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26/07/18

HuffPost un giornale che scopiazza l'america come i più incalliti cafoni italiani da sempre fanno scrive della rai e Di Di Maio,insomma il cervello gli è fuggito di testa

HuffPost un giornale che scopiazza l'america come i più incalliti cafoni italiani da sempre fanno scrive della RAI e Di Di Maio,insomma il cervello gli è fuggito di testa ho detto tutto.

Diretto dall'Annunziata, creatura della sinistra alla Saviano,ossia a lei non manca nulla e per questo si occupa dei poveri, cioè per non farsi mancare nulla, si sa che la povertà dei molti rende ai pochi sinistri rimasti che si acclamano fra di loro, si sposano fra di loro, si frequentano fra di loro e la realtà gli sfuggita di testa e cuore, e così adesso la rai vedi la tv che paghiamo tutti malvolentieri grazie al pd di renzi, adesso è fagocitata da Di Maio e Salvini, uno scandalo, proprio per i sinistri 

che l'hanno con

Berlusconi,maneggiata,massacrata,

spolpata, mafiata sino all'ultimo attimo di potere e che adesso hanno la paura che la poltrona gli sfugga dal culo, io spero che la maneggino Salvini e Di Maio e con la dirigenza di Conte e che finalmente si pensi di privatizzarla, ossia via il canone e se lavori guadagni altrimenti fora da i ball, se c'è da lavorare stai sicuro che i sinistri scappano,loro abituati a salotti e blateramenti deliranti non conoscono lavoro,ma solo deliri sinistri.


Michele Anzaldi: "Di Maio ha incontrato giornalisti Rai a casa? L'odg intervenga". Sangiuliano: "Mai stato a casa del vicepremier, denuncio Anzaldi"

Il segretario della Vigilanza Ra: "Sarebbe un caso di ingerenza governativa sull'informazione Rai di gravità inaudita, al livello di conflitti di interesse e editti bulgari del passato"


"Davvero, come scrive Repubblica, il ministro Di Maio ha ricevuto i giornalisti del Tg1 Gennaro Sangiuliano e Alberto Matano, peraltro nella sua abitazione privata, in una sorta di consultazioni per la direzione dei telegiornali che non hanno precedenti e violano ogni legge? Sarebbe un caso di ingerenza governativa sull'informazione Rai di gravità inaudita, al livello di conflitti di interesse e editti bulgari del passato". Lo scrive su Facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai.
"Mentre Di Maio pubblicamente - prosegue Anzaldi - diceva che lui non si occupa di Tg1, privatamente faceva addirittura il casting dei giornalisti a casa sua. Il presidente della Vigilanza Barachini chieda un intervento diretto a stretto giro dell'Ordine dei giornalisti: se l'incontro fosse confermato, dipendenti del servizio pubblico che si recano nell'abitazione privata di un membro di governo per ricevere una nomina configurano la necessità dell'apertura di un procedimento disciplinare. Nelle stesse ore in cui la Vigilanza si riuniva per sollecitare il Governo al rispetto della legge, Di Maio la infrangeva in modo plateale ricevendo i giornalisti a casa. Che altro deve succedere prima che le autorità di garanzia intervengano? Come fa il presidente Fico a non intervenire? Di Maio e Salvini vogliono sottomettere l'informazione pubblica, sono in ballo le garanzie costituzionali di autonomia dell'informazione e pluralismo".
Immediata la risposta di Sangiuliano: "Smentisco nella maniera più categorica di essere mai stato nella casa privata del vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, e tantomeno nei suoi uffici ministeriali. E ancora, di aver mai parlato con lui, in alcuna sede, dell'azienda per cui lavoro e dei suoi assetti. Sfido chiunque a dimostrare il contrario. Lo conosco, ovviamente, come un gran numero di giornalisti italiani, ma nulla più. L'onorevole Anzaldi la smetta di diffondere notizie false e tendenziose, inventate e non verificate. Ho già trasmesso al mio legale le sue dichiarazioni per le relative iniziative di legge a tutela della mia persona ma anche nell'interesse dell'informazione fondata sulla verità da sempre il mio faro professionale". Ha affermato il giornalista e vicedirettore del Tg1.

25/07/18

Atene in fiamme il più grande successo dell'euro

Toninelli ha appena firmato la decadenza dell’intero Cda di FS 👏👏👏👏 in quattro e quattrotto... a casa !

#Prete molesta bambino di 10 anni. Arrestato in flagranza di reato in auto. Togliete la #tonaca e fategli indossare una #magliettarossa

Pieno sostegno alle parole di #Bonisoli sul superamento del monopolio #SIAE, da sempre battaglia del M5S. Il nuovo ruolo dell’ente e la revisione del meccanismo dell’equo compenso per gli autori, saranno le sfide su cui il governo si misurerà.

Insomma, a Bruxelles non abbiamo una voce italiana che ci tuteli, ma solo una grigia funzionaria inutile e – in alcuni casi – pure dannosa. Va rimossa.




PAOLOBECCHI.WORDPRESS.COM


di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero, 24/07/2018

certi giudici è meglio che facciano altri mestieri e poi le leggi lo so le hanno fatte i piddini in parlamento,ma un pò di cervello non guasta

Marocchino la palpeggia nelle parti intime sul bus. Ma il giudice lo libera dopo tre giorni

È tornato libero dopo tre giorni di arresti domiciliari un diciannovenne marocchino accusato di violenza sessuale nei confronti di una minorenne. Per il gip non è stato colto in flagrante
Per il gip del tribunale di Cassino, infatti, la testimonianza di una ragazza di 15 anni palpeggiata nelle parti intime mentre era in viaggio su un pullman della Cotral sulla tratta Sora-Anagnina, non sarebbe attendibile. O meglio, l’aggressore non sarebbe stato colto in flagranza di reato. Alla base della mancata convalida degli arresti domiciliari ci sarebbe un parere espresso recentemente a sezioni unite dalla Corte di Cassazione.
Così a nulla sono valse le dichiarazioni dell’autista, dei passeggeri e della stessa vittima della violenza consumatasi alle 6 di sera di un pomeriggio di luglio. A ricostruire la vicenda è Il Messaggero, che racconta di come la ragazzina, poco dopo essersi sistemata sui sedili della parte superiore del bus, si sia precipitata in lacrime dall’autista chiedendogli di fermare il pullman.
È stato proprio il conducente a chiamare i carabinieri dopo aver ascoltato la denuncia della giovane, che ha accusato il diciannovenne marocchino, l’unico seduto con lei al piano di sopra, di averla palpeggiata varie volte sia sulle cosce, sia nelle parti intime. Dopo pochi minuti i militari giunti ad Isola del Liri, dove si trovava il pullman, hanno fermato il giovane, un venditore ambulante residente a Ceccano.
Per lui sono scattati i domiciliari. Decisiva, in tal senso, la deposizione della minorenne protagonista della vicenda, così come quelle dell’autista e degli altri passeggeri. Ma per il gip di Cassino gli elementi non sarebbero sufficienti a fare una prova. E così l’uomo è stato rimesso in libertà.

pure il governo gialloverde la cazzata l'ha fatta mettere nella squadra uno come Enzo Moavero Milanesi, cioè è uno schifo,lui che apre i porti senza consultarsi con il governo, lui che decide che,ma annasse a lavorare coi monti i letta e vaffanculo,ha stufato

pure il governo gialloverde la cazzata l'ha fatta mettere nella squadra uno come 

Enzo Moavero Milanesi, chi è io non lo so,però poi vado su wimedia e scopro che secondo me l'ha messo mattarella, cioè è uno schifo,lui che apre  i porti senza consultarsi con il governo, lui che decide che,ma annasse a lavorare coi monti i letta e vaffanculo,ha stufato


https://it.wikipedia.org/wiki/Enzo_Moavero_Milanesi
questo chi l'ha messo il m5s, la lega o mattarella ha rotto i coglioni, o sta con il governo o si dimette, ieri era per l'accoglienza e aperture dei porti che noi non vogliamo,oggi tocca alla crimea, ma lui fa parte di un governo non del pd
ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Enzo Moavero Milanesi prende con chiarezza le distanze da Matteo Salvini e chiarisce la posizione del governo italiano sull’annessione della Crimea da parte della Russia. “Il governo ritiene che vadano sempre rispettate le regole del diritto internazionale in particolare l’integrità territori...

la società va ripensata tutta.inutili discorsi la plastica è veleno e va tolta subito,è ovunque anche dove non serve, ma si deve togliere subito,adesso,non aspettare anni, chi produce plastica produrrà altro che cazzo

inutili discorsi la plastica è veleno e va tolta subito,è ovunque anche dove non serve, ma si deve togliere subito,adesso,non aspettare anni, chi produce plastica produrrà altro che cazzo.
Stiamo andando verso l'autodistruzione per incapacità di programmare e spiegare che ci sta succedendo.Intanto tutta questa pubblicità del fate figli che è assurda e nociva, un pianeta abbiamo e siamo 7 miliardi e la plastica è l'allarme, se fossimo meno e meno succubi di religioni e falsi miti e regole, l'umo per vivere deve avere spazio, serve per nutrirsi,ma anche perchè possa riprodurre habitat, invece noi stiamo togliendoci la natura che vuol dire ossigeno,pane e vita, che fare?Intando non pubblicizzare più di fare figli,spiegare che si devono fare figli e che devono essere quelli che servono a loro e non a noi, per farla breve non è che invecchi e devi avere la badante tutta tua che poi si finisce che ci si rompe le palle perchè un rapporto di uno a uno è logorante, ma per gli anziani si facciano siti dove ci si aiuta e si sta in mezzo alla gente, costano meno e una badante magari ne guarda una decina, con l'ausilio della robotica, è più umano perchè non isoli nessuno, costa meno e non hai la scusa di fare più figli che poi saranno dei derelitti perchè le risorse per 7 miliardi già sono scarse, figurarsi se si aumenta ancora la popolazione mondiale.
Cambiare il comando , cambiare la finanza che deve servire e non comandare, mettere un limite alla ricchezza e povertà, non si deve permettere che ci siano dei Soros e altri che gestiscono il mondo perchè hanno soldi, le genti devono governare non i criminali e i governi devono servire non essere lo strumento in mano a malati mentali che con la potenza finanziaria compensano la loro impotenza di esseri umani,ossia sono malti mentali.


La lotta alla plastica è una guerra importante che va vinta ma soprattutto combattuta adesso!
Ogni anno nell'UE fino a 500 mila tonnellate di rifiuti di plastica finiscono negli oceani. L'ONU avverte che se non implementeremo una strategia efficace per affrontare questo problema, entro il 2050 ci saranno più materie plastiche negli oceani che pesci.
Una strategia efficace può essere implementata solo se eliminiamo tutti i sussidi ai combustibili fossili che aiutano a mantenere basso il prezzo della plastica vergine, ostacolando allo stesso tempo lo sviluppo di un mercato secondario della plastica  https://bit.ly/2LHfdCL


Sergio Marchionne è morto ok è morto e adesso lo fanno pure santo?rispetto certo anche io, come rispetto tutti gli uomini e donne,per il resto stendo un velo pietoso

ok è morto e adesso lo fanno pure santo?rispetto  certo anche io, come rispetto tutti gli uomini e donne,per il resto stendo un velo pietoso,posso dire che la fabbrica uccide tutto, dai sentimenti ai corpi, le fabbriche devono essere ripensate e diventare umane e devono servire l'uomo e non i soliti culi marci della finanza

Sergio Marchionne è morto. Addio al manager che cambiò Fiat

Il manager si è spento nella clinica di Zurigo dove era ricoverato da diverse settimane. Elkann: 'Coltiveremo i suoi valori'Sergio Marchionne,John Elkann © APhttp://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2018/07/25/sergio-marchionne-e-morto_356a3938-64fa-4822-980b-40f376861dbe.html

siamo illusi di integrare l'islam" e cosa aspetta la UE a legiferare che le fedi sono fatti privati e non fanno testo,ossia non possono essere leggi?

questa si chiama pubblicità, io la proibirei,vuoi pregare e lo fai o in un posto apposito oppure in spazi tuoi, anche perchè poi io li detesto come detesto i cristiani quando sfoggiano un dio che pretendono sia pure il mio e io sono atea e mi sento violentata, dunque è giusto che la fede sia libera ,ma non deve essere invadente,non rispettosa dell'altrui pensiero


"Siamo al disastro perché ci siamo illusi di integrare l'islam"

Il politologo Giovanni Sartori sul politicamente corretto: "La sinistra non ha il coraggio di affrontare il problema"










Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».
Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».
Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».
Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».
Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».
Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».
Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita.
Pensi all'India o all'Indonesia».
Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».
Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».
Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».
Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».
E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».
Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».
Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».
Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».
E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».
Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».
Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».

la rai va gestita bene e dunque vogliamo Freccere, Gabanelli e Travaglio,Mario Giordano

Rai, Salvini pesca nel passato di B. vuole Del Noce al vertice della tv pubblica

Rai, Salvini pesca nel passato di B. vuole Del Noce al vertice della tv pubblica

Favorito per la presidenza l’ex direttore di RaiUno scelto dalla Lega con Forza Italia, ma anche i Cinque Stelle dovranno dire sì

24/07/18

Ecco il piano delle élites per far cadere il governo M5S-Lega (di Giuseppe PALMA)

Ecco il piano delle élites per far cadere il governo M5S-Lega (di Giuseppe PALMA)

Oggi può sembrare fantapolitica, ma più avanti ci proveranno. Tenteranno di rimettere in moto il colpo di stato iniziato nel novembre 2011 e terminato lo scorso 1° giugno. Il governo del cambiamento M5S-Lega ha costruito una barriera contro il progetto mondialista di creare un popolo europeo senza identità, un meticciato senza diritti sociali ma libero di spostarsi per garantirsi la mera sopravvivenza. Senza famiglia, senza radici, senza identità. Il governo Salvini-Di Maio rappresenta certamente un ostacolo a questo progetto delle élites globaliste, ma, allo stesso tempo, in Parlamento non è possibile alcun ribaltone che metta insieme tutte le altre forze politiche oggi presenti (Pd, Forza Italia, LeU, piùEuropa etc), le quali non hanno i numeri per contrapporre un’alternativa all’esecutivo giallo-verde. Che farà dunque l’establishment sovranazionale? Occorre ammettere che questo ha sempre prediletto la soluzione di unire il centrodestra col centrosinistra, lasciando fuori i 5Stelle (come nel 2013), ma stavolta non è possibile per la ferma opposizione di Salvini a qualsiasi alleanza col Pd.
E allora i grandi gruppi della finanza internazionale punteranno sulle divisioni dentro al governo Conte e su quelle all’interno del M5S. 
Il grimaldello è rappresentato dal Presidente della Camera Roberto Fico, che alla prima crisi di governo riaprirà – su probabile indicazione di Mattarella – il famoso “secondo forno”, quello naufragato sotto i colpi di Renzi lo scorso 29 aprile. Ma stavolta il senatore di Scandicci non avrà lo stesso peso politico che ebbe tre mesi fa. Il neoeletto segretario Dem Maurizio Martina sta già lavorando sottobanco. Prima delle elezioni europee del 2019 al Nazareno potrebbe arrivare un nuovo segretario legittimato dal voto delle primarie, e non è escluso che il “nuovo” che avanza sia rappresentato proprio da Martina o, più probabilmente, dall’attuale Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, uomo con le stesse idee di Martina ma con ben più consistenti potenzialità comunicative e, soprattutto, non “sporcatosi” con le fallimentari esperienze di governo degli ultimi anni.
A quel punto, subito dopo le elezioni europee, il “nuovo” Pd cercherà di dividere Di Maio da Salvinisulla base del fatto che il M5S potrebbe aver subìto una flessione (del tutto fisiologica) in termini elettorali rispetto alle politiche di quest’anno (con un parallelo aumento di consensi in favore della Lega), spingendo i pentastellati a far cadere l’attuale governo per formarne un altro col Pd di Zingaretti (o personaggio similare). Una sorta di mantide religiosa pronta a morire pur di uccidere il vecchio nemico e nuovo presunto alleato. Un vero e proprio abbraccio mortale per i 5Stelle, sia dal punto di vista parlamentare (i numeri potrebbero non esserci) che politico. Ma alle élites questo non interessa. Se pensano che ci possa essere una sola possibilità per fermare le politiche economiche, fiscali e sull’immigrazione del governo M5S-Lega, utilizzeranno tutti gli strumenti a loro disposizione pur di raggiungere l’obiettivo. Si tratterebbe certamente di un altro colpo di stato, anche perché del nuovo governo non farebbe parte la componente più votata all’interno della coalizione che ha ottenuto più voti alle elezioni del 4 marzo. Ma se c’è una cosa che alle élites non interessa, quella è proprio la democrazia!
Sarà il M5S sufficientemente fermo e stabile per non cedere alle sirene globaliste e del Pd? Io credo di sì, anche perché sarebbe auto-distruttivo se cedesse. E Di Maio non è poi così sprovveduto da farsi soffiare il Movimento da una manovra di questo tipo. Il governo del cambiamento, che poggia la propria legittimazione democratica sul forte consenso elettorale dei due partiti che ne fanno parte, è nato anche per effetto della rivolta popolare avvenuta sui social la sera del 27 maggio – subito dopo che Mattarella aveva impedito la nascita del governo Conte (a causa del veto su Savona al Mef) e nominato Cottarelli -, oltre che per le rassicurazioni americane sull’acquisto dei nostri titoli di stato sul mercato secondario. Diversamente, dovete tenerlo bene a mente, era già pronto per Palazzo Chigi – in continuazione del colpo di stato del novembre 2011 – proprio l’onnipresente Cottarelli, l’uomo del FMI che ci avrebbe imposto – senza neppure ottenere la fiducia in Parlamento – ancora più austerità e rigore, cioè le folli ricette neo-liberiste di Monti.
Tutto questo non possiamo e non dobbiamo dimenticarlo, soprattutto per quel che potrebbe accadere in un futuro non molto lontano. Sulla Libertà, diceva Calamandrei, bisogna vigilare. E oggi più che mai, aggiungo io, anche sulla democrazia.
Giuseppe PALMA

Giovanni Tria le nomine rai devono essere da noi gradite e dunque via i nomi servi del potere, non mettere le solite zecche ,poi privatizzatala la ria,io non voglio pagare il canone

Giovanni Tria avverte Matteo Salvini: sulle nomine Rai decido io

Oggi nuovo vertice. Per il ministro "tutti condividiamo le decisioni. Salvini vuole incontrare i candidati? Se serve sì, ma non condiziona le mie scelte"


Le nomine Rai mettono a dura prova l'equilibrio nel Governo. "Oggi abbiamo fissato una riunione" ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiegando che "noi su queste nomine - fermo restando che c'è un ministro competente e una delibera del Cdm - usiamo un metodo che sta dando dei frutti, quello di confrontarsi, di parlarsi francamente tra il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro competente e i rappresentanti delle forze di maggioranza".
Al centro delle decisioni c'è il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il quale ha voluto ribadire che la condivisione è la chiave del lavoro che si sta facendo nel Governo. Avverte però Matteo Salvini che non si farà condizionare nelle sue scelte. "Tutti condividiamo tutte le nostre decisioni e se c'è la necessità di qualcuno di incontrare i candidati per rafforzare le proprie convinzioni, questo non significa che condizioni le scelte del ministro competente. Si usa condividere le cose, ognuno si prende le proprie responsabilità". ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo a una domanda sulla volontà del vicepremier di incontrare personalmente i candidati al vertice Rai.

Caro saviano,boldrini e grasso.siete solo zecche ,parassiti,merde siete, basta, io voglio essere rappresentata da chi è come me, di voi ne ho piene le palle.

questo è fuori tutto, è come la boldrini radical chic che si spaccia per proletaria e grasso che si spaccia per antimafia, io che sono una proletaria di fatto,li mando a fare in culo tutti e tre,ma siamo matti, ma non sanno che vuol dire disagio economico,abitare in posti degradati,non sanno che vuol dire la paura di perdere il posto di lavoro,la casa la famiglia, loro non sanno nulla e vogliono solo comandare,mi fanno schifo,io proletaria doc, io che a 14 anni sono andata a lavorare e poi ancora rigorosamente in nero e a 48 ore a settimana,io che una decina d'anni ho perso i contributi perchè o lavoravi così o niente,io oggi che vivo in una casetta minuscola e sempre nella paura di non arrivare a fine mese, perchè la mia pensione se la mangia lo stato in bollette e varie tasse, ma io vi mando a fare in culo, siete il peggio del peggio,siete solo zecche ,parassiti,merde siete, basta, io voglio essere rappresentata da chi è come me, di voi ne ho piene le palle.

Alla ricerca dell'intellettuale perduto

Saviano non vuole creare un nuovo Gramsci ma prendere la funzione e darla a chiunque sia in grado di esercitarla. Prossimo step del dibattito a Nuovi Argomenti

"Dove siete? Perché vi nascondete?". Comincia così l'appello di Roberto Savianoa prendere posizione contro le politiche del governo 5 stelle-Lega, dentro le quali scorge "i germi di qualcosa di estremamente pericoloso", davanti a cui non si può più tacere. Cita Jean Paul Sartre, lo scrittore modello dell'intellettuale engagé. E potrebbe sembrare la riedizione di un antichissimo, e noioso dibattito: lo scrittore si deve schierare nella discussione pubblica, o deve fare il suo lavoro e basta? Invece Saviano, che a sua volta è l'incarnazione più moderna dello scrittore impegnato, non si rivolge solo agli scrittori e agli intellettuali della sua cerchia, si rivolge a tutti: "Giornalisti, cantanti, blogger, filosofi, drammaturghi, attori, sceneggiatori, produttori, ballerini, medici, cuochi, stilisti, youtuber". Una novità che tiene conto di un elemento profetizzato da Karl Marx nei Grundrisse: ossia, che il progresso avrebbe creato un general intellect, cioè un'intelligenza diffusa, ramificata, come è quella che oggi vediamo in opera nei social network, dove molti hanno trovato una voce, costruito un piccolo pubblico, insomma una possibilità di influenza. Sono questi gli "scrittori" che Saviano chiama all'impegno. Non quelli con la pipa e gli occhiali spessi sulla rive gauche della Senna.
Probabilmente, quest'esigenza nasce dalla constatazione di un fallimento: l'ultima volta che gli intellettuali scesero in campo, in Italia, lo fecero rivolgendo appelli al movimento 5 stelle, per cercare di convincerlo a formare un governo con il Partito democratico di Pierluigi Bersani. Non ottennero nessun risultato. E, lentamente, scivolarono ai margini della scena pubblica. Oggi però – nonostante Saviano li inviti a uscire allo scoperto – alcuni intellettuali sono tornati a farsi sentire, piuttosto autonomamente, ciascuno con la propria voce. Come se l'avvento del governo di cambiamento 5 stelle-Lega si fosse imposto con una tale forza nella politica italiana che il vuoto d'aria generato dal suo passaggio ha risucchiato sui binari del dibattito delle idee anche coloro i quali, solitamente, preferivano osservare da lontano i treni sui quali viaggiavano le maggioranze e le minoranze parlamentari.

Per esempio, nella redazione di Nuovi Argomenti, la rivista letteraria fondata da Alberto Moravia e oggi diretta da Leonardo Colombati, da più di un mese si discute del prossimo numero, che inaugurerà la nuova serie. Uscirà a gennaio, si chiamerà Torre d'avorio e si interrogherà, appunto, sul ruolo degli intellettuali nella discussione pubblica. Risponderanno due vincitori del premio Strega come Alessandro Piperno e Nicola Lagioia, e un premio Oscar come Paolo Sorrentino. Più Emanuele Trevi, Lorenzo Pavolini, Carola Susani e lo stesso Colombati. Poi: sull'ultimo numero de l'Espresso, sono già intervenuti Michela Murgia e Zerocalcare, formulando un invito perentorio: "Ribelliamoci!". E il regista Paolo Virzì, in un'intervista rilasciata a David Allegranti del Foglio, è stato altrettanto diretto: "Mi davano della Cassandra quando dicevo: 'Guardate che questi sono fascisti'. Oh, purtroppo ho avuto ragione: sono fascisti per davvero". Per finire, Sandro Veronesi, sul Corriere della Sera, ha proposto di passare all'azione, salendo con il proprio corpo sulle barche che salvano i migranti in mare.
Gli interventi, insomma, non mancano. Eppure, la ricerca dell'intellettuale impegnato continua. Perché Roberto Saviano, il più raffinato e abile interprete del neo-interventismo, ha in mente qualcosa di più chiaro del tradizionale gesto dell'uomo di lettere: "La mobilitazione che vi chiedo è una mobilitazione che riguarda ciascuno di noi", scrive. L'esigenza che esprime è quella di una ricerca di un nuovo tipo di impegno intellettuale, un engagement molecolare, che riguarda la grande stella del cinema, così come il cittadino al di sopra di ogni sospetto di militanza culturale. Non desidera creare un nuovo Antonio Gramsci, ma prendere la funzione di Antonio Gramsci, spezzarla e darla a chiunque sia in grado di esercitarla, scrivendo, parlando, falsificando informazioni non vere, riportando dati, ironizzando.
D'altronde, nessuno più si sente in dovere di prendere in considerazione la parola che pronuncia uno scrittore in quanto scrittore, come succedeva quando decideva di intervenire Albert Camus. Neanche a Roberto Saviano è riconosciuta l'autorevolezza necessaria (il che non significa che non la abbia) per stabilire immediatamente una gerarchia tra ciò che scrive lui e ciò che scrive un blogger, una persona che ha letto centotredici libri sull'argomento in questione e uno che passava di lì.
"La categoria degli intellettuali intesa in senso collettivo, come ceto, è completamente svanita", spiega all'HuffPost Filippo La Porta, critico letterario e saggista. "L'ultimo in grado di esercitare il ruolo di interprete della coscienza civile del paese è stato Pier Paolo Pasolini. Nessuno ci è più riuscito dopo di lui". E questa non necessariamente è una disgrazia: "Franco Fortini affermava di essere contro il ruolo dell'intellettuale, ovvero contro ciò che garantisce i privilegi dell'appartenenza al circolo ristretto dei sapienti, ma decisamente a favore della funzione intellettuale, ossia dell'esercizio del pensiero critico, quello che ricerca ostinatamente la verità, opponendosi anche al potere, come hanno fatto una lunga serie di persone, da Socrate fino a Calvino". Tutti, oggi, hanno gli strumenti per essere degli scrittori engagé. Almeno, teoricamente. Rimane il problema classico di qualsiasi impegno intellettuale: si può vedere giusto, formulando analisi riconosciute come impeccabili. Eppure, questo non è mai stato sufficiente per cambiare la realtà.

il mondo che il pd ama

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AVVENIRE.IT
Viaggio nella disperazione del Casertano. I rom bulgari (regolari) pagati 2 euro all’ora, i minori appena 1. L’impegno della Chiesa: servizio mensa con la Caritas

Poveri disperati! Stremati dalla fame! Partono dalla Libia o dalla Tunisia dove ad attenderli è sempre presente una nave ong che li " salva dal naufragio "

Poveri disperati! Stremati dalla fame! Partono dalla Libia o dalla Tunisia dove ad attenderli è sempre presente una nave ong che li " salva dal naufragio ". Vengono portati in Italia ( come se fosse un obbligo per i " Restiamo umani " e il loro un diritto come finti profughi !), vengono accolti, accuditi, riveriti, nutriti, dotati di ogni sollazzo e poi li senti gridare:: " Italiani di m***a! Siete una razza inferiore, presto sparirete! ". E ci vogliono 10 agenti per bloccarne uno! Poveri disperati! Stremati, oppressi, insultati da fascisti, razzisti, xenofobi, islamofobi... Che dire? Era veramente questo che meritava l' Italia, con l' accoglienza?Risultati immagini per MIGRANTI FOTO

NESSUNO DEVE AZZARDARSI A FIRMARE NULLA AI FINI DELL’AVANZAMENTO DELLA TAV TORINO-LIONE. Questo governo ha messo fine alle mangiatoie e ai comitati d’affari. Le opere si fanno se servono ai cittadini, non a chi le costruisce."

NO ALLA TAV TORINO-LIONE! TONINELLI METTE FINE ALLE MANGIATOIE E AI COMITATI D’AFFARI!
Studiando il dossier Tav Torino-Lione, il Ministro dei Trasporti ha dichiarato: “Non posso che provare rabbia e disgusto per come sono stati sprecati i soldi dei cittadini italiani, per favorire i soliti potentati, certe cricche politico-economiche e persino la criminalità organizzata. Sono entrato in questo ministero, e vi confesso che su molte infrastrutture mi son trovato a mettere le mani in un verminaio di sprechi, connivenze corruttive, appalti pilotati, varianti in corso d’opera che hanno fatto esplodere i costi negli anni. È difficile raddrizzare la barra, ma dobbiamo farlo. Lo dobbiamo ai nostri concittadini e soprattutto alle generazioni future. La Corte dei Conti europea ha da poco certificato che noi abbiamo speso una media di 28 milioni di euro a chilometro contro i 12 milioni in Spagna, 13 milioni in Germania e 15 milioni in Francia. Cifra che sale a 33 con le linee in via di costruzione. Perciò NESSUNO DEVE AZZARDARSI A FIRMARE NULLA AI FINI DELL’AVANZAMENTO DELLA TAV TORINO-LIONE. Questo governo ha messo fine alle mangiatoie e ai comitati d’affari. Le opere si fanno se servono ai cittadini, non a chi le costruisce."
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