io Anna Quercia dico :la rai fa schifo e l'unico modo perchè funzioni è sganciarla del tutto dal canone, se la cavi con la pubblicità e non rompa i coglioni, sono 12.000 dipendenti che se la grattano visto che poi fanno appalti esterni per gli amici e pure mediaset ci puccia
"Dopo quest'ultima bufera per due ore di vecchi pezzi comici di Grillo, una vera follia che ha svelato il volto maccartista del Pd chiederò che si pubblichino tutti i compensi dei giornalisti del gruppo l'Espresso che lavorano per la tessera numero 1 del Pd Carlo De Benedetti, il cui peso politico è molto maggiore di un programma comico e di montaggio. Dimostrerò che la Rai non è cambiata, ma è sotto il controllo ideologico del gruppo di De Benedetti".
(Carlo Freccero)
"Dopo quest'ultima bufera per due ore di vecchi pezzi comici di Grillo, una vera follia che ha svelato il volto maccartista del Pd chiederò che si pubblichino tutti i compensi dei giornalisti del gruppo l'Espresso che lavorano per la tessera numero 1 del Pd Carlo De Benedetti, il cui peso politico è molto maggiore di un programma comico e di montaggio. Dimostrerò che la Rai non è cambiata, ma è sotto il controllo ideologico del gruppo di De Benedetti".
(Carlo Freccero)
"Chi non vuole il programma su Grillo e perché", secondo Freccero
Il direttore di Rai 2 analizza l’assedio al suo progetto sul comico genovese e assicura che non contiene passaggi politici, ma solo spezzoni di vecchi sketch. Mentre divampa la polemica sui diritti
"Il partito Rai è contro di me. Io ho fatto il programma su Grillo, ho lavorato sul format che sta rianimando la rete. Il contratto spetta alla burocrazia del settimo piano che si oppone alla programmazione, lo stesso partito Rai che ha firmato il contratto di Fazio Fazio. E pensare che Grillo non voleva neanche farlo, l'ha convinto il suo agente”. E’ stato questo lo sfogo di Carlo Freccero, inviperito per ritardo al via libera per il suo "C'è Grillo”, prima che ieri sera la Rai sdoganasse il contratto. Il neodirettore di Raidue accusato di ipersovranismo ha raccontato di sentirsi assediato e addirittura messo sotto stress "dal partito Rai che", questa è stata la sua denuncia, "spera ardentemente che io lasci la direzione di Raidue per i continui 'no' che ricevo dal coordinamento".
Il caso del programma atteso per stasera su Raidue in prima serata e dei 30 mila euro di compenso dovuti al fondatore del Movimento 5 stelle per i diritti d'autore ha rischiato di rompere definitivamente i rapporti tra il direttore di Raidue e i vertici Rai, prima che dal settimo piano domenica sera arrivasse la nota che diceva "Al pari degli altri soggetti del sistema tv, la Rai verserà il dovuto per la cessione in licenza dei diritti di diffusione televisiva", destinando il corrispettivo "alla società titolare dei diritti dell’artista".
Freccero che già in occasione della bufera social su Povera Patria, aveva detto all'Agi di "non sentirsi sufficientemente difeso dal settimo piano di viale Mazzini", si è ulteriormente sfogato, durante una riunione con i suoi collaboratori, più che innervosito perché il contratto per la cessione dei diritti d'autore con Aldo Marangoni, l'agente di Grillo, a 24 ore dalla messa in onda non era stato ancora firmato.
"Il partito Rai è contro di me. Io ho fatto il programma su Grillo, ho lavorato sul format che sta rianimando la rete. Il contratto spetta alla burocrazia del settimo piano che si oppone alla programmazione, lo stesso partito Rai che ha firmato il contratto di Fazio Fazio. E pensare che Grillo non voleva neanche farlo, l'ha convinto il suo agente”. E’ stato questo lo sfogo di Carlo Freccero, inviperito per ritardo al via libera per il suo "C'è Grillo”, prima che ieri sera la Rai sdoganasse il contratto. Il neodirettore di Raidue accusato di ipersovranismo ha raccontato di sentirsi assediato e addirittura messo sotto stress "dal partito Rai che", questa è stata la sua denuncia, "spera ardentemente che io lasci la direzione di Raidue per i continui 'no' che ricevo dal coordinamento".
Il caso del programma atteso per stasera su Raidue in prima serata e dei 30 mila euro di compenso dovuti al fondatore del Movimento 5 stelle per i diritti d'autore ha rischiato di rompere definitivamente i rapporti tra il direttore di Raidue e i vertici Rai, prima che dal settimo piano domenica sera arrivasse la nota che diceva "Al pari degli altri soggetti del sistema tv, la Rai verserà il dovuto per la cessione in licenza dei diritti di diffusione televisiva", destinando il corrispettivo "alla società titolare dei diritti dell’artista".
Freccero che già in occasione della bufera social su Povera Patria, aveva detto all'Agi di "non sentirsi sufficientemente difeso dal settimo piano di viale Mazzini", si è ulteriormente sfogato, durante una riunione con i suoi collaboratori, più che innervosito perché il contratto per la cessione dei diritti d'autore con Aldo Marangoni, l'agente di Grillo, a 24 ore dalla messa in onda non era stato ancora firmato.