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Elenco blog personale

12/01/18

alessandro sei un ragazzo d'oro,sei il nostro amore, sei stupendo

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"Il 1 febbraio mi metterò in cammino. In camper girerò tutta l'Italia. Sento di doverlo fare, il fatto di non essere candidato per me non cambia nulla. Deve partire un'ondata di partecipazione. Dobbiamo far comprendere a coloro che hanno intenzione di non votare che chi si astiene in realtà vota. Vota il “sistema di potere” che ci ha tolto il futuro. Vi chiedo di darmi una mano. Siamo idee, proposte, soluzioni. Siamo denunce e lotte politiche. Io non ho mai abbassato la testa e non vedo l'ora di partire.
Venite con me!
p.s. Venerdì vi aspetto ad Ercolano (ore 18.30 MAV – Museo Archeologico Virtuale, Via IV Novembre 44) dove presenteremo il programma ambiente."
Alessandro Di Battista

Ieri a Piazzapulita - LA7, mi è stato chiesto cosa pensassi delle alleanze. Ho risposto che io con un partito che non solo ha introdotto la riforma Fornero, ma che dice anche di volerla mantenere non ho nulla da dividere.

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Ieri a Piazzapulita - LA7, mi è stato chiesto cosa pensassi delle alleanze. Ho risposto che io con un partito che non solo ha introdotto la riforma Fornero, ma che dice anche di volerla mantenere non ho nulla da dividere. Fieri di andare diritti per la nostra strada! E i sondaggi (quelli veri, non i depistaggi di questi giorni) ci danno ragione. Oggi viene pubblicata la prima indagine demoscopicadell’Istituto Piepoli sul Lazio, con un’analisi approfondita sui 4 candidati. E il MoVimento 5 Stelle è davanti a tutti. Anche nelle simulazioni “candidato contro candidato”, che si guardi a destra o a sinistra siamo sopra. Come sapete non è nostra consuetudine ragionare in termini numerici, ma questa è la conferma che stiamo lavorando bene, che le nostre proposte sulla sanità pubblica, sulle liste di attesa, sul quoziente familiare e sugli sgravi fiscali alle pmi vengono ascoltate. Per noi è un punto d’orgoglio. Non molliamo di un centimetro. Forza, e mandiamo a casa il Pd!

#LaNostraRegioneDiVita

ok governo in Germania.Ok al ricongiungimento familiare dei migranti, ma solo al ritmo di mille persone al mese.

Ossia non come in Italia e a quanto pare i migranti li prendiamo dai barconi e ce li teniamo tutti noi, alla faccia del Renzi che firmò per questo, adesso l'unica altermnativa è un governo a 5 stelle, il resto è tutta fogna, capisco salvarli,ma capisco pure che si possono portare dove sono partiti e fare intervenire L'ONU, altrimenti che ci sta a fare L'ONU, a scaldare i culi loro su poltrone da reddito stellare ecco a che serve L'ONU.


Germania, svolta nelle trattative: accordo per il governo di Grande coalizione tra Cdu della Merkel e socialdemocratici

Germania, svolta nelle trattative: accordo per il governo di Grande coalizione tra Cdu della Merkel e socialdemocratici
Intesa dopo oltre tre mesi dalle elezioni. Per il 21 gennaio è previsto il congresso straordinario della Spd chiamato a ratificare l’accordo. I socialdemocratici non hanno ottenuto l'aumento dell’aliquota per i redditi più alti. Ok al ricongiungimento familiare dei migranti, ma solo al ritmo di mille persone al mese. La formazione dell'esecutivo entro Pasqua

“Insider premier”: editoriale di Marco Travaglio In Edicola sul Fatto Quotidiano del 12 gennaio: De Benedetti: “Il governo Renzi c’est moi”

In Edicola sul Fatto Quotidiano del 12 gennaio: De Benedetti: “Il governo Renzi c’est moi”

“Si sapeva tutto”, “È tutto archiviato”. Se Renzi, De Benedetti & C. pensano di chiudere con queste due frasi lo scandalo della soffiata dell’allora premier all’Ingegnere sul decreto banche popolari che fece guadagnare al secondo 600 mila euro in un giorno, si illudono. Intanto perché la prima frase è una bugia: il 15 gennaio 2015, […]

“Insider premier”: editoriale di Marco Travaglio


(pressreader.com) – di Marco Travaglio da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio – “Si sapeva tutto”, “È tutto archiviato”. Se Renzi, De Benedetti & C. pensano di chiudere con queste due frasi lo scandalo della soffiata dell’allora premier all’Ingegnere sul decreto banche popolari che fece guadagnare al secondo 600 mila euro in un giorno, si illudono. Intanto perché la prima frase è una bugia: il 15 gennaio 2015, quando De Benedetti e Renzi si incontrano, del decreto nessuno sa nulla: a parte ovviamente chi ha appena deciso di vararlo (Renzi) e chi ha appena parlato con lui (De Benedetti). L’indomani mattina l’Ingegnere gira la soffiata al suo broker Gianluca Bolengo ordinandogli di investire 5 milioni in azioni di banche popolari: appena in tempo, perché alle 17.58 di quella sera, a Borse chiuse, l’Ansa annuncia che il prossimo Consiglio dei ministri (che si terrà il giorno 20) riformerà le Popolari. Non è vero, come dicono Renzi e De Benedetti, che del decreto avessero già parlato i giornali e addirittura che l’Ubs avesse tenuto una conferenza stampa per suggerire investimenti nelle Popolari (l’Ubs l’ha smentito). La riforma fu un fulmine a ciel sereno per tutti (fuorché per l’Ingegnere): il 17 gennaio la Repubblica la definì un “blitz di Renzi nel mondo del credito… un blitz, se sarà così, custodito molto gelosamente (con tutti, tranne che con De Benedetti, ndr) tanto che nelle bozze del provvedimento circolate finora non ve n’è traccia”. E non parlò di decreto, ritenendo ancora possibile il disegno di legge.
Ma anche la seconda frase “È tutto archiviato” è una menzogna. Nel gennaio 2015 la Consob apre un’istruttoria, acquisisce la telefonata De Benedetti-Bolengo e sente alcuni testimoni: alla fine, il 12.4.2017, con voto a maggioranza e astensione del presidente Vegas, archivierà la pratica che riguarda solo gli aspetti amministrativi della vicenda. Ma non ha competenze su quelli penali, infatti li segnala subito alla Procura di Roma, indicando precisamente i possibili reati e autori. Per motivi misteriosi, al premier Renzi, cioè al titolare delle informazioni privilegiate, Consob non contesta nulla. A De Benedetti addebita il reato di insider trading primario “per avere comunicato a Bolengo una informazione privilegiata” proveniente dall’altro insider primario (Renzi). A De Benedetti e a Bolengo, l’illecito amministrativo di insider trading secondario per aver “disposto che fossero acquistate azioni di banche popolari basandosi su detta informazione privilegiata”. E al solo Bolengo varie condotte penali di ostacolo alla Vigilanza (la Consob), per aver omesso di avvisarla e averle nascosto il nome di De Benedetti. Che fa la Procura?
Scrive l’informativa Consob, che segnala precisi reati in capo a De Benedetti e Bolengo, nel “modello 45”, quello degli “atti non costituenti notizia di reato”, cioè il cassonetto dove le Procure scaricano tutte le denunce infondate e folli. Ma questo pare espressamente vietato dal Codice di procedura penale e da una circolare esplicativa emanata dal ministero della Giustizia il 21.4.2011 e recepita da tutti i Procuratori generali. La circolare vuole stroncare l’uso scorretto che fanno molti pm del modello 45 (infilandoci notizie di reato scomode per lasciarle dormire fino alla prescrizione o per archiviarle in via amministrativa senza passare dal gip) e “assicurare correttamente il vaglio giurisdizionale sulla valutazione della notitia criminis”, che sempre “deve essere rimessa al giudice” e non “eluso” con l’“impropria archiviazione diretta degli atti” da parte del pm nel modello 45. Quindi, recita la circolare, il modello 45 è “destinato dal legislatore all’iscrizione delle sole notizie prive… di qualsiasi rilevanza penale e non meritevoli di alcun approfondimento investigativo, poiché attinenti a fatti che, seppure rispondenti al vero, non siano riconducibili in astratto ad alcun illecito penale (ad esempio l’esposto di un automobilista che si dolga del verbale di infrazione al codice della strada contestatogli dal vigile urbano); e non anche alle notizie che descrivono condotte sussumibili sotto fattispecie criminose, anche quando appaiono prima facie palesemente infondate nel merito (proseguendo nell’esempio, l’esposto dell’automobilista che, sia pure pretestuosamente, contesti il verbale di infrazione del vigile, assumendo che sia stato commesso un falso o un abuso)”.
In questo secondo caso, cioè quando un cittadino fa una denuncia circostanziata su un’ipotesi di reato di Tizio, anche se appare palesemente infondata, il pm deve iscrivere Tizio nel registro delle notizie di reato (“modello 21”) e chiederne poi l’archiviazione al giudice. Questo vale a maggior ragione se il pm, pur sospettando che tutto finirà archiviato, ritiene di dover compiere degli atti di indagine: in questo caso, anche se ha iscritto il fatto a modello 45, deve procedere a “una nuova iscrizione nel registro delle notizie di reato” (modello 21). Insomma “è evidente che non si possa iscrivere nel registro degli atti non costituenti reato (modello 45) un’informativa con la quale viene riferito un fatto che integra inequivocabilmente un reato”. E figurarsi se si può farlo quando a segnalare sei reati è la Consob; e quando si compiono atti di indagine, come fa la Procura di Roma sul caso Renzi-De Benedetti. Lì, pur non delegando indagini al nucleo valutario della Gdf che già lavorava per la Consob, il pm ha comunque fatto qualche pallida indagine, disponendo una consulenza tecnica e interrogando Renzi, De Benedetti e Bolengo. In questo caso, par di capire dalla circolare ministeriale, la via maestra sarebbe stata l’iscrizione dei tre nel registro degli indagati (modello 21) per insider trading e/o ostacolo alla vigilanza.
Il Testo Unico della Finanza del 1998 sull’insider trading (in parte depenalizzato nel 2004 per la parte degli insider secondari) pare chiaro: commette quel reato “chiunque, essendo in possesso di informazioni privilegiate in ragione della sua qualità di membro di organi di amministrazione, direzione o controllo dell’emittente, della partecipazione al capitale dell’emittente, ovvero dell’esercizio di un’attività lavorativa, di una professione o di una funzione, anche pubblica, o di un ufficio: a) acquista, vende o compie altre operazioni, direttamente o indirettamente, per conto proprio o per conto di terzi, con strumenti finanziari utilizzando le informazione medesime; b) comunica tali informazioni ad altri, al di fuori del normale esercizio del lavoro, della professione, della funzione o dell’ufficio…”. Parole che sembrano cucite addosso sia a Renzi (possiede informazioni privilegiate sul suo decreto in ragione della sua funzione pubblica: l’insider primario, anzi l’insider premier), sia a De Benedetti e a Bolengo (l’uno, insider primario anche lui, fa acquistare all’altro, insider secondario, le azioni delle Popolari per conto proprio, utilizzando le informazioni medesime). Il che non significa che, una volta indagati, i tre dovessero per forza essere rinviati a giudizio e condannati: avrebbe anche potuto emergere che tutti e tre, o alcuni dei tre, fossero innocenti. Ma a deciderlo, per tutti, sarebbe stato il gip con un provvedimento motivato, nella massima trasparenza.
Invece il pm di Roma indaga a modello 21 Bolengo, cioè il terzo anello della catena. Ma non i primi due, cioè Renzi (l’insider di De Benedetti, secondo lo stesso De Benedetti) e De Benedetti (il mandante di Bolengo), che vengono sentiti come semplici testimoni. Poi la Procura chiede l’archiviazione per Bolengo al gip, che da due anni non ha ancora deciso se disporla o respingerla, mentre non potrà pronunciarsi su Renzi e De Benedetti, ormai al sicuro nel cassonetto del modello 45.
Tutto ciò viene alla luce mentre il pm di Napoli Henry John Woodcock viene trascinato dinanzi al Csm per rispondere di “inescusabile negligenza” e “grave violazione del diritto di difesa” per aver fatto la stessa cosa della Procura di Roma, ma nell’inchiesta Consip, dove non iscrisse nel registro degli indagati Filippo Vannoni e lo sentì come testimone. Mentre la Procura di Roma che ha così bene indagato sull’insider trading apre un’inchiesta sulla fuga di notizie sulla sua richiesta di archiviazione dalla Commissione parlamentare banche. E mentre l’Anticorruzione apre un’istruttoria su Spelacchio. Giustizia è fatta.
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Amico di #Verdini...candidato con il #centrodestra....il giudice #Bufo arrestato perché ..come diceva.....“Rubiamo il più possibile...”.

11/01/18

berlusconi e renzi sono d'accordo e lo capisce pure un cretino e io?Io voto m5s

Berlusconi: “La legge Fornero? Alcune cose vanno mantenute. Centrodestra al 45%. Larghe intese? Sì”. Poi ci ripensa: “Anzi, no”, ma se serve sì alle larghe intese”

Berlusconi: “La legge Fornero? Alcune cose vanno mantenute. Centrodestra al 45%. Larghe intese? Sì”. Poi ci ripensa: “Anzi, no”, ma se serve sì alle larghe intese”

perchè questo paese sia un paese normale,ossia senza privilegi per alcuni ci vuole un governo a m5s.Banche, telefonata De Benedetti: procura Roma apre fascicolo per rivelazione di segreto

Banche, telefonata De Benedetti: procura Roma apre fascicolo per rivelazione di segreto

Banche, telefonata De Benedetti: procura Roma apre fascicolo per rivelazione di segreto
Sui quotidiani è stata trascritta una telefonata, risalente al 16 gennaio 2015, nella quale l’imprenditore parlava della riforma delle Banche Popolari con il suo broker, Gianluca Bolengo, della società Intermonte Sim spa che si occupa dei suoi investimenti, affermando di aver parlato con l’allora premier

È rimorto Spelacchio e Cantone adesso indaga, CIOè NON HA INDAGATO PER 2,5 MILIONI IN PIù PAGATI PER GLI ALBERI DELL'EZPò DI MILANO,MA DAI CANTONE SEI UN CANTONE PROPRIO

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Un solo grido, un solo allarme: arrestate Spelacchio. Povero albero: non solo era meno avvenente di Orfini, che di per sé è frustrante parecchio. Adesso vogliono pure infierire giuridicamente sulle sue mortali spoglie: non si uccidono così neanche i cavalli, figuriamoci gli abeti esposti alla gogna di piazza Venezia. Eppure la notizia è così forte […]https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/e-rimorto-spelacchio-e-cantone-adesso-indaga/

da oggi non vedrò manco più sky, una vergogna,na merda di canale, dal servizio su spelacchio, alla foto falsa della meloni su un maiale a roma in mezzo alla spazzatura, foto fatta anni prima ossia di quando la raggi non c'era, vedere una tv così fortemente mi motiva a votare m5s

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da oggi non vedrò manco più sky, una vergogna,na merda di canale, dal servizio su spelacchio, alla foto falsa della meloni su un maiale a roma in mezzo alla spazzatura, foto fatta anni prima ossia di quando la raggi non c'era, vedere una tv così fortemente mi motiva a votare m5s

Macron elogia l'Italia per la politica migratoria,ossia traduco,meglio coglioni voi che noi, ossia ritraduco, Italia pigliateli te che noi non li vogliamo

Macron e Gentiloni a Palazzo Chigi © ANSA

Macron a Roma, vede Mattarella e Gentiloni. Premier: "Con il Trattato più forti i rapporti con la Francia"

Macron ha reso omaggio anche al lavoro dell'Italia sui migranti:  "L'Italia ha fatto un ottimo lavoro nel 2017, cui rendo omaggio, per ridurre la destabilizzazione causata dal fenomeno migratorio. Ha tutto il mio rispetto per il lavoro condotto".

la crisi è globale, ossia non solo Tunisia o Italia o Grecia, non funziona la dittatura della finanza internazionale che ci vuole per capirla.

la crisi è globale, ossia non solo Tunisia o Italia o Grecia, non funziona la dittatura della finanza internazionale che ci vuole per capirla.


Dagli USA, all'Europa, al medio oriente la crisi è globale e non si va a fondo del problema,il primo è che siamo troppi e prima che una terza guerra mondiale metta fine al superaffollamento del pianeta se siamo intelligenti lo facciamo in modo pacifico, ci deve essere un controllo delle nascite, siamo troppi e ci stiamo autodistruggendo e per di più la finanza comanda il mondo e non la politica, questa, la politica è schiava della globalizzazione decisa da quattro stronzi, lei la politica è finanziata, coccolata, mantiene uno stile di vita da nababbo e fotte i suoi cittadini, che ci vuole per capire, secondo me se Obama avesse fatto una politica vera e di ridistribuzione della ricchezza non ci sarebbe un Trump, invece ha fatto la politica del democratico corretto di facciata, ma nel concreto è stato un difensore della classe privilegiata e la gente ha votato destra, cosa che non migliorerà un bel niente, in Italia c'è l'occasione del m5s, e non facciamocelo scappare, c'è bisogno della politica vera, di quella che rappresenta i cittadini non la finanza e le lobby, le puzzolenti e schifose lobby devono morire, il pianeta lo chiede, stiamo morendo per colpa di egoismi,per colpa di quattro stronzi e pure pazzoidi

Tunisia, proteste e scontri: i giovani chiedono pane e giustizia sociale. Tasse aumentano e occupazione cala

Tunisia, proteste e scontri: i giovani chiedono pane e giustizia sociale. Tasse aumentano e occupazione cala
La manovra finanziaria, entrata in vigore dal primo gennaio, ha imposto l'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, dalla frutta e verdura sino alla benzina. E il turismo, dopo gli attentati, è crollato. Ma gli osservatori dicono che una nuova rivoluzione sembra lontana

noi donne siamo esseri intelligenti e sappiamo distinguere cosa è molestia dal corteggiamento, ad esempio allungare la mani al sotto della gonna e al seno non è corteggiamento ma preludio al sesso ed è molestia

noi donne siamo esseri intelligenti e sappiamo distinguere cosa è molestia dal corteggiamento, ad esempio allungare la mani al sotto della gonna e al seno non è corteggiamento ma preludio al sesso ed è molestia, adesso basta con ste fregne, i tempi sono cambiati e i maschi si devono adeguare, io sono per il sesso libero,rapporti liberi,ma liberi in tutto, cioè da chi li vuole sti rapporti,non che li devi subire,poi quì si dimentica che ci sono anche i maschi molestati, non lo dicono per vergogna, ma il molestare è un modo antico , dato per giunta da rigide abitudini cristiane, ossia se il sesso è peccato allora lo si fa di nascosto, oppure non riesco a contenerlo e lo faccio molestando,stuprando ecc, oggi siamo in un libero pensiero e libero corpo, il sesso lo fai per il piacere, in chiesa non ci va quasi nessuno, chi ci va non segue le direttive folli della cristianità riguardo al sesso e non solo.
che devo dire, è un retaggio del passato,è un'abitudine stupida, è un essere maschio da cretino,perchè se sei maschio o femmina perchè lo ripeto ci sono anche le donne che molestano, che bisogno hai di fare questo,se oggi il sesso è libero e meno male che è così, io non ammetto la pedofilia, il sesso con gli animali,ma una sana educazione sessuale la vorrei nelle scuole e viverlo questo sesso con tranquillità,non è sporco e cattivo,è parte della nostra vita, è piacere, è gioia e dunque si viva per avere benessere, insomma non è peccato e dunque non molestatevi,datevi con piacere e senza violenza



“Se allungo una mano per accarezzarti tu pensi che ti stia molestando?”. “Io credo che voi donne abbiate ragione, anzi ne sono certo. Però adesso,…
ILFATTOQUOTIDIANO.IT

la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”solo per il sospetto un Berlusconi dovrebbe stare da parte in politica,ossia interdetto a vita

la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”solo per il sospetto un Berlusconi dovrebbe stare da parte in politica,ossia interdetto a vita e un Napolitano gli si deve togliere l'emerito e bandire la sua figura da ogni qualsiasi cosa politica,intendo manifestazioni, chiamate del presidente della repubblica per consigli e bandito dal parlamento,cioè interdetto pure lui, ma siccome poi abbiamo come presidente Mattarella scelto fra i papabili , c'è anche gente fuori da ogni sospetto di mafia in Italia, ma hanno scelto lui che ha sul curriculum un fratello ammazzato dalla mafia e ancora oggi non si sa perchè, quello che si sa è che lui il fratello conviveva con la mafia come il padre di Mattarella e la diccì di allora e il piddì di oggi, edunque che fiducia io posso avere nelle istituzioni fino a quando loschi figuri stanno ai vertici del paese?

Processo Trattativa, la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”

Processo Trattativa, la requisitoria del pm Nino Di Matteo: “Canali di comunicazione tra Berlusconi, Dell’Utri e Riina”
Secondo la procura di Palermo il boss dei boss, morto lo scorso novembre, non era consapevole di essere intercettato. Il magistrato recita alcune delle frasi intercettate: "Ma noi altri abbiamo bisogno di Giovanni Brusca per cercare Dell’Utri? Questo Dell’Utri è una persona seria...". E ancora: "...Berlusconi in qualche modo mi cercava... si era messo a cercarmi... mi ha mandato a questo... Gli abbiamo fatto cadere le antenne"

10/01/18

Da un sondaggio online apprendo che la #Raggi sarebbe il miglior sindaco d'Italia! Ma allora perchè non lo dicono i tg. Forse dopo il #4marzo le tv saranno libere di dire la verità? Hanno paura nessuno voterà più #pd ?


Da un sondaggio online apprendo che la sarebbe il miglior sindaco d'Italia! Ma allora perchè non lo dicono i tg. Forse dopo il le tv saranno libere di dire la verità? Hanno paura nessuno voterà più ?

Il #boom dell'occupazione. Stranamente il Tg3 ieri non lo spiegava in questo modo.

Questa donna 4 anni fa fece espellere 26 deputati M5s per proteste (giuste) dopo aver fatto approvare il vergognoso decreto Bankitalia applicando anche la "ghigliottina" al fine di impedire le discussioni in Aula.. Certe cose non si possono dimenticare. #Boldrini vergognati!



Questa donna 4 anni fa fece espellere 26 deputati M5s per proteste (giuste) dopo aver fatto approvare il vergognoso decreto Bankitalia applicando anche la "ghigliottina" al fine di impedire le discussioni in Aula.. Certe cose non si possono dimenticare. vergognati!

mi raccomando votateli poi lamentatevi,Arrestato con 2 tonnellate di droga? Adesso diventa consigliere comunale per Forza Italia

https://www.fattidalweb.com/2018/01/07/arrestato-con-2-tonnellate-di-droga-adesso-diventa-consigliere-comunale-per-forza-italia/

RECANATI – Da ieri sera il geometra Andrea Reccia, arrestato qualche settimana fa nell’ambito dell’operazione della Finanza che ha portato al sequestro di 2.3 tonnellate di droga, è un consigliere comunale di Recanati in rappresentanza di Forza Italia che lo aveva avuto come capolista.*

Occorre dire che il voto del Consiglio è stato unanime: maggioranza ed opposizione concordi nel votare la surroga ed aprire le porte del consiglio al geometra Andrea Reccia. Una pagina inedita nella secolare vita amministrativa di Recanati che pure ha conosciuto pagine di ben altro spessore. Il Consiglio ieri sera era convocato per le 21.30 e non si è sgarrato di un minuto: tutti presenti e immediata trattazione del primo punto all’ordine del giorno.

più che sinistra sono soggetti sinistri,dediti al maligno,ma che ti voto io a questi?


E' Vittorio Sgarbi a lanciare la bomba, ironica ma reale, nei confronti della nuova formazione dell'estrema sinistra LeU: "Fingono di stare con i poveri, ma sono…
ILPOPULISTA.IT

che schifo...Missione compiuta: Casini ha già insabbiato il furto di Banca Etruria! Cosa si è inventato per parare il c… alla Boschi ed al suo paparino ladrone



Missione compiuta: Casini ha già insabbiato il furto di Banca Etruria! Cosa si è inventato per parare il c… alla Boschi ed al suo paparino ladrone

http://www.mag24.es/2017/10/12/missione-compiuta-casini-ha-gia-insabbiato-il-furto-di-banca-etruria-cosa-si-e-inventato-per-parare-il-c-alla-boschi-ed-al-suo-paparino-ladrone/


La relazione del senatore che presiede l’organismo: “Ragionevole partire da audizioni sugli interventi più vicini”. Cioè quelli su Pop Vicenza e Veneto Banca. Slittano quelle sulle quattro banche messe in risoluzione dal governo Renzi. Doveva essere sentito l’ex ad Unicredit Ghizzoni, che avrebbe potuto confermare se la Boschi gli chiese di salvare l’istituto aretino. Bonifazi: “Querelo Vittime del Salvabanche”
 Meglio partire dal fondo. E lasciare in coda le crisi più recenti, tra cui quella di banca Etruria. A sostenerlo è il presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini. Nella relazione presentata giovedì, il senatore centrista spiega che le indagini dovranno seguire “il criterio dell’attualità” in base al quale “appare ragionevole partire dalle audizioni sugli interventi più vicini che i governi pro-tempore hanno posto in essere, per poi risalire a ritroso a quelli più lontani”. Tradotto: si partirà dalla crisi di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, messe in liquidazione dal governo Gentiloni e vendute a Intesa Sanpaolo al prezzo simbolico di un euro.
La vicenda delle quattro banche messe in risoluzione dal governo di Matteo Renzi con il decreto del novembre 2015, tra cui quella di cui è stato vicepresidente il padre del sottosegretario Maria Elena Boschi, può attendere. Come l’audizione dell’ex ad Unicredit Federico Ghizzoni, l’unico che avrebbe potuto confermare se davvero l’allora ministro per le Riforme Boschi gli chiese di salvare l’Etruria come Ferruccio de Bortoli ha scritto nel suo ultimo libro. Nel frattempo la legislatura va verso la naturale conclusione, che impedirà all’organismo di produrre qualunque risultato. Non ci sarà tempo nemmeno per la relazione sull’attività svolta nei primi sei mesi.

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen io l'ho sempre detto da decenni, la censura è ovunque e pure Obama ,l'icona della sinistra mondiale è eguale ,diciamo a busc, che vuol dire la nostra sinistra è malata s

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: “Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio”

New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: “Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio”
Il sito di giornalismo investigativo 'The Intercept' riporta la testimonianza del cronista, che racconta le intimidazioni arrivate anche dai presidenti Usa. Vietato, ad esempio, parlare delle prigioni segrete della Cia e dubitare delle armi di distruzione di massa in Iraqhttps://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/10/new-york-times-le-censure-subite-dal-premio-pulitzer-james-risen-bush-nemico-dei-reporter-obama-peggio/4082331/#cComments

Decreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”Renzi e De Benedetti in un paese normale, cioè che sia democratico starebbero ambo in galera,invece stanno facendo campagna elettorale

Renzi e De Benedetti in un paese normale, cioè che sia democratico starebbero ambo in galera,invece stanno facendo campagna  elettorale e poi ci lamentiamo ,ma siamo noi dei deficienti,noi che abbiamo permesso alla merda di governarci, che devo dire, io se non pago una bolletta mi seguono per anni e poi la pago per 10 volte tanto e per mantenere una fogna a cielo aperto, che non pagherà mai, perchè si para dietro la politica ossia noi, vi chiedo prima di mettere la scheda dell'urna di riflettere, se siamo conciati così lo dobbiamo alla politica, fatta di delinquenti,ladroni e criminali, io li vivo così oramai,non li reggo più, e ricordiamoci che per 70 anni loro ci hanno governato,si sono alternati,hanno fatto finta di litigare e poi si sono spartiti il bottino,che sono i nostri soldi

Decreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”

L’operazione - Nelle carte secretate della procura di Roma la telefonata dell’allora editore di “Repubblica” con il suo broker. Un affare da 600 mila euro. L’Ingegnere seppe in anticipo della riforma e ordinò acquisti in Borsa sulle bancheDecreto Popolari, De Benedetti: “Compra, ho parlato con Renzi”

“Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa”. Il 16 gennaio 2015, l’ingegnere Carlo De Benedetti chiama il suo broker Gianluca Bolengo per invitarlo a comprare azioni di banche popolari. L’allora presidente del Gruppo Espresso (che edita Repubblica) gli spiega di aver saputo che a breve il governo varerà la riforma del settore: è stato il premier in persona – dice – a riferirglielo il giorno prima. La clamorosa circostanza è contenuta nella richiesta di archiviazione della Procura di Roma nei confronti di Bolengo, amministratore delegato di Intermonte Spa, indagato per ostacolo alla vigilanza, e consegnata alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche.
La frase di De Benedetti chiarisce una vicenda anche più delicata dei conflitti d’interessi di Maria Elena Boschi su Etruria. Il 20 gennaio 2015, il governo Renzi approva la riforma delle banche popolari. Un terremoto: le prime 10 si devono quotare in Borsa e trasformarsi in Spa, abbandonando il voto capitario (una testa un voto a prescindere dal numero di azioni) che le rendeva non scalabili. Un pezzo del credito italiano viene consegnato al mercato, acquisendo valore da un giorno all’altro. La settimana prima del decreto, elaborato da Bankitalia, i titoli di alcune popolari già quotate hanno strani rialzi (Etruria sale del 65%). Qualcuno ha saputo prima e ha comprato grazie a informazioni privilegiate? Si chiama insider trading ed è un reato grave. L’11 febbraio alla Camera il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, spiega che prima dell’approvazione del decreto – quando già circolavano indiscrezioni – alcuni “soggetti hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio, eventualmente accompagnati da vendite nella settimana successiva”, creando “plusvalenze effettive o potenziali stimabili in 10 milioni di euro”.
La Consob apre un’istruttoria e affida le indagini alla Guardia di Finanza, ipotizzando, nel caso delle operazione di De Benedetti, che sia stato commesso un insider trading di “secondo livello” (dal 2004 depenalizzato a illecito amministrativo) e poi passa le carte alla Procura. L’indagine dell’Authority si concluderà con la decisione di archiviare il procedimento, votata a maggioranza dai commissari (Vegas si è astenuto).
De Benedetti chiama Bolengo il 16 gennaio 2015. Poche ore dopo il broker effettua gli acquisti sui titoli di sei popolari poi coinvolte dalla riforma. Per espressa richiesta dell’imprenditore, nessun acquisto riguarderà la Popolare di Vicenza, dove un mese dopo entreranno gli ispettori della Bce scoprendo un buco di 1 miliardo. I titoli vengono rastrellati per conto della Romed,la cassaforte finanziaria dell’ingegnere (che all’epoca la presiedeva) che incasserà, con quest’operazione, una plusvalenza di 600mila euro. La Finanza acquisisce le registrazioni delle chiamate che gli intermediari finanziari sono obbligati a conservare per legge. E così si imbatte nello scambio.
De Benedetti: Sono stato in Banca d’Italia l’altro giorno, hanno detto (incomprensibile) che è ancora tutto aperto.
Bolengo: Sì, ehm… però adesso stanno andando avanti… comunque non è…
DB: Faranno un provvedimento. Il governo farà un provvedimento sulle popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane.
B: Questo è molto buono perché c’è concentrazione nel settore. Ci sono troppe banche popolari. Sa, tutti citano il caso di Sondrio, città di 30 mila abitanti.
DB: Quindi volevo capire una cosa… (incomprensibile) salgono le popolari?
B: Sì, su questo se passa un decreto fatto bene salgono.
DB: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.
B: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle popolari. Se vuole glielo faccio studiare uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.
DB: Togliendo la Popolare di Vicenza.
B: Sì.
Il dettaglio del decreto (di cui parla il broker) è essenziale: con un provvedimento d’urgenza, al posto di un disegno di legge (con i suoi lunghi tempi parlamentari), i titoli salgono velocemente. Da qualche giorno infatti sui giornali ci sono indiscrezioni sui possibili contenuti della riforma (ne aveva scritto anche l’Ansa il 3 gennaio), ma non sul mezzo con cui sarà varata. Sono davvero in pochi a saperlo, anche perché è inusuale che una riforma del genere passi per decreto d’urgenza. È lo stesso pm Stefano Pesci, nella richiesta di archiviazione al gip Gaspare Sturzo di quasi due anni fa, a sottolinearlo. “Nel corso di una riunione ‘apicale’ tenuta l’8 gennaio 2015 – a cui partecipavano, tra gli altri, Renzi, Padoan (il ministro dell’Economia, ndr), Visco (il governatore, ndr) e (…) anche il vicedirettore di Bankitalia Fabio Panetta – fu deciso che l’intervento per eliminare il sistema di voto ‘capitario’ per le banche popolari sarebbe stato effettuato non mediante un disegno di legge (…), bensì con lo strumento, inatteso e inusuale in tale ambito, del decreto legge; si decise altresì che il decreto sarebbe stato varato nel Consiglio dei ministri del 20 gennaio”. Essendo già usciti rumors sull’imminente riforma, secondo la Procura le due “informazioni privilegiate” necessarie per commettere un insider trading sono quindi la scelta di usare un decreto legge e la data di emanazione.
De Benedetti non è preciso sulla seconda (parla in sostanza di un intervento che si “sarebbe realizzato in tempi brevi”) e sulla prima la versione della Procura è che è Bolengo “a utilizzare in modo del tutto generico e, palesemente, senza connotazione tecnica, la parola ‘decreto’”.
I pm interpretano le parole del broker così: ha detto decreto, ma non intendeva decreto. Per questo lo scagionano dall’aver omesso a Bankitalia il possesso delle informazioni. De Benedetti – riporta il testo – “nei giorni immediatamente precedenti il 16 gennaio”, incontrò “sia il dg di Bankitalia Panetta, sia il presidente del Consiglio”, ottenendo, a quanto fa capire nella registrazione, informazioni più precise solo dal premier. Renzi è stato interrogato dai pm e, come Panetta, ha riferito “che all’imminente riforma delle banche si dedicarono cenni del tutto generici e che non fu riferito di quei colloqui a De Benedetti nulla di specifico su tempi e strumento giuridico”. Per la Procura la vicenda è chiusa: nessun reato né per Renzi, né per De Benedetti, né per Bolengo. Da quasi due anni il Gip deve decidere se questa linea è corretta.

Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse.

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Il Governo vuole insabbiare la verità sul debito storico del Campidoglio. Non vuole che si faccia piena luce sulle responsabilità di chi ha creato quel buco di 13 miliardi di euro che i cittadini romani e italiani sono costretti a ripagare con le loro tasse. Soprattutto impedisce che si proceda a un audit sul debito e a una rapida definizione delle modalità per ripianarlo, per chiudere il commissariamento entro l’anno come da noi auspicato.

A fronte della nostra richiesta di nominare il Sindaco di Roma come nuovo commissario straordinario per la gestione del debito, dopo le dimissioni di Silvia Scozzese, si profila un atteggiamento di totale chiusura: il Governo pare escludere la possibilità di affidare al Campidoglio, e quindi al Sindaco, la gestione commissariale del debito pregresso anteriore al 2008; e intende procedere alla nomina di un nuovo commissario, senza alcun dialogo con l’Amministrazione capitolina e senza rinviare la scelta al prossimo Esecutivo pienamente legittimato dal voto popolare.

È quanto emerso da una riunione convocata a Palazzo Chigi dal segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla quale sono stato escluso con il pretesto che si trattasse di un incontro tecnico interdetto a esponenti politici. In rappresentanza di Roma Capitale era presente il direttore generale, a cui sono state chiaramente riferite le intenzioni del Governo.

Intenzioni inaccettabili se consideriamo che, mentre continuano i giochi politici sulle spalle e sulle tasche dei romani, è sostanzialmente fermo il piano di rientro che dovrebbe consentire di pagare a cittadini e imprese quanto loro dovuto: tanto è vero che la gestione commissariale dispone di una liquidità di diverse centinaia di milioni di euro mai erogate a fornitori e istituti di credito. Non bastasse, di recente il Comune è stato costretto ad anticipare i fondi per onorare le rate dei mutui in scadenza nei confronti delle banche creditrici.

Noi avevamo chiesto di nominare il sindaco commissario per portare avanti un’operazione verità, sbloccare i fondi che imprese e creditori attendono da anni e rinegoziare i mutui contratti con le banche a interessi altissimi. Vogliamo che tutti sappiano come si è creato quel deficit mostruoso che non ha precedenti in Italia. Il Governo, invece, vuole evidentemente proseguire con una gestione opaca e tenendo all’oscuro i cittadini su come vengano impiegati i loro soldi.