2. “Dalla Berti alla Pavone: la politica sovranista contagia lo spettacolo” (La Stampa, 30.6). Che facciamo, le arrestiamo?

01/07/18

Il wahabita, capo della Lega Musulmana, vuole aprire più moschee in Italia ed aiutarci nell’”integrazione”SIAMO IL PAESE DELLA CUCCAGNA PER LA FEDE, NOI ITALIANI ORAMAI SIAMO TUTTI MISCREDENTI,PERò BISOGNA MANTENERE LE FEDI,MA SE SIETE FEDELI MANTENETEVI LA VOSTRA FEDE ECHECACCHIO

SIAMO IL PAESE DELLA CUCCAGNA PER LA FEDE, NOI ITALIANI ORAMAI SIAMO TUTTI MISCREDENTI,PERò BISOGNA MANTENERE LE FEDI,MA SE SIETE FEDELI MANTENETEVI LA VOSTRA FEDE ECHECACCHIO

Il wahabita, capo della Lega Musulmana, vuole aprire più moschee in Italia ed aiutarci nell’”integrazione” dei . A questo fanatico, che vuole diffondere il virus dell’integralismo islamista di Isis nel nostro paese, anziché la galera regaliamo paginate di propaganda.

Mentre noi siamo qui come degli sfigati a piangere la perdita della sovranità monetaria e a farci prendere per il collo (ma anche per i fondelli) con il cappio del debito, la Banca Centrale del Giappone, BoJ, si ricompra tutto il suo debito pubblico e di fatto lo cancella.

Mentre noi siamo qui come degli sfigati a piangere la perdita della sovranità monetaria e a farci prendere per il collo (ma anche per i fondelli) con il cappio del debito, la Banca Centrale del Giappone, BoJ, si ricompra tutto il suo debito pubblico e di fatto lo cancella.